il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 30 giugno 2011

Sanità e Polizia Stradale: tolleranza zero per chi fa uso di alcolici e stupefacenti

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Presentata presso l'ASP di Siracusa la campagna di prevenzione contro l'uso di alcolici e stupefacenti durante la guida.
Comunicato Stampa | Pubblicato il 30.06.2011 | Articolo letto 39 volte      
Sanità e Polizia Stradale: tolleranza zero per chi fa uso di alcolici e stupefacenti
Un momento della presentazione del piano di prevenzione sulla sicurezza stradale
SIRACUSA - Tolleranza zero per chi si mette alla guida dopo aver assunto alcolici e sostanze stupefacenti. L’Asp di Siracusa, attraverso il Dipartimento Dipendenze Patologiche, in sinergia con la Polizia stradale di Siracusa, ha presentato stamane in conferenza stampa la campagna preventiva per dissuadere all’uso di alcool e stupefacenti alla guida. Un’unità mobile sanitaria affiancherà le pattuglie della polizia stradale in servizio nei fine settimana in orario notturno al fine di consentire la rilevazione in tempo reale di positività a droghe che dovrà poi essere confermata da un test di secondo livello in laboratorio. A coordinare l’iniziativa, che si protrarrà in via sperimentale nei mesi di luglio e agosto e coprirà tutto il territorio provinciale, sarà il direttore del dipartimento Salute Mentale Roberto Cafiso, che si avvarrà del personale medico ed infermieristico per comporre settimana per settimana lo staff sanitario mobile. «Nel momento in cui gli automobilisti verranno fermati dalla polizia stradale che affiancherà il camper dell’Asp – ha affermato Cafiso –verrà loro effettuata la misurazione del tasso alcolemico attraverso l’etilometro. Se il test risulta positivo l’automobilista sarà sottoposto, dietro consenso, ad esami diagnostici di laboratorio». Una novità per la provincia di Siracusa che intende agire da deterrente all’incoscienza di quanti non si preoccupano nè della loro incolumità nè di quella degli altri. Le pattuglie e il camper sanitario agiranno in forma itinerante nel capoluogo della provincia, nelle zone balneari e in quegli ambienti di maggiore aggregazione di giovani nelle ore notturne. Il direttore generale Franco Maniscalco dell’Asp si é detto entusiasta della collaborazione con le forze dell’ordine anche per questa iniziativa che sarà certamente ripetuta in futuro. «L’auspicio é che questa iniziativa serva non soltanto a fare repressione ma soprattutto prevenzione - ha detto il comandante della polizia stradale Antonio Capodicasa - che faccia capire ai giovani che divertirsi é bello, é lecito, ma bisogna farlo con la testa sulle spalle evitando di mettersi alla guida del mezzo quando si sono assunte sostanze alcoliche, e, peggio ancora, sostanze stupefacenti». Capodicasa ha poi ricordato come il 25% degli incidenti stradali sia provocato da persone alla guida in stato alterato della coscienza ed ha auspicato che questa nuova forma di prevenzione e di controllo possa essere divulgata in maniera capillare anche attraverso un “tam tam” negli ambienti giovanili. Il comandante ha inoltre ringraziato la direzione aziendale e il dipartimento delle dipendenze patologiche per avere accolto, senza alcuna esitazione, l’invito a mettere a disposizione personale medico della medicina legale e infermieristico del SE.R.T. che ha dato con entusiasmo la propria adesione. Il direttore generale Franco Maniscalco e il comandante della Polstrada Antonio Capodicasa sono certi che la presenza di unità sanitarie mobili in grado di “agganciare” ai fini della cura assuntori abituali che non si curano della salvaguardia della loro salute sia in grado di contenere un fenomeno che già in provincia di Siracusa registra un calo grazie anche alle altre iniziative collaterali di prevenzione e informazione che sono state messe in atto nelle scuole.

Il Pte inaugurato da Russo. Sgarbi assente per protesta

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La Sicilia
Ed. del 30.06.2011 - pag. 37
M.L.
Articolo letto 63 volte
Salemi: «E' inadeguato»

SALEMI - Il peso dell’assenza del sindaco Sgarbi alla inaugurazione, martedì, da parte dei vertici dell’Asp e dell’assessore regionale alla Sanità Russo, del Pta all’ospedale «Vittorio Emanuele III» si è sentito e in tarda serata, per dichiarazione dell’interessato si è saputo che la scelta era stata voluta.
«Non ho voluto prendere parte - ha fatto sapere Sgarbi che si è impegnato a incontrare i vertici dell’Asp e Russo - alla celebrazione di una cosa che è diversa da come è stata prospettata a me e ai miei collaboratori. Non mi pare di dover dare particolare credito alle parole di imbarazzante giubilo di quanti si rallegrano per un oggettivo ridimensionamento della struttura. Ogni giorno registro le lagnanze di numerosi salemitani sull’inadeguatezza della nuova struttura alle loro aspettative e su presunti disservizi. Ne è un esempio il Presidio territoriale di emergenza che ha sostituito il Pronto soccorso che non sarebbe in grado di fronteggiare casi complessi o di una certa gravità per mancanza di infrastrutture medico-diagnostiche, tanto che non di rado i pazienti vengono dirottati al Pronto soccorso di Castelvetrano che dista da noi 15 chilometri che possono fare la differenza tra la vita e la morte». Il Pta si suddivide in tre sezioni. Con una, dove affluiranno anche i medici di Medicina generale, saranno erogate le cure primarie, un’altra sarà dedicata all’attività di 14 branche specialistiche e la terza, in cui sarà presente pure l’ambulatorio infermieristico, si occuperà della gestione dell’emergenza.

Russo: «La Corte di Conti riconosce l’efficacia della riforma»

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Secondo i giudici contabili il deficit della sanità è diminuito rispetto al 2009 del 60%, mentre da Irpef e Irap sono giunti 157 milioni in più
MEDPress.it | Pubblicato il 30.06.2011 | Articolo letto 43 volte      
Russo: «La Corte di Conti riconosce l’efficacia della riforma»
PALERMO – E’ un assessore particolarmente contento quello che dopo aver esaminato il giudizio di parifica della Corte dei Conti riunitosi a sezioni riunite ha dichiarato: «Sono molto soddisfatto per il giudizio estremamente positivo della Corte dei Conti - dice Russo - che ha definito quello della Sicilia uno dei risultati migliori nel confronto interregionale, ponendo il giusto accento su tutte le rigorose misure amministrative adottate per riqualificare il sistema sanitario e razionalizzare la spesa». Secondo i giudici contabili per quanto riguarda la sanità il deficit rispetto al 2009 è diminuito del 60%, mentre il risultato di esercizio è migliore rispetto alle previsioni del Programma Operativo e il risultato di gestione dopo le coperture previste dal gettito Irap e Irpef è salito a + 157 milioni.
«Il giudizio di parifica - prosegue Russo - fa esplicito riferimento alla efficacia della politica di contenimento dei costi e al miglioramento di tutti gli indici di qualità e appropriatezza come peraltro già rilevato dal “tavolo ministeriale” nell'ultimo verbale. Il decremento dell'1,2% della spesa per beni e servizi e' la conferma che il sistema delle gare centralizzate assicura risparmi e trasparenza, viene riconosciuta la contrazione dell'8,4% dei costi per le consulenze, una migliore tempistica nel pagamento dei fornitori rispetto alla media nazionale, la riduzione dell'11% dei ricoveri ospedalieri (scesi da 1.028.404 del 2009 a 905.043 del 2010) in linea con la politica sanitaria tesa alla deospedalizzazione e alla appropriatezza delle prestazioni e il trend di miglioramento della mobilità passiva. Anche il dato della spesa farmaceutica, pur nella oggettiva criticità, dato comune a quasi tutte le regioni italiane, fa emergere come la contrazione della spesa, nell'ultimo quinquennio, è pari al 15%».
«Voglio condividere questo bel risultato - conclude l’assessore Russo - con quanti hanno lavorato con impegno per una seria riforma del sistema sanitario credendo in un processo di innovazione, anche culturale, che può contribuire al riscatto della Sicilia e dei siciliani: c'e' ancora tanto da fare ma sappiamo che la strada intrapresa e' quella giusta. Mi auguro che la “fotografia” scattata dalla Corte dei Conti spenga definitivamente gli ardori di quanti - in ragione dell'appartenenza politica e in spregio della verità dei fatti - continuano ad alimentare il fuoco della polemica».

Chiama gli infermieri, cade a terra, poi muore. Inchiesta a Villa Sofia

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Giornale di Sicilia
Ed. del 29.06.2011 - Palermo - pag. 23
Riccardo Arena
Articolo letto 39 volte
Vittima Attilio Steli i no, 65 anni. Il pm sta valutando le posizioni dei 4 medici e dei 5 infermieri del reparto

I sanitari non sarebbero intervenuti in tempo e l'uomo sarebbe caduto battendo la testa. Operato, è morto dopo venti giorni. La replica: «Assicurata l'assistenza». Disposta l'autopsia.
PALERMO - Avrebbe chiesto aiuto, gli infermieri non sarebbero arrivati in tempo e lui, Attilio Stellino, 65 anni, un paziente ricoverato a Villa Sofia, è caduto per terra e ha battuto la testa. Operato, dopo venti giorni è morto. I familiari hanno presentato una denuncia ai carabinieri e la Procura ha aperto un’inchiesta: il pm Lia Sava ha disposto l’autopsia e sta valutando se iscrivere nel registro degli indagati i quattro medici e i cinque infermieri del reparto di Cardiologia già identificati dai carabinieri.
Ma in vista dell’esecuzione degli «atti irripetibili» al vaglio del pm ci sono anche le posizioni di altri sanitari dei reparti in cui Stellino è stato ricoverato dalla Neurologia alla Neurochirurgia. L’indagine è appena all’inizio: compito del consulente del pm, il medico legale Paola Pugnetti, che tra oggi e domani dovrebbe essere incaricata ufficialmente di eseguire le verifiche, sarà quello di capire se - così come sostenuto nella denuncia - la morte sia da mettere in relazione con la caduta, risalente all’8 giugno, o se non sia stata provocata da altri eventi e da possibili diverse responsabilità.
Già sequestrata la cartella clinica. messa a disposizione del medico legale. L’autopsia
sarà tra domani e sabato. I vertici dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, che lunedì avevano dovuto affrontare un altro caso (un paziente di 67 anni morto, secondo i familiari, per il caldo, perché i climatizzatori sarebbero stati guasti) indagheranno anche su questo secondo episodio. Pure nella vicenda di Attilo Stellino si dovrà capire se vi siano responsabilità (escluse dalla direzione sanitaria per la morte di Nicolò Lo Monaco) ed eventualmente da parte di chi. Da verificare in particolare l’episodio della caduta e delle chiamate fatte agli infermieri e al personale del reparto: secondo le tesi difensive, il paziente avrebbe avuto tutta l’assistenza necessaria.
Diversa la ricostruzione prospettata dai familiari di Stellino ai carabinieri della stazione di Resuttana Colli. Il pensionato era stato ricoverato alla fine di maggio per un ictus, in Neurologia: superata la fase critica di tipo neurologico era stato trasferito al la terapia intensiva della Cardiologia, perché aveva altri problemi. Anche in quel caso, passata 1’emergenza. era stato mandato nel reparto ordinario di Cardiologia. Durante il ricovero in questa divisione, mercoledì 8, Stellino si era alzato dal letto e si era seduto su una sedia: si era però sentito male e avrebbe cercato di farsi aiutare, poi si sarebbe alzato da solo e sarebbe rovinato per terra, battendo la testa.
Una vicenda che ha dato la stura a una serie di altri problemi fisici, culminati con la morte: Attilio Stellino era stato soccorso e portato in un altro reparto, quello di Neurochirurgia, sottoposto a controlli e a un intervento per la riduzione dell’ematoma. Un calvario, per lui e per i familiari. Che dopo la morte hanno subito presentato una denuncia.

Polemica sul ticket Fazio: basta abusi

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Il Messaggero
Ed. del 30.06.2011 - pag.
n.d.
Articolo letto 1 volte
La Sanità

Vendola: «E' solo una tassa sui poveri». Marino: «Vogliono aiutare i privati»
ROMA - Tornano i ticket sui pronto soccorso, sia pure annunciati a partire dal 2012, secondo la bozza della manovra finanziaria, ed è subito polemica. «L’introduzione del ticket sui codici bianchi, peraltro già presente in alcune regioni va a scoraggiare l’uso inappropriato del pronto soccorso», dice il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Che spiega: «Nella manovra sono stati trovati i fondi per non rendere obbligatorio il ticket del 2011 e si è deciso di reintrodurre, a partire dal 2012, il ticket sui codici bianchi, già presente nel 2007». Secondo il ministro l’obiettivo dell’operazione è quello di scoraggiare prestazioni sanitarie inutili. I ticket riguarderanno non solo i codici bianchi del Pronto Soccorso ma anche la specialistica ambulatoriale. «Due settori di spesa - sottolinea Fazio - cresciuti esponenzialmente negli anni all’insegna della in appropriatezza e dello spreco».
Sulla questione si è scatenata però una pesante battaglia politica. Il Codacons ha calcolato che il ticket sanitario peserebbe per circa 41 euro a famiglia. Secondo il presidente della Regione Puglia e leader di Sei, Nichi Vendola, il ticket di 25 euro per i codici bianchi in pronto soccorso colpisce i poveri che si rivolgono di più alle strutture pubbliche. «E’ una tassa sulla povertà», sottolinea Vendola. Per Margherita Miotto, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera: «E’ inaccettabile che il governo introduca una nuova tassa, aumentando i ticket che pagheranno i malati, per coprire il buco di bilancio».
Condanna dei provvedimenti emersi dalla bozza di manovra economica anche dalla Cgil: «La spesa sanitaria in Italia è già più bassa della media Ue dei Paesi Ocse. Insistere con i tagli, invece che riqualificare la spesa, vuoi dire programmare il disavanzo delle Regioni, compromettendo il difficile percorso di risanamento di quelle impegnate nei piani di rientro», hanno detto la segretaria confederale, Vera Lamonica, e il responsabile salute, Stefano Cecconi.
Il senatore del Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale Ignazio Marino vede dietro al ticket e al blocco del turn over: «Non solo il controllo della spesa ma anche la volontà di ferire gravemente il servizio sanitario pubblico per arrivare al 2013 con un servizio inefficiente e a una nuova visione che va verso la sanità privata».
Per il presidente della Regione Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, la politica del ticket «in passato ha già rivelato la propria inefficacia». L’Udc parla di misura «intollerabile» e l’Idv di colpo di grazia alla sanità italiana. Infine, il ticket è una misura «odiosa ed iniqua» per il Tribunale dei diritti del malato secondo il quale è meglio usare la «fiscalità generale».

Il dentista paga per la musica

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Sole 24Ore
Ed. del 30.06.2011 - pag. 29
Alessandro Galimberti
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L'Avvocato Generale ribadisce i diritti dei discografici sulla diffusione in sala d'aspetto

Irrilevartti l'assenza di lucro eIa volontà dei pazienti
MILANO - Il dentista che installa un apparecchio radio nel suo studio e che trasmette musica a beneficio dei pazienti in attesa è tenuto a versare «l’equa remunerazione» alle società di fonografici. Le conclusioni dell’avvocato generale della Corte Ue, Verica Trstenjak, rese note ieri, segnano un ulteriore round a favore della Snc (Società consortile fonografici) sul tema dei diritti dei produttori delle tracce musicali.
La lunga motivazione del provvedimento, che comunque non è vincolante per la decisione della causa C-13S/1O, ribadisce alcuni punti già focalizzati dalla giurisprudenza di merito italiana, che in ogni caso aveva rimesso, attraverso la Corte d’Appello di Torino, la questione alla più ampia giurisdizione comunitaria. In particolare, l’avvocato generale ritiene che «rendere udibile» una trasmissione radiofonica significa «comunicarla indirettamente» (come previsto dalla direttiva 2006/11S); che pur mancando in quella direttiva la nozione di «pubblicità della comunicazione» - presupposto del diritto del produttore - non si può escludere da quell’ambito il pubblico presente nel luogo dove c’è l’apparecchio radio; che nel contesto della comunicazione al pubblico «è irrilevante se l’utilizzatore persegua con essa uno scopo di lucro»; così come è irrilevante nel caso specifico la volontà dei pazienti in attesa di ascoltare la musica, o di ritenerla al contrario «un fastidioso bombardamento di suoni».
Quindi, in sintesi, il dentista che diffonde musica nel suo studio, anche se privato, è tenuto a remunerare i diritti dei produttori della traccia. La questione giuridica avviata ieri alla conclusione riguardava un processo radicato alcuni anni fa a Torino. Il medico, che aveva vinto il processo in primo grado, lamentava che i discografici non possono vantare alcun diritto sulla musica radiodiffusa in un ambiente, tra l’altro privato (discorso diverso sarebbe per gli ambulatori pubblici), anche perché il compenso grava già sull’emittente radiofonica e, inoltre, manca lo scopo di lucro da parte di chi - lui stesso - allieta l’attesa dei pazienti diffondendo note. Ma già in appello gli stessi giudici che avevano rinviato la decisione alla Corte Ue, sospettavano il contrario, ritenendo tutt’altro che scontato che il pagamento alla fonte da parte della radio o tv emittente assolva anche l’obbligo di chi reindirizza la trasmissione verso un nuovo pubblico; il rilancio del segnale infatti «produce un’utilità aggiuntiva che come tale deve essere compensata a parte».
E anche il tribunale di Milano lo scorso anno aveva dettato la linea di merito con una sentenza della sezione specializzata per la proprietà industriale (10901/10). Le spettanze dell’autore e del produttore sarebbero già chiare nelle leggi italiane dalla giurisprudenza europea. In particolare, la sentenza C-306/oS della Corte di giustizia stabiliva che devono essere autorizzati, e perciò ricompensati, «tutti gli atti di comunicazione con i quali l’opera viene resa accessibile al pubblico».

I locali della guardia medica insicuri e tra le sterpaglie

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La Sicilia
Ed. del 30.06.2011 - Siracusa - pag. 38
Roberto Rubino
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FLORIDIA - «Più sicurezza per i sanitari della guardia medica». La chiede il consigliere di Primavera floridiana Tino Giuliano, anch’egli medico. Si lavora di notte e i rischi per l’incolumità sono tanti. Egli ricorda come si sia già verificato l’intervento dei carabinieri per le intemperanze di alcuni malati. E occorre pure più igiene: sterpaglie, insetti, vegetazione alta, troppo alta per costituire un dignitoso ingresso alla guardia medica di un paese che ormai si aggira intorno ai 30 mila abitanti e che con la città gemella Solarino arriva quasi a 40 mila (ma Solarino ha un suo presidio). Del presidio sanitario se n’era discusso tempo addietro, erano stati avviati dall’amministrazione comunale dei contatti con l’Asp per una sistemazione in alcuni locali del centro servizi dell’area artigianale e il sindaco Arturo Spadaro aveva risposto in Consiglio comunale che tali interlocuzioni avevano ricevuto un parere di massima positivo dalla stessa Asp. Ma si attende ancora una soluzione.
L’infrastruttura, all’interno, come raccontato dai pazienti, non offre adeguate garanzie di vivibilità: un fatto condiviso dal personale medico che vi opera. I sanitari, in più di un’occasione, hanno subito tentativi di aggressione, favoriti dall’isolamento in cui si trova il sito. Adesso c’è soltanto questo presidio che si trova accanto alle ambulanze dei volontari: fatto positivo, di sicuro, ma troppo angusto per un paese che con gl’immigrati si avvia a una popolazione che supera i 25 mila abitanti. Comunque da mesi, dopo interminabili discussioni in Consiglio comunale, non s’è ancora concretizzata una migliore accoglienza per residenti e visitatori. Il posteggio per le autovetture dei pazienti si trova su un campo sterrato, dove è facile forare perché non c’è adeguata cura: vetri, chiodi e altri materiali che possono provocare danni sono presenti in quantità.
«Rischiamo d’essere ripetitivi - conclude Giuliano. Però conosco le condizioni estreme in cui lavorano i miei colleghi. Bisogna iniziare a risolvere tutto partendo da un servizio di guardia, che, in attesa di un cambio dell’infrastruttura, porti un po’ di serenità».

Ambulanza senza medico assolto responsabile «118»

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La Sicilia
Ed. del 30.06.2011 - Caltanissetta - pag. 31
V.P.
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Denuncia dopo un decesso

CALTANISSETTA - Sono cadute le accuse di omissione d’atti d’ufficio e morte di un paziente come conseguenza d’altro reato contestate al dott. Elio Barnabà, primario della Rianimazione dell’ospedale “Sant’Elia” e responsabile del servizio di soccorso “118” interprovinciale. I fatti risalgono al marzo del 2006 e riguardano il decesso di un paziente di Piazza Armerina, morto per infarto dopo essere stato trasportato all’ospedale della città dei mosaici. I familiari dell’uomo chiamarono il «118» dopo che il loro congiunto aveva accusato un malore e venne inviata sul posto un’ambulanza ma il paziente morì subito dopo l’arrivo in ospedale.
L’assenza del medico sull’ambulanza portò la Procura di Enna ad aprire un’indagine per omissione d’atti d’ufficio, che portò al rinvio a giudizio del dott. Barnabà, mentre l’accusa di morte come conseguenza di altro reato venne archiviata. Il processo venne trasferito a Caltanissetta per questioni di competenza territoriale visto che il dott. Barnabà lavora a Caltanissetta e dagli atti emerse che non era stata commessa alcuna omissione perché la presenza del medico sull’ambulanza, sebbene una norma regionale lo avesse disposto da qualche settimana, non c’era stato il tempo per avviare le procedure di selezione.
Quindi il gup Carlo De Marchi ha accolto la richiesta di proscioglimento formulata dal pm Luigi Fede e dall’avvocato difensore Raffaele Palermo.

Procedura fornitura di n.4 ABZ


Procedura per l’affidamento mediante cottimo fiduciario della fornitura di n. 4 ambulanze

Noleggio servizio Autobus


Procedura negoziata ex art. 57 D. Lgs. 163/2006 per l’affidamento del servizio di noleggio con conducente di n. 1 autobus  

mercoledì 29 giugno 2011

martedì 28 giugno 2011

Presto sorgerà l'elisuperficie

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Gazzetta del Sud
Ed. del 27.06.2011 - pag.
NlnoTodaro
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Cammina il progetto regionale da 400 mila euro

MONTALBANO ELICONA - Anche il comune di Montalbano Elicona avrà presto una elisuperficie da porre al servizio degli insediamenti urbani ed al fine di consentire, in caso di emergenze di Protezione civile e sanitarie, il soccorso ed il trasporto degli abitanti. Il territorio del centro nebroideo è stato, infatti, inserito nel Piano Regionale di rete delle infrastrutture eliportuali per un importo di ben 400 mila euro.
Nei giorni scorsi il consiglio comunale con atto deliberativo reso immediatamente esecutivo, su proposta del vice sindaco Antonio Verderico, ha approvato tutti gli adempimenti necessari per poter partecipare al bando pubblico di selezione. In particolare il consiglio ha localizzato l’area destinata all’intervento per la realizzazione dell’elisuperficie nell’area di proprietà dell’Ente “G. Parla vecchio”, sita in contrada “Mustaffi” nella Frazione di Santa Barbara. L’area è stata scelta dalla stessa Protezione civile e risulta strategica perché consentirà anche al comune vicino di Basicò di usufruire del servizio. Inoltre permetterà alla Fondazione Morale “G. Parlavecchio”, che ha dato la disponibilità a cedere il terreno di cui risulta proprietaria, di incassare i ricavi della vendita . Il consiglio comunale inoltre, all’unanimità, ha provveduto a dichiarare il vincolo di inalienabilità del bene per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell’opera.

Carta d'identità da rifare

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Sole 24Ore
Ed. del 27.06.2011 - pag. 11
Antonello Cherchi
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Il progetto modificato dal Dl sviluppo: nel documento elettronico anche la tessera sanitaria

Lievitano i costi, perché sarà gratuita, obbligatoria e per tutti
Se volete trovare un paradigma dell’incertezza, puntate sulla carta di identità elettronica. In quattordici anni ha cambiato veste, prezzo, scadenza, modalità di emissione. E proprio ora che dopo un lungo periodo di sperimentazione si apprestava a trovare stabilità - l’ultima ennesima proroga ne assicura la diffusione entro gennaio 2012 - succede che si deve ricominciare daccapo.
Il decreto legge sviluppo, approvato dalla Camera con il voto di fiducia e dunque avviato a essere licenziato tale e quale dal Senato, prevede che la carta di identità elettronica (Cie) si sposi con la tessera sanitaria, sia obbligatoria e gratuita, la si possa richiedere anche per i neonati se ne occupi non più solo il Poligrafico, ma anche la Sogei.
Risultato: tutto quello che è stato fatto finora va dimenticato. O quasi. Costi compresi. A oggi sono state investite decine di milioni per mandare a regime 1’emissione delle Cie, il piano industriale messo a punto dal Poligrafico nel 2006 stimava in 537,6 milioni i costi per assicurare quasi 49 milioni di carte, che all’epoca avevano, però, una validità di cinque anni. Nel 2008 la vita della Cie è stata raddoppiata e ora il rinnovo avviene dopo dieci anni, con un risparmio che il ministero della Semplificazione - artefice dell’allungamento della vita della tessera - aveva a suo tempo stimato in 15 milioni. Al netto di tali conteggi, sta di fatto che parte degli investimenti già effettuati e che hanno assicurato 1’emissione da parte dei 180 comuni coinvolti nella sperimentazione di non più di 3 milioni di Cie, sono senz’altro da ricalibrare.
I costi della nuova carta non si esauriscono, però, nei soldigià spesi. Si devono, infatti, sommare anche le risorse necessarie per attuare quattro novità previste dal decreto sviluppo: l’obbligatorietà della Cie, il fatto che ne potranno disporre anche i minori di 15 anni,la sua gratuità e, soprattutto, il dover rimettere mano all’intero progetto, perché la carta di identità elettronica dovrà abbinarsi alla tessera sanitaria.
L’obbligatorietà unita all’abbassamento del limite di età (oggi la Cie si può richiedere solo dopo i 15anni) porta a coprire l’intero arco della popolazione. Tutti dovranno dotarsi del nuovo documento di riconoscimento.
Non solo: fino a tre anni di età la Cie avrà una validità triennale, fra i tre e i diciotto anni la validità sarà di cinque anni, dopo la maggiore età la carta dovrà essere rinnovata ogni dieci anni. Dunque un maggior numero di tessere e, in particolare, un ricambio più stretto nei primi diciotto anni di vita della persona. Insomma, molte più carte da emettere. Se questa novità si coniuga con l’altra della gratuità, è facile capire che lo Stato dovrà mettere mano al portafoglio per pagare milioni di nuove Cie. Finora, infatti, il costo della carta di identità elettronica è stato a carico del cittadino: si tratta di 20 euro (13 di produzione e 7 di gestione e distribuzione) a cui vanno sommati i costi amministrativi, per un totale di 25 euro.
Ci sono poi da considerare i costi relativi al nuovo progetto, quello che dovrà abbinare la Cie alla tessera sanitaria e che dovrebbe costare 600 milioni. Valutazioni che possono contare su un abbattimento dei costi delle tessere: oggi, grazie alle nuove
tecnologie, la card può essere realizzata con una spesa di dieci euro, contro i venti attuali. Ma che rimangono una bella cifra, considerato quanto già fatto (e già speso) e tenuto conto delle condizioni del bilancio statale.
Ma non sono solo i conti pubblici a essere chiamati in causa Ci sarà da risolvere anche un problema di raccordo all’interno della nuova carta, perché la tessera sanitaria ha oggi una validità di cinque anni, contro i dieci del documento di riconoscimento. Per non tornare, sul versante della Cie, indietro ancora una volta, riportando la validità a cinque anni (con conseguente aggravio delle spese), l’unica soluzione plausibile è fissare anche il rinnovo della tessera sanitaria dopo un decennio. Un conto che - almeno questo - si può far quadrare.

Il defibrillatore di condominio

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Giornale di Sicilia
Ed. del 27.06.2011 - pag. 24
Francesco Vitale
Articolo letto 29 volte

CATANIA - Dopo gli aeroporti, d’ora in poi anche le farmacie, i cinema, i teatri e tutti i luoghi pubblici si dovranno dotare di defibrillatori semiautomatici custoditi in appositi postazioni per il loro uso e dell’ausilio di un operatore, anche non sanitario, abilitato.
Lo stabilisce un decreto ministeriale che le Regioni saranno chiamate al più presto ad applicare. Considerando che l’80% degli eventi avviene a casa, sarebbe opportuno avviare la «home defibrillation» di condominio. Appartenendo alla categoria dei portieri, ritengo la disponibilità di tale strumento assolutamente preziosa, tenuto conto anche che spesso siamo chiamati ad improvvisi interventi di soccorso. L’installazione di un defibrillatore consentirebbe di non correre rischi in caso di emergenza. Pochi euro, in cambio della serenità.

Lipari, punto, nascite a rischio. Interviene il Capo dello Stato

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Giornale di Sicilia
Ed. del 27.06.2011 - Messina - pag. 32
B.L.
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Sollecito del Colle al governo regionale

LIPARI - Nascere in ospedale è a rischio. È sulla questione interviene il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nel periodo estivo frequenta le Eolie. Il Capo dello Stato, nelle ultime settimane, è stato tempestato di cartoline con la scritta «Voglio nascere a Lipari, ma forse non potrò più farlo», firmate dagli abitanti delle sette isole. L’iniziativa è stata portata avanti dal comitato presieduto da Saverio Merlino che tra l’altro nei giorni scorsi insieme al deputato nazionale Alessandra Siragusa, Pd, ha avuto un incontro con l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo. Ora è anche arrivata la risposta del Capo dello Stato. E’ stata firmata dalla segreteria generale della Presidenza della Repubblica Giovanna Ferri.
«Si comunica - ha puntualizzato - che il Presidente ha preso atto di quanto è stato richiesto e non ha mancato, al riguardo, di richiamare l’attenzione dell’assessorato della salute della Regione Siciliana, perle valutazioni del caso». Intanto, potrebbe essere uno degli ultimi parti all’ospedale eoliano. Il piccolo è nato grazie all’equipe diretta dal dottor Gianpiero Di Marco che però a fine mese andrà in pensione. Il piccolo si chiama C.N., e sta bene, così come la mamma. Il dottor Di Marco – come è noto - non dovrebbe essere sostituito e quindi nascere a Lipari sarà ancora più difficile.

Sanità, contestati i tagli al 118

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La Sicilia
Ed. del 25.06.2011 - Siracusa - pag. 48
Cecilia Galizia
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A lanciare l'allarme il sindaco Savarino e tutta l'Amministrazione. L'obiettivo è tutelare lavoratori e utenti.
ROSOLINI - Carenze sul fronte della sanità ancora in primo piano. L’amministrazione comunale, interpretando la preoccupazione dei cittadini, ha messo in atto una vibrata protesta contro la possibile riduzione di personale all’interno delle ambulanze medicalizzate del 118. I tagli sul territorio in termini di unità lavorative si prevedono a partire dalla fine di questo mese, in base al piano di riordino sanitario elaborato dall’assessorato regionale. Il sindaco Nino Savarino e tutta l’amministrazione comunale, facendosi portavoce delle istanze degli utenti rosolinesi, hanno lanciato un grido di allarme. «Non si comprende per quale motivo - afferma sindaco - ancora una volta la scure dei tagli si abbatta sul settore sanitario. La riduzione di personale all’interno delle ambulanze medicalizzate rappresenta un ulteriore schiaffo alla sanità isolana che va a mortificare le aspettative dei cittadini in un ambito vitale e sicuramente arreca grave nocumento a tutta l’utenza.
Quello della piena efficienza di una ambulanza medicalizzata è un servizio primario - prosegue Savarino - specie quando gli interventi sono particolarmente complessi, ed una riduzione di personale può causare difficoltà e disagi nella corretta fruizione del servizio, già così delicato e di vitale importanza. Il problema sanitario è uno di quelli che ci vede come istituzione coinvolti in prima persona e per questo mi farò promotore fra tutti i colleghi sindaci della Provincia della convocazione di un tavolo tecnico permanente al fine di monitorare costantemente la problematica». Pochi giorni prima il sindaco era intervenuto per altre gravi problematiche segnalate da un comitato spontaneo di cittadini.
La prima è l’ubicazione di uffici ed ambulatori dell’Asp in contrada Granati Nuovi, una zona distante rispetto al centro abitato e quindi difficilmente raggiungibile soprattutto per le persone anziane, anche perché è nelle immediate vicinanze dell’incrocio tra la s.s.115 e la via cavaliere Marina, arterie molto trafficate e pericolose. La seconda problematica è rappresentata dai disservizi nella distribuzione dei panno Ioni e degli altri presidi sanitari a domicilio, da quando tale mansione è stata affidata ad una ditta di Napoli. Savarino ha contattato personalmente l’azienda per denunciare la mancata o l’errata consegna dei presidi, mentre per la questione della sede di uffici e ambulatori ha inviato una lettera ai dirigenti dell’ Asp invitandoli a partecipare al tavolo tecnico del 30 giugno a palazzo di città.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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