il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 31 marzo 2010

Rinviata di un paio di mesi la soluzione del caso «118»


La Sicilia - 31.03.2010
Ed. del 31.03.2010 - pag. 9
Antonio Fiasconaro

Il braccio di ferro con la Sise in Sicilia.
Rinviata di un paio di mesi la soluzione del caso «118»
PALERMO. Il servizio di emergenza urgenza «118» non fermerà domani
le ambulanze, così come si era prospettato dopo il braccio diferro tra la
Sise - società gestita dalla Croce Rossa Italiana - e l'assessore regionale
per la Salute, Massimo Russo.
Ieri sera, dopo un lungo vertice che si è tenuto nella sede dell'assessorato, sembra che siano state «smussate» le polemiche e che, quasi certamente, la Regione vada a una proroga del servizio. Si parla di uno due mesi, tempo necessario per risolvere i problemi insorti alla Sise per il passaggio «armi e bagagli» di 3.300 dipendenti alla nuova società, la Sues. Il tutto è legato a una contenzioso da circa 100 milioni di euro tra la Regione e la Sise.
I sindacati, che avevano preannunciato la mobilitazione se non fosse stata trovata entro oggi una soluzione, hanno intanto avuto anche loro un incontro ieri sera in assessorato, nel corso del quale sono state affrontate le problematiche e sembra che da parte di alcune sigle sia stato trovato una sorta di «disgelo».
Comunque, c'è da sottolineare come Giuseppe Messina, sindacalista della Ugl, continui a ripetere: «Non ci piace questo gioco al massacro della Croce Rossa Italiana». Nel frattempo sembra ormai quasi certo che le nuove trattative con la Regione saranno affrontate non solo dal commissario nazionale della Cri, Francesco Rocca, ma pure dal neocommissario regionale Saverio Ciriminna, nominato appena 48 ore fa.

Servizio 118, prorogata la convenzione


La Repubblica - 31.03.2010
Ed. del 31.03.2010 - Palermo - pag. IV
A. Fris.

Il provvedimento.
Servizio 118, prorogata la convenzione
LA REGIONE proroga la convenzione con la Sise per la gestione del 118 e sembra scongiurato il ricorso alla precettazione delle ambulanze per garantire il servizio. Anche se rimane incerta la durata di questa proroga e il braccio di ferro continua: la Sise, società della Croce rossa, chiede almeno tre mesi (per altri 10 milioni di euro di spesa a carico della Regione), l'assessore Massimo Russo invece chiede tempi più brevi. Nel frattempo dovrebbe comunque avvenire il passaggio dei 3.300 soccorritori barellieri dalla Sise alla Seus, e i sindacati ieri hanno proclamato lo stato di agitazione perchè temono che la Cri voglia bloccare questo passaggio: «Rischiamo di diventare pedine di scambio per il contenzioso in corso tra Reqlone e Croce rossa sugli 80 milioni di euro dalla Sise», dice Salamone, del Fials. L'assessorato alla Sanità ha comunque messo a punto i tempi per il trasferimento dei dipendenti: i primi ad essere assunti dalla Seus saranno i soccorritori del bacino di Caltanissetta, mentre gli ultimi a maggio saranno quelli di Palermo. Ma per la Sise «questo programma è irrealizzabile».

«118», intesa sul passaggio del personale alla Seus


Giornale di Sicilia - 31.03.2010
Ed. del 31.03.2010 - pag. 6
Gia.Pi.

Sanità. La Regione e i sindacati d'accordo sul trasferimento dalla vecchia alla nuova società.
«118», intesa sul passaggio del personale alla Seus
ROMA. L'assessore Massimo Russo e i sindacati hanno raggiunto ieri una prima intesa sul passaggio di tutti i dipendenti della Sise alla Seus. I 3.300 autisti soccorritori della società della Croce Rossa che gestisce oggi il 118 saranno convocati in date già stabilite per firmare la riassunzione nella nuova società nata fra Asp e Regione. I primi saranno i dipendenti nisseni, il 6 aprile. Il 19 aprile toccherà a quelli di Trapani, il 26 ai ragusani. Il 3 maggio verranno convocatii dipendenti di Siracusa ed Enna, il 10 sarà la volta dei catanesi, il 17 dei messinesi e il 24 maggio si chiuderà con il personale di Palermo.
A quel punto, a giugno, dovrebbe entrare in servizio la Seus e la Sise uscirebbe di scena. Condizionale d'obbligo visti i ritardi che hanno caratterizzato l'operazione (si doveva partire l'1 aprile) e che hanno costretto ieri l'assessore Massimo Russo a mettere sul tavolo una proroga di altri due mesi del servizio da parte della Sise, per evitare il blocco delle ambulanze: come aveva prospettato il commissario nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca. La proroga non è stata ancora accettata da Sise e Croce Rossa. Anche perchè i rapporti fra queste due realtà e la Regione restano tesi: la Cri e la Sise rivendicano un credito verso la Regione che sarebbe già salito a 100 milioni. E non è un caso, come ha rilevato Michele Salamone del Fials-118, che nè Cri nè Sise ieri si siano sedute al tavolo.

RIUNIONE Del 30/03/2010

Antonio Di DomenicoMarch 30, 2010 at 12:05pm
Subject: RIUNIONE DI OGGI
Prima di tutto vorrei ringraziare il nostro segretario M. Salamone che oggi si è recato a Palermo per seguire in prima persona la vicenda sulla trasazione dalla SISE alla SEUS , nonostante tutto abbia finito solo ieri sera il ciclo di kemioterapia.

Dalla breve telefonata che ho ricevuto oggi dal nostro segretario , emerge quanto segue. Attalmente la regione ha tutto pronto per il passaggio al nuovo soggetto , compreso tutte le date per iniziare la firma del nuovo contratto , tale procedura sarebbe dovuta iniziare giorno 16 aprile con le prime firme. Attualmente la C.R.I. sta facendo ostruzionismo , in quanto nn vuole perdere la gestione del servizio 118 in sicilia. Questo comporta un danneggiamento per noi lavoratori , in quanto oggi come ha dichiarato la seus e la regione , essendo tutto pronto , avremmo gia usufruito gia nei prox mesi di tutti gli istituti del contratto pubblico , come da comune accordo. Purtroppo attualmente la data per la firma dei contratti è incerta , se prima nn si sblocca la questione C.R.I. - Regione.PURTROPPO CARI AMICI E COLLEGHI LA CRI NAZIONALE COSI NON FA' ALTRO CHE DANNEGGIARSI.
CIAO


FIALS118

martedì 30 marzo 2010

La lunga attesa degli autisti-soccorritori

Chiesto un incontro con il nuovo direttore generale Pietro De Sensi
Francesco Ranieri
Sant'Andrea Jonio
Silenzio. È proprio questo a caratterizzare la situazione degli autisti-soccorritori del Suem 118 della provincia di Catanzaro. Ad un anno di distanza dalla decurtazione dell'indennità di rischio dalla loro busta paga, dal fronte Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catanzaro non è ancora giunto alcun segnale.
Lo scorso anno, dopo le proteste da parte degli interessati - che guidano le ambulanze delle postazioni 118 - la dirigenza dell'Asp aveva tenuto un incontro con una loro delegazione. Gli autisti-soccorritori avevano ribadito la loro professionalità, spiegando come nel corso degli anni avessero non solo acquisito le competenze derivanti dalla pratica ma fossero anche in possesso dei requisiti previsti per avere diritto a quel benefit (si tratta di circa 100 euro al mese). In quella sede, gli autisti-soccorritori avevano incontrato l'allora direttore generale Pietro Morabito. Ad un anno di distanza, dopo un avvicendamento al vertice dell'Asp, con l'ingresso del nuovo direttore generale Pietro De Sensi, la situazione non è cambiata. Il 28 aprile 2009 la delegazione era uscita dalla sala dell'incontro con in mano un'attesa di due settimane che l'Asp avrebbe utilizzato per predisporre una proposta.
Ebbene, gli interessati la stanno ancora aspettando. La base degli autisti-soccorritori, che coinvolge i centri Suem 118 di Catanzaro, Lamezia Terme e Soverato, sollecita un intervento risolutivo da parte della nuova dirigenza. La decisione dello scorso anno, con cui l'Asp ha deciso di decurtare dal loro stipendio l'indennità di rischio, è stata presa sulla scorta di una sentenza della Cassazione, del 9 aprile 2008, nella quale la suprema corte ha sancito che tale indennità spetta «esclusivamente al personale infermieristico e, per contrattazione decentrata, ad altro personale del ruolo sanitario». Dal canto loro, gli autisti-soccorritori non sono rimasti con le mani in mano, cercando un supporto legale alla loro istanza, frutto di una realtà economica ormai consolidata da anni. Così, è "saltata" fuori la sentenza del giudice del lavoro di Chieti, risalente al gennaio 2009, su un'analoga causa. In quella sentenza, il giudice ha riconosciuto ai cosiddetti "ambulanzieri" il diritto di percepire la differenza di stipendio per i servizi resi in più durante la loro attività, rispetto alla qualifica contrattuale.
Si tratterebbe proprio di quell'attività di supporto che esula dal solo ruolo manutentivo e di guida dei mezzi di soccorso e che si inquadra come supporto all'equipe medica del Suem 118 durante gli interventi. Tra l'altro, nel caso abruzzese si trattava di personale che non aveva mai percepito quell'indennità (poi riconosciuta come dovuta), come è stato, invece, il caso degli autisti-soccorritori dell'Asp di Catanzaro fino al dicembre 2008. Si tratta di attività, insomma, che sono proprio quelle oggetto della disputa sorta attorno alla figura di autista-soccorritore, appartenente al profilo professionale BS, cioè il livello sotto il profilo C, nel quale stanno gli operatori sanitari. Di fronte a tale situazione, dunque, gli interessati confidano che proprio in considerazione delle mansioni svolte, di collaborazione con il personale medico e infermieristico del Suem, arrivando a svolgere «mansioni che rientrano nella superiore categoria C, cui appartengono gli operatori sanitari» - come stabilito il 9 novembre 2004 dal giudice del lavoro del tribunale di Crotone - si possa arrivare a modificare il loro profilo professionale, confermando il trattamento economico comprensivo dell'indennità di rischio.


118, " incomprensibile atteggiamento Sise"



118, " incomprensibile atteggiamento Sise"Comunicato Ugl

In merito alla Circolare pubblicata sul sito www.sisespa.it e richiedente la compilazione di un modulo di attestazione titolo di studio da parte del personale dipendente del servizio 118 interviene Vincenzo Ginnastica, Segretario regionale Ugl Sanità Sicilia –– il quale manifesta il proprio stupore rispetto ad un atteggiamento incomprensibile dei vertici SISE – Ridolfi e Cappelletti, in quanto non è stata materia oggetto di accordo sindacale la richiesta avanzata da SISE ai lavoratori autisti-soccorritori ed al person ale amministrativo del Servizio Emergenza 118 di compilazione di una dichiarazione di possesso di titolo di studio.
La Società SISE – continua Ginnastica - si giustifica facendo riferimento ad una riorganizzazione del personale attraverso una mappatura delle competenze presenti all’interno della società per soddisfare potenziali fabbisogni dell’azienda ed allo scopo di massimizzare opportunità di re-impiego, ma la stessa è stata posta in liquidazione. A quale gioco si sta prestando SISE? - continua Giuseppe Messina Responsabile regionale Ufficio Aree di Crisi di Ugl Sicilia – da un lato scompare ma dall’altro pressa sui lavoratori, ritardando il pagamento delle spettanze di marzo e denunciando scandalose collusioni tra SISE e politica per alzare un polver one e per scardinare la pace sociale raggiunta dall’assessorato regionale salute con le OO.SS. firmatarie dell’accordo relativo al trasferimento di tutti i 3317 lavoratori da SISE in SEUS? Non ci piace questo gioco al massacro precisa Messina, gli 80 milioni di euro di debiti accumulati da SISE non possono calare come una scure sui lavoratori che si sono già sottoposti a diversi sacrifici, continuando a garantire un servizio pubblico di estremo interesse per la salute dei cittadini,. Ci chiediamo quale vigilanza ha attivato la Croce Rossa Italiana negli ultimi anni per scongiurare il buco da 80 milioni di euro? Ci auguriamo, conclude Messina, che l’assessorato regionale alla salute faccia chiarezza sui contenuti finanziari del rapporto con SISE, augurandosi che la Croce Rossa Italiana faccia fino in fondo la propria parte per venire a capo della querelle e chiudere definitivamente con un passato gestionale inefficiente, restituendo serenità e certezza ai lavoratori.
Palermo, 29 marzo 2010

Data notizia: 29/03/2010
, a cura di Peppe Paino
http://www.lipari.biz/notizia.asp?idnews=9328

E' Ciriminna il nuovo commissario della Croce Rossa in Sicilia


La Sicilia - 30.03.2010
Ed. del 30.03.2010 - pag. 12
Antonio Fiasconaro

Passaggio di consegne
E' Ciriminna il nuovo commissario della Croce Rossa in Sicilia
PALERMO. Saverio Ciriminna è il nuovo commissariodella Croce Rossa Italiana in Sicilia. Lo ha nominato ieri il commissario nazionale dell'Ente, Francesco Rocca. Ciriminna subentra a Davide Bambina, il cui mandato scade domani. «Sono stato nominato - ha dichiarato ieri sera Saverio Ciriminna - malgrado ancora non abbia ricevuto l'ufficialità da Roma. Capisco che in questo momento non è facile parlare della Croce Rossa Italiana in Sicilia dopo quello che sta accadendo con il passaggio dalla Sise alla Seus. Appena avrò visto le carte potrò dire anche la mia».
Ciriminna non è nuovo in materia sanitaria. E' stato per lunghi anni dirigente dell'Ispettorato Sanità e proprio l'anno scorso, in occasione della campagna vaccinale sul papilloma virus e sui costi del vaccino in Sicilia ne è nato un braccio di ferro con l'assessore Massimo Russo, finito anche a colpi di carta bollata.

Regione verso la proroga del servizio 118


La Repubblica - 30.03.2010
Ed. del 30.03.2010 - Palermo - pag. VI
A.fris.

L'assessore Russo pronto a rinviare la data di scadenza della convenzione. La Croce rossa sceglie Ciriminna come commissario.
Regione verso la proroga del servizio 118
IL SERVIZIO di emergenza 118 rischia di fermarsi a partire da giovedì. Continua il braccio di ferro tral a Sise (società della Croce rossa) e l'assessore alla Sanità Massimo Russo, mentre i sindacati sono pronti alla mobilitazione «se non verrà trovata subito una soluzione». E a testimonianza che le posizioni tra Croce rossa e piazza Ottavio Ziino sono molto distanti anche politicamente lo dimostra la nomina a commissario regionale Cri di Saverio Ciriminna, ex dirigente generale della Sanità andato via per i rapporti burrascosi proprio con Russo, e che è molto vicino all'ala del Pdl che fa capo al presidente del Senato Renato Schifani.
Dopo che nei giorni scorsi il commissario nazionale della Cri, Francesco Rocca, ha minacciato il blocco del 118 «se non verrà risolto il contenzioso da 8O milioni tra Sise e Regione», ieri l'assessore Russo ha inviato una nota alla Cri nella quale si dice disposto a prorogare ancora la convenzione e nel frattempo procedere alle assunzioni dei soccorritori barellieri nella nuova società regionale, Seus. Assunzioni che dovrebbero avvenire gradualmente, i primi sarebbero quelli del bacino di Caltanissetta. Il commissario della Cri, Rocca, assicura che sarà «fatto di tutto per non interrompere il servizio »: «Mi pare evidente che entro il 31 marzo (domani. ndr) la società regionale non possa essere operativa, come aveva assicurato Russo, ma rimane un punto: quando la Regione ci riconoscerà gli 80 milioni che vantiamo nei suoi confronti?». I sindacati dei 3.300 soccorritori barellieri sono sul piede di guerra: «Non ci piace questo gioco al massacro della Croce Rossa - dice Giuseppe Messina dell'Ugl -. Ci chiediamo piuttosto quale vigilanza ha attivato la Cri sulla Sise».

Croce Rossa siciliana, Ciriminna scelto come nuovo commissario


Giornale di Sicilia - 30.03.2010
Ed. del 30.03.2010 - pag. 19
Gia.Pi.

L'ex dirigente era entrato in urto con Russo. Ora dovrà trattare l'uscita della Cri dal 118.
Croce Rossa siciliana, Ciriminna scelto come nuovo commissario
PALERMO. La Croce Rossa siciliana a Saverio Ciriminna. L'ex dirigente dell'assessorato alla Sanità è stato nominato ieri commissario regionale della Cri, succede a Davide Bambina che resta come sub commissario. A sceglierlo è stato il commissario nazionale Francesco Rocca. Ciriminna è stato uno dei dirigenti di lungo corso della Regione, che per anni ha curato i rapporti con le cliniche private. Poi è entrato in rotta di collisione con l'assessore Massimo Russo: la scintilla fu il vaccino contro il papilloma virus, pagato - secondo l'assessore molto più di quanto non fosse accaduto nelle altre Regioni anche per via del fatto che in Sicilia fu acquistato con trattativa privata e non con una gara d'appalto. Dopo questo scontro, Ciriminna è andato in pensione all'inizio del 2009 e poi è entrato a far parte dell'ufficio di gabinetto dell'assessore Mario Milone, al Territorio, in quota Pdl ufficiale: l'area vicina al presidente del Senato Renato Schifani.
Rocca ha precisato che «Ciriminna è stato scelto per la sua lunga esperienza nel settore della sanità. Una esperienza che sarà fondamentale per la Croce Rossa in questa difficile fase di transizione nel servizio del 118». A questo punto, infatti, sarà Ciriminnaa trattare con Russo l'uscita della Cri (e della sua società, la Sise) dal 118.
Una uscita che sta già provocando un duro braccio di ferro per via di un debito da circa 80 milioni che la Regione non intende riconoscere per intero alla Sise. Da qui l'annuncio, appena sabato scorso, da parte della Cri dell'addio al servizio entro domani: cosa che provocherà la gestione diretta della Regione con una società nuova, la Seus, che però non è ancora pronta.

L'ospedale declassato, diventerà "punto territoriale di assistenza"


Giornale di Sicilia - 30.03.2010
Ed. del 30.03.2010 - Messina - pag. 28
Giuseppe Puliafito

CUTRONI ZODDA. Alle 10 incontro fra il governatore Lombardo e i sindaci del comprensorio, guidati da Candelora Nania.
L'ospedale declassato, diventerà "punto territoriale di assistenza"
L'ipotesi è contenuta nel decreto regionale del 12 marzo scorso e rischia di diventare l'anticamera della chiusura del presidio barcellonese.
Si fa sempre più nebuloso il futuro dell'ospedale "Cutroni Zodda", dopo le ultime indiscrezioni trapelate sul nuovo assetto del sistema sanitario in provincia di Messina. L'incontro in programma stamattina alle 10 tra il governatore Raffaele Lombardo e i sindaci del comprensorio, guidati dal primo cittadino Candeloro Nania ed accompagnati dal vicepresidente dell'Ars Santi Formica, rischia di diventare improduttivo se non ci saranno garanzie certe sulle iniziative concrete a favore del presidio di contrada Sant'Andrea.
Secondo quanto riferito dal responsabile del sindacato Fials, Domenico La Rocca, per il nosocomio barcellonese, insieme alle strutture di Sant'Agata Militello, Mistretta e Lipari, è previsto un futuro declassamento in Pta, cioè
in punto territoriale di assistenza.
"L'ipotesi è contemplata dal decreto regionale del 12 marzo scorso - afferma La Rocca - e rischia di diventare l'anticamera della chiusura del presidio barcellonese. Dalla rimodulazione del sistema sanitario provinciale, approvato dall'assessore Russo, emerge una notevole difformità rispetto al progetto di riordino che c'era stato proposto alla fine dell'anno dall'Asp di Messina. I tagli applicati hanno di fatto depotenziato la struttura, non permettendo neanche alle diverse divisioni esistenti di poter garantire quella produttività richiesta dalla stessa azienda". A lanciare un ulteriore allarme sul destino del "Cutroni Zodda" è il commissario cittadino dell'Udc Carmelo Torre: "L'attuale situazione - afferma Torre è figliadi una serie di scelte politiche e gestionali che sono andate contro il rilancio del Cutroni Zodda, di cui i responsabili dovranno dare conto alla cittadinanza. Secondo le nostre informazioni, nelle intenzioni dell'assessorato regionale c'è un ulteriore depotenziamento dell'ospedale, con il trasferimento a Milazzo anche del polo materno-infantile. Il decreto di riordino ha di fatto spianato la strada a tale ipotesi, considerato che le divisioni complesse di ostetricia e di pediatria, che nel piano approvato dalla conferenza dei sindaci erano previste solo nella struttura barcellonese, sono state spostate a Milazzo, lasciando al Cutroni Zodda solo le divisioni semplici. In questo contesto così contradditorio si spiega anche la scarsa partecipazione della gente alle iniziative di protesta organizzate dall' amministrazione comunale, perché non si sente tutelata dalla stessa". La conferma in questo senso è arrivata anche ieri mattina, dalla scarsa partecipazione delle scolaresche al sit-in organizzato dalla Consulta giovaniıe davanti all'ospedale, nonostantel'impegno profuso dal consiglio direttivo. All'invito hanno risposto solo le delegazioni del liceo classico "Valli", del liceo scientifico-tecnologico "Copernico" e dal liceo artistico paritario di Sant'Andrea.

DOMANI 31\03\2010 ORE 10,00 RIUNIONE 6 COMM SANITA'

Svolgimento dell'interrogazione con richiesta di risposta in
Commissione n. 1091 Chiarimenti in merito alla nuova gestione del
servizio di emergenza 118' ;



FIALS118

lunedì 29 marzo 2010

Tagliati i posti letto, non le attese e le liste non sono state pubblicate


La Sicilia - 29.03.2010
Ed. del 29.03.2010 - Catania - pag. 41
Pinella Leocata

La riforma della Sanità.
Tagliati i posti letto, non le attese e le liste non sono state pubblicate
L'assessore regionale aveva chiesto ai manager di rendere noti i dati.
Massimo Russo: «E' un provvedimento necessario a garantire la trasparenza amministrativa. La pubblicazione dei dati, anche quelli negativi, serve a stimolare efficienza e competizione».

Una rapida risposta alla richiesta di analisi e di visite specialistiche, insieme all'efficacia e alla qualità del pronto soccorso, è il fronte su cui i cittadini misurano l'efficienza del sistema sanitario. Attendere settimane, mesi o addirittura anni per una prenotazione uccide la fiducia nell'assistenza pubblica, e dunque nello Stato, prima ancora che vite umane, come talvolta accade. E non a caso l'assessore regionale alla Salute Massimo Russo ha incluso il taglio delle liste d'attesa tra i primi obiettivi assegnati ai manager di Aziende sanitarie provinciali e di aziende ospedaliere. Un obiettivo inserito tra quelli da raggiungere entro il 31 dicembre.
Un tempo troppo stretto, stando ai fatti. L'Asp 3 e le aziende ospedaliere Garibaldi, Cannizzaro e Policlinico-Ove - come ovunque nella Regione, del resto - hanno prontamente tagliato i posti letto e stanno accorpando, che significa chiudere, intere strutture e reparti per contenere le spese, ma la riduzione dei tempi d'attesa è ancora di là da venire.
Ad essere impaziente, e ad incalzare i manager della sanità, è l'assessore Russo che, il 22 marzo scorso, con una propria nota resa pubblica, ha sollecitato le aziende del sistema sanitario a pubblicare sul proprio sito, e in tempi brevissimi, «tutti i dati relativi ai tempi d'attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie quali gli esami diagnostici, le visite specialistiche e i ricoveri programmati in day hospital e in day surgery». Le parole dell'assessore sono nette e non lasciano spazio a libere interpretazioni.
«E'un provvedimento necessario se si vuole continuare a perseguire la politica della trasparenza amministrativa, con l'obiettivo di fornire al cittadino un servizio sanitario più moderno e funzionale». Ed aggiunge. «Sono convinto che la pubblicazione dei dati, anche quelli negativi, costiruisce un modo efficace per stimolare una maggiore efficienza da parte di ciascuno e persino una sana competizione tra le aziende».
Finora né l'Asp3 né le aziende ospedaliere di città hanno provveduto, E, seppure assicurano che lo faranno in tempi brevi, non è dato sapere come viene quantificato questo termine. Anche perché i manager dovranno decidere se pubblicare sul sito l'attuale stato dei fatti, come suggerisce l'assessore, anche con i dati negativi che questo comporta - basti pensare che nell'inchiesta fatta dal nostro giornale nell'ottobre scorso abbiamo registrato un'attesa di un anno e due mesi per un'ecografia al seno e di almeno sei mesi per una colonscopia - o attendere la riorganizzazione delle prenotazioni, come sembra si orientino a fare.
Questo significa realizzare il sempre annunciato e mai realizzato Cup, centro di prenotazione unica, in modo da evitare l'abitudine che oggi invale tra i cittadini di prenotarsi in vari ospedali alla ricerca dell'appuntamento più vantaggioso. Pratica che allunga le liste d'attesa, crea disfunzioni nel servizio e falsa i dati, anche perché spesso gli utenti non annullano le prenotazioni divenute inutili. E' un circolo vizioso. Chi ha bisogno, consapevole delle carenze e delle lungaggini del servizio sanitario, si affanna a trovare l'opportunità migliore e così appesantisce il meccanismo complessivo.
Mafare il Cuprichiederà tempi più lunghi di quelli dati dall'assessore Russo, anche perché questo passaggio presuppone una migliore e più funzionale articolazione di tutto il servizio, a partire dalla distinzione tra le visite di medicina di base e quelle specialistiche, per arrivare a quella tra visite di primo accesso e visite di controllo e all'indicazione, da parte del medico di base, del livello d'urgenza della prestazione sanitaria richiesta.
Iniziative opportune per razionalizzare il sistema e per dare precedenza ai casi più urgenti, ma che rischiano di diventare un alibi per ritardare la pubblicazione delle attuali liste d'attesa che, seppure sconfortante, potrebbe e dovrebbe funzionare da sprone e assumere il senso di una precisa assunzione di responsabilità.

Smi denuncia aggressione guardia medica a Roma


ADNKronos Salute - 29.03.2010
Ed. del 29.03.2010
n.d.

Smi denuncia aggressione guardia medica a Roma
Roma, 29 mar. (Adnkronos Salute) - Nuovo caso di aggressione a un medico di Continuità assistenziale, la ex guardia medica. E' accaduto sabato, intorno alle 16 a Roma, nella postazione di via delle Pispole (Tor Bella Monaca), dove una dottoressa di turno si è dovuta barricare in una stanza della struttura sanitaria per difendersi dalle minacce di morte da parte di un malvivente che ha fatto irruzione nella postazione. Lo denuncia il Sindacato medici italiani (Smi).
L'aggressore, spiega il sindacato in una nota, aveva richiesto la prescrizione di un antibiotico per telefono e sollecitava il servizio a domicilio, ma all'indicazione di recarsi all'ambulatorio per ritirarla è andato su tutte le furie. Arrivato alterato nella struttura, nella quale inizialmente non è stato fatto entrare da un altro medico, ha finto uno svenimento ed è stato soccorso. Ma una volta entrato, ha aggredito la dottoressa che si è barricata in una stanza e ha chiamato i carabinieri. La dottoressa è stata poi portata in ospedale in stato di shock.
«Siamo arrabbiati e sconcertati di fronte all'ennesimo episodio di aggressione nei confronti dei medici di continuità assistenziale», dice Pina Onotri, segretario organizzativo Smi Lazio. «E, in particolare, ai danni della collega che non è nuova a questo tipo di esperienza, in quanto lavora in una delle zone più disagiate della capitale. Con rammarico - aggiunge - bisogna sottolineare che, nonostante lo Smi-Lazio abbia presentato un protocollo sulla sicurezza delle guardie mediche all'Assessorato delle Pari opportunità del Comune di Roma, offrendo la più totale collaborazione, lo stesso documento è rimasto "lettera morta". Dobbiamo aspettare il prossimo stupro o il prossimo omicidio affinché qualcosa venga fatto?».

Oggetto: novita' sullo stipendio

DOPO AVER RICEVUTO MOLTE LAMENTELE SUGLI STIPENDI ,IL SINDACATO FIALS118 SI E' INFORMATO PRIMA ALLA SISE DI MESSINA E C'E' STATO DETTO CHE E' PALERMO CHE SI OCCUPA DEGLI STIPENDI,QUINDI DOPO AVER PARLATO CON PALERMO CON UN DIPENDENTE DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI CI DICE CHE LE SOMME NON ERANO STATE ANCORA ACCREDITATE,IL SOTTOSCRITTO INTERVIENE DICENDO CHE NOI DELLA FIALS118 SAPEVAMO CHE LA REGIONE AVEVA PAGATOTUTTI I 3 MESI FINO AL 31\03\2010 LA DIPENDENTE NEGA TUTTO CIO',DICENDO CHE AVVERRA'UN RITARDO DI CIRCA 5 GIORNI.


da
FIALS118

I sindacati: «Servizio 118 a rischio? La Regione chiarisca e intervenga»


La Sicilia - 28.03.2010
Ed. del 28.03.2010 - Il Fatto - pag. 7
Antonio Fiasconaro

LA VERTENZA. Dopo che il commissario della Cri ne ha ventilato la sospensione.
I sindacati: «Servizio 118 a rischio? La Regione chiarisca e intervenga»
L'assessore Russo: «Tutti siano più responsabili, stiamo lavorando». Fp-Cgil: «Il contenzioso non sembra affatto risolto». Cisl: «Si volti pagina ma non sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori».
PALERMO. Si inasprisce la vertenza legata al servizio di emergenza-urgenza «118». La Fp-Cgil minaccia la mobilitazione «se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione del commissario nazionale della Croce Rossa Italiana; Francesco Rocca» che, in una dichiarazione rilasciata venerdì, ha ipotizzato lo stop dal prossimo 1 aprile del servizio di emergenza-urgenza in Sicilia. Sono 3.300 gli operatori del 118 nell'Isola.
«Il contenzioso sul credito di 100 milioni vantato dalla Croce Rossa nei confronti dell'assessorato alla Salute - sottolineano Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil - non sembra affatto risolto, malgrado le rassicurazioni dell'assessore. Il tema è delicato e controverso poiché la Croce Rossa detiene tutte le apparecchiature strumentali e logistiche, comprese le ambulanze che dovrebbero essere trasferite al nuovo gestore Seus». Il sindacato sollecita la Regione a rassicurare i cittadini «che l'emergenza nel territorio verrà garantita e dia ai lavoratori certezze sul futuro occupazionale». La Fp-Cgil è l'unica sigla sindacale che non ha firmato l'accordo del 15 marzo scorso per il passaggio dei lavoratori dalla Sise alla Seus, ritenendolo «lesivo dei diritti dei lavoratori rispetto allo straordinario maturato».
Sulla vicenda è tornato ancora una volta a «tuonare» l'assessore per la Salute, Massimo Russo, il quale ha voluto ancora una volta replicare alle affermazioni del commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.
«Credo - sottolinea l'assessore - che in questo momento, anziché creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza diquesta fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un'ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca. Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei conti era intervenuta».
Massimo Russo aggiunge altresì che «la Seus è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche, peraltro oggetto di una puntuale e dettagliata interlocuzione che auspicavamo potesse sfociare in un accordo. Se la Croce Rossa Italiana pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione siciliana a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti - frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha adeguatamente vigilato pur essendo socio unico della stessa - siamo lontanissimi da una possibile soluzione della vertenza».
E sempre ieri è scesa in campo anche la Cisl con il segretario regionale Maurizio Bernava e il numero uno della Funzione pubblica, Angelo Fullone. «Sul 118, si volti pagina. Ma non certo sulla pelle di cittadini e lavoratori - sostengono i due sindacalisti - occorre alzare le barricate sulla "linea del Piave" degli obiettivi indicati nell'accordo sottoscritto qualche settimana fa, con l'assessorato regionale per la Salute». Al presidente della Regione Lombardo e all'assessore Russo, Cisl chiede «di andare avanti nell'attuazione del per corso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti».

Ottocento esuberi nel nuovo 118


La Repubblica - 28.03.2010
Ed. del 28.03.2010 - Palermo - pag. IV
Antonio Fraschilla

Ottocento esuberi nel nuovo 118
E nei ruoli ci sono cento pregiudicati che non possono essere riassunti.
ALMENO 862 soccorritori barellieri in esubero e circa 100 che non potranno essere comunque riassunti dalla Regione perchè hanno precedenti penali «incompatibili» con una direttiva sui contratti varata dall'assessorato alla Sanità. Sono queste le ultime due grane del servizio di emergenza sul tavolo dell'assessore Massimo Russo, già alle prese con un contenzioso milionario con la Cri (proprietaria della Sise, che ha gestito fino ad oggi il 118) che minaccia di «bloccare il servizio in Sicilia dal primo aprile».
Grane che stanno animando lo scontro politico, come avvenuto qualche giorno fa in commissione Sanità all'Ars, quando il direttore della nuova società regionale Seus, Marco Romano, ha illustrato il piano industriale, annunciando gli 800 esuberi: «Premesso che, come da accordi, saranno riassunti i 3.317 dipendenti della Sise, abbiamo comunque
stimato a regime che per il servizio di 118 il fabbisogno effettivo si attestaa 2.212 unità - dice Romano in commissione -. Il personale in esubero, gli 862 autisti soccorritori in eccedenza, sarà destinato a nuovi compiti. Attiveremo dei corsi di formazione con il Cefaps, per l'impiego di questo personale nel trasporto secondario extra aziendale». Insomma, ancora una volta il numero dei dipendenti assunti negli anni dalla Sise continuaa dimostrarsi superiore alle reali esigenze. Ma c'è di più. Ad alimentare le tensioni tra Sise e assessorato è anche il blocco delle assunzioni nel sistema sanitario siciliano varato con una direttiva firmata lo scorso mese dall'assessore Russo, non solo perchi è soggetto a misure di prevenzione ma anche per «chi ha avuto passato in giudicaro condanne per reati contro la pubblica amministrazione, frode, falso in atto pubblico, truffa e contro il patrimonio». I numeri non sono certi, ma si stimano in oltre cento gli autisti soccorritori che non potrebbero essere riassunti a causa di questa direttiva e dalla Seus sospettano «che i numeri siano ben più elevati», tanto da avere avviato una verifica a tappeto sui casellari giudiziari. «Ci sembrano limitazioni eccessive», dicono stizziti dalla Sise. «E' giusto che non ci siano operatori del nuovo 118 che hanno avuto problemi con la giustizia, è evidente che il nuovo orientamento ha già creato un certo scompiglio», ha detto Romano ai deputati della commissione sanità. «Gli esuberi e il caso dei soccorritori con precedenti penali la dicono lunga sulla mala gestione del 118 in passato - dice il deputato del Pd, Roberto De Benedictis -. Occorre subito accendere i riflettori sul passaggio dalla vecchia alla nuova società per evitare che non cambi nulla».
Intanto però il tempo stringe. Il 31 marzo scade l'ultima proroga data da piazza Ottavio Ziino alla Sise, che nel frattempo ha avviato il licenziamento collettivo di tutti i 3.317 dipendenti. Anche se è stato risolto ilcontenzioso da 50 milioni sugli straordinari, la Cri chiede ancora il pagamento dia altri 40 milioni di euro per spese fatte nel passato e minaccia di bloccare il servizio dal primo aprile. I sindacati sono pronti alla mobilitazione: «Al governatore Raffaele Lombardo e all'assessore Russo chiediamo di andare avanti nel passaggio dalla Sise alla Seus», dicono Maurizio Bernava e Angelo Fullone della Cisl, Michele Palazzotto della FP-Cgil minaccia la mobilitazione «se nonverrà chiarito il contenzioso con la Cri».

Sindacati e Regione, allarme sul 118


Giornale di Sicilia - 28.03.2010
Ed. del 28.03.2010 - pag. 12
Riccardo Vescovo

PALERMO. Fronte unito contro la Croce Rossa, che ha annunciato lo stop a un servizio essenziale. A rischio pure 3.300 posti.
Sindacati e Regione, allarme sul 118
Per Cisl e Uil i contenziosi amministrativi con la Regione non possono giustificare questi atteggiamenti della Cri. E pure la Cgil si schiera col governo.
PALERMO. È guerra aperta sul servizio del 118 in Sicilia. La Croce Rossa, che lo aveva in carico prima della riforma, ha minacciato di licenziare i lavoratori perchè la Regione non avrebbe rispettato alcuni impegni. Ma i sindacati sono sul piede di guerra. La Cisl e la Uil si sono schierati con l'assessorato alla Sanità, mentre la Cgil ha prospettato la mobilitazione generale e ha chiesto maggiori garanzie all'assessore alla Salute, Massimo Russo.
La vicenda riguarda la gestione del servizio del 118, fino ad oggi in mano alla Sise, società della Cri che, in convenzione con la Regione, si è occupata delle ambulanze al costo di circa 100 milioni di euro all'anno. La riforma della sanità ha però previsto il passaggio di consegne ad una nuova società consortile, la Seus. In una fase transitoria, era stato chiesto alla Sise di continuare a gestire il servizio in cambio del trasferimento di circa 10 milioni di euro.
Ma la Croce Rossa ha annunciato che il 31 marzo si fermerà: così, visto che la nuova società regionale non è ancora pronta per gestire il servizio, il rischio è addirittura quello del blocco delle ambulanze. Secondo il commissario straordinario della Croce Rossa nazionale, Francescc Rocca, la Regione non avrebbe onorato impegni come il pagamento di un debito di 80 milioni di euro. E ha chiesto «il trasferimento dell'intera Sise alla Regione al prezzo simbolico di un euro altrimenti sarò costretto a collocare tutto il personale in mobilità».
In difesa dei 3.300 lavoratori del 118 sono scesi i sindacati. Per Claudio Barone, segretario regionale della Uil Sicilia ed Enzo Tango, segretario della Uil Fpl, «sono gli ultimi colpi di coda di una gestione poco gloriosa. I contenziosi amministrativi con la Regione non possono giustificare questi atteggiamenti». Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, assieme a Angelo Fullone, responsabile della Funzione pubblica, hanno dato pieno sostegno al governo chiedendo di «andare avanti nell'attuazione del percorso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti». Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil hanno invece minacciato la mobilitazione «se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione della Croce Rossa. La Regione deve rassicurare i cittadini che l'emergenza nei territorio verrà garantita».

domenica 28 marzo 2010

118, " grave responsabilità Croce Rossa"



118, " grave responsabilità Croce Rossa"Comunicato Ugl

Sulla rottura della collaborazione tra Croce Rossa Italiana e Regione Siciliana interviene Giovanni Condorelli – Segretario Generale di Ugl Sicilia: “La posizione assunta dalla Croce Rossa Italiana per voce del commissario straordinario, Francesco Rocca, è irresponsabile e priva di ogni argomentazione nel merito, atteso che le accuse poste all’accordo tra assessorato salute e OO.SS. pongono fuori da ogni ragionamento la CRI . La SISE – di proprietà CRI – ha creato una voragine di debiti in tanti anni di dissennata gestione del Servizio di Emergenza 118 in Sicilia, prosegue Condorelli, calpestando i diritti dei lavoratori attraverso continue violazioni del CCNL. Adesso la Regione per mano dell’Assessore alla salute Massimo Russo, ha posto fine all’emorragia finanziaria con la creazione della società consortile SEUS, avviando, con l’aiuto delle OO.SS., una fase di risanamento con un percorso condiviso di rientro della spesa sanitaria, che troverà l’avvio a seguito dell’approvazione del bilancio della Regione Siciliana entro il 30 aprile p.v.. L’Assessore Russo – ricorda Condorelli – si è impegnato alla assunzione di tutti i lavoratori, estendendo loro il contratto full-time, ed assumendo l’impegno di avviare una nuova fase gestionale attraverso l’apertura ai Sindacati per un contratto integrativo che dovrà garantire l’applicazione degli istituti di diritto pubblico nel contratto AIOP che disciplinerà, da subito, il rapporto di lavoro tra SEUS e lavoratori. La CRI ha assunto una posizione che denunciamo nei fatti – sottolinea il Segretario di UGL SICILIA - atteso che il servizio di ordine pubblico è stato garan tito dal personale anche nei momenti di maggiore incertezza sul loro futuro lavorativo come quelli vissuti nelle scorse settimane. E’ inverosimile proporre alla Regione di assorbire la SISE con tutti i debiti maturati per incapacità gestionale. Ugl Sicilia CONTESTA LA POSIZIONE DELLA C.R.I. - conclude Condorelli - e chiede all’assessore Russo che si faccia immediata chiarezza sulla necessità della prosecuzione del servizio 118 anche dopo il 31/03 p.v. a garanzia della salute dei cittadini siciliani e dei lavoratori e si avviino accertamenti amministrativi per verificare eventuali responsabilità intorno alle dichiarazioni di abbandono di servizio pubblico da parte della Croce Rossa Italiana.



Data notizia: 28/03/2010
, a cura di Peppe Paino
http://www.lipari.biz/notizia.asp?idnews=9316

news del 27 marzo 2010


La Fp-Cgil minaccia la mobilitazione "se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione del commissario nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca" che ieri ha ipotizzato lo stop dal 1 aprile del servizio di emergenza-urgenza in Sicilia. Sono 3.300 gli operatori del 118 nell'isola. "Il contenzioso sul debito di 100 milioni vantato dalla Croce Rossa nei confronti dell'assessorato alla Salute - dicono Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil - non sembra affatto risolto malgrado le rassicurazioni dell'assessore. Il tema è delicato e controverso poiché la Croce Rossa detiene tutte le apparecchiature strumentali e logistiche, comprese le ambulanze che dovrebbero essere trasferite al nuovo gestore Seus".
Il sindacato sollecita la Regione a rassicurare i cittadini "che l'emergenza nel territorio verrà garantita e dia ai lavoratori certezze sul futuro occupazionale"
. La Fp-Cgil è l'unica sigla sindacale che non ha firmato l'accordo del 15 marzo scorso per il passaggio dei lavoratori dalla Sise alla Seus, ritenendolo "lesivo dei diritti dei lavoratori rispetto allo straordinario maturato".

sabato 27 marzo 2010

Carini, scontro frontale tra Motoape e Clio


Uno scontro frontale tra una Renault Clio condotta da C. l. palermitana classe 1988, residente a Carini, ed una motoape Piaggio condotta da C. V. carinese classe 1947.

E' quello che è avvenuto stanotte intorno alle 03.00 circa, in corso Italia a Carini all' altezza via Giuseppe Giusti.

C. V. è stato trasportato dal 118 presso l’ospedale Cervello dove si trova ricoverato in prognosi riservata, mentre a C. l. è stato assegnato il codice verde

Le cause dello scontro sono ancora in corso di accertamento.

Sul posto sono intervenute immediatamente due pattuglie della Compagnia Carabinieri di Carini, che hanno prestato i primi soccorsi e fatto giungere sul posto personale del 118 e dei Vigili del Fuoco.
http://www.siciliatoday.net/quotidiano/brevicronaca/Scontro-frontale-a-Carini-prognosi-riservata-per_20196.shtml

EVITATE INCIDENTI, DAL 1° APRILE NIENTE 118 IN SICILIA


EVITATE INCIDENTI, DAL 1° APRILE NIENTE 118 IN SICILIA

di Giovanni Grillo- Purtroppo non è uno scherzo: dal primo Aprile la Sicilia non avrà più il servizio del 118. Niente ambulanze e niente più soccorso in caso di emergenze. Il 118, il numero di telefono, gratuito ed unico, per l’attivazione dei servizi di pronto soccorso in Trinacria squillerà a vuoto.

Il servizio di emergenza è stato finora gestito dalla Croce Rossa Italiana attraverso la Sise Spa. La societa’ – che conta 3.300 dipendenti e che ora rischiano la mobilita’ – e’ in fase di liquidazione ed ha un credito con la Regione Sicilia di circa cento milioni di euro. Un’intesa fra Cri e Regione, risalente allo scorso dicembre, aveva fissato al 31 marzo il termine per il passaggio del servizio alla Seus, una società costituita appositamente dalla Regione Sicilia.

Il problema è che la Seus non è assolutamente ancora pronta, a quattro giorni dal d-day, per entrare in servizio. E parimenti la Cri non può più continuare a svolgere la sua consueta attività di pronto soccorso perchè ha già avviato le procedure di liquidazione. Il risultato è che dal primo Aprile non ci saranno più ambulanze in giro per la Sicilia. Vi consigliamo di non farvi male perchè nessuno verrà a soccorrervi.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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