il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 31 maggio 2012

siciliani bocciano la Sanità nell'Isola


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Quotidiano di Sicilia
Ed. del 31.05.2012 - pag. 3
Liliana Rosano
Articolo letto 13 volte
Il Rapporto Istat 2012 ha preso in considerazione: tasso di ospedalizzazione, mobilità sanitaria e mortalità evitabile

Servizi igienidl professionalità medico-sanitarial strutturel liste d'attesa tutte con giudizio negativo
PALERMO - La Sicilia bocciata sul fronte dell’appropriatezza, efficacia ed efficienza dei servizi sanitari. Il dato, emerge dall’ultimo Rapporto Istat 2012, appena pubblicato. Gli indicatori utilizzati per soddisfare i tre parametri sono stati diversi, tra i quali, il tasso di ospedalizzazione, la mobilità sanitaria, la m0l1alità evitabile.
Quest’ultima, è stata definita dalla letteratura internazionale come l’insieme delle cause di morte per le quali sono riconosciute attività efficaci di prevenzione secondaria o interventi diagnostico-terapeutici, che riducono il rischio di morte se somministrati in maniera appropriata e tempestiva. Si tratta, quindi, della componente della mortalità che può essere ricondotta all’azione dei servizi sanitari, cioè i decessi prematuri (prima dei 75 anni) che non dovrebbero verificarsi in presenza di cure efficaci e tempestive. Anche in questo caso le regioni con i valori peggiori dell ‘indicatore sono quasi tutte situate nel Mezzogiorno: in particolare, per gli uomini il tasso di mortalità evitabile per cure sanitarie presenta valori superiori alla media nazionale in tutte le regioni meridionali eccetto la Puglia, mentre per le donne i valori più elevati si registrano in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Dall’indagine Istat, emerge che i cittadini siciliani sono insoddisfatti dei servizi sanitari sul piano dell’assistenza, della degenza e dei risultati. Un giudizio negativo che nel dettaglio riguarda i servizi igienici, la professionalità medico-sanitaria, le strutture, le liste d’attesa, il rapporto paziente-medico.
Per quanto riguarda le disuguaglianze nella qualità dei servizi sanitari, il Rapporto Istat evidenzia che nel 2010 il Servizio sanitario nazionale ha speso 111.168 milioni di euro, pari a 1.833 euro pro capite. A livello regionale, si osserva uno scarto di circa 500 euro pro capite tra la provincia autonoma di Bolzano, che spende mediamente 2.191 euro per ogni residente, e la Sicilia, che ne spende 1.690. Il “Patto della salute 2010-2012” aveva stabilito, come parametri di riferimento delle risorse complessive da destinare all’assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro, una pari al 51 per cento all’assistenza distrettuale e il restante 44 per cento per l’assistenza ospedaliera. Rispetto a questa ripartizione delle risorse, solo Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana presentano una disn1buzione della spesa sanitaria molto prossima ai parametri di rifèrimento, mentre per le altre regioni le risorse risultano ancora troppo spostate verso l’assistenza ospedaliera (soprattutto Lazio, Abruzzo e Sicilia) a discapito delle attività di promozione della salute e dell’assistenza distrettuale. I principali squilibri tra regioni si osservano, in particolare, per i servizi preposti alla presa in carico di pazienti cronici e alla gestione della post acuzie, in larga misura rivolti agli anziani ed ai disabili.

RANDAZZO, LO ZIO: "UN BIMBO NON PUO' PENSARE DI TOGLIERSI LA VITA SARA' STATO UN GIOCO"


Rimangono gravissime le condizioni del bambino di 9 anni di Randazzo ricoverata nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Garibaldi nuovo di Catania. I medici stanno facendo il possibile per risvegliarlo dal coma in cui si trova dopo essere rimasto vittima forse di un tragico gioco nel corso del quale è rimasto strangolato. "Quella sera - spiega uno zio del bambino - mio nipote aveva avuto un battibecco con la sorella minore e il padre gli ha imposto di chiedere scusa. Lui ha obbedito e le ha dato un bacio. Poi è andato in camera sua. Subito dopo i genitori hanno sentito un rumore provenire dalla sua cameretta e quando sono entrati hanno trovato il figlio in ginocchio, svenuto, con la sciarpa al collo". Un racconto che sa di tragedia sulla quale stanno indagando i carabinieri che, fra le ipotesi investigative, non trascurano la possibilità che il bambino abbia tentato il suicidio: "Un bambino di 9 anni non può assolutamente pensare di uccidersi - ha replicato lo zio -. Non voglio che passi questo messaggio. L'avrà fatto forse per attirare l'attenzione o per gioco dato che la mattina era stato al circo". Intanto la famiglia in questo momento vive momenti di grande angoscia. Il padre del bambino è un bracciante agricolo di 36 anni, la madre una casalinga anche lei di 36 anni. Gente perbene, dedita alla famiglia, composta da altri 3 figli di 16, 11 e 3 anni, sempre circondati dall'affetto dei genitori.
Intanto a Randazzo continuano le polemiche sull'efficienza dei servizi di emergenza - urgenza. L'ufficio stampa dell'Asp ha ribadito che l'anestesista è arrivato "tempestivamente", comunicando che il commissario dell'Asp Catania, Gaetano Sirna, ha espresso solidarietà ai familiari. Per l'Asp non vi sarebbero state, però, lacune nei soccorsi: "L'intervento al pronto soccorso dell'ospedale di Bronte è stato rapido - afferma Sirna - ; sono state rispettate tutte le procedure previste. Il bimbo è stato rianimato tempestivamente. Il suo cuore ha ripreso a battere in ospedale". La centrale operativa del 118 ha fatto sapere che l'elicottero non vola di notte e quindi non era possibile intervenire. Anche i familiari del bambino ci hanno confermato l'efficienza dei medici, ma ci hanno anche detto che quando hanno chiamato il 118, l'ambulanza di Randazzo stava effettuando un altro intervento e quindi il suo arrivo non è stato immediato. "Non contesto l'impegno e l'efficienza dei medici di Randazzo e di Bronte che ringrazio - sottolinea il sindaco Ernesto Del Campo -, nè tanto meno credo sia colpa dell'anestesista. Sarà arrivato in ritardo non per colpa sua, ma perché in reperibilità e non in guardia attiva. Bisogna rivedere - conclude - il servizio di emergenza nel territorio come preannunciato in Consiglio comunale e chiederò un incontro con l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo". Intanto lo stesso assessore regionale ha disposto una indagine ispettiva per verificare, anche con il supporto delle registrazioni telefoniche, la conformità ai protocolli operativi, la tempestività e la corretta esecuzioni delle procedure adottate.
Gaetano Guidotto fonte "La Sicilia" del 31-05-2012

mercoledì 30 maggio 2012

RANDAZZO, NOVE ANNI, "RIMPALLATO" IN CORSIA: E' GRAVISSIMO


Un incidente, un gioco finito in tragedia o chissà che cosa: fatto sta che un bambino di 9 anni di Randazzo è finito in ospedale in fin di vita. Adesso lotta fra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi di Catania. Tutta Randazzo ieri apprendendo le notizie era sgomenta. I genitori, infatti, lo avrebbero trovato in cameretta intorno le 22 di lunedì, quasi soffocato e comunque privo di sensi. Non è chiaro cosa sia realmente accaduto. Certo è che da quel momento è iniziata la corsa verso un ospedale in grado di dare assistenza efficace. E come spesso accade a Randazzo, questo che dovrebbe essere un diritto, non è semplice da esercitare.Il bambino è stato trasportato all'ospedale di Bronte e da lì al nuovo Garibaldi di Catania, dando inizio a una lunga scia di polemiche. Il primo a protestare vibratamente è il sindaco di Randazzo,  Ernesto Del Campo: " Si capiva benissimo - sostiene non celando la sua rabbia - che era necessario un trasporto urgente in un ospedale attrezzato. Tutti ci rendevamo conto che era necessario l'intervento dell'elicottero. Ma non c'è stato nulla da fare. Il medico di servizio dell'ospedale di Bronte mi ha riferito che la centrale operativa del 118, vista l'ora tarda, non ha potuto far decollare l'elicottero di Catania. Io gli ho chiesto se non era il caso di far intervenire l'elicottero di Messina che so essere in grado di volare nelle ore notturne. Lui mi ha risposto che non era possibile.
Niente quindi - continua il sindaco - niente soccorsi urgenti. Di notte per noi è come se gli ospedali dotati di tutti i servizi necessari si allontanano incredibilmente. La considero una disattenzione politica dei vertici regionali che si tramuta in una inefficienza della sanità siciliana che noi paghiamo con le vite umane". Del Campo si dice pronto a rivendicare con tutti i mezzi possibili il diritto alla salute dei propri cittadini, anche perchè l'ospedale di Bronte che è il più vicino a Randazzo a suo dire, oggi non sarebbe in condizione di garantire assistenza. "L'ospedale di Bronte, infatti, per i traumi complessi o per patologie serie rischia di essere per noi una perdita di tempo. Lo dichiaro ufficialmente assumendomi le responsabilità. Il bambino è stato trasportato a Bronte dove è stato chiesto l'intervento del medico anestesista reperibile che purtroppo è arrivato in ritardo. Adesso diciamo basta. Preghiamo tutti affinchè il bambino si salvi, ma i vertici della Sanità siciliana riflettano presto: sono tante le volte in pochi mesi che siamo costretti a prendere atto delle lacune del servizio di emergenza urgenza in questo territorio". Già perchè il pensiero ieri è subito andato all'incidente di domenica 26 febbraio quando persero la vita Federico astone di 20 anni e Samuele Bellocchi Parasiliti di 15 anni e poi a quasi un mese di distanza Michele Scuderi di 49 anni. Anche in quel caso l'elicottero non è potuto intervenire e le operazioni di soccorso scatenarono le proteste dei randazzesi, con il sindaco che ha inviato un esposto alla magistratura. Abbiamo contattato l'ufficio stampa dell'Asp 3 di Catania per avere la versione dei fatti da parte del vertice aziendale e soprattutto una replica alle accuse del sindaco. Risposte che l'Azienda sanitaria provinciale si è riservata di fornirci oggi.
Gaetano Guidotto fonte "La Sicilia" del 30-05-2012

BRONTE: LA DISCARICA ABUSIVA... DELLE STRANEZZE


«Coi i tempi che corrono lauree e diplomi di scuola superiore valgono pochissimo. Il mio della scuola media quindi posso buttarlo fra i rifiuti». Deve essere stato il pensiero di un 34enne di Bronte che ha gettato la copia originale del suo diploma di scuola media inferiore nella spazzatura senza neanche fare la raccolta differenziata, ovvero scaricando tutto (rifiuti vari e diploma) abusivamente nei presso del centro comunale di raccolta di Bronte di contrada Ss Cristo. Siccome l'area nel frattempo si è trasformata in una discarica a cielo aperto la Joniambiente, guidata da un Cda presieduta da Francesco Rubbino e composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, ha disposto l'immediata rimozione dei rifiuti e la pulizia dell'area. Prima però personale qualificato ha provveduto a cercare fra le buste lettere e documenti che potessero far risalire all'identità di chi, contravvenendo alle ordinanze, ha conferito abusivamente i rifiuti. Bene, fra lo stupore generale appena rimosso qualche sacchetto è affiorato in superficie il diploma che lo stesso Antonello Caruso ha notato e consegnato agli operatori. Ma le sorprese non erano finite. Nascosto fra i rifiuti c'era anche un contenitore per l'umido della raccolta differenziata abilmente dotato di altoparlanti e tramutato in cassa acustica. Una fantasiosa trasformazione possibilmente anche da premiare per estrosità, ma che dimostra il modo bizzarro come qualche utente ha utilizzato un contenitore che invece doveva servire a rispettare l'ambiente facendo la differenziata.
«Non credevamo ai nostri occhi - ha affermato il presidente Rubbino a nome dell'intero Cda - quando abbiamo visto il diploma. Lo abbiamo guardato ben bene non credendo possibile che si trattasse dell'originale. Ognuno è libero di gettare fra i rifiuti cosa vuole - continua Rubbino insieme con Caruso - ma è chiaro che deve farlo rispettando le ordinanze sulla raccolta differenziata. Fantasioso - continuano - l'utilizzo improprio del contenitore dell'umido, ma grave se si traduce in un rifiuto a fare la raccolta differenziata». Sia il diploma sia il contenitore sono stati mostrati da Caruso, per gli adempimenti del caso, al sindaco di Bronte, Pino Firrarello: «Certo - ha affermato - non si può dire che l'autore non abbia avuto fantasia, ma nonostante la stravaganza figlia di una vena artistica siamo costretti a sanzionarlo come vuole la legge. Il secondo caso - continua - è la dimostrazione dello scarso attaccamento che qualcuno ha verso le proprie cose. Vero è che il diploma di scuola media oggi vale poco, ma è sempre un documento personale, dimostrazione di un traguardo che non andrebbe gettato fra i rifiuti». Per l'identificazione del proprietario del diploma, infine, nessun problema; così come per quello del contenitore visto che è impresso un codice che corrisponde al proprietario. Entrambi rischiano una sanzione di 200 euro.
L. S. fonte "La Sicilia" del 29-05-2012

RANDAZZO: FALSE IMPIEGATE COMUNE RAGGIRANO 81ENNE E RUBANO 1350 EURO


ue donne hanno derubato un anziano con il classico raggiro di dover controllare il numero seriale delle sue banconote. Lo hanno fatto con la solita abilità in una casa dell'antico quartiere di San Martino. Vittima un anziano di 81 anni che uscendo di casa è stato bloccato dalle due donne che si sono spacciate dipendenti del Comune. Secondo quanto appreso sembrerebbe abbiano detto alla vittima che volevano informarlo su possibili sconti ed agevolazioni cui poteva usufruire nell'acquisto dei farmaci, ma poi avrebbero convinto l'anziano pensionato a prendere una banconota che teneva in casa, poichè era necessario controllare il numero di serie. Il pensionato è caduto nel tranello, ed è entrato in casa per prendere i soldi. Le due donne però invece di aspettare davanti l'uscio hanno furbamente seguito l'uomo sulle scale e si sono comodamente sedute in sala da pranzo, attendendo che l'uomo prendesse i soldi.
Quando il pensionato è tornato però al tavolo era seduta una sola delle due donne, l'altra di nascosto lo aveva seguito per vedere dove teneva il denaro. Il pensionato ha chiesto alla donna dove fosse la sua collega, ma alla risposta che era scesa per rispondere al cellulare, non ha sospettato nulla. La donna ha fatto finta di registrare il numero di serie della banconota mostrata dalla vittima e l'ha restituita. Poi ha salutato ed è andata via. Il pensionato, non avendo mai sospettato di essere stato ingannato, è uscito di casa come da programma. Al ritorno, guardando nel cassetto, non ha trovato i 1350 euro che teneva conservati.
Gaetano Guidotto fonte "La Sicilia" del 30-05-2012

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Sole 24Ore
Ed. del 29.05.2012 - pag. 10
Roberto Turno
Articolo letto 22 volte
Il deficit 2011. Per coprirlo sono state necessarie per il 77% addizionali Irpef e Irap
Sanità, disavanzo a quota 2,19 miliardi
Le uscite sanitarie pubbliche hanno fatto segnare un calo dello 0,6% sul 2010. In rosso anche Emilia, Toscana e Liguria
ROMA - È stato di 2,19 miliardi nel 2011 il disavanzo di gestione delle asl e degli ospedali nelle 16 regioni a statuto ordinario. E per coprirlo sono state necessarie per il 77% le addizionali Irpef e Irap, soprattutto nelle regioni commissariate o sotto piano di rientro dai deficit. Ma neppure le maxi aliquote Irpef ( +0,30%) e Irap (+0,15%) oltre il tetto massimo pagate da cittadini e imprese sono bastate in Molise, Calabria e Campania a tamponare la falla del deficit sanitario nel 2011. E così in queste regioni non ci sarà scampo: le maxi addizionali resteranno in vigore. L’84,7% del disavanzo totale, tra l’altro, è concentrato nelle regioni con piano di rientro. Che dappertutto a partire dal Lazio e dalle regioni meridionali, restano in grave ritardo.
Arrivano i primi risultati dai tavoli di monitoraggio del Governo (Economia e salute) con le regioni al ti vati per tenere sotto controllo la spesa sanitaria, di questi tempi più che mai sotto la lente d’ingrandimento dei prossimi tagli del Governo in cantiere con la spending review. Risultati in chiaroscuro quelli dell’esercizio 2011, anticipati in un ampio servizio nel prossimo numero del settimanale Il Sole-24 Ore Sanità.
Da una parte confermano, come anticipato dal Def che la spesa sanitaria pubblica ha fatto segnare un calo dello 0,6% sul 2010: dall’altra, però, dimostrano che ormai l’affanno del contenimento dei conti si sta espandendo oltre il sud Italia, contagiando sempre di più anche regioni con i bilanci sanitari considerati da sempre (quasi) in regola.
Anche se è soprattutto tra Lazio (791 milioni di rosso prima delle super tasse), Campania (332milioni), Calabria (155 milioni) che si concentra oltre la metà dei disavanzi del 2011. Col piccolo Molise in grandissima e sempre più preoccupante difficoltà col suo deficit di 67 milioni che le maxi addizionali sono riuscite a coprire appena per il 30%. E con la Calabria sempre all’ “anno zero” e ben lontana dal risanamento strutturale, in cui sembra scricchiolare la poltrona di commissario assegnata al governatore Giuseppe Scopelliti.
Tra tutte le 16 regioni passate al setaccio del tavolo di monitoraggio, intanto, sono soltanto tre quelle che hanno raggiunto un attivo, anche se soltanto minimo, senza dover ricorrere alle risorse di bilancio locale: Lombardia (22,1 milioni), Lombardia (10,3 milioni) e Marche (1,5 milioni). Escluse le 8 regioni commissariate o sotto piano di rientro dal disavanzo, tutte le altre sono andate in rosso. Che hanno coperto principalmente con proprie risorse di bilancio: dall’Emilia Romagna (87.3 milioni) alla Toscana (62 milioni) alla Liguria (144 milioni) su cui pendeva una contestazione per aver fatto ricorso a una dismissione immobiliare per 76 milioni. Il bilancio complessivo già prospetta intanto la possibile soluzione della scelta delle tre regioni che dovranno fare da benchmark nel 2013: si dovrà scegliere una regione del nord, una del centro e una del sud, di cui una di piccole dimensioni.
Se al nord la candidata sembra essere automaticamente la Lombardia, per il sud si farebbe largo la Basilicata (anche di piccole dimensioni) che ha i conti migliori tra le regioni meridionali. Mentre al centro (se non si scegliessero Umbria e Marche perché "piccole") avanzerebbe la candidatura della toscana. La rosa per il benchmark, peraltro, dovrà anche essere sottoposta al vaglio politico con le regioni, e non necessariamente la scelta finale sarà di carattere squisitamente “tecnico”.
Davanti a un deficit d’esercizio di 2,19 miliardi, dopo le manovre locali di aggiustamento e le addizionali Irpef e Irap da 2,63 miliardi, il risultato finale porterebbe addirittura a un avanzo di430 milioni. Tutto teorico, naturalmente. E che in ogni caso lascerebbe ancora nell’inferno rosso del deficit la Campania (42 milioni), la Calabria (35,5 milioni) e il Molise (42 milioni). Sulle quali il tavolo di monitoraggio non transige: le super addizionali sono confermate. E così il blocco del turn over e il divieto di effettuare spese non obbligatorie. Una dieta che con la spending review sarà, se possibile, rafforzata.

martedì 29 maggio 2012


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Giornale di Sicilia
Ed. del 27.05.2012 - pag. 8
Riccardo Vescovo
Articolo letto 195 volte
Asp e ospedali sono a caccia di personale medico e dirigenti
Concorsi nella sanità. Oltre 100 posti liberi
A Messina, Ragusa e Siracusa spazio pure a tecnici e amministrativi
PALERMO - Un’ottantina di posti in ospedali e aziende sanitarie dell’Isola, una decina di assegni di ricerca e diversi bandi per creare della long list dalle quali attingere per affidare incarichi a tempo determinato. La nuova raffica di concorsi è frutto della riforma della sanità e della necessità di ridefinire le piante organiche delle strutture sanitarie siciliane.
Il piano varato all’inizio del 2011 prevedeva oltre tremila assunzioni, gran parte delle quali già effettuate. Adesso la Gazzetta ufficiale pubblicata venerdì scorso. porta in dote un centinaio di posti rivolti a personale interno ed esterno.
Ma c’è spazio pure al settore della ricerca, grazie a un bando pubblico dell’assessorato regionale alla Sanità che mette a disposizione otto assegni per uno studio sulla prevenzione e cura della Talassemia, quasi tutti della durata di un anno. Per partecipare alla selezione, che avverrà tramite per titoli ed esami, ci sono trenta giorni di tempo.
Gli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello faranno ricorso ad una graduatoria per contrattualizzare a tempo determinato le figure di infermiere e ostetrica. Sempre a Palermo, il Policlinico Paolo Giaccone è a caccia di un dirigente medico di endocrinologia e uno di medicina nucleare.
La stessa azienda ospedaliera ha riaperto i termini per la graduatoria di dirigente di medicina fisica e riabilitativa. Altra long list riguarda la figura di dirigente di cardiochirurgia. E ancora, il Policlinico di Palermo sta facendo ricorso a una selezione per individuare un dirigente di cardiochirurgia. All’ospedale civico Di Crista, invece, tramite mobilità regionale e interregionale saranno assegnati posti di dirigente in una decina di reparti.
Ad Agrigento, l’Azienda sanitaria provinciale è pronta ad affidare incarichi dirigenziali per le strutture ospedaliere di Canicattì, Sciacca, Licata e per la stessa Agrigento. Sempre nella città dei templi saranno affidati incarichi a progetto a due biologi e sei tecnici di laboratori.
Ma sono i dirigenti le figure più ricercate. È il caso del Cannizzaro di Catania che ne selezionerà cinque mentre il Garibaldi ne recluterà tre. Stesso discorso all’Asp di Caltanissetta che ha messo a bando otto posti direttivi, mentre l’Asp di Enna farà ricorso a una long list per incarichi in veterinaria. Il Buccheri la Ferla di Palermo, infine, cerca un direttore di anestesia e rianimazione, uno di oncologia e un altro di pediatria e neonatologia.
Ma le selezioni non riguardano solo operatori sanitari. Gli ospedali riuniti Papardo-Piemonte di Messina necessitano o di due dirigenti del servizio statistico, di sei dirigenti amministrativi, di un coadiutore amministrativo e di un dirigente amministrativo. E ancora, l’Asp di Ragusa cerca un operatore tecnico conduttore di caldaie mentre l’Asp di Siracusa è a caccia di cinque posti di dirigente amministrativo.
Nella serie concorsi dell’ultima Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, che si può consultare su internet all’indirizzo www.gurs.regione.sicilia.it, c’è un’occasione lavorativa pure a Ragusa, dove il Comune cerca due assistenti sociali.

NAZIONALE SIS, ''118'' COSTA 1,5-2% FONDO


ANSA Valle d'Aosta

      Data: 26/05/2012



16:12 SANITA': CONGRESSO 
(ANSA) - PALERMO, 26 MAG - Si e' chiuso oggi il decimo congresso italiano della Sis 118, societa' scientifica che raggruppa tutti i ''118'' d'Italia, che si e' svolto a Terrasini (Pa), con la presidenza di Bernardo Alagna, responsabile regionale del 118. Dal simposio su costi ed efficacia del 118 italiano e' emerso che il 118 in Italia costa circa 1,5-2% (tre miliardi di euro) del fondo sanitario e offre 365 giorni l'anno assistenza. I responsabili di tutte le Regioni hanno auspicato che ''la politica dei tagli non incida sul settore, perche' e' solo mantenendo questo standard di eccellenza che il servizio puo' garantire qualita' ed efficienza''.

Durante la tre giorni congressuale piu' di 350 medici ed infermieri del 118 provenienti da tutta Italia si sono confrontati in circa 16 sessioni di lavoro che hanno affrontato temi come le migliori pratiche da utilizzare durante il soccorso per l'infarto, l'ictus ed il trauma. Altri temi affrontati dai relatori hanno riguardato il controllo degli errori sanitari, le maxi emergenze sanitarie in occasione di terremoti, alluvioni e grandi eventi.(ANSA).

TERRASINI, CALA IL SIPARIO SUL CONGRESSO NAZIONALE SIS 118


Il 118 italiano un sistema di emergenza sostenibile ed anche a basso costo. Si è chiuso oggi il X Congresso Italiano della SIS 118, società scientifica che raggruppa tutti i 118 d’Italia, che si è svolto a Terrasini presso il complesso Città del Mare, sotto la presidenza di Bernardo Alagna, responsabile regionale del 118.
Durante la tre giorni congressuale, che ha visto la presenza anche dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, più di 350 medici ed infermieri del 118 provenienti da tutta Italia si sono confrontati in circa 16 sessioni di lavoro che hanno affrontato temi come le migliori pratiche da utilizzare durante il soccorso per l’infarto, l’ictus ed il trauma. Altri temi affrontati dai relatori hanno riguardato il controllo degli errori sanitari, le maxi emergenze sanitarie in occasione di terremoti, alluvioni e grandi eventi.
Sono state presentate dagli espositori presenti (oltre quaranta), tutte le novità tecnologiche nel campo dell’emergenza urgenza

In particolare sono state presentate da Eurocopter ed Augusta Westland le ultime novità in merito ad elicotteri attrezzati per il soccorso sulle piccole isole. E’ stato affrontato anche il rapporto tra il 118 e il mondo della scuola e della formazione alla cultura dell’emergenza. In particolare è stato dato spazio al progetto dell’1.1.8. Bimbi che è dedicato all’infanzia, si tratta di un programma d’informazione all’uso del 118 da parte dei bambini delle scuole elementari.
Ma ciò che ha caratterizzato maggiormente il congresso è stato il simposio su costi ed efficacia del 118 italiano. Si è scoperto, infatti, che il 118 in Italia costa poco circa 1,5-2% (tre miliardi di euro) del fondo sanitario e offre 365 giorni l’anno un’assistenza a 59.000.000 cittadini italiani e stranieri e quasi sempre di buon livello. I responsabili di tutte le Regioni hanno dunque auspicato che la politica dei tagli non incida sul settore, perché è solo mantenendo questo standard di eccellenza che il servizio può garantire qualità ed efficienza.

Russo al congresso Sis-118: "In Sicilia 192 nuove ambulanze"


ESPERTI A CONFRONTO A TERRASINI


Venerdì 25 Maggio 2012 16:53

L'assessore regionale alla Salute è intervenuto oggi al decimo congresso nazionale Sis-118 in corso di svolgimento a Città del mare (Terrasini). Più di cento esperti provenienti da tutta Italia ai lavori coordinati dal responsabile del 118 in Sicilia, bernardo Alagna.

Russo al congresso Sis-118: "In Sicilia 192 nuove ambulanze"
Nuove ambulanze per il 118. La gara di appalto è già pronta, il nuovo parco automezzi sarà rinnovato entro l’anno prossimo: 192 le ambulanze che saranno acquistate dalla Regione Sicilia. Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Sanità. Massimo Russo, nel corso del X Congresso Nazionale Sis-118 in corso di svolgimento a Città del Mare. I lavori, a cui partecipano più di cento esperti provenienti da tutta Italia, sono coordinati da Bernardo Alagna, responsabile del Servizio regionale del 118. Russo ha anche annunciato il completamento del Centro di addestramento per gli operatori del 118 a Caltanissetta. “Tanto è stato fatto per il servizio di emergenza-urgenza siciliano, ma in questo ultimo scorcio di legislatura non resteremo certo a guardare –sottolinea l’assessore Russo -. Entro marzo dell’anno prossimo andrà in appalto la gara per l’acquisto di 192 ambulanze, che saranno anche dotate di nuove tecnologie che consentiranno l’uso della telemedicina a bordo.  In più siamo quasi al traguardo con il Centro di addestramento di Caltanissetta, che sarà uno dei più grandi di tutto il bacino del Mediterraneo. Lì formeremo i nostri operatori del 118, con simulazioni di situazioni estreme come incidenti stradali con feriti gravi che necessitano di essere trasportati con urgenza in ospedale. Da questo punto di vista il nostro bilancio è estremamente positivo, il 118 è un fiore all’occhiello della sanità siciliana”.

Nel corso del Congresso nazionale del Sis 118 si è parlato anche del Seus, la società consortile costituita nel 2009 dalla Regione siciliana per gestire il servizio di emergenza-urgenza nell’Isola. “Abbiamo riorganizzato tutto il sistema – spiega Russo – seguendo le linee guida che hanno contraddistinto la nostra azione in assessorato che ci ha fruttato grandi successi. A questo proposito posso annunciare con fierezza che oggi la Regione Sicilia ha quasi raggiunto in pareggio di bilancio in fatto di sanità. Quando ci siamo insediati abbiamo trovato un deficit che oscillava fra i 700 e i 900 milioni di euro, nel 2011 abbiamo chiuso l’anno con un disavanzo di soli 21 milioni di euro, andando al di là di ogni più rosea aspettativa e oltre il limite che ci aveva imposto il Ministero, che era fissato a quota -90 milioni. Per quanto riguarda il 118, grazie alla Seus, oggi abbiamo un sistema che funziona e che riceve anche il gradimento dei cittadini, che si rivolgono a noi sempre con più frequenza quando hanno bisogno di assistenza in caso d’urgenza. Il 118 è anche diventato un filtro che evita di affollare inutilmente gli ospedali, gli operatori che raccolgono le chiamate fungono da triage e smistano il paziente secondo le necessità. Il servizio si attiva soltanto quando c’è bisogno e si sa già il modo in cui si deve intervenire e il tipo di intervento che va attivato in ospedale. La Regione Sicilia, inoltre, è anche stata scelta per sperimentare un progetto pilota per la prevenzione della rete nella prima fase dell’assistenza, progetto a cui sovrintende l’Università Bocconi di Milano e di cui presto saranno presentati i risultati”.


SANITA': RUSSO, SICILIA A UN PASSO DAL PAREGGIO DI BILANCIO


17:42 25 MAG 2012 
(AGI) - Palermo, 25 mag. - "Posso annunciare con fierezza che oggi la Regione Sicilia ha quasi raggiunto in pareggio di bilancio in fatto di sanita'". Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, intervenuto al decimo congresso nazionale Sis-118 a Terrasini (Palermo). "Quando ci siamo insediati -ha aggiunto- abbiamo trovato un deficit che oscillava fra i 700 e i 900 milioni di euro, nel 2011 abbiamo chiuso l'anno con un disavanzo di soli 21 milioni di euro, andando al di la' di ogni piu' rosea aspettativa e oltre il limite che ci aveva imposto il ministero, che era fissato a quota -90 milioni". (AGI) .

sabato 26 maggio 2012

Esito incontro riunione ministeriale per istituzione del profilo professionale Autista/Soccorritore



venerdì 25 maggio 2012

Clicca qui per visualizzare il testo proposto dal Ministero della Salute ed OO.SS. inviato già nel 2010 alla Conferenza delle Regioni sul profilo e formazione dell’Autista Soccorritore.

All’incontro del 17 maggio 2012 al Ministero della Salute per la istituzione del profilo professionale dell’Autista Soccorritore vi è stato un muro di gomma del Comitato Tecnico della Conferenza delle Regioni che ha rimandato ai mittenti (Ministero della Salute e OO.SS. tra cui la FIALS), la proposta dell’individuazione del profilo dell’Autista Soccorritore e del relativo percorso formativo per omogeneizzare su tutto il territorio nazionale tale figura professionale che collabora specificatamente con il personale sanitario durante le attività di soccorso.

Attualmente vi è una non omogeneizzazione a livello di singola regione sulla formazione di tale figura professionale, vi sono regioni che hanno istituito tale profilo con percorsi di formazione che vanno dalle 100 alle 800 ore. Una situazione, allarmante, trattandosi di una figura fondamentale nell’équipe emergenziale e che non può essereminimamente sottovalutata.

Nella riunione ministeriale il Coordinatore del Comitato Tecnico della Conferenza delle Regioni, verbalmente, ha sorpreso tutti dichiarando che non è possibile istituire il profilo dell’Autista Soccorritore ma questo deve essere solo un modulo di formazione complementare dell’Operatore Socio Sanitario, con una formazione, dopo quella di base dell’OSS di 300 ore per il relativo attestato per gli OSS in servizio presso gli enti pubblici o privati mentre solo 120 ore per i volontari autisti soccorritori.

Una proposta che la FIALS ha subito rigettato rilevando la differenza sostanziale delle funzioni reali ed attuali tra OSS ed Autista Soccorritore tenendo anche presente gli attuali modelli organizzativi regionali sull’emergenza.

Non è possibile allontanarci, ancora di più, dai modelli degli altri Paese Europei o della stessa Svizzera come degli Stati Uniti dove tale profilo di Autista Soccorritore ha funzioni molto delineati sino a formarne parte integrante ed imprescindibile dell’emergenza.

Certo, non è possibile, a parere della FIALS, che si illustri verbalmente il diniego della Conferenza delle Regioni senza che si presenti una proposta scritta alternativa con funzioni e formazione.

In conclusione dell’incontro le Parti, Ministero della Salute e Sindacati, hanno formulato un verbale con le posizioni delle Parti da inviare alla Conferenza delle Regioni, chiedendo, nel contempo, un nuovo incontro dove Fials sta pure chiedendo che allo stesso incontro possa far parte anche una delegazione degli Autisti/Soccorritori S.E.U.S. del Coordinamento Regionale Fials 118 della Regione Sicilia.

http://www.fials118.it/

venerdì 25 maggio 2012

Invio di contestazioni per sinistri causati durante l'orario di lavoro



venerdì 25 maggio 2012

Clicca qui per visualizzare il comunicato ufficiale

La scrivente Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza tramite i propri iscritti che in tutto il territorio regionale l'Amministrazione in indirizzo sta notificando al personale dipendente contestazioni per sinistri causati durante l'orario di lavoro. Le suddette contestazioni vengono notificate al personale coinvolto spesso anche dopo 6 – 8 mesi da quando il dipendente seguendo le procedure aziendali ha segnalato al C.R.P. l'avvenuto sinistro (apertura ticket con relativo invio di relazione e compilazione di modello Leasys ed eventuale CID).

Si fa presente all'Amministrazione in indirizzo che la legge 300/70 – Statuto dei Lavoratori – art. 7 Sanzioni Disciplinari, nonché l'art. 41 del CCNL AIOP così recitano: "... la contestazione disciplinare deve essere inviata al lavoratore non oltre il termine di trenta giorni dal momento in cui gli organi direttivi sanitari ed amministrativi delle Strutture di cui all’art.1 del presente contratto hanno avuto effettiva conoscenza della mancanza commessa. ..." ragion per cui le contestazioni inviate dopo il termine stabilito dal summenzionato art. 41 risultano nulle e viziate nella procedura.

La Fials-Confsal Segreteria Regionale unitamente al Coordinamento Regionale Fials 118 fanno presente che il personale Autista/Soccorritore svolge quotidianamente la propria mansione con professionalità, diligenza e spirito di abnegazione guidando le ABZ in emergenza per la salvaguardia della salute di migliaia di cittadini, sottoponendosi con la guida in emergenza all'aumento esponenziale dei rischi legati a possibili sinistri.

Quindi alla luce di quanto sopra evidenziato, l'invio delle copiose contestazioni di addebito, in tutto il territorio regionale, rischia di far peggiorare di molto la qualità del servizio svolto dal personale Autista/Soccorritore, in quanto i Lavoratori sono sempre più angosciati durante le ore di lavoro, al fine di salvaguardare le ABZ a discapito dell’emergenza-urgenza.

Per quanto sopra espresso, chiediamo all'Amministrazione in indirizzo di annullare tutte le contestazioni inviate dopo il termine stabilito dall'art. 41 in quanto nulle e valutare ogni singolo caso al fine di comminare le eventuali sanzioni disciplinari solo ai dipendenti la cui responsabilità è palesemente dimostrabile evitando che l'Azienda carichi sui Lavoratori, il danno che va oltre la copertura assicurativa con franchigia di 250 €.

Si invita l’Azienda a trovare soluzioni idonee.

Infine ricordiamo a tutti i nostri iscritti che hanno ricevuto la contestazione, che il termine massimo per presentare i propri chiarimenti è di 5 gg. dalla ricezione della contestazione, consigliamo quindi di contattare i Dirigenti Sindacali Fials che saranno a disposizione per valutare ogni singolo caso e per fornire ogni chiarimento utile, compresa un'eventuale assistenza legale.

In attesa di un rapido riscontro si porgono cordialità.

Il 118 nelle isole minori


Comunicato

Il 118 nelle isole minori. Cosa fare per migliorare il servizio e per rispondere alle esigenze dei residenti delle isole minori italiane, la maggior parte delle quali si trova in Sicilia. E’ questo uno dei temi trattati nel X Congresso nazionale Sis-118, i cui lavori sono stati aperti questa mattina a Città del Mare da Bernardo Alagna, responsabile del servizio 118 della Regione Sicilia. I lavori proseguiranno anche domani e dopodomani. Ai seminari scientifici prendono parte più di 100 esperti provenienti da tutta Italia. Nella prima sessione dei lavori è stato affrontato il servizio di emergenza-urgenza nelle isole minori, ad intervenire sono stati gli operatori che ogni giorno si dibattono fra mille problemi nelle aree più disagiate del Paese e che spesso si trovano a gestire situazioni di emergenza al limite.

“Un conto è una chiamata che arriva al 118 da un cittadino che vive in una qualunque città o in un qualunque paese peninsulare o delle grandi isole, un conto è quella arriva da un residente di una isola minore in cui non c’è un presidio ospedaliero – dice Alagna -. Se si tratta effettivamente di un paziente che ha bisogno di un trattamento immediato e di un successivo ricovero in una struttura ospedaliera, il servizio impone una gestione diversa, perché è ovvio che bisogna organizzare un sistema di trasporto che chiama in causa gli operatori dell’elisoccorso o delle idroambulanze. In Sicilia, purtroppo, casi del genere sono frequenti visto che il nostro 118 è chiamato a portare soccorso anche agli abitanti di Lampedusa e Pantelleria che sono le isole più lontane dal territorio italiano. Da quando c’è il 118 molto è stato fatto, ma è chiaro che il servizio si può migliorare ancora”.

Un aiuto può arrivare sicuramente dalla telemedicina e dalla costruzione di un sistema integrato di risposta ai bisogni del cittadino che vive nelle isole minori, in modo da governare i percorsi assistenziali in generale. Nelle isole minori spesso c’è un solo medico, che deve sovrintendere a tutti i problemi sanitari che si presentano quotidianamente e dunque spetta a lui un primo intervento sul paziente che ha chiamato il 118. Grazie alle telemedicina il suo lavoro può migliorare perché si può favorire la costruzione di una rete di collegamenti con transito di informazioni sulle condizioni del paziente per far sì che si attivino tutte le procedure necessarie per il trattamento del caso. Quindi, se necessario, anche l’organizzazione del trasporto con l’elisoccorso o con l’idroambulanza nell’ospedale più vicino all’isola in questione. “Si tratta di aree disagiate i cui residenti hanno gli stessi diritti di chi vive in una grande città – aggiunge Alagna -. La telemedicina può essere una buona soluzione, la Regione Sicilia da tempo si è già attivata in questo senso perché gli abitanti delle Eolie, delle Pelagie e delle Egadi ci stanno a cuore quanto tutti gli altri. Come sempre vogliamo dare risposte concrete, per noi del 118 la sfida si rinnova ogni giorno e di sicuro non ci tiriamo indietro di fronte a quella che ci contrappone alla particolare peculiarità geografica della nostra Isola”.


Data notizia: 24/05/2012
a cura di Peppe Paino
http://www.lipari.biz/notizia.asp?idnews=17549

BRONTE: IN TRAPPOLA LA BANDA DELLE CASE DI CAMPAGNA


Efficace risposta da parte dei carabinieri della Compagnia di Randazzo nei confronti del fenomeno dei furti nelle case di campagna. I militari della Stazione di Bronte ieri notte hanno arrestato 5 persone che qualche minuto prima avevano fatto razzia in una casa di campagna. Si tratta di Francesco Restivo di 39 anni, Marcello Palermo di 34 e Vincenzo Palermo, già in passato denunciati per altri reati, più 2 giovani incensurati di 19 e 24 anni. Tutti, residenti ad Adrano, approfittando dell’oscurità della notte hanno forzato la porta d’ingresso di una casa di campagna in contrada Saragoddio, al confine tra Bronte ed Adrano, e portato via di tutto, ovvero materiale ferroso, bombole di gas, suppellettili vari, attrezzi da lavoro. Insomma tutto quello che c’era in casa anche se all’apparenza non aveva un grande valore. Alla fine, non contenti, visto che lì c’era un carrello da traino, hanno ben pensato di rubarlo ed utilizzarlo per trasportare le porte di ferro della casetta abilmente smontate. L’operazione sembrava riuscita, ma i malviventi non hanno fatto i conti con una operazione di controllo del territorio da parte dei carabinieri che, per mitigare il fenomeno dei furti nelle campagne, hanno deciso di intensificare gli sforzi e perlustrare le zone più isolate anche di notte.
Così quando i 5, a bordo di 2 auto, hanno imboccato la strada provinciale 121, sono stati fermati, con i carabinieri che oltre alla refurtiva, hanno trovato anche gli attrezzi utilizzati per lo scasso. Tutti e 5 sono finiti nel carcere catanese di piazza Lanza con l’accusa di furto aggravato in concorso. La refurtiva è stata riconsegnata allo sbalordito proprietario della casetta che ha riottenuto i suoi attrezzi prima ancora che si accorgesse del furto.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 24-05-2012

Richiesta di apertura tavolo di confronto personale A/S S.E.U.S. presso l'Assessorato della Salute


mercoledì 23 maggio 2012

Clicca qui per visualizzare il comunicato ufficiale

La Fials-Confsal Segreteria Regionale  unitamente al Coordinamento Regionale Fials 118,  con la presente intende evidenziare positivamente i pregressi accordi sottoscritti tra l’Assessorato della Salute e le OO.SS. negli anni 2009 e 2010.

Gli accordi sottoscritti hanno interessato il passaggio di tutto il personale Autista/Soccorritore dall’ex Si.S.E. alla S.C.p.A. S.E.U.S. 118.

In particolare si intende sottolineare l’accordo sindacale intercorso in data 15/03/2010 che prevedeva l'introduzione  di alcuni istituti contrattuali previsti dal Contratto di Sanità Pubblica, consentendone l’integrazione con il Contratto AIOP Case di cura private, tramite Contrattazione Decentrata con le OO.SS. a partire da Gennaio 2012.

Superfluo ricordare che gli accordi di cui sopra sono stati resi possibili a fronte della rinuncia del personale Autista/Soccorritore di tutti gli straordinari prestati e non pagati nel corso degli anni dalla Società ex Si.S.E.

Va altresì rilevato che codesto Assessorato l’atto della costituzione della Società Consortile S.E.U.S. 118 aveva assunto impegno che, dopo avere stabilizzato il personale Autista/Soccorritore, si sarebbe proceduto ad assegnare alla Società personale dedicato nella Dotazione Organica Aziendale, senza più ricorso alle prestazioni aggiuntive del personale già dipendente delle Aziende Sanitarie dell’Isola.

La Fials-Confsal, nella considerazione della grave crisi occupazionale che sta attraversando la nostra Regione, ritiene ormai non più procrastinabile nel tempo la decisione di assumere direttamente alle dipendenze della S.E.U.S. 118 il personale professionalmente qualificato per lo svolgimento del servizio di Emergenza-Urgenza con particolare riguardo al personale Infermieristico e Medico.

Per le superiori considerazioni, la Fials-Confsal con la presente ribadisce l’esigenza di applicare il Contratto di Sanità Pubblica anche agli Operatori  del S.E.U.S. 118, affinchè i bandi di assunzione c/o la Società Consortile possano prevedere sia la mobilità del personale già dipendente delle Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere sia il bando pubblico di concorso, considerato che le  Aziende Sanitarie ed Ospedaliere sono già  soci della Società e soprattutto affinchè possa rendersi praticabile il travaso del personale  da S.E.U.S. 118 alle Aziende stesse, considerato che il capitale della S.E.U.S. è interamente pubblico, così come dal Fondo Sanitario Nazionale vengono pagati il personale Infermieristico e Medico che opera, al momento, in prestazioni aggiuntive c/o S.E.U.S. 118.

Consentire alla S.E.U.S. 118 la Dotazione Organica, propria significherebbe rendere trasparente la gestione economica, nonché la gestione organizzativa e concorsuale consentendo il complessivo utilizzo del personale tutto attraverso le Dotazioni Organiche di tutte le Aziende del SSR e del S.E.U.S. 118.

Non è più consentibile permettere, soprattutto per il personale infermieristico e medico, che lo stesso possa essere impiegato oltre che nell’attività dell’Azienda di appartenenza, anche per prestazioni aggiuntive c/o il S.E.U.S. 118, nonché turni  di straordinario all’interno dell’Azienda  determinati  per carenza di personale o per sostituzioni di assenza a vario titolo, oltre ancora per garantire i turni di reperibilità nelle 24H.

Le prestazioni così come sopra  descritte, spesso non consentono al personale interessato il godimento del riposo settimanale, obbligatorio previsto per legge, nonché il riposo tra un turno e l’altro nel minimo garantito indispensabile così come previsto dalla normativa Europea a garanzia del recupero psicofisico del dipendente.

La Fials-Confsal Segreteria Regionale e Coordinamento 118 certa che la presente sollecitazione possa essere accolta favorevolmente da tutti gli Organi in indirizzo, auspica una convocazione, la più immediata di tutte le OO.SS. c/o l’Assessorato Regionale della Salute al fine di aprire un tavolo di confronto propedeutico al rilancio dell’occupazione del personale infermieristico e medico della Regione al fine di predisporre quanto indispensabile alla realizzazione di una rete di emergenza-urgenza utile alle esigenze dei cittadini.

In attesa di un rapido riscontro si porgono cordialità.

Idoneità sportiva ecco le nuove regole


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Sicilia
Ed. del 23.05.2012 - pag. 17
Lorenzo Magrì
Articolo letto 104 volte
In Sicilia si cambia. Il dott. La Delfa (Frnsi): «C'era troppa confusione»

Il decreto, firmato dall'asso Russo, disciplina i requisiti necessari per ottenere l'autorizzazione a rilasdare i certificati. La dotazione strumentale minima sono le apparecchiature per cardiologia, spirometria ed emergenza
La morte in campo di atleti come il volleista Igor Bovolenta e il calciatore Piermario Morosini e i problemi al cuore di Antonio Cassano hanno fatto accendere ancora di più i riflettori sulla tutela sanitaria nello sport. L’Italia è da sempre all’avanguardia in questo campo e anche la Sicilia ha sempre avuto un ruolo di primo piano soprattutto nella regolamentazione del rilascio del certificato utile per poter praticare l’attività sportiva in sicurezza.
La Federazione Medico Sportiva Italiana, in testa la Fmsi Sicilia diretta dal dotto Genny La Delfa, ha lamentato in Sicilia molta confusione e mancanza di controlli nelle visite mediche degli atleti e da anni sosteneva a ragione che nessun privato può rilasciare certificati di idoneità agonistica senza l’autorizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
A mettere chiarezza e fugare tutti i dubbi su questo delicato argomento ci ha pensato, dopo un ritardo di oltre dieci anni l’Assessorato Regionale alla Sanità, uniformandosi alle altre regioni d’Italia, pubblicando lo scorso 18 maggio un Decreto Assessoriale che disciplina i requisiti strutturali, di personale e di attrezzature necessarie ai singoli specialisti in Medicina dello Sport per ottenere l’autorizzazione a rilasciare certificati di idoneità sportiva agonistica.
«Finisce così un periodo di confusione sulla salute degli atleti – spiega soddisfatto il dotto Genny La Delfa – i quali spesso venivano visitati in strutture e da medici non autorizzati come previsto dalla nostra legge regionale n. 36 del 2000, si potrà pertanto avere una esatta stima degli atleti che si sottopongono alle visite mediche e di coloro che sono dichiarati non idonei con comunicazione all’atleta, alla società sportiva, alla federazione di appartenenza ed alla commissione regionale d’appello a cui l’atleta escluso può ricorrere entro trenta giorni».
«Il decreto regola menta - spiega il dotto La Delfa - che anche gli atleti, a cui sono stati richiesti ulteriori accertamenti clinici, saranno giudicati inidonei per “insufficiente documentazione diagnostica” se non provvederanno entro un mese a portare al medico sportivo gli esami prescritti. Il decreto, firmato il 20 marzo dall’assessore alla Salute, il dott. Massimo Russo, prevede che nell’ambulatorio privato, i cui locali devono essere ad esclusivo utilizzo della medicina dello sport, sia sempre presente uno specialista in medicina dello sport ed un cardiologo durante tutto l’orario di apertura oltre ad un rapporto di consulenza con un otorino, un neurologo, un oculista ed un ortopedico o può avvalersi della collaborazione della Fmsi».
«La dotazione strumentale minima prevista - continua La Delfa - sono le apparecchiature per la cardiologia (elettrocardiografo e cicloergometro), per la spirometria e per le emergenze (kit di rianimazione e defibrillatore) ma anche l’audiometro per i subacquei e l’elettroencefalografo per i pugili ed i piloti». Da oggi il medico sportivo privato avrà la possibilità di presentare una regolare istanza all’Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato Regionale alla Salute il quale, avvalendosi delle Asp competenti per territorio, solo dopo averne verificato il possesso dei requisiti previsti comunicherà entro 90 giorni l’autorizzazione e solo da allora la struttura sarà abilitata ad emettere certificati di idoneità alla pratica sportiva agonistica.
«Un aspetto importante – conclude il dott. La Delfa - riguarda la divulgazione ufficiale delle strutture abilitate e dei singoli medici specialisti; le autorizzazioni rilasciate infatti saranno comunicate anche al Coni regionale che avrà obbligo di comunicare a tutte le Federazioni Sportive e per esse a tutte le società sportive agonistiche. Adesso la salute dell’atleta sarà più sicura perché la certificazione rappresenterà l’atto conclusivo di una visita eseguita con elevata professionalità ed in strutture sanitarie di alta qualità».

martedì 22 maggio 2012


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
ADNKronos Salute
Ed. del 22.05.2012
n.d.
Articolo letto 10 volte
Istat, speranza vita uomini 79,4 anni, secondi solo a svedesi
ROMA - Gli italiani vivono sempre più a lungo: gli uomini in media 79,4 anni e le donne 84,5. In Europa soltanto i maschi svedesi hanno una speranza di vita superiore (79,6 anni), mentre solo in Francia e in Spagna le femmine sono più longeve che nella Penisola (85,3 anni in entrambi i Paesi). Sono i dati che emergono dal Rapporto annuale dell'Istat per il 2012.
Dal 1992 a oggi, gli uomini hanno guadagnato 5,4 anni di vita media e le donne 3,9 anni, soprattutto grazie alla riduzione della mortalità nelle età adulte e senili. Alla riduzione della mortalità per malattie del sistema circolatorio si deve un guadagno di 2,1 anni in entrambi i sessi, mentre la riduzione della mortalità per tumori maligni ha contribuito per 1,2 anni all'incremento della vita media degli uomini e per 0,6 anni a quello delle donne.
Nonostante la lieve ripresa dalla metà degli anni '90, continuano comunque a nascere pochi bambini: nel 2011 il numero medio di figli per donna (1,42) deriva da valori pari a 2,07 per le residenti straniere e a 1,33 per le italiane. Nell'ultimo decennio si è inoltre rovesciata la 'geografia' delle nascite: oggi le regioni più prolifiche sono quelle del Nord (1,48 figli per donna) e del Centro (1,38 figli per donna), dove è maggiore la presenza straniera, mentre nel Mezzogiorno si stimano solo 1,35 figli per donna nel 2011. L'aumento della sopravvivenza e la bassa fecondità rendono l'Italia uno dei Paesi più 'vecchi': attualmente si contano 144 persone di 65 anni o più, ogni 100 giovani under 15, proporzione che era di 97 a 100 nel 1992. In Europa, solo la Germania registra un valore più alto (154).

20 anni di urgenza-emergenza



A Palermo il 24, 25 e 26 maggio il X Congresso Nazionale S.I.S.118. "Il presente e le sfide per il futuro" è il titolo del congresso che celebra il ventennio della istituzione del servizio di urgenza-emergenza, che si terrà presso l'hotel village Citta del Mare di Terrasini in provincia di Palermo.


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Sicilia
Ed. del 21.05.2012 - pag. 9
An.To.
Articolo letto 13 volte
Intervista al direttore del centro dipartimentale di talassemia del Garibaldi di Catania
Caruso: «Più di 2.500 i siciliani malati di anemia mediterranea»
La talassemia conosciuta anche come anemia mediterranea - è una malattia genetica caratterizzata da uno o più difetti (mutazioni) dei geni (alfa e beta, principalmente) che sintetizzano la molecola dell’emoglobina con conseguenti anomalie dei globuli rossi e anemia. Da anni è stata identificata come una malattia di elevato interesse medico-sociale ed è per questo che si è provveduto alla costituzione, in tutta Italia, di una fitta rete diagnostico-assistenziale, di un sostegno economico ai pazienti e di un’attività di prevenzione impostata sulla ricerca di portatori sani per identificare le coppie a rischio(1 ogni 270) e quindi evitare di generare un figlio malato.
Per una maggiore efficacia degli interventi in materia di prevenzione, sin dal 1997 è stata anche sancita la gratuità degli esami di laboratorio necessari per la ricerca dei portatori sani di talassemia e emoglobinopatia in tutte le donne di età fertile.
«Nonostante tali interventi, però – sottolinea il dott. Vincenzo Caruso direttore del centro dipartimentale di Talassemia dell’Arnas Garibaldi di Catania - un certo numero di nuovi casi di emoglobinopatie continua a verificarsi annualmente in Sicilia, anche se il fenomeno è in netta diminuzione. E a fare la “fotografia” della patologia talassernica in Sicilia è il Rrest (Registro Siciliano di Talassemia e Emoglobinopatie), sorto nell’ambito dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale nel 1984 con due obiettivi principali: fornire le informazioni necessarie alla pianificazione del settore; creare uno strumento in grado di valutare le azioni di ordine preventivo e assistenziale che il Servizio Sanitario adotta nel campo della talassemia. Il Registro si basa sulla comunicazione nominativa dei soggetti affetti da talassemia e emoglobinopatie diagnosticati presso i centri di talassemia di tutto il territorio regionale. Dall’ultimo report, i soggetti con tali patologie superano la quota di 2.500 con una sensibile differenza, relativamente ai tassi di prevalenza, fra le varie province (la talassemia major è più frequente a Siracusa e Caltanissetta e meno a Messina, la malattia drepanocitica ha un notevole picco a Caltanissetta, seguita da Ragusa)».
Qual è la forma dominante?
«La drepanocitosi (o anemia falciforme) è, in Sicilia. la forma più frequente di emoglobinopatia e spesso si associa alla talassemia; la prevalenza dei portatori sani di tale anemia, anch’essa ereditaria, è del 2% (mentre quella del portatore sano di talassemia è del 6%), e si è diffusa in tutta Italia a seguito dei flussi migratori prevalentemente dai paesi africani e dai paesi neocomunitari dell’Est Europa, con la conseguenza che un numero sempre maggiore di bambini e giovani adulti afferiscono ai nostri Centri di talassemia siciliani e italiani. Sempre secondo i dati del Reste, viene confermato che dal 1991 si è verificata una complessiva riduzione del numero di nuovi nati sull’intero territorio regionale rispetto al decennio precedente, ma la frequenza di tali eventi continua a mantenersi discreta; in particolare si osserva un lieve aumento dell’incidenza dopo il 2000. L’apparente tendenza all’aumento degli ultimi anni, da verificare comunque in un periodo di tempo più lungo, potrebbe essere in buona parte dovuta a una scelta dei genitori, in relazione anche alla migliorata qualità di vita del malato, anche se in qualche caso ha pesato la mancata opportunità di eseguire la diagnosi prenatale. Appare comunque necessario insistere nella promozione di campagne di informazione ed educazione sanitaria e nella ricerca dei portatori sani, al fine di limitare le nascite di nuovi casi solo a quelle derivanti da scelte consapevoli».
Fino a qual punto il merito dei farmaci al fine di una migliore qualità di vita del talassemico?
«In particolare, negli ultimi 15-20 anni il cambiamento della storia naturale della talassemia, con drastica riduzione della morbosità e della mortalità (molti pazienti hanno oggi più di 50 anni) e il netto miglioramento della qualità di vita pressoché sovrapponibile a quello della popolazione sana, è da attribuire oltre che all’adozione di programmi trasfusionali adeguati (ma regolari, se si vuole che siano veramente efficaci, per quantità di sangue e per intervalli di 15-20 giorni, tra una trasfusione e l’altra). all’introduzione di farmaci capaci di allontanare il ferro che si accumula con trasfusioni, cioè di nuovi chetanti orali del ferro (deferiprone e deferasirox) che si aggiungono alla tradizionale deferoxamina somministrabile unicamente per via sottocutanea o endovenosa, e alla possibilità mediante la Risonanza magnetica nucleare per Immagini, di quantificare precocemente gli accumuli di ferro in diversi organi (cuore e fegato principalmente) e di guidare efficacemente la terapia ferrochelante. In via di sperimentazione infine una terapia volta a curare l’epatite C che può colpire i malati».

RANDAZZO: DENUNCIATI PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E FURTO IN CASA DI ENERGIA ELETTRICA


Una denuncia per guida in stato di ebbrezza, 6 contravvenzioni per violazione del codice della strada, una carta di circolazione e una patente ritirata. Sono i numeri di una operazione di controllo del territorio promossa dai carabinieri della Compagnia di Randazzo nel territorio della medievale cittadina. Sabato sera, infatti, i militari dell’Arma hanno istituito numerosi posti di blocco negli angoli più insoliti delle strade. Numerose le auto fermate e controllate. Alla fine i carabinieri hanno fermato e denunciato un automobilista che guidava in stato di ebbrezza. Considerevole anche il numero di contravvenzioni elevate se pensiamo che, complessivamente hanno raggiunto i 1000 euro. Non solo controlli, però, per le strade. I militari dell’Arma hanno effettuato numerose perquisizioni all’interno di abitazioni e anche controlli negli esercizi commerciali.
Anche qui i risultati non sono mancati. All’interno di un’abitazione di un privato, i carabinieri si sono accorti che il contatore era stato manomesso. Il proprietario, che è stato denunciato per furto di energia elettrica, con maestria era riuscito a costruire un marchingegno che, al bisogno, gli permetteva di prelevare corrente direttamente dalla linea esterna, bypassando il contatore. Il titolare di un bar, invece, è stato sanzionato per non aver rispettato in pieno le norme sulla conservazione degli alimenti.
Fonte “La Sicilia” del 22-05-2012   

Sanita': 118 compie 20 anni, a Terrasini (Palermo) congresso Sis


Roma, 21 mag. (Adnkronos Salute) - Oltre 7 milioni di chiamate alla centrale operativa con circa 6 milioni di soccorsi eseguiti sul campo: questi i numeri del 118, il servizio di emergenza nazionale che proprio quest'anno 'festeggia' il ventennale dalla sua istituzione. Per fare il punto sullo stato dell'arte della funzionalita' del sistema si terra' da giovedi' a sabato, a Terrasini (Palermo), il X Congresso nazionale della Societa' italiana sistema 118 (Sis 118) che raggruppa e rappresenta la maggior parte delle centrali operative.
Un ruolo, quello del 118, di grande rilevanza all'interno della rete assistenziale nazionale. "Soprattutto in questo momento - spiega all'Adnkronos Salute Fedele Clemente, presidente del Sis - che il servizio sanitario vive un momento delicato, con la riduzione dei posti letto e organici in alcuni casi ridotti all'osso. Il 118 - sottolinea - e' chiamato ad un ruolo impegnativo: fare da collegamento diretto tra territorio e ospedale".
Nel corso del Congresso si fara' il punto sullo stato di salute del sistema, si confronteranno le diverse esperienze regionali e si metteranno sul tavolo alcune proposte per migliorare il servizio.

domenica 20 maggio 2012

Vent'anni di 118: congresso del Sis per tirare le somme


I dati relativi al 2011 parlano di 350mila missioni
di soccorso e di un milione e mezzo di chiamate


PALERMO – Ben 350mila missioni di soccorso a fronte di circa un milione e mezzo di chiamate. Sono i numeri siciliani nel 2011 del 118, il servizio d’emergenza istituito sul territorio nazionale nel 1992, che è attivo nell’Isola dall’agosto 1997 con quattro centrali (Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta), due basi operative a Lampedusa e Pantelleria, 256 ambulanze, 14 vetture e 6 elicotteri sanitari operativi 24 ore su 24. «I dati del 2011 testimoniano l’accresciuto senso di fiducia dei cittadini verso il 118 – commenta Bernardo Alagna, responsabile regionale del servizio di programmazione dell’emergenza-urgenza dell’assessorato regionale alla Sanità – per cui la spesa in Sicilia è di 32 euro pro capite, incidendo per meno del 2% sulla quota procapite del fondo sanitario. L’obiettivo è migliorare il servizio, riducendo i costi, sulla strada che ci ha indicato l’assessore Carmelo Russo. Questi ed altri temi saranno analizzati durante il congresso in programma a fine mese, a cui parteciperanno circa cento esperti dell’emergenza-urgenza di tutta Italia».
Nel ventennale dell’istituzione del 118, nel complesso alberghiero di Città del Mare, a Terrasini (in provincia di Palermo), si terrà infatti il congresso nazionale della Società sistemi italiani (Sis), che rappresenta i servizi d’emergenza 118 di tutta la penisola. L’appuntamento, la cui organizzazione è curata da Excalibur, si terrà dal 24 al 26 maggio. Durante la presentazione dell’evento (il cui programma è scaricabile sul sito http://www.xcongr-sis118.it) è stata anche annunciata la prossima ristrutturazione delle quattro centrali operative siciliane del 118. «Subito dopo l’estate – è stato l’auspicio di Paolo Agate, referente unico dell’assessorato regionale alla Sanità per l’informatizzazione del 118 – o al più tardi entro l’anno saranno impiegati sistemi informatici di ultima generazione e le ambulanze saranno dotate di apparecchi di geolocalizzazione».
Salvatore Lo Iacono18 maggio 2012

Newsletter da Pagine mediche.it

Image Hosted by ImageShack.us




MALATTIE E CONDIZIONI schede di approfondimento
Allergologia
Andrologia
Anestesiologia e Rianimazione
Angiologia
Cardiologia
Colonproctologia
Dermatologia
Dietologia
Ematologia
Endocrinologia
Epatologia
Gastroenterologia
Genetica
Ginecologia e ostetricia
Infettivologia
Logopedia
Medicina dello sport
Medicina Palliativa
Neonatologia
Neurologia
Oculistica
Odontoiatria e stomatologia
Oncologia
Ortopedia e traumatologia
Otorinolaringoiatria
Parassitologia
Pediatria
Pneumologia
Psicologia
Tricologia
Urologia



Newsletter Speciale di ven 29 mag 2009

Il fumo nella storia
Attivo o passivo, il fumo occupa un posto eminente nella storia della medicina. Da dove proviene il vizio del fumo? [...]
Fumo e fumo passivo
Uno studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, ha dimostrato che a rimetterci sono sempre i bambini, anche se non sono ancora venuti alla luce. Con il commento del Dott. Paolo Noschese [...]
Il fumo danneggia seriamente la salute e smettere garantisce numerosi benefici
Il fumo fa male alla salute ed e' causa di danni che vanno dal problema estetico al tumore: e' scritto anche su ogni pacchetto di sigarette. Con il commento del Prof. Vincenzo Lazzaro [...]
Stop al fumo
Il nuovo punto di incontro per chi vuole smettere di fumare o per chi ha detto stop al fumo e vuole partecipare con la propria testimonianza. Un sostegno quotidiano alle crisi di astinenza e uno spazio di informazione sui metodi e le tecniche per dire basta al fumo parlando dei danni, dei numeri e delle statistiche del tabagismo. [...]
Test
Sei pronto a smettere di fumare?
Scopri con il nostro test se e' il momento giusto. [...]
DisclaimerLe informazioni ed i testi inseriti nella newsletter sono forniti esclusivamente a titolo indicativo e la Healthware S.p.A. e le societa' ad essa collegate non rispondono in alcun modo dell'uso che ne venga fatto dagli utenti.
Clicca qui se non vuoi piu' ricevere ulteriori comunicazioni

Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

Lettori fissi

NOTE LEGALI

In ottemperanza alla Legge 7 marzo 2001, n. 62 Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416 (G. U. N. 67, 21 marzo 2001, Serie generale) i contenuti del presente sito, ivi comprese tutte le informazioni, dati, comunicazioni, contenuti redazionali ed altro hanno scopo informativo in termini di comunicazione e promozione delle attivita' connesse, il presente sito non ha finalita' lucrative ed e' tutelato ai sensi di legge sul diritto di autore.

Il presente sito ed i dati ivi contenuti possono essere consultati solo per uso personale. Non e' consentito modificare, pubblicare, ritrasmettere, vendere, copiare, creare estratti, distribuire o mostrare alcuna parte del contenuto per fini commerciali. Infine, i loghi e il materiale grafico presente e' di proprieta' dei rispettivi intestatari, la responsabilita' dei contenuti degli utenti firmatari.

Contatti

Per contattare il webmaster scrivere una E-MAIL a: ciccito@alice.it


libro degli ospiti

Leggi e/o Firma il nostro Guestbook!