il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

venerdì 31 dicembre 2010

«La piscina comunale con il project financing»


RANDAZZO, l'idea del sindaco

  • Giovedì 30 Dicembre 2010
  • Catania (Provincia),
  • pagina 60
«Realizziamo la piscina comunale con il sistema del project financing». E' l'idea lanciata dal sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, che volendo dotare la sua cittadina di servizi e infrastrutture nonostante la carenza di risorse e di finanziamenti, ha rispolverato un vecchio progetto di una piscina, redatto intorno gli anni Ottanta, e ha pensato di chiedere ai privati di realizzare l'opera e gestirla.
«Il progetto prevedeva che la piscina venisse realizzata a Montelaguardia - afferma Del Campo - ma la frazione è ormai inglobata quasi del tutto nella Carta dei boschi della Regione siciliana, che non ci permette di costruire».
«Di conseguenza - continua il primo cittadino di Randazzo - ragionando con la Giunta e con il progettista del Piano regolatore generale, abbiamo pensato di trasferirne la sede all'interno dell'area del campo sportivo del quartiere Crocitta. I vantaggi sarebbero molteplici, a cominciare dal fatto che la nuova struttura formerebbe assieme al campo di calcio, alla palestra e ai campi da tennis una moderna cittadella dello sport che non sarebbe sbagliato dare per intero in gestione ai privati».
Per questo Del Campo - a chi si aggiudicherà il bando per la finanza di progetto - intende affidare la gestione dell'intera area. Affinché questo sogno si realizzi, senza chiedere al Consiglio comunale l'approvazione di varianti al Piano regolatore generale, però, è necessario che venga approvato il nuovo strumento urbanistico.
«Non passerà tanto tempo - conclude il sindaco Ernesto Del Campo - prima che l'elaborato progettuale inizi l'iter dell'adozione. Penso che ormai sia soltanto una questione di mesi».
Gaetano Guidotto


30/12/2010

La formazione a Bronte


I 98 disoccupati dei cantieri di lavoro non dovranno recarsi a Catania

  • Giovedì 30 Dicembre 2010
  • Catania (Provincia),
  • pagina 60
l´incontro per firmare la convenzione
I 98 disoccupati che saranno assunti all'interno dei 7 cantieri regionali di lavoro finanziati al Comune di Bronte, non avranno bisogno di recarsi a Catania per frequentare i corsi di operatore di cantiere necessari all'avviamento. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello - ritenendo di non dover ulteriormente aggravare di costi e sacrifici i giovani disoccupati, che attraverso questi cantieri di lavoro hanno trovato un breve sospiro di sollievo economico - ha chiesto alla scuola edile di Catania di organizzare a Bronte i corsi.
Così, assieme al presidente della commissione consiliare Lavori pubblici Gino Prestianni e all'assessore Nunzio Castiglione ha invitato a Bronte Giacomo Giuliano, direttore della scuola edile catanese, per la firma della convenzione. All'incontro con Giuliano hanno partecipato il sindaco, l'assessore Castiglione e il consigliere Prestianni, il presidente del Consiglio Salvatore Gullotta, il capo dell'Ufficio tecnico Salvatore Caudullo, l'architetto Lorenzo Capace, Francesco Spitaleri e Rosario Portale del Cda dell'Ente scuola edile: «Abbiamo firmato con il sindaco Firrarello - ha affermato, alla fine dell'incontro, il direttore Giuliano - la convenzione che ci consente di organizzare, all'interno del Castello Nelson di Bronte, il corso di formazione per l'avviamento dei lavoratori nei cantieri regionali. Ogni lavoratore, infatti, non può entrare nel cantiere se non frequenta un corso di 16 ore che suddivideremo in 2 giornate lavorative di 8 ore. Alla fine - conclude - ai lavoratori sarà rilasciato un apposito attestato».


30/12/2010

«Contro di noi razzismo mediatico»

La Sicilia - 30.12.2010
Ed. del 30.12.2010 - pag. 3
n.d.

L'assessore Russo.
PALERMO - «Voglio pubblicamente e con grande risalto ringraziare alcuni quotidiani del Nord, per la precisione "Il Giornale", "Libero" e la "Padania" per i loro imbarazzanti articoli di commento sulla sanità siciliana, ben sottolineati da titoli come "La Sicilia balla sul Titanic", "Sprechi senza fine" e "Ci risiamo, Sicilia pronta a sperperare"».
Ricorre al sarcasmo l'assessore Massimo Russo per rispondere ai commenti che alcuni quotidiani hanno dedicato alla conferenza stampa durante la quale ha illustrato i risultati ottenuti, grazie al piano di rientro dal deficit nazionale. Ed ha aggiunto: «Sono assolutamente certo - ed ecco il motivo principale del mio ringraziamento - che questo tipo di razzismo mediatico, insieme all'opera professionale di certi giornalisti pronti ancora una volta a mortificare la propria professionalità pur di recitare il ruolo di "servi sciocchi" dei loro editori e dei "padrini" politici di riferimento, saranno utilissimi a scuotere i siciliani e a stimolare nuove riflessioni sul ruolo di certi politici siciliani che nel corso degli anni, a Roma, avrebbero dovuto rappresentare e tutelare gli interessi della Sicilia. E che avrei voluto ascoltare, in queste ore, in un sussulto di dignità, difendere le ragioni dei siciliani che li hanno eletti. I siciliani, invece, quelli sì, hanno già manifestato la loro indignazione sui vari blog e capiranno sempre meglio che è ora di cambiare l'andazzo, sbattendo i pugni nelle sedi opportune per rivendicare e ottenere i propri diritti "espropriati" da una politica sempre più attenta ai problemi del Nord».

giovedì 30 dicembre 2010

Messina Le volanti ritrovano ottantenne scomparso in Calabria e lo soccorrono


I poliziotti dell’UPGSP intervenuti nella serata di ieri, in località Santa Margherita, hanno notato l’anziano uomo protagonista di questa vicenda che vagabondava per le strade della piccola località. Valutatone lo stato confusionale e l’evidente difficoltà a respirare, gli agenti hanno avvicinato l’anziano riuscendo a conquistarne la fiducia e convincendolo a farsi soccorrere e visitare da personale medico del 118 nel frattempo allertato e subito giunto in loco.
L’ultraottantenne aveva con sé la carta d’identità rivelatasi utile per abbreviare le ricerche dei familiari dell’uomo. Dagli accertamenti esperiti, l’anziano, originario e residente a Reggio Calabria, risultava scomparso da casa ieri mattina. La famiglia, velocemente rintracciata, è subita accorsa presso l’ospedale Policlinico dove l’ottantenne è stato ricoverato.

mercoledì 29 dicembre 2010

Volontariato: un bene o un danno per la società?

29 Dicembre 2010
Registriamo l'opinione provocatoria di un soccoritore professionista
Magenta Il sistema soccorso in emergenza con il trascorrere degli anni è radicalmente cambiato. Tutto è cominciato grazie alla nascita delle centrali operative 118 che coordinano gli interventi. Un sistema che si è ampliato consentendo al cittadino, nei casi più gravi, di ricevere assistenza non solo dal mezzo di soccorso di base (ambulanza), ma anche da un mezzo avanzato (elisoccorso o automedica) con personale medico a bordo. L'intervento in ambulanza nella maggior parte dei casi è gestito da volontari. Persone che, con grande spirito di sacrificio, donano parte del proprio tempo al servizio del prossimo.

La notte chi sale su un'ambulanza è, in una percentuale che sfiora il 100%, un volontario. Che, nel caso di servizio 118 ha ricevuto una preparazione di 120 ore tra teoria e pratica (compreso l'uso del DAE) con esame finale al Niguarda di Milano e presso una pubblica assistenza. La domanda che sorge da un po' di tempo a questa parte è la seguente: è giusto che la vita delle persone venga lasciata nelle mani di volontari o sarebbe meglio affidarla a professionisti del settore? Un ruolo di primo piano, nel soccorso, è quello dell'autista. Il volontario potrebbe essere chiamato a dover intervenire in sirena su un evento, dopo avere trascorso la giornata al lavoro e non essere edeguatamente riposato. Oppure potrebbe registrarsi il caso di un volontario autista che si mette alla guida del mezzo dopo parecchio tempo. E' giusto che si continui in questo mondo o sarebbe meglio che, almeno alcuni ruoli del soccorso vengano affidati solo a professionisti? Registriamo, a tal proposito, l'opinione di Mauro Micheluzzi, un soccorritore, autista e capo equipaggio, professionista che in passato ha lavorato presso la Croce Rossa e ora presta servizio in un'altra pubblica assistenza del territorio. La sua è un'opinione in contro tendenza e provocatoria. Naturalmente siamo a disposizione di chiunque voglia replicare. Può farlo mandando una mail a graziano.masperi@libero.it


"E’ veramente utile prestare opere di volontariato nei sistemi di gestione dell’emergenza? Il volontariato è utile per lo sviluppo della società?
Secondo me il volontariato è solo un “tappo” allo sviluppo del paese.
Disoccupazione, cassa inte...grazione, mobilità e precariato caratterizzano ormai in modo pesante l’economia del nostro paese.
E come risponde il cittadino che viene “violentato” dallo stato? Donando il proprio tempo all’associazionismo ed ai servizi di pubblica utilità …
Ma nessuno se l’è mai chiesto? Se non ci fossero i volontari a gestire questi servizi chi dovrebbe gestirli al loro posto?
Certo, in assenza di volontari le pubbliche amministrazioni dovrebbero assumere personale per poter svolgere i servizi! PER FORZA!
E allora non è lecito arrabbiarsi quando si vede un mare di personaggi che nonostante si trovino in precarie condizioni economiche per la mancanza di un posto di lavoro prestano volontariamente la propria opera per le stesse amministrazioni da cui subiscono frustrazioni?
E i volontari che hanno un posto di lavoro non dovrebbero mettersi realmente una mano sulla coscienza e pensare che la loro opera gratuita non facilita l’inserimento di altre persone nel mondo del lavoro?
E’ realmente “fare del bene” costringere intere famiglie alla disoccupazione solo per potersi fregiare del titolo di “bravo volontario”?
Personalmente sono arrabbiato, ed invito tutti i volontari a pensare bene se sia realmente utile regalare il proprio tempo a discapito di una parte della società che soffre realmente la mancanza di un posto di lavoro!
Per quello che riguarda il servizio in ambulanza inoltre si deve considerare che il volontario del soccorso non riceve una preparazione sufficiente ad affrontare tutte le situazioni di emergenza.
I volontari per accedere al servizio di ambulanza ricevono una preparazione di 120 ore e successivamente non sono obbligati ad effettuare aggiornamenti periodici per mantenere la qualifica.
In media effettuano 4/5 turni al mese con una media di uscite scarsissima (fortunatamente per il cittadino…). Ed allora come si può ritenere professionalmente preparato un soggetto che pratica un’attività in tempi limitati e con casistiche d’intervento limitate?
Gli autisti spesso si trovano a condurre un’ambulanza utilizzando i sistemi di emergenza senza aver ricevuto un’adeguata preparazione! Spesso si ritrovano a guidare dopo aver sostenuto la loro giornata lavorativa e quindi senza essere adeguatamente riposati.
Guidare un’ambulanza o fare il soccorritore non significa essere onnipotenti!
Il soccorritore è un mestiere e non un passatempo!"
Mauro Micheluzzi, soccorritore professionista


Graziano Masperi

Sanità, scatta il countdown

Da Internet... - 28.12.2010
Stretto indispensabile -Ed. del 29.12.2010 - pag. 3
Michele Schinella

Svolte. L'assessore Russo dà 245 giorni di tempo alle strutture pubbliche per adeguarsi alla legge. Fino ad ora la verifica aveva salvato gli ospedali.
PALERMO. Duecentoquaranta giorni ancora per adeguare tutte le strutture sanitarie pubbliche della regione agli standard di qualità previsti da una legge nazionale del 1999, attuata in Sicilia da un decreto del 2002. Lo prevede un decreto pubblicato alla vigilia di Natale sulla Gazzetta ufficiale, che reca la firma dell'assessore Massimo Russo. Lex magistrato ha stabilito che "entro il 25 agosto del 2011, dovranno essere completate, a cura degli appositi organismi istituiti nell'ambito delle varie aziende sanitarie, le verifiche delle strUtture sanitarie pubbliche volte all'accreditamento". Se gli ospedali, gli ambulatori e tutti i centri pubblici non verrano accreditati verrà disposta la sospensione dell'attività sanitaria.
L'ACCREDITAMENTO. Si chiama accreditamento: è, in parole povere, il possesso obbligatorio da parte di tutte le strutture sanitarie degli standard organizzativi strutturali e tecnologici, garanzia della qualità delle prestazioni sanitarie erogate e, quindi, della riduzione al minimo dei casi di malasanità. Il decreto regionale 890 del 2002 stabiliva che tutte le strutture sanitarie pubbliche e private avrebbero dovuto possedere i requisiti dettagliatamente specificati entro il 29 giugno del 2007. Nei 5 anni gli operatori privati convenzionati, chi più chi meno, si sono sobbarcati investimenti per adeguare le loro strutture, che sono state tutte controllati, anche oltre la data ultima del 29 giugno 2007 e, salvi alcuni casi, tutte accreditate. La verifìca del possesso degli standard, in deroga alla legge, è invece stato più volte rinviato per gli ospedali pubblici. Non a caso le ispezioni dei Nas dei carabinieri condotte anche di recente in diversi nosocomi siciliani si sono spesso concluse con dure contestazioni di inadeguatezze ai vertici delle aziende sanitarie.

Deficit risanato, per i siciliani. Ora meno tasse e più esenzioni

La Sicilia - 29.12.2010
Ed. del 29/12/2010 - pag. 2
Antonio Fiasconaro

Sanità in Sicilia. Il piano regionale.
Risparmiato «tesoretto» da 21 mln, saranno tagliate le addizionali Irap e Irpef.
Riduzione delle aliquote. L'Irap scenderà al 4,67%,l'Irpef all'l,37. Il disegno di legge nella prossima Giunta di governo.
Esenzione dal ticket. Si attesterà su valori Isee pari a quelli di soggetti con reddito annuo di 30.000 euro.

PALERMO - L'assessore per la Salute Massimo Russo lo aveva annunciato e ieri è passato dalle parole ai fatti. I siciliani grazie ad un'opera di contenimento della spesa sanitaria, pagheranno meno tasse. «Tra due-tre anni la Sicilia farà da "benchmark" con le Regioni più virtuose in termine di performance sulla sanità - ha detto Russo ieri presentando il bilancio della Sanità siciliana. - Oggi chiudiamo la fase in cui gli aspetti economici per risanare la sanità sono balzati alle cronache. Adesso cambiamo lessico, parliamo di qualità della sanità».
Grazie ad un avanzo di gestione del servizio sanitario per l'esercizio finanziario 2009, che ammonta ad almeno 21 milioni, la pressione fiscale per l'anno di imposta 2010 nei confronti dei siciliani e delle imprese che hanno sede nell'Isola verrà alleggerita attraverso la riduzione di Irap e Irpef. L'addizionale Irap sarà ridotta dello 0,15% mentre quella Irpef avrà una riduzione dello 0,03%. A partire dall'1° gennaio 2011, inoltre, sarà anche ampliata la fascia di esenzione dal pagamento del ticket per la specialistica ambulatoriale: è in via di definizione il decreto con il quale sarà garantita l'esenzione a quasi due terzi della popolazione siciliana.

Riduzione aliquote. Il disegno di legge per la rideterminazione delle aliquote, che sarà all'esame della prossima giunta di Governo, fissa l'aliquota Irap al 4,67% contro l'attuale 4,82%. L'lrpef viene invece fissata all'1,37% (attualmente è dell'1,40%). «La riduzione - ha spiegato l'assessore Russo - è stata resa possibile dall'ottima gestione del Fondo sanitario regionaie che ha permesso di raggiungere l'equilibrio economico programmato dal "Piano di Rientro", La cifra di 21 milioni di euro rappresenta in realtà una stima prudenziale, secondo le ultime indicazioni l'avanzo di gestione potrebbe essere più cospicuo».
Entro il 31 ottobre 2011 gli assessori per la Salute e all'Economia, di concerto, potranno adottare per il 2012 (anno di imposta 2011) un prowedimenta di mantenimento o di ulteriore riduzione delle aliquote. Il prowedimento di legge, dopo l'approvazione della Giunta, dovrà seguire l'iter parlamentare ed essere approvato all'Ars.

Esenzione ticket. Il provvedimento che è in corso di allestimento mira a esentare dal pagamento del ticket sulla diagnostica un numero molto più elevato di siciliani e si attesterà su un valore Isee pari a quello di un soggetto con un reddito annuo di 30.000 euro, con abitazione e autovettura di proprietà, moglie e due figli a carico. «Dalle Simulazioni effettuate - ha spiegato Russo - la determinazione del valore Isee (meccanismo piuttosto complesso) dovrebbe assicurare l'esenzione dal ticket al 65% dei siciliani e un costo per il sistema sanitario di circa 40 milioni che secondo la valutazione degli esperti del settore finanziario sarà assolutamente sostenibile». La Regione oltretutto sta attivando una serie di interventi per il potenziamento del sistema dei controlli e proprio nei mesi scorsi l'assessore per la Salute ha firmato un protocollo d'intesa con la Guardia di Finanza che mira a individuare un cospicuo numero di evasori. Nel 2009 il ticket riscosso, sia da strutture private convenzionate che da strutture pubbliche, ammonta a circa 79 milioni di euro.

Le reazioni. Non si sono fatte attendere le prime critiche. «L'esistenza di risorse non spese provenienti dallo Stato e la consistenza del patrimonio della Sanità non mi sembrano un fatto nuovo degno di pubblicizzazione. Quanto pubblicizzato, con grande enfasi, dall'assessore alla Salute è una notizia che non contiene alcun elemento di novità», ha detto il vicepresidente della commissione Sanità all'Ars, Marco Falcone.
«Per quanto riguarda gli investimenti nella sanità, poi, - ha aggiunto - non vi è ancora nessun piano, ma soltanto una bozza di interventi che, comunque, attendono, da diversi anni, una concreta realizzazione. La commissione Sanità, domani (oggi per chi legge, ndr), inizierà a trattare l'argomento che necessita dì approfondimento anche in ragione delle esigenze del territorio, che, nelle varie province, si articolano con le conferenze dei sindaci, organo deputato ad interpretare le reali esigenze del territorio. L'assessore, dunque - ha concluso - prima di fare annunci, farebbe bene a concertare gl'interventi sia con la commissione, che con gli organi deputati, onde evitare di pensare ad interventi che rischierebbero di penalizzare alcuni territori o apparire idonei ad alcuni a detrimento di altri».

lunedì 27 dicembre 2010

Pta di Giarre, la Regione annulla l'appalto

Giornale di Sicilia - 27.12.2010
Ed. del 27.12.2010 - pag. 4
Giorgio Vaiana

L'assessore: «Procedure irregolari». I lavori, per 1,6 milioni, erano stati affidati al marito di Anna Finocchiaro.
PALERMO - Procedura irregolare, si blocca l'appalto per il presidio territoriale di assistenza (PTA) di Giarre. L'appalto da oltre 1,6 milioni di euro, affidato alla Solsamb di Melchiorre Fidalbo, marito del capogruppo al senato del Pd, Anna Finocchiaro, è stato stoppato dall'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, Che della vicenda non vuole parlare. Gli ispettori dell'assessorato alla Salute, che hanno depositato tutto alla commissione sanità all'Ars in attesa di essere discusso, hanno evidenziato irregolarità nelle procedure di affidamento dei lavori di organizzazione ed informatizzazione del Pta. Per gli ispettori, insomma, considerato l'importo dell'appalto, era necessaria una gara pubblica, non un affidamcnto privato, come è stato fatto, perché considerato una sorta di "esternalizzazione", una procedura non consentita alla Regione siciliana. Gli affidi diretti vengono effettuati solo nel caso in cui il servizio non può essere offerto da un'altra ditta o azienda.
Ma questo non sembra essere il caso. Per Russo, adesso, è tempo di indagare immediatamente e revocare l'atto per tutelare l'amministrazione. Quasi sicuramente l'appalto e la convenzione saranno cancellati, E saranno da rifare le procedure di affido di lavori per il Pta di Giarre.
Verrà anche ritirato l'anticipo di 350 mila euro, prima parte del finanziamento completo che supera 1,6 milioni di euro. La vicenda risale a quest'estate. Ma le polemiche si sono susseguite solo ad inizio dicembre. Quando fece scalpore il finanziamento erogato dall'Asp catanese, molto vicina al governatore Lombardo, all'azienda "di famiglia" del senatore Finocchiaro. Ma dalla relazione degli ispettori di Russo, emergerebbero dettagli "inquietanti" su tutta la vicenda, iniziata nel 2007. Vicende di cui non era nemmeno a conoscenza l'assessore alla Salute di allora, oggi rettore dell'università di Palermo, Roberto Lagalla, con procedure di assegnazione dei fondi sospette ed a tempo di record. "Se per i tecnici ci sono delle irregolarità - dice Pippo Laccotto, presidente della commissione Sanità - è giusto tenerne conto. Ora è necessario riunirci per decidere cosa fare". Secco il commento di Antonello Cracolici, capogruppo del Pd: "Chi ha sbagliato deve pagare".

Donna aggredisce operatori del 118. Danneggiata l'ambulanza


Foto: © n.c.

L’episodio è accaduto ieri alle 19 nei pressi della stazione ferroviaria. Gli operatori erano intervenuti per soccorre il suo compagno

26/12/2010

Giorno di Natale movimentato per gli operatori del 118, che hanno subito un'aggressione da parte di una donna.

L’episodio è accaduto intorno alle ore 19 nei pressi della stazione ferroviaria. Gli operatori del 118 erano intervenuti per soccorre il compagno della donna, ma alla loro vista la donna ha incominciato a insultarli. Per fortuna sono rimasti illesi. Gravi, invece, i danni causati all’ambulanza.

Sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili urbani.

Un episodio simile si era già verificato alcuni mesi fa. Oltre al mezzo danneggiato, era stata ferita una dottoressa.

I responsabili del SerMolfetta commentano così questa ennesima aggressione: «Ancora un danno, ma andiamo avanti nella nostra missione di soccorrere chi ha bisogno del nostro aiuto in città. Non saranno questi atti a scoraggiarci».
Rosanna Buzzerio

Palermo, donna dà fuoco alla sua casa

PANICO TRA GLI ABITANTI DELLA PALAZZINA DI VICOLO DEL CANNONE
incendio
26 dicembre 2010 - Dramma della solitudine a Palermo. Una donna, che risiede in vicolo del Cannone alle spalle della Questura, nel giorno diNatale ha cercato di dare fuoco alla propria abitazione.
La donna, che soffre di crisi depressive, avrebbe versato del liquido infiammabile per terra e ha dato fuoco. Immediatamente le fiamme si sono propagate ad una sedia all’interno dell’abitazione. Poco dopo il rogo ha investito tutto l’appartamento.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale del 118. I pompieri hanno dovuto lavorare per ore per spegnere le fiamme che rischiavano di propagarsi all’intera palazzina,creando panico in quella che doveva essere una tranquilla mattinata di festa. Gli abitanti dell’edificio sono scesi per strada.
Tanta paura per le sorti dell’anziana salvata dai vigili del fuoco. Il personale del 118 ha prestato le prime cure. Poi è stata trasportata all’ospedale Civico. Nonostante il fumo denso respirato le suecondizioni, secondo i medici del pronto soccorso, non sarebbero gravi.

sabato 25 dicembre 2010

Il sindaco: giorno 28 possibile riapertura dell'ufficio postale


randazzo

Si accelerano i lavori nei locali danneggiati dai ladri.
Resta aperta
la sede di Passopisciaro


«Entro la fine dell'anno l'Ufficio postale di Randazzo riaprirà i battenti». A sostenerlo con estrema prudenza e con il beneficio del dubbio è il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, che ieri mattina insieme con il presidente del Consiglio comunale Lucio Rubbino, numerosi assessori e consiglieri comunali, ma anche con le altre forze politiche del paese (era presente il coordinatore locale Mpa Giuseppe D'Amico) ha effettuato una protesta davanti l'ufficio postale ancora chiuso: «Abbiamo saputo - ha affermato il primo cittadino - che il Prefetto di Catania, accogliendo la nostra richiesta, ha pesantemente sollecitato l'ufficio centrale di Posteitaliane ad accelerare i lavori di ristrutturazione dell'ufficio danneggiato dai ladri. Da un ulteriore telefonata con la sede centrale - continua il sindaco - mi è stato assicurato che con buna probabilità giorno 28 dicembre prossimo i lavori dovrebbero concludersi e l'Ufficio, di nuovo dotato di casseforti e sistemi di allarme, potrebbe riaprire. L'unico rischio potrebbe essere il collegamento dei sistemici allarme e il relativo collaudo».
Intanto per tentare di alleviare i disagi dei cittadini costretti a recarsi a Bronte per qualsiasi operazione, lo stesso sindaco ci ha comunicato che da lunedì 27 l'ufficio di Passopisciaro rimarrà aperto tutti i giorni (solitamente lo è solo 2 giorni la settimana) e presso quello di Bronte saranno aperti due sportelli dedicati in via esclusiva all'utenza proveniente dal Comune di Randazzo. In verità visto che in questi giorni presso l'ufficio di Bronte, opportunamente potenziato, hanno operato contemporaneamente 6 sportelli non è che si sia registrata tanta coda, come ci ha confermato ieri mattina una signora rimasta ad aspettare per non più di 30 minuti. I problemi rimangono per quei nonnini, appena autosufficienti, che non hanno nessuno che li accompagni a Bronte. Nonnini che vivono solo della piccola pensione e che, secondo voci non confermate corse nella cittadina,avrebbero pagato improvvisati tassisti pur di recuperare l'amata pensione.
Gaetano Guidotto


24/12/2010

Sanità, Russo censura l'appalto senza gara. "Affidamento illegittimo, l'atto va revocato"

La Repubblica - 24.12.2010
Ed. del 24.12.2010 - Sicilia - pag. III
Emanuele Lauria

L'Asp di Catania aveva assegnato alla soc1età del marito di Anna Finocchiaro l'infonnatizzazione del Pta di Giarre.
"Se gli ispettori hanno ragione la convenzione va annullata in autotutela".
«L'AFFIDAMENTO ai privati dell'organizzazione e dell'informatizzazione del Pta di Giarre evidenzia profili di illegittimità»: sta tutto nelle tre righe conclusive di un documento di dieci pagine l'atto di accusa che "smonta" l'appalto assegnato alla società del marito di Anna Finocchiaro. La relazione cmesta dall'assessore alla Salute Massimo Russo è stata depositata ieri in commissione Sanità all'Ars ma sarà discussa solo la prossinla settimana.
Il documento che boccia il procedimento amministrativo che ha premiato la Solsamb di Melchiorre Fidelbo resterà chiuso nei cassetti del palazzo per il periodo natalizio. Una bomba prontaa esplodere. Preceduta dai colpidimortaiodiRusso:«Nessuna speculazione politica, per favore. Ma è evidente che quell'atto, se illegittimo come affermano gli ispettori. va subito revocato in autotutela dall'amministrazione».
Insomma, con ogni probabilità è tutto da rifare: sarà cancellata la convenzione firmata a fine luglio fra l'azienda sanitaria di Catania e la società del marito della capogruppo del Pd al Senato e sarà ritirato il finanziamento da 350 mila euro previsto, come prima tranche di un importo complessivo di oltre un milione 600 mila euro.
La relazione di Paolo Barone e Duilia Martellucci, i due funzionari incaricati di svolgere gli accertamenti sull'operato dell'Asp catanese, conferma le "sensazioni" espresse dall'assessore a inizio dicembre, quando scoppiò la polemica su quel finanziamento erogato dall'azienda guidata da Giuseppe Calaciura, un fedelissimo del governatore Lombardo, all'azienda cara alla famiglia Finocchiaro.
Pur negando che questo atto sia la conseguenza meno onorevole dell'accordo fra Mpa e Pdalla Regione, Russo indicò nella mancanza di gara pubblica una possibile causa di nullità del procedimento. L'esito dell'ispezione individua, in realtà, molti altri aspetti "sospetti" nella procedura di assegnazione dell'appalto, che comincia nel novembre del 2007. Comincia dal primo via libera al progetto presentato dal consorzio Sda, di cui faceva parte la Solsamb, che l'ex ispettore sanitario Saverio Ciriminna concesse a tempo di record, all'insaputa dell'assessore di allora (Roberto Lagalla) che invece mandava avanti altre tre iniziative riguardanti le «Case della salute».
Prosegue con una conferenza di servizi indetta un anno dopo dallo stesso Ciriminna per chiedere all'Asl di Catania una modifica del progeuo. E termina con la convenzione della discordia, firmata il 10 luglio 2010 dall'azienda sanitaria e dalla Solsamb, su cui gli ispettori muovono diversi rilievi.
Anche sulla congruità della cifra concordata. «L'azienda - è scritto nella rela7Jone - non perviene a una riflessione stringente riguardo l'effettiva entità dei costi gestionali successivi allo startup, che saranno pos tia carico dell'azienda». Il business pian, secondo gli ispettori. «contiene evidenti errori di calcolo». E poi c'è la madre di tulle le questioni: il servizio fornito da Fidelbo è da assimilare a una «esternalizzazione» vietata dalla legge regionale. Per il suo valore, l'appalto deve collocarsi fra quelli di rilevanza comunitaria. Occorreva fare un bando di gara, come previsto da un decreto legislativo del 2006: un'eccezione poteva essere consentita solo nel caso in cui un unico imprenditore disponesse del know how necessario per eseguire la prestazione. Ma non era questo il caso, sottolinea la relazione.
E così, ecco la dichiarazione di illegittimità, ecco il conmlento prudente ma chiaro dci presidente della commissione Sanità Giuseppe Laccoto: «Ci riuniremo per discutere. Ma se i tecnici ravvisano delle irregolarità nelle procedure bisogna tenerne conto». Ecco il giudizio più pesante di Antonello Cracolici, capogruppo del Pd che pur contestò le «strumentalizzazioni politiche» del caso Giarre: «Ora chi ha sbagliato deve pagare». Si riferisce a Calaciura, ovviamente: «Ma il manager - ribatte Giuseppe Castiglione, coordinatore del Pdl - rischia ora di diventare l'unico capro espiatorio di questa brutta storia».

«Pta Giarre, atti illegali»

Centonove - 24.12.2010
Ed. del 24.12.2010 - pag. 9
M.S.

L'assessore Russo dà la colpa al manager Caliciura
PALERMO - «Il direttore generale dell'Asp di Catania ha violato la legge nell'assegnare senza gara un finanziamento di 350mila euro alla Solsamb per l'informatizzazione del Pta di Giarre». L'assessore Massimo Russo, che in commissione Sanità si è presentato con in mano la relazione firmata dai due ispettori incaricati di verificare se nell'assegnazione dell'appalto di servizi alla società di proprietà di Melchlorre Fldelbo, ginecologo, marito di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, ci fossero illegalità, ha scaricato tutta la responsabilità sul manager Giuseppe Calaciura, rinviando alla prossima seduta la lettura della relazione. Ma, se il dibattito sull'esercizio provvisorio è stato rinviato al 29 dicembre, l'esito dell'ispezione rischia di creare divisioni attriti nella maggioranza che appoggia Raffaele Lombardo: «Se dal dibattito troverà conferma quanto ha annunciato l'assessore chiederemo la revoca immediata del contratto di appalto», annuncia Pippo Laccoto, presidente del Pd della Commissione. La convenzione con la Solsamb srl, che in cambio di 350 mila euro si è impegnata a fornire la consulenza logistica, a formare il personale e a realizzare la rete informatica, firmata il 30 luglio scorso da Calaciura, è solo l'ultimo atto di una vicenda che ha radici più antiche. La Solsamb srl nasce il 26 settembre 2007.
Il 24 novembre 2007 il Consorzio Sanità digitale e ambiente (di cui la Solsamb fa parte) costituito 4 giorni prima presenta il progetto per creare la Casa della Salute, poi ridenominato Pta. Solsamb e Consorzio Sda non hanno dipendenti e attività ma, nel giro di 48 ore, la Asp 3 di Catania approva e trasmette il progetto alla Regione. All'assessorato alla Sanità, allora guidato da Roberto Lagalla (al govemo c'è Totà Cuffaro), il progetto della Solsamb arriva il 26 novembre e il giorno dopo, con parere favorevole, viene spedito al Ministero della Salute per il finanziamento. Dopo le elezioni regionali, nelle quali Lombardo batte Anna Finocchiaro, il varo della riforma della sanità costringe il Consorzio Sda a rimodulare il progetto. A luglio del 2010 il presidente del Consorzio comunica alla Asp che il progetto «è diventato di esclusiva proprietà della Solsamb». L'assessorato alla Salute destina un finanziamento ministeriale di 506 mila e 398 euro al Pta di Giarre. Il 30 luglio 2010 il direttore generale Calaciura firma la convenzione con la Solsamb assegnando alla società di Fidelbo 350 mila euro, metà dei quali da pagare entro un mese. Il 15 settembre la Soisamb riceve i primi 175 mila euro. All'inaugurazione del Pta oltre a Massimo Russo era presente l'ex ministro Livia Turco e Anna Finocchiaro.

venerdì 24 dicembre 2010


Bronte, Catania (Mpa)

«L'ospedale non chiuderà
e anzi verrà potenziato»

  • Giovedì 23 Dicembre 2010
  • Catania (Provincia),
  • pagina 50
L'ospedale di Bronte non verrà chiuso. Lo assicura in una nota il consigliere provinciale del Mpa, Aldo Catania, componente della commissione Sanità di Palazzo Minoriti: «Spesso ho incontrato con il direttore generale dell'Asp, Giuseppe Calaciura - dice Catania - il quale mi ha sempre confermato che l'ospedale sarà potenziato. Posso assicurare che non potrà essere chiuso, essendo al servizio di 7 Comuni di montagna. Riguardo al ritardo delle prenotazioni specialistiche, la cronicità decennale è da imputare ad altre cause».
Catania interviene anche nel dibattito politico: «Mi auguro - afferma - che le feste possano riconciliare le posizioni politiche che, involontariamente e per mancanza di dialogo, si sono determinate».


23/12/2010

118, è scontro Cri-Regione

Da Internet... - 23.12.2010
Milano Finanza - ed. del 23.12.2010 - Sicilia - pag. S1
Carlo Lo Re

Parla Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana
Bocciata la scelta di Russo sul passaggio Sise-Seus del servizio siciliano. Lo spettro della bancarotta sulla nuova società. Nessun passo indietro sul decreto ingiuntivo e sulla richiesta di 42 milioni di euro. In ballo c'è il bilancio dell'associazione i
Continua il viaggio di MF Sicilia nello strano caso del 118 regionale, incentrato su di un passaggio nella gestione del servizio fra la Sise e la Seus che sta attirando sudi sé l'attenzione della magistratura e dei media. Ne abbiamo parlato con il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.

Domanda. Commissario,ad oggi vi sono due sentenze di tribunale (Caltaimsetta e Messina, ndr) che espressamente parlano di trasferimento d'azienda fra le due società. Di contro ve ne sono altre tre (Palermo, Enna e Caltanissetta) che lo escludono. Lei che idea si è fatta in merito?
Risposta. Noi avevamo rappresentato con delle note all'amministrazione il rischio che la strada autonomamente scelta dalla Regione potesse avere effetti del genere, ossia configurare il trasferimento d'azienda. Harmo deciso di percorrere un certo cammino e questo sta dando i risultati oggi sotto gli occhi di tutti. L'idea che mi sono fatto? Che si sta verificando una Situazione da noi di Cri paventata. Una situazione che non sussisterebbe se solo ci avessero dato ascolto.
D. Di certo, involontariamente, ma l'intera operazione Sise-Seus ha trasformato un debito di oltre 40 milioni della Regione nei confronti deUa Croce Rossa Italiana (come acclarato da un parere dell'Avvocatura dello Stato) in un potenziale debito della Croce Rossa nei confronti dei lavoratori.
R. Sì, di fatto è accaduto questo, ma, sia chiaro, noi non lo stiamo certo accettando passivamente. Abbiamo infatti posto in essere tutta una serie di azioni a tutela della Cri e della Sise nei confronti della Regione. Abbiamo un decreto ingiuntivo che da Palermo è stato opposto, vedremo come andrà a finire. Io ritengo comunque inaccettabile che possa essere fatto pagare alla Cri il frutto di scelte dell'amministrazione regionale che Cri non ha affatto condiviso. Ci saremmo attesi una scelta di corresponsabilità, nel senso nobile del termine. Ed invece si è cercato di scaricare su di noi delle colpe che quanto meno sono condivise. Ho rimosso gli amministratori siciliani della Cri e quelli della Sise, ma la questione non è personale, bensì istituzionale. Altrettanto senso di responsabilità mi sarei aspettato dalla Regione; ma così non è stato.
D. A MF Sicilia risulta che un consulente esterno della Seus con ruolo dirigenziale abbia recentemente avanzato la proposta di portare i libri in tribunale chiedendo il fallimento della Sise. Ma una mossa del genere, qualora venisse provato il trasferimento d'azienda fra Sise e Seus, non potrebbe configurare il reato di bancarotta fraudolenta?
R. Questa è l'idea dell'ex direttore generale di Sise e poi di Seus, Marco Romano, abbastanza singolare. Noi porteremo i libri in tribunale solo in caso di insolvenza totale della Sise. Ovvio che quello che in certe condizioni potrà diventare un atto dovuto avrà precise conseguenze e si porterà dietro chiunque abbia eventualmente messo in condizioni di fallire la Sise. Non devo certo emettere io le sentenre. Per carità, ma se la Sise fallisce per dei mancati pagamenti dovuti, il responsabile concorrerà nel reato di bancarotta fraudolenta.
D. Veniamo aDa questione del decreto ingiuntivo inviato dalla Cri alla Regione. Se non erro si tratta di una richiesta di circa 42 milioni di euro.
R. A fronte del credito orario fatturato e che non è mai stato corrisposto. Credito orario frutto di precisi accordi con la Regione, come specificato benissimo dal parere in merito dell'Avvocatura dello Stato.
D. Avete intenzione di andare fino in fondo?
R. È in ballo il bilancio della Croce Rossa Italiana, mica parliamo di pochi spiccioli. lo avevo offerto all'assessore siciliano alla salute, Massimo Russo, di acquisire la Sise al prezzo simbolico di un euro e avevo anche fissato la data dal notaio, proprio per evitate questo «inquinamento» di istituti giuridici che oggi rischiano di portare danno al sistema sanitario nel suo complesso.
D. Quali sono i suoi attuali rapporti con il presidente siciliano, Raffaele Lombardo, e con l'assessore Russo? Un tempo sembravano essere buoni.
R. Proprio Marco Romano è la testimonianza vivente di questi rapporti, perché per dimostrare disponibilità io aderii volentieri alla richiesta dell'assessore Russo di nominare Romano dg della Sise come figura di garanzia per un percorso di trasparenza condiviso. Oggi, a livello, istituzionale, i rapporti sono quel che sono. Io tutelo Cri, che ritengo danneggiata dall'atteggiamento di chiusura totale della Regione. Non posso non sottolineare come, mentre in Procura e alla Corte dei conti ho indicato dei precisi responsabili dentro Cri della situazione che si era a un certo punto venuta a creare, da parte della Regione non mi pare che si sia visto niente di ciò. Insomma, rilevo un doppio passo: da una parte la Croce Rossa che vuole fare trasparenza rispetto ad una situazione torbida del passato, dall'altra la Regione che ci mette oggi in una situazione di difficoltà molto serie.

mercoledì 22 dicembre 2010

Croce Rossa batte cassa, ma la Regione non ci sta

Da Internet... - 22.12.2010
Milano Finanza - ed. del 22.12.2010 - Sicilia - pag. S3
Carlo Lo Re

Sicilia. Intervista a Massimo Russo sul caso del 118 siciliano.
Trasferimento d'azienda o no? È questa la chiave di volta del caso 118 sollevato lo scorso sabato sul settimanale Milano Finanza Sicilia ancora in edicola. Due recenti sentenze aprono nuovi scenari sul passaggio, in un solo colpo, dei 3.300 lavoratori dalla Sise alla nuova società Seus nata per gestire il servizio in Sicilia. Sullo sfondo i malumori tra Regione e Croce rossa italiana. Di tutto questo MF Sicilia ne ha parlato con l'assessore regionale alla salute, Massimo Russo.

Domanda. Assessore c'è stato o no il trasferimento d'azienda fra Sise e Seus?
Risposta. Quot capita, tot sententiae. Alle due ordinanze che lei cita, di Caltanissetta e di Messina, posso contrappome altre tre di segno opposto, di Palermo, Enna e ancora Caltanissetta. Direi che solo il Tribunale di Messina si è espresso coerentemente per il trasferimento d'azienda. Ovviamente, abbiamo fatto reclamo. Noi riteniamo più corretta la sentenza, molto analitica, di Palermo, che nega alla radice la possibilità del trasferimento d'azienda per la vicenda in oggetto. I fatti sono questi: è accaduto che vi è una società in liquidazione, con un contratto scaduto, con una legge, la n. 25, che dice che il servizio emergenza-urgenza deve essere gestito o in house o attraverso una gara d'appalto. Questa è la fonte normativa. Noi abbiamo preferito la soluzione in house ed è stata costituita una nuova società, pubblica, metà della Regione e il resto delle aziende. Un consorzio, perché il servizio emergenza-urgenza serve alla Regione, ma anche alla aziende. E la formula a mio avviso è vincente.
D. Nasce così la Seus.
R. Sì, costituita la nuova società, che non era una scatola vuota, abbiamo avuto il compito di portarvi il personale di Sise, attraverso le procedure di mobilità, nel pieno rispetto della legge Brunetta e in accordo con i sindacati. Per cui la Sise andava in liquidazione e licenziava e i lavoratori si iscrivevano alle liste di collocamento.
D. Ma lo scorso gennaio la Seus ha firmato con la Regione una convenzione importantissima come quella per la gestione del 118 por avendo in quel momento un solo dipendente.
R. Certo.
D. Non è inusuale?
R. Ma come inusuale, che cosa avrebbe dovuto fare la Seus?
D. La Seus non aveva neanche una linea telefonica, un suo contratto per la luce, utilizzava, persino, la sede di Sise...
R. Ma che c'entra? La Seus doveva immediatamente stipulare un accordo con la Sise in cui si programmavano tutti trasferimenti e tutte le attività.
D. Quindi sussiste il trasferimento d'azienda?
R. No, questo non è trasferimento d'azienda. E un accordo per il trasferimento di un servizio, cosa diversa dal trasferimento d'azienda. Si è trasferito il servizio per la gestione dell'emergenza-urgenza dalla Sise alla Seus.
D. Resta il fatto che al momento del trasferimento del servizio, la Seus non aveva la struttura per gestirlo.
R. Abbiamo creato la Seus e pian piano dovevamo riempirla dei contenuti della presa in gestione del servizio. Era fondamentale costituirsi giuridicamente con un soggetto che doveva passare il know how della Sise alla Seus. Si è trattato di un work in progress che abbiamo puntualmente rispettato. Per inciso, abbiamo dovuto firmare a gennaio perché il 31 dicembre 2009 era scaduta la convenzione tra la Regione e la Cri e occorreva che un soggetto pubblico si assumesse formalmente la responsabilità di avviare il nuovo percorso. E lo abbiamo fatto in sei mesi. Ma quando mai si è vistQ in Sicilia che si mantengono gli impegni in piena trasparenza con una convenzione che disciplina tutti i passaggi?
D. A questo punto, però, Cri ha fatto alla Regione un decreto ingiuntivo sui 42 milioni di euro.
R. L'abbiamo impugnato e lo riteniamo privo di fondamento, in quanto è staoo fatto quando erano in corso le transazioni con i lavoratori, fatte in accordo con Cri e sindacati. Inoltre, eravamo stati chiari in merito con tutti: la Regione non può pagare questo debito. Intanto da un punto di vista giuridico, a prescindere dal parere dell'avvocatura dello Stato. E poi il debito è stato fatto dal precedente governo, Cuffaro in primis, che ha sottoscritto una transazione che è andata fuori, a mio avviso, dall'accordo che c'era. È stato questo precedente che ha creato i presupposti per il parere dell'avvocatura dello Stato. Noi ci siamo fatti carico di una transazione di Cuffaro assieme, mi pare, a Giovanni Pistorio come assessore al ramo, che ha creato le premesse perché la Regione si dovesse far carico di 50 milioni di straordinari da pagare alla Sise. Abbiamo spiegato che una simile somma avrebbe provocato un default fInanziario rispetto al piano di rientro. Che cosa abbiamo allora proposto? Sulla base di una sentenza della Cassazione abbiamo detto ai lavoratori: c'è una società in liquidazione, che non ha soldi, che deve chiedere denaro al proprio socio di maggioranza, la Croce Rossa, che non ha soldi, che a sua volta deve rivolgersi al contraente, la Regione, che non ha soldi. Si rischiava di andare incontro a una lunga causa civile. Noi abbiamo invece garantito una somma simbolica e, attraverso una doppia transazione, l'assunzione.
D. Rimane in piedi il problema del decreto ingiuntivo.
R. Dobbiamo fare un'ulteriore rimessa, forse anche una transazione, per chiudere ogni partita debitoria con la Sise. In questa transazione ovviamente metteremo dentro anche la revoca del decreto ingiuntivo di Cri, che, lo sottolineo, è fondato sul nulla, perché quel debito alla base, dopo le transazioni con i lavoratori (tutti tranne una trentina che non hanno firmato, ndr), semplicemente non c'è più.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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