il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 31 maggio 2011

Trecastagni, nascite zero. Disputa legale superata

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Giornale di Sicilia
Ed. del 30.05.2011 - Catania - pag. 31
Orazio Vasta
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ANAGRAFE. Riconosciuti anche se non nati a casa

TRECASTAGNI - Da decenni non si registrano nascite a Trecastagni. «Assolutamente no dice Armando Sorbello, presidente del Consiglio comunale e rappresentante dell’Anci Sicilia nella Conferenza per la programmazione socio-sanitaria, in quanto i bambini treeastagnesi continuano a nascere. La questione è, che non nascendo a casa, ma in ospedali o cliniche, non risultano essere nati qui». L’assessorato regionale alla Salute adesso ha stabilito che le dichiarazioni di nascita potranno essere fatte anche nel comune di residenza dei genitori.
«Tale provvedimento - dice Armando Sorbello - consente di evitare che anche a Trecastagni, dove non esistono strutture sanitarie adeguate, si registri una crescita “zero” della popolazione». Insomma, i genitori di Trecastagni potranno registrare la nascita dei propri figli nel comune di residenza. «La dichiarazione di nascita passerà direttamente dalla sala parto al comune di residenza e, subito dopo si potrà procedere all’assegnazione del codice fiscale provvisorio, alla scelta del pediatra e alla messa a punto dei dati statistici generali» - conclude Armando Sorbello.

«L'ospedale non si tocca», tutta Augusta scende in piazza

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La Sicilia
Ed. del 31.05.2011 - pag.
Agnese Siliato
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Città paralizzata, bloccato per tre ore il traffico ferroviario, minacce al sindaco

AUGUSTA - Minacce al sindaco Massimo Carrubba durante una giornata di ordinaria follia. Quella di ieri per la protesta contro il ridimensionamento dell’ospedale Muscatello, sfociata anche in momenti di tensione che, però le forze dell’ordine sono riuscite a contenere. Al centro della manifestazione la difesa dell’ospedale megarese, sostenuta dallo stesso Carrubba che, a causa delle tensioni, non è riuscito a parlare con la folla. Negozi chiusi, scuole vuote, gente che ha scioperato, pendolari che non hanno potuto raggiungere il posto di lavoro. Paralizzato il traffico veicolare da migliaia di cittadini che sono scesi in strada per stazionare in diversi punti della città, bloccando gli automezzi in entrata ed in uscita.
Centinaia di persone hanno occupato le rotaie del passaggio a livello per quattro ore, impedendo il transito del treno delle 10,50 proveniente da Siracusa e diretto a Roma. La mobilitazione era stata indetta dal coordinamento cittadino a salvaguardia dell’ospedale che, pur dicendosi inizialmente soddisfatto per la massiccia partecipazione, non è riuscito a ridurre toni e tempi della protesta che è andata avanti spontaneamente per l’intera giornata.
I cittadini per desistere hanno sollecitato risposte concrete dagli organi istituzionali competenti supportate da documentazione scritta. Si chiede la revoca del Decreto n. 753/2010 dell’assessorato regionale alla Sanità, per far sì che venga, tra l’altro, impedito il trasferimento dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria all’ospedale di Lentini e l’attuazione dell’art. 6 della legge regionale 5/2009, che prevede il potenziamento degli ospedali che insistono in aree, come Augusta, ad alto rischio industriale e ambientale.
Convocato dal prefetto di Siracusa per domani un incontro con l’assessore alla Sanità, Massimo Russo e una delegazione del coordinamento cittadino. Il rappresentante del governo regionale, nel difendere la validità dell’impianto della riforma della sanità in Sicilia ha più volte ribadito la volontà di mantenere il presidio ospedaliero di Augusta. Ma ciò non basta. Gli augustani non vogliono che il Muscatello si trasformi in una struttura sanitaria per la lungodegenza e la riabilitazione.
La popolazione, stanca di ascoltare le continue promesse dei politici, risultate vane, ha deciso di agire. Aderendo all’invito del coordinamento cittadino ha partecipato numerosa all’iniziativa, ma nel corso della giornata a nulla sono valsi i tentativi dei promotori della protesta, di far desistere i più ostinati dal proposito di bloccare ad oltranza la città.

Graduatoria: avviso a tutti i dipendenti a/s – accordo CPI di Palermo proroga termini.


L'avviso è scaricabile al seguente link:

Graduatoria: avviso a tutti i dipendenti autisti soccorritori di Palermo.


lunedì 30 maggio 2011

Patti. Cosa fare in attesa del 118? Corsi di “soccorso-attesa” per le forze dell’ordine



Un’iniziativa della Società di Traumatologia della strada diretta dal prof. Andrea Costanzo
Salvare una vita umana sulla strada può essere una questione di attimi. Sul teatro dell’incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi professionali, può trovarsi chiunque. Ecco perché è importante conoscere i comportamenti da adottare e quelli da evitare in presenza di un ferito.
È questo il fine dei “corsi di soccorso-attesa” organizzati dalla “Società italiana di traumatologia della strada” presieduta dal prof. Andrea Costanzo, già ordinario di ortopedia e traumatologia alla Sapienza di Roma. A Patti, la sua città d’origine, il noto specialista ha appena concluso una due-giorni di formazione rivolta alle forze dell’ordine. Il corso, realizzato con la partecipazione del Rotary Club International di Patti e con l'Alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell'Automobile Club d'Italia, è stato frequentato da 40 allievi: 20 carabinieri e 20 vigili urbani.

queste attività formative non vogliono sostituire i 
corsi di primo soccorso che sono rivolti ai medici del Centodiciotto e agli infermieri – spiega Costanzo – Si tratta infatti di una formazione destinata ai “laici”. La maggior parte degli incidenti mortali, circa il 70%, avviene in città, dove a intervenire per primi sono di 
solito le forze dell’ordine. Ecco perché abbiamo pensato che è indispensabile che sappiano cosa non devono fare e il minimo da fare in attesa che arrivi l’ambulanza. Questa preparazione andrebbe rivolta anche agli allievi delle scuole». 

I corsi della Società italiana di traumatologia si inseriscono nel piano globale dell'ONU per la Decade 20011 – 20020 in tema di sicurezza stradale. «L'intento delle Nazioni Unite è quello di sollecitare un piano mondiale di interventi a lungo termine per sensibilizzare i Governi nazionali ad adottare provvedimenti in grado di ridurre il numero dei morti sulle strade – spiega Costanzo – L’obiettivo è la riduzione del 50% dei decessi entro il 2020». I dati recenti a livello nazionale ed europeo sono confortanti. «Nella decade appena conclusa l’Italia ha fatto un buon passo avanti riducendo del 40% il numero dei decessi. Un risultato importante – aggiunge Costanzo – visto l’incremento del parco veicolare. Raggiunto grazie alla formazione e all’informazione, alle nuove tecnologie delle automobili e all’efficacia repressiva delle forze dell’ordine. Ma anche grazie ad un migliore uso dei sistemi di ritenuta. Ma la prossima battaglia deve essere per il casco integrale. Il casco jet non basta».
http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=51745

30/05/2011 Copie Cedolini e CUD


Si comuncia che gli anni indicati per la richiesta dei CUD si riferiscono all'anno solare. Pertanto richiedendo il cud per l'anno 2010 si riceverà il CUD 2011. Saluti

Il Direttore Amministrativo
Dr. Giuseppe Giordano

Germania/ Batterio killer Ehec, 58% tedeschi non mangia insalata


Nove le vittime e danni per l'agricoltura, la verdura buttata via

postato 1 giorno fa da TMNews
Roma, 28 mag. (TMNews) - Niente cetrioli, niente pomodori e niente insalata: per paura di contrarre il batterio killer Ehec (Escherichia coli O104), che ha provocato nove morti e un migliaio di infetti in Germania, il 58% dei tedeschi segue il consiglio dell'istituto di ricerca Robert Koch e rinuncia alle verdure crude. E' il risultato di un sondaggio condotto da Emnid per Bild am Sonntag.
I più attenti sono gli anziani, scrive il quotidiano tedesco (tra gli over 60 la percentuale di chi rinuncia alle verdure crude schizza infatti al 71%).
Gravi i danni per il settore dell'agricoltura, l'insalata rimane praticamente invenduta e i contadini devono gettarla. Il vice-presidente dell'associazione degli agricoltori dello Schlewig Holstein, Land settentrionale tedesco dove sono stati registrati numerosi casi, parla di "danni tremendi".
Sono nel frattempo nove le vittime collegate all'infezione, secondo il tabloid Bild: giovedì è morta una donna di 38 anni all'ospedale di Kiel, ad Amburgo nella notte di domenica scorsa è morta una 87enne e il giorno precedente un'altra donna, 84 anni, è deceduta nello Schlewig Holstein. L'epidemia sembra particolarmente diffusa nel nord della Germania, solo ad Amburgo si contano 400 casi. Anche altri paesi europei registrano infezioni da batterio Ehec, tra cui Svezia, Danimarca, ma anche Svizzera e Austria. In quest'ultimo paese si tratta di due pazienti tedeschi che dallo Schlewig Holstein hanno fatto un tour in bici fino al paese alpino. In Svizzera una signora si è sentita male invece dopo essere tornata dalla Germania del nord.
Il batterio Ehec provoca diarree o diarree emorragiche, fino a produrre una sindrome emolitica e uremica, potenzialmente letale. E' stato rilevato in Germania in tre cetrioli provenienti dalla Spagna.

sabato 28 maggio 2011

Taormina. "Il 118 in Sicilia: un modello per l'Italia", convegno nazionale al Palazzo Duchi di S. Stefano


TAORMINA - "Il 118 in Sicilia: un modello per l'Italia. Dal Piano di rientro al riordino del sistema, un percorso di riorganizzazione del servizio di urgenza-emergenza Il convegno di Taormina, che si terrà il prossimo 6 giugno alle 9 al Palazzo Duchi di S. Stefano, vuole aprire una riflessione sul Piano di Rientro e le conseguenze sul Ssr siciliano in termini di riduzione della spesa, ma, soprattutto, per le ricadute sul riordino del servizio di emergenza e urgenza. Si analizzerà il percorso di interventi, che ha visto in prima linea lo Smi, che sta consentendo in Sicilia di centrare gli obiettivi di riduzione dei costi, garantendo però l’aumento delle ambulanze medicalizzate e quindi la qualità del servizio per i cittadini. Tutto ciò grazie all’impiego del personale medico al quale è stato  garantito  un ruolo attivo nella gestione del sistema. In alcune province siciliane la nuova organizzazione è già funzionante e si profila come modello di riferimento per il resto d’Italia. Il dibattito sarà anche un’occasione per presentare le proposte dello Smi su questa importante area della sanità pubblica, anche prendendo spunto dalle conclusioni dell'indagine conoscitiva su questo settore, recentemente pubblicate dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Rimangono, infatti, ancora aperte molte questioni. Tra queste: il necessario passaggio alla dirigenza di molti medici del settore, che lavorano, da anni, in rapporto di convenzione, fianco a fianco ad altri che invece sono già inquadrati come dipendenti. Da approfondire, inoltre, il nodo della formazione, sia come formazione continua (in termini di aggiornamento), sia in rapporto alle future figure professionali che provengono dalle neonate Scuole di Specializzazione.
 

Data: 27/05/2011
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La Repubblica
Ed. del 26.05.2011 - Palermo - pag. VII
Giusi Spica
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Contestato anche il bando dell`ospedale Papardo-Piemonte di Messina. “Criteri non trasparenti”
Forniture per gli ospedali sotto accusa l'Authority fa bloccare un'altra gara
Le prime maxi gare d’appalto centralizzate per le forniture ospedaliere finiscono nel mirino dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Sotto la lente d’ingrandimento dei sette membri dell’organo, nominati dai presidenti di Camera e Senato, non c’è solo il bando da 56 milioni di euro perle forniture chirurgiche emesso dall’ospedale Garibaldi di Catania.
Sotto accusa c’è anche la gara per le forniture di emodinamica e cardiochirurgia bandita dall’ ospedale Papardo-Piemonte di Messina. Un appalto da 86 milioni e 800 mila euro per rifornire tutta la Sicilia orientale. II manager, Armando Caruso, si difende: «Abbiamo già risposto punto per punto ai dubbi mossi dall’Authority». Ma al momento la procedura resta ferma alla fase di aggiudicazione provvisoria. Percorrere ai ripari contro la pioggia di ricorsi, l’assessorato regionale alla Salute ha autorizzato l’apertura di un tavolo tecnico con Assobiomedica, Associazione dei fornitori ospedalieri (Afors), e Fifo (fornitori di Confcommercio), che a breve pubblicheranno le linee guida.
La gara di Messina è stata bandita a luglio scorso. Prevede una Fornirura di 431 lotti, per un totale di quasi 87 milioni di euro. I vincitori approvvigioneranno per quattro anni le sette aziende ospedaliere che fanno parte del bacino della Sicilia orientale. Alla gara si presentano 42 ditte. Ma qualcuno propone un ricorso al Tar di Catania segnalando irregolarità nel capitolato tecnico. Come per la gara del Garibaldi, l’organo amministrativo nega la sospensiva. La procedura sembra filare liscia. Finché, il 9 febbraio arriva il primo alt da parte dell’Autorità.
L’esito dell’istruttoria, avviata in settembre inseguito a un esposto, è negativo. L’Authority ritiene che il bando sia «in contrasto con i principi di correttezza e trasparenza fissati dal codice dei contratti»: manca l’indicazione dei prezzi unitari a base d’asta, non è prevista la verifica dei prezzi offerti successiva all’affidamento, non c’è una puntuale definizione dei fabbisogni e dei quantitativi previsti in ciascun lotto di gara per l’intera durata dell’appalto e la cauzione provvisoria per singolo lotto non è congrua. Il 22 febbraio l’azienda pubblica la lista provvisoria dei vincitori. Ad aggiudicarsi la maggior parte dei lotti, 86 su 431, è Axa Medical, con sede a Milano e Palermo. Seguono la multinazionale Abbott, la siciliana Presifarm, G&V Hospital e la Cook. La Johnson & Johnson, che ha stravinto nella gara del Garibaldi, si aggiudica appena due lotti. Ma a marzo arriva la notifica dell’Authority.
Da quel momento il direttore generale ha trenta giorni di tempo per rispondere e comunicare gli eventuali provvedimenti. Lo fa ad aprile, con un dossier concordato coi direttori generali delle altre aziende di bacino e con l’assessorato. I contenuti, al momento, non sono noti. Mal’istruttoria è ancora pendente. Caruso ci tiene a precisare che «le criticità segnalate non sono le stesse del bando del Garibaldi». Quali sono le differenze? Anche al bando sulle forniture di emodinamica viene attribuita la mancanza di prezzi a base d’asta, ma non c’è il criterio della percentuale di sconto minimo sul proprio listino. «Il Papardo non ha definito i prezzi per lotto e prodotto - spiega l’avvocato Claudio Salibba, che ha seguito la vicenda – ma ha dato come riferimento aggregati di prezzo molto vaghi, basati sullo storico dell’anno precedente». Altra differenza: la gara del Papardo ha adottato il criterio del prezzo più basso. Senza, dunque, l’introduzione del criterio qualitativo, che nella gara del Garibaldi, attribuisce un peso di 60 centesimi, contro i 40 di quello economico. Il prezzo più basso - continua il legale - è stato stabilito senza base d’asta, ma la ditta doveva garantire
il prezzo più basso praticato anche nelle altre con trattazioni con altre aziende nazionali».
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La Sicilia
Ed. del 26.05.2011 - Caltanissetta - pag. 40
L.M.
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Gela
«Liste d'attesa, capitolo dolente»
La Commissione Sanità torna a chiedere un incontro col manager dell'Asp
GELA - «Il manager dell’Asp non risponde alle nostre richieste di convocazione. Siamo pronti ad recarci fino a Caltanissetta pur di conoscere quali iniziative sta intraprendendo per l’ospedale Vittorio Emanuele». A parlare è il presidente della commissione consiliare alla sanità Crocifisso Napolitano. Tre settimane fa i membri della commissione hanno dato mandato al presidente di convocare il manager dell’Asp. Un incontro che nonostante le sollecitazioni, non è ancora avvenuto.
«Prendiamo atto che ancora ad oggi, nonostante i solleciti, il nostro operato non viene considerato dalla direzione dell’Asp. Non siamo stati considerati per la sottoscrizione del protocollo d’intesa per la radioterapia, non sappiamo quali servizi intendono avviare in città. Le liste d’attesa, poi, sono un capitolo dolente. Per una visita reumatologica bisogna attendere diversi mesi, così come per l’endocrinologia, la pneumatologia. Per un ecodoppler, poi, bisogna aspettare il mese di maggio, ma del prossimo anno. Troppa è l’attesa per un cittadino che deve effettuare una visita. A tutt’oggi sulle liste d’attesa, nonostante le rassicurazioni del passato, nessuna risposta concreta è stata data per ridurre o eliminare gli inconvenienti. Servono interventi strutturali in via Butera, senza poi discutere della mancanza di sedie, arredi ed attrezzature. Il dermoscopio, nonostante sia stato riparato, ancora non risulta ancora funzionante. Se il manager non può venire in Municipio, siamo pronti a trasferirei per un giorno a Caltanissetta».
… omissis …
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Gazzetta del Sud
Ed. del 26.05.2011 - Ragusa - pag. 32
Giorgio Antonelli
Articolo letto 74 volte
Per garantire tutti i servizi d' emergenza
Pronto soccorso, i medici sono pronti a rinunciare alle ferie
RAGUSA - Pronti a rinunciare, in tutto o in patte, persino alle ferie. Ma non ci sarà alcuna emergenza al Pronto soccorso dell’ospedale Civile che, grazie all’abnegazione di tutto il personale, in primis i dirigenti medici, garantirà ogni urgenza. E’ quanto assicura il direttore dell’unità operativa Salvatore Pino, in merito alla possibile chiusura del reparto di astanteria a partire dal prossimo 1° giugno, nonché alla riduzione ad una sola unità, almeno in alcuni turni, dei medici presenti in reparto.
Un problema molto serio, ancor più aggravato dall’approssimarsi della stagione estiva, connesso alla grave carenza di personale: l’organico del Pronto soccorso, già ridotto all’osso, ha perso in pochi mesi già due risorse ed un terzo medico, dal 1°
giugno, sarà trasferita per mobilità a Messina.
«Gli utenti non hanno assolutamente motivo di allarmarsi per eventuali carenze di organico - ribadisce il primario Salvatore Pino - . Purtroppo si è verificata una serie di eventi che ha all’improvviso sottratto alcune qualificate unità di personale medico da un’èquipe affiatata e consolidata. La direzione generale, con la quale sono costantemente in contatto, si sta adoperando in tutti i modi per trovare una soluzione al problema, ricorrendo ad eventuali incarichi o mobilità da altri ospedali».
Il responsabile del pronto soccorso, dunque, conferma quanto anticipato da Gazzetta del sud nei giorni scorsi. Ma Salvatore Pino intende soprattutto tranquillizzare l’utenza: «Se tutti gli sforzi messi in atto non dovessero andare a buon fine – aggiunge - posso sin da ora assicurare all’utenza che le emergenze e le urgenze verranno comunque garantite dall’indiscussa disponibilità e professionalità di tutto il personale dell’unità operativa che non esiterà a rinunciare alle ferie estive. Inoltre l’ambulatorio per i codici bianchi, di recente istituzione, servirà a dare una risposta ai casi meno gravi che impropriamente ricorrono al pronto soccorso e così avranno ugualmente un’assistenza dedicata, in grado di risolvere i loro problemi e decongestionare al tempo stesso l’area d’emergenza».
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Gazzetta del Sud
Ed. del 27.05.2011 - Messina - pag. 30
Natalia La Rosa
Articolo letto 49 volte
Sarà modificato il decreto già emesso
L'ambulanza del 118 non lascerà Castanea
Verrà soppressa la postazione di Gazzi, vicina al Policlinico
MESSINA - Una mina “disinnescata” appena in tempo; avrebbe provocato una vera e propria rivolta popolare l’annunciata soppressione della postazione di 118 a Castanea, decretata alla luce del piano regionale di rimodulazione. La decisione, pero, é stata modificata in corso d’opera e il decreto già emesso dal responsabile regionale del Servizio d’emergenza Dino Alagna, e in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale regionale verrà Corretto.
Ma andiamo con ordine: la notizia della chiusura del presidio (nel villaggio collinare staziona solitamente un’ambulanza senza medico a bordo) si é diffusa nei giorni scorsi provocando un forte malcontento del quale, a diversi livelli, si sono fatti portavoce il deputato regionale Giuseppe Picciolo, i consiglieri comunali Giorgio Caprì, Nicola Barbalace e Santi Zuccarello e il consigliere di quartiere Francesco Pagano. Proprio da quest’ultimo, sensibilizzato dai residenti del popoloso villaggio, é partita l’iniziativa di una petizione popolare che in sole 24 ore ha totalizzato ben 300 firme.
«Da oltre dieci mini - scrive L’on. Picciolo nella nota presentata All’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo - l’ambulanza è attiva nel villaggio di Castanea e copre il fabbisogno emergenziale di un vastissimo territorio tra i villaggi di Spartà, Rodia, Piano Torre, le Masse per un bacino di circa tremila utenti». «La viabilità - aggiunge ancora il deputato - è gravemente carente per la presenza di notevoli interruzioni causate da smottamenti. Inoltre, il più vicino ospedale è il Papardo che dista oltre venti chilometri di strade impervie».
L’esponente del Pd ricorda poi che è stata la stessa Asp a ribadire la necessità di mantenere la postazione di Castanea, eventualmente sopprimendo quella di Gazzi, che si trova nei pressi del Policlinico dov’è presente già una postazione medicalizzata di primo livello. Picciolo ha quindi chiesto all’assessore Russo di disporre perché si procedesse proprio in questo senso, mantenendo comunque il rispetto dei parametri che prevedono la soppressione di una postazione a Messina nell’ambito della riduzione di cinque sezioni di 118 in tutta la Sicilia. «L’assessore – afferma Picciolo – ha quindi dato indicazioni al direttore regionale del Sues Alagna di procedere alla correzione, cancellando la postazione di Gazzi e mantenendo quella di Castanea».
Attualmente le sedi di 118 sono 41 su tutto il territorio provinciale e di esse 14 sono organizzate in Pte, fra cui quelle dell’ex Mandalari e di via dei Mille.

26/05/2011 Copie Cedolini e CUD


A tutti gli ex dipendenti SI.S.E. S.p.A. Si chiede di prendere visione della nota allegata.

Il Direttore Amministrativo
Dr. Giuseppe Giordano
   ...(leggi tutto)

26/05/2011 Copie Cedolini e CUD Modello


Moulo di richiesta

Il Direttore Amministrativo
Dr. Giuseppe Giordano
   ...(leggi tutto)

mercoledì 25 maggio 2011

Uomo in coma, passaggio a livello frena il 118

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La Sicilia
Ed. del 24.05.2011 - Catania - pag. 29
Lorenzo Cugliara
Articolo letto 77 volte
Rischia di trasformarsi in tragedia un incidente ippico ad Ambelia: l'ambulanza sarebbe arrivata in ritardo

CATANIA - Uno scordiense di 56 anni, Rocco Rizzo, impiegato presso l’Istituto di incremento ippico di Catania, si trova ricoverato in condizioni disperate presso l’Unità Operativa di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania dove è giunto in elisoccorso per il trauma cranico provocato dal calcio di uno stallone di razza Anglo-Araba. L’episodio è avvenuto giovedì scorso intorno alle 15 nella sede distaccata di «Ambelia», una vasta tenuta a pochi chilometri da Scordia ma in territorio di Militello in Val di Catania, la sede che ospita numerosi cavalli di diverse razze che in questo periodo vengono utilizzati per la monta.
L’operaio che vanta un’esperienza trentennale e che fra un anno sarebbe andato in pensione, stava facendo uscire dalla stalla il purosangue di cinque anni per farlo vedere ad alcuni visitatori quando improvvisamente è stato colpito da un calcio sferrato dal cavallo con la zampa posteriore. L’uomo, tramortito ma cosciente, è stato subito soccorso dai colleghi ma le sue condizioni sono apparse tali da richiedere l’intervento dell’ambulanza del 118 proveniente dalla sede di Scordia che, secondo molte testimonianze, sarebbe rimasta per lunghissimi minuti dietro le barre del passaggio a livello che proprio a quell’ora - e quotidianamente - rappresenta una sorta di calvario per gli automobilisti costretti a lunghissime code.
Nel frattempo si è alzato in volo l’elisoccorso che è atterrato nella tenuta dell’«Ambelia». L’uomo era comunque lucido, rispondeva agli stimoli e a detta degli amici e parenti che sono andati a trovarlo in ospedale, le sue condizioni non erano affatto gravi almeno sino a venerdì quando, dopo avere perso conoscenza è stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico alla testa. Da quel momento l’uomo è entrato in coma. C’è ovviamente disperazione ed incredulità tra i parenti. La moglie non sa darsi pace visto i segni di ripresa mostrati dal marito all’arrivo in ospedale e si sarebbe rivolta ad un avvocato.
Il segretario generale della Ugl di Catania, Carmelo Mazzeo, nel denunciare il gravissimo incidente sul lavoro, oltre ad esprimere la massima solidarietà alla famiglia del lavoratore, lancia un appello alle autorità preposte affinché si faccia piena luce sui fatti accaduti e dichiara: «Non mi stancherò mai di promuovere tutte le iniziative sindacali e legali per evitare queste tragedie sul lavoro che strappano vite umane alle famiglie».

118 in Sicilia. Rimodulazione del personale nelle ambulanze

Le News di MEDPress.it... Le News di MEDPress.it

Provvedimento non condiviso dalla maggior parte degli operatori. D’Angelo, dello SNAMI, chiede il ripensamento di tale provvedimento.
MEDPress.it | Pubblicato il 23.05.2011 | Articolo letto 639 volte      
118 in Sicilia. Rimodulazione del personale nelle ambulanze
Vito D'Angelo, responsabile nazionale 118 per lo SNAMI
PALERMO - Parte il programma della rimodulazione del personale nelle ambulanze del 118 siciliano. Per adesso sono interessati gli equipaggi che già possedevano nel loro organico l'infermiere professionale esperto in area critica. Finché di questo equipaggio facevano parte gli anestesisti, il personale prevedeva la presenza di un infermiere e di due autisti soccorritori. Da oggi in qualche postazione e dal 1° giugno in altre, il personale sarà ridotto e privato di un autista soccorritore. In altre parole le tre unità dell'equipaggio saranno costituite da un autista soccorritore, da un infermiere professionale e da un medico dell'emergenza sanitaria territoriale.
Ma quanto peserà nella efficienza del servizio una unità in meno? L'assenza di un soccorritore pone infatti alcuni problemi nella gestione dei pazienti critici o nel caso di intervento in situazioni ambientali non facili. Ma anche gli interventi ordinari potrebbero subire rallentamenti per non dire di possibili confusione di ruolo da parte degli stessi operatori. Le organizzazioni sindacali di settore si oppongono, come era prevedibile, a questa riduzione del personale. Vito D'Angelo, responsabile nazionale per il 118 dello SNAMI, ha dichiarato che i direttori delle centrali operative, essendo sanitari appartenenti all'area critica che lavorano sul campo, «sanno e conoscono le difficoltà a cui si va incontro durante la presa in carico di pazienti critici e le condizioni diventano ancora più sfavorevole quando si interviene sul territorio e in condizioni disagiate».
Con una lettera indirizzata al direttore del DEU dell'ASP 9 di Trapani, al direttore della C.O. di Palermo e al direttore del 118 regionale, Dino Alagna, D'Angelo chiede proprio un intervento per ottenere da parte assessoriale un ripensamento di questo provvedimenti. «Credo che questo stratagemma - ha continuato D'Angelo - sia stato sicuramente escogitato per false tematiche di risparmio cavalcando le testate giornalistiche e mettendo in crisi e in condizioni di ridicolo il personale che dal 1° giugno opererà in turno sulle ambulanze».
A tal proposito D'Angelo ritiene che il ruolo dell'autista-soccorritore non può e non deve ridursi a semplice manovalanza del soccorso. «Il lavoro degli autisti soccorritori – precisa D'Angelo - viene visto come attività di semplice conduzione di mezzi, mentre di fatto, nella pratica di ogni giorno, oltre alla guida delle ambulanze essi intervengono in equipe sui pazienti, assieme alle altre figure professionali che costituiscono le singole unità operative, svolgendo attività di assistenza sanitaria».
In questa vicenda non manca certamente uno spirito ironico nella richiesta di ripensamento: «Mi chiedo - continua D'Angelo - se le menti che partoriscono tali genialità, si siano mai chiesti come può risolversi un intervento in codice giallo o rosso, assistendo pazienti di una certa stazza, scendere giù per le scale, intubato, in ventilazione assistita, immobilizzato su spinale, assieme a monitor defibrillatore multiparametrico, zaino farmaci, e bombola dell’ossigeno, con sole TRE unità».
Certo, molti interventi del 118 sono apparentemente "semplici", ma la situazione sopra descritta non è né rara né fantasiosa, «e non stiamo parlando di favole - insiste - ma di scenari abbastanza frequenti in un turno di guardia e che spesso in tale situazioni si chiedono rinforzi».
Il rischio è dunque che pur assistendo ad un miglioramento dell'assistenza sanitaria con l'introduzione dell'infermiere nell'equipaggio dell'ambulanza, per ragioni economiche tale miglioramento viene compromesso con la perdita di un soccorritore.
«Ogni giorno - conclude D'Angelo - noi operatori sanitari sulle ambulanze dobbiamo già fare i conti con la mancanza di presidi sanitari, con la burocrazia e con le difficoltà di relazione e le incomprensione territorio-ospedale; adesso anche con la riduzione o meglio con la rimozione di un soccorritore».

UN AUTISTA-SOCCORRITORE IN MENO SULLE AMBULANZE DEL 118


 LO HA DISPOSTO MASSIMO RUSSO. INSORGONO GLI OPERATORI SANITARI: “SERVIZIO MENO EFFICIENTE”

La scure dell'assessore

ATTUALITA'   MARTEDÌ 24 MAGGIO 2011
La scure dei tagli non risparmia alcun settore. Nemmeno la Sanità. Ad essere colpito, questa volta, il servizio «118», privato, da ieri, di una unità: l'autista-soccorritore.
E' quanto prevede un decreto assessoriale regionale. Gli operatori, però, non ci stanno ed hanno già inviato una lettera all'assessore Massimo Russo, invitandolo a rivedere la scelta che «penalizzerebbe, inesorabilmente, un servizio di pubblica utilità». In pratica l'equipaggio di ogni ambulanza sarà composto soltanto da tre persone: un medico, un infermiere e un autista-soccorritore. «Un solo autista-soccorritore - si legge nella lettera, firmata dagli operatori del «118» della provincia di Trapani - non basta. Sono, infatti, loro che prelevano il paziente e lo accompagnano, in barella, nel mezzo di soccorso, mentre il medico e l'infermiere prestano assistenza, somministrano i farmaci, praticano le manovre rianimatore. Una persona da sola non può fare questo lavoro. Ergo: il servizio non sarà funzionale ed efficiente come era prima». Gli operatori del «118» del Trapanese propongono all'assessore una soluzione alternativa. «Si potrebbero chiudere - conclude la missiva - alcune postazioni che contano solo pochi servizi durante l'anno. Ad esempio quella di Buseto che potrebbe essere raggiunta dall'equipe che opera a Valderice o da quella in servizio a Custonaci, dislocando il personale nelle postazioni più nevralgiche».
di Luigi Todaro

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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