il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 31 ottobre 2010

Cingalese muore In corsia. «Senza cure dopo l'infarto»


DENUNCIA A CATANIA
Giornale di Sicilia - 31.10.2010
Ed. del 31.10.2010 - pag. 16
n.d.
DENUNCIA A CATANIA
CATANIA - I familiari di un cingalese di 47 anni morto ieri all'ospedale Garibaldi di Catania hanno presentato una denuncia alla polizia sul decesso del loro congiunto, Basilio Kuranage che, secondo l'esposto, sarebbe stato visitato quattro ore dopo il suo arrivo al Pronto soccorso per un infarto al miocardio. Per i familiari una visita in tempi più brevi avrebbe potuto salvargli la vita.
Dopo avere presentato una denuncia verbale ieri sera al posto di polizia dell'ospedale Garibaldi, questa mattina il genero di Basilio Kuranage ha formalizzato l'esposto al Commissario «Centrale». Una fonte della Cgil sanità, contattata sull'argomento, sottolinea che probabilmente nella vicenda «non hanno colpe nè i medici nè gli infermierima c'è un grande problema di organico che nessuno affronta, in quanto negli ospedali di Catania medici e infermieri sono sottoposti a turni pazzeschi. Probabilmente l'obiettivo è quello di smantellare la sanità pubblica con l'effetto che poi ci vanno di mezzo i poveretti: quelli che non si possono permettere medici a pagamento».
Secondo fonti mediche, l'uomo era stato già visitato e gli era stata diagnosticata una patologia cardiaca e sottoposto a trombolisi, la somministrazione di farmaci per evitare le formazione di trombi nel sistema sanguigno. Il paziente è deceduto 20-30 minuti dopo la cura.
Sulla vicenda la Procura ha aperto una inchiesta, come atto dovuto, nel registro degli indagati quattro persone: un medico e tre infermieri. Il provvedimento è propedeutico all'esecuzione dell'autopsia che sarà eseguita la prossima settimana. Sulla morte del paziente ha avviato un indagine il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Angelo Pellicanò.

«Anestetico al posto dell' ossigeno». Neonato in coma

Giornale di Sicilia - 31.10.2010
Ed. del 31.10.2010 - Palermo - pag. 44
L.G.

POLICLINICO. La Regione dispone un'ispezione.
L'impianto era stato appena revisionato. Il direttore dell'ospedale: «I medici si sono subito accorti che qualcosa non andava e sono intervenuti con tempestiviti».
Scambiano anestetico per ossigeno e un neonato rischia di morire in ospedale. È successo al Policlinico, il piccolo adesso è in Rianimazione e dopo i terribili momenti iniziali, adesso secondo i sanitari le condizioni migliorano. A denunciare l'episodio il padre, Giovanni Vitale.
Il genitore spiega che il bimbo «è stato intubato, ma nei tubi collegati alla macchina c'era gas. Mi hanno detto che la responsabilità è della ditta che ha eseguito dei lavori nel reparto di Ostetricia». Il bambino, per il quale si era temuto che morisse, adesso sta meglio.
Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, conferma l'episodio, precisa però alcuni particolari e sottolinea che il tempestivo intervento dei medici ha evitato il peggio: «I medici hanno subito capito che qualcosa non funzionava ed hanno agito con grande tempestività - afferma il direttore -. Il bambino è stato portato al reparto di rianimazione. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano, speriamo oggi di potere avere delle notizie positive».
Sulla dinamica dell'incidente aggiunge. «Il piccolo è nato cianatico e quindi i medici hanno ritenuto opportuno portarlo in una culletta ventilata - afferma La Rocca -. A questa era collegata un impianto alimentato non, come doveva essere, da ossigeno ma da protossido di azoto, un anestetico. I medici hanno capito che c'era qualcosa di strano e sono intervenuti». Ma come è possibile che sia capitato un errore così marchiano? La Rocca ha aperto un'indagine interna: «Una volta che il quadro sarà chiaro - concludeprenderò tutte le sanzioni previste per questi casi. Un dato è certo. L'impianto era stato appena controllato dalla manutenzione e veniva utilizzato per la prima volta. Ma non dobbiamo tirare conclusioni affrettate. Siamo stati noi ad avvertire i carabinieri che hanno smontato l'impianto, fotografando tutte le componenti. Aspettiamo gli esiti degli accertamenti e non sarà certo la direzione a coprire qualsiasi responsabilità».
Sulla vicenda ha disposto un'ispezione l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo e si mossa anche la commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale. «Ho chiesto un'istruttoria ai carabinieri del Nas della Commissione - annuncia il presidente dell'organismo del Senato, Ignazio Marino -. Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all'ossigeno di cui aveva bisogno, sarebbe un fatto gravissimo».

Gas invece di ossigeno, paura per un neonato

La Sicilia - 31.10.2010
Ed. del 31.10.2010 - pag. 12
Antonio Fiasconaro

MALASANITÀ IN SICILIA. Tragedia sfiorata al reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico «Paolo Giaccone» di Palermo.
Il piccolo soccorso tempestivamente è stato portato in rianimazione e sta migliorando.
PALERMO. Tragedia sfiorata. Un gas, protossido d'azoto anziché ossigeno. Un neonato palermitano ha rischiato di morire dopo che, venuto alla luce giovedì scorso nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico «Paolo Giaccone» del capoluogo dell'Isola, doveva essere sottoposto a terapia di ossigenazione. Ci troviamo di fronte ad un altro presunto episodio di malasanità che investe il pianeta dei «camici bianchi»? La denuncia, abbastanza circostanziata, arriva direttamente da Giovanni Vitale, padre dello sfortunato bimbo.
«Mio figlio è stato intubato - ha spiegato -, ma nei tubi collegati alla macchina c'era gas. Mi hanno detto che la responsabilità è della ditta che ha eseguito alcuni lavori nel reparto di Ostetricia».
Ancora il papà del neonato: «Il mio bambino stava rischiando una crisi cardio-respiratoria. Ma non dipendeva da lui. Hanno indagato e si sono accorti che il tubo del gas e dell'ossigeno erano stati invertiti. Il bambino ora sta migliorando, risponde bene ai farmaci e dai primi esami non sembra ci siano problemi di natura cerebrale. Non sappiamo però cosa succederà quando toglieranno la maschera dell'ossigeno. I medici mi hanno detto che l'azienda ospedaliera ha presentato una denuncia e mi hanno fatto presente che la responsabilità sarebbe della ditta che recentemente ha eseguito i lavori all'interno del reparto di Ostetricia e ginecologia».
Il padre del piccolo, tuttavia non ha ancora deciso se presentare denuncia. Aspetta che il suo bambino si riprenda. Ma lo farà. «Deve essere fatta chiarezza - aggiunge Giovanni Vitale -. I responsabili di quanto avvenuto devono pagare».
Il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca, conferma l'episodio e spiega che il tempestivo intervento dei medici ha evitato il peggio: «Il bambino è stato prontamente portato nel reparto di rianimazione - ha sottolineato il manager dell'azienda ospedaliera universitaria -. È ancora sedato e le sue condizioni migliorano lentamente, ma progressivamente».
Lo stesso direttore ha pure annunciato ieri di avere aperto un'indagine interna: «Una volta che il quadro sarà chiaro - conclude - prenderò tutti provvedimenti previsti per questi casi». Sulla stessa scia, l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, che ha pure annunciato un'ispezione al reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico «che servirà ad accertare eventuali responsabilità».
Anche la Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale ha deciso di intervenire su questo ennesimo episodio che «macchia» la sanità siciliana. «Ho chiesto un'istruttoria ai carabinieri
appartenenti al nucleo del Nas della Commissione - ha annunciato il senatore Ignazio Marino, presidente dell'organismo - per far luce sulle circostanze. I carabinieri raccoglieranno tutta la documentazione disponibile. I risultati delle indagini saranno presentati e valutati mercoledì, nel corso della riunione del prossimo Ufficio di presidenza. Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all'ossigeno di cui aveva bisogno, sarebbe un fatto gravissimo». A questo punto, bisognerà capire cosa effettivamente sia accaduto nel reparto adesso «incriminato».
Una cosa è certa: i cosiddetti «bocchettoni» esterni da dove viene erogato ossigeno e protossido d'azoto non possono essere invertiti perchè, oltre al fatto che hanno un colore diverso, hanno pure «attacchi» diversi, quindi è impossibile il cosiddetto scambio. Un'altra ipotesi potrebbe essere quella del cattivo funzionamento di uno dei due «bocchettoni» o altrimenti e, questa ultima ipotesi sarebbe dawero grave, coloro i quali hanno realizzato l'impianto avrebbero, sia pure inconsapevolmente, invertito i collegamenti. Ed i collaudi? Sarebbero stati eseguiti? Tutto è stato realizzato a norma? A regola d'arte? Troppi gli interrogativi che, adesso, dovranno essere sciolti dalle varie inchieste ed indagini che sono state aperte dalle varie istituzioni.

Domestico cingalese stroncato da infarto. I parenti: «Cure tardive»

La Sicilia - 31.10.2010
Ed. del 21.10.2010 - pag. 12
C.M.

Ma dall'ospedale «Garibaldi» fanno sapere: «Osservate tutte le procedure».
CATANIA. I familiari di un domestico cingalese di quarantasette anni, Basilio Kuranage, deceduto nel pomeriggio di venerdì, per infarto al miocardio, al pronto soccorso dell'ospedale «Garibaldi», hanno presentato una denuncia-esposto al commissariato «Centrale» di polizia per presulite megligenze da parte dei medici nella trattazione del caso e, quindi, nell'assistenza prestata alloro congiunto.
Secondo i familiari del Kuranage, in particolar modo, la vittima sarebbe stata lasciata in sala d'attesa per un periodo di tempo eccessivamente ed ingiustificatamente lungo, cosicché, quando l'uomo, cui era stato assegnato un «codice verde», è stato visitato al pronto soccorso, i margini per un intervento idoneo a salvargli la vita si erano ridotti notevolmente, tant'è vero che ii cingalese si è spento da lì a poco. Secondo fonti mediche, però, le procedure sarebbero state osservate correttamente. L'uomo, viene rivelato, ha sì avuto assegnato un «codice verde», ma non appena le sue condizioni si sono aggravate - ciò mentre erano in trattazione altri tre «codice giallo» - è stato subito preso in cura dal personale del nosocomio, che è intervenuto, anche in questo caso, come da procedura: «Al Kuranage - viene spiegato - è stata diagnosticata una patologia cardiaca e l'uomo è stato subito sottoposto a trombolisi, ovvero la somministrazione di farmaci per evitare le formazione di trombi nel sistema sanguigno. Il paziente è deceduto 20~30 minuti dopo, quindi nessunppuò pensare - e men che meno dire - che lo sfortunato cingalese sia morto senza che nessuno si fosse prese cura di lui».
«Quando ii Kuranage è arrivato - riferisce altra "voce" dal Garibaldi - era da solo ed in motorino: accusava un dolore intercostale come tanta altra gente che viene al pronto soccorso. Se l'assegnazione dei codici segue un criterio, a lui non poteva essere assegnato altro che il verde».
Sulla vicenda, in ogni caso, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo iscrivendo, come atto dovuto, nel registro degli indagati quattro persone: un medico e tre infermieri professionali. Il prowedimento è propedeutico all'esecuzione dell'autopsia, che sarà eseguita presumibilmente la prossima settimana.
Sulla morte del paziente cingalese ha avviato un'istruttoria interna anche il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Angelo Pellicanò, «per approfondire i fatti, nel rispetto dell'inchiesta giudiziaria in corso di svolgimento».

sabato 30 ottobre 2010

Esito incontro convocazione presso la S.E.U.S. S.C.p.A

 con all’ordine del giorno:
1. problematiche inerenti la graduatoria generale;
2. criteri per la riqualificazione O.S.S.;
3. aspetti operativi per l’organizzazione del lavoro.
L’incontro ha avuto inizio con le presentazioni di rito, prendendo conoscenza con il nuovo Direttore Generale Dr. Giorgio Maria Vinciguerra ed il nuovo Direttore Amministrativo Dr.ssa
Germana Greco.
La Fials-Confsal preliminarmente lamenta che avendo con propria nota prot. n. 181/SR del 15/10/2010 sollecitato la nuova Amministrazione all’incontro, i punti posti all’ordine del giorno
proposto non rispecchiano quanto da Noi richiesto lasciando quindi insoluti taluni punti importanti quali il diritto del Lavoratore per contratto a svolgere le 36 ore settimanali e l’obbligo della Società di richiederle.
Sul tema abbiamo altresì precisato che la banca ore non accoglie le ore in negativo del personale dipendente bensì per contratto è cumulativa delle ore positive straordinario od altro prestato in surplus dal dipendente che ha facoltà di goderne o attraverso il pagamento diretto o attraverso riposi sostitutivi richiesti dallo stesso.
L’Amministrazione ha semplicemente preso atto delle Nostre osservazioni, evidenziando che tutto questo avviene soltanto perché al momento il personale assegnato alle postazioni risulta in
esubero e che tutto dovrebbe essere chiarito dopo i corsi di formazione per O.S.S. già banditi dalla Società, la quale ritiene comunque indispensabile un accordo per la definizione di una graduatoria utile ad identificare tra i 500 ed oltre presentatori di domanda i circa 400 che dovrebbero essere scelti in coincidenza con gli esuberi aziendali.
A quel punto la discussione si è incentrata sui corsi di formazione per gli O.S.S., lamentando tutte le OO.SS. la mancata individuazione delle sedi di lavoro laddove dovrebbero essere destinati coloro che finito il corso di formazione dovrebbero essere dichiarati esubero per essere assegnati alle nuove sedi lavorative.
Per la superiore ragione tutte le OO.SS. hanno convenuto unitamente alla S.E.U.S. che la formazione professionale ad O.S.S. prescinde da un eventuale dichiarazione di esubero di coloro che parteciperanno al corso, convenendo che trattasi esclusivamente di formazione professionale quale arricchimento del bagaglio personale di coloro che parteciperanno al corso.
L’Amministrazione non è stata in condizione di dare certezza, né delle sedi di nuova allocazione del personale dichiarato esubero, né dei criteri per l’assegnazione, né dei parametri che saranno adottati per la composizione della graduatoria generale attraverso la quale si dovrebbe procedere all’assegnazione definitiva di sede nonché ad individuare appunto l’esubero.
La Fials-Confsal sul tema ha dichiarato senza mezzi termini, che la composizione della graduatoria generale utile all’assegnazione dei posti di lavoro nelle postazioni del Servizio S.E.U.S. 118, nonché utile alla identificazione del personale cosiddetto esubero, non può prescindere dal riconoscere utili che i servizi prestati con contratto a tempo indeterminato presso il S.U.E.S. nonché i carichi familiari fiscalmente identificati e la residenza del lavoratore.
La richiesta della Fials-Confsal prende le mosse dall’Accordo già sottoscritto in sede Assessorato alla Salute il 21/07/2010 tra l’Assessore, la S.E.U.S. e le OO.SS., per quanto riguarda la graduatoria generale ai fini dell’assegnazione definitiva alla postazione, mentre trae origine dalla Legge 223/91 l’individuazione degli stessi criteri per la dichiarazione di eventuali esuberi, tenuto conto che per tale ultima fattispecie l’anzianità di servizio è quella prestata presso l’Azienda di riferimento che non può che garantire la continuità tra il servizio prestato nella ex Si.S.E. e la neo costituenda S.E.U.S.
Su questi temi è avvenuta una divaricazione di pensiero tra la Fials e le altre OO.SS., le quali hanno invece voluto sostenere che bisogna costruire una graduatoria aziendale basata su tutto il lavoro prestato nel servizio S.U.E.S. con contratti di lavoro subordinato anche se non a tempo indeterminato, modificando di fatto le previsioni legislative e contrattuali, senza tenere in alcun conto l’Accordo Regionale già sottoscritto in data 21/07/2010 tra le parti.
Alla fine, tale querelle, l’Amministrazione riteneva di averla risolta, con la dizione “la graduatoria così redatta verrà utilizzata ai fini della selezione delle domande per l’avvio del corso di formazione O.S.S….. ulteriori eventuali utilizzi saranno oggetto di confronto tra le parti”.
La Fials-Confsal forte della convinzione e della giustezza delle richieste avanzate che tengono conto della Legge e dei Contratti, ha chiesto che venisse inserita una dichiarazione a verbale che la Società S.E.U.S. S.C.p.A. si è rifiutata di metterla a verbale: i criteri individuati per la formulazione della graduatoria odierna non rispecchino i criteri già individuati per la formulazione della graduatoria generale di cui al verbale Assessoriale 21/07/2010 nonché dalle previsioni di Legge e di Contratto e pertanto sottoscrivono i criteri individuati soltanto per l’utilizzo della
graduatoria per i corsi di formazione O.S.S.
Il rifiuto della S.E.U.S. di inserire una dichiarazione a verbale è sicuramente atto grave nell’ambito di corrette relazioni sindacali, poiché tale atteggiamento è propedeutico ad imbavagliare ed a non far conoscere ai Lavoratori le voci di dissenso sui temi proposti per non lasciarne traccia.
La Fials-Confsal avrà cura di chiedere l’intervento dell’Assessore alla Salute affinchè gli accordi sottoscritti in sede assessoriale vengano rispettati dando loro valenza, poiché frutto di contrattazioni di livello superiore che non possono essere messe in dubbio ogni piè sospinto.
La Fials-Confsal informerà l’Assessore della incongruità di una graduatoria così fatta, poiché i corsi di formazione O.S.S. sono stati promossi al fine di potere trovare giusta collocazione
all’interno delle Aziende ASP al personale che dovesse risultare esubero all’interno della Dotazione Organica di S.E.U.S. e pertanto la individuazione degli aventi titoli al conseguimento della formazione O.S.S. diversa da coloro che dovessero poi a norma di legge risultare esubero nell’Azienda costituirebbe danno all’Erario perseguibile dalla Corte dei Conti, cui la Fials-Confsal comunque si rivolgerà per informare.
Lavoratori,
la Fials-Confsal non intende alimentare polemiche ma già l’inizio dell’incontro era stato aperto con le pregiudiziali di CISL e CGIL, che chiedevano un pronunciamento all’Azienda circa la titolarità dei soggetti sindacali che potevano sedere al tavolo di contrattazione, consapevoli che c/o l’Assessorato Regionale alla Salute è stato sottoscritto l’accordo che non soltanto prevedeva la
costituzione della Società S.E.U.S. S.C.p.A. con intero capitale pubblico, ne guidava i passaggi dei Lavoratori dalla Si.S.E. alla S.E.U.S., definiva anche la titolarità delle OO.SS. che avendo
sottoscritto tutti gli accordi precedenti erano titolari delle prerogative sindacali nella contrattazione decentrata a prescindere dal contratto di lavoro che S.E.U.S. avrebbe applicato.
La S.E.U.S. su quest’ultimo tema posto dalla CISL e dalla CIGIL si è riservata di dare una risposta, la Fials-Confsal consapevole della propria rappresentanza nel mondo del lavoro S.E.U.S. si
dichiara pronta a mobilitare i Lavoratori, ad adire all’Autorità Giudiziaria, qualora scelte non conformi alla Legge ed agli Accordi già sottoscritti dovessero tentare di mettere fuori gioco la
rappresentanza del sindacalismo autonomo che continua a restare una voce libera in sintonia con la volontà della gente che rappresenta.
L’incontro si è chiuso senza che la Fials-Confsal abbia sottoscritto il verbale di incontro predisposto dall’Amministrazione, poiché si è voluto dare il titolo di verbale di incontro ma in realtà è soltanto l’esito di un accordo tra l’Amministrazione e la maggioranza delle OO.SS. presenti (la
copia del verbale di incontro la pubblichiamo per correttezza, affinchè i Lavoratori abbiano a prenderne atto).
Sarà nostra cura notiziarvi sugli esiti successivi, informando che il prossimo incontro avverrà il 16/11/2010 alle ore 10.00 a Catania, ma nel frattempo pubblicheremo sul sito le note di protesta che invieremo direttamente all’Assessore alla Salute e le note di denuncia che invieremo alla Procura della Corte dei Conti.
Cogliamo l’occasione per sollecitarvi a sottoscrivere gli atti di diffida e messa in mora nei confronti di Si.S.E., già in circolazione c/o tutti i posti di lavoro attraverso la Dirigenza Sindacale Fials-Confsal e comunque restiamo disponibili a qualsiasi chiarimento attraverso la nostra Sede Regionale Fials-Confsal di Via Giovanni di Cristina n. 6 – Palermo tel. 0916517633 – 0916522126 o attraverso il Coordinamento Regionale con i vari rifermenti telefonici pubblicati sul sito Fials 118, per mettervi in contatto con la nostra sede sindacale più vicina al vostro posto di lavoro ed essere notiziati sugli ulteriori sviluppi.
 
Saluti,

diritti violati agli operatori del 118 siciliano

I diritti violati agli operatori del 118 siciliano
Cari lettori, vorrei raccontarvi una storia negativa che affligge il 118 siciliano e per questo cercherò di sintetizzare velocemente la situazione.
Nel 2006 sono entrati a far parte del 118 circa tremila persone: con essi anch'io ho firmato un contratto part-time a 120 euro mensili. Nel corso di quattro anni, a causa di malattie, infortuni e ferie noi dipendenti lavoravamo di gran lunga oltre le ore previste del contratto.
La nostra beneamata società SISE, costola della croce rossa, con la complicità della regione sicilia,tranquillizzava i dipendenti dicendo di coprire i turni perché quest'ultimi sarebbero stati ricompensati come straordinario.
Morale della favola: abbiamo dovuto firmare una conciliazione con la SISE con cui rinunciamo agli straordinari per poter poi essere assorbiti dalla nuova società SEUS (51% regione 49% asp)
L'assessorato ha spinto molto in questa direzione perchè pagando gli straordinari, che ammontavano a circa cinquanta milioni di euro, sarebbe stato commissariato.
Oltre il danno anche la beffa: la SISE si impegnava entro 120 giorni a liquidarci il nostro trattamento di fine rapporto e altre spettanze, ma ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nulla.

giovedì 28 ottobre 2010

STIPENDI DI OTTOBRE

 Vi informiamo che il 26 ottobre sono state inviate in banca le disposizioni per il pagamento degli stipendi di Ottobre. Troverete inserite, se spettanti:
- le detrazioni fiscali;
- gli assegni familiari, con i relativi arretrati;
- le trattenute sindacali;
- i conguagli fiscali derivati dal mod. 730;
- differenze retributive di mesi precedenti.
Stiamo migliorando il processo di elaborazione degli stipendi e Vi preghiamo di aiutarci segnalando eventuali problemi  ai responsabili degli UPP.
 
Cordiali saluti
Il Direttore Amministrativo
Germana Greco

martedì 26 ottobre 2010

Dal 1° novembre estesa la partecipazione dei medici di EST sul territorio.

Emergenza Sanitaria. Le solite vecchie polemiche
Dal 1° novembre estesa la partecipazione dei medici di EST sul territorio.
Emergenza Sanitaria. Le solite vecchie polemiche
MARSALA - Finalmente dopo anni di comunicati, proteste e interpellanze parlamentari i medici formati nella Emergenza Sanitaria Territoriale salgono sulle ambulanze della provincia di Trapani. Sono medici, questi, che avendo concluso un percorso formativo secondo quanto previsto dalle leggi italiane in materia e dopo anni di attesa, dal 1° novembre potranno “mettere piede” sul territorio. Con delibera del Direttore Generale dell’ASP 9 di Trapani dal mese prossimo vedremo i risultati di quanto seminato in questi anni. L’augurio è che si possa giungere alla capillare medicalizzazione del territorio trapanese. Tuttavia non sono mancate le solite vecchie polemiche, già superate in altre aziende, con le quali si continua ad alimentare la distorta percezione della esistenza di medici di seria A e medici di serie B, omettendo che la presenza di professionisti di diversa estrazione o provenienza non rappresenta un limite, ma un arricchimento del servizio sanitario. Per non dire poi che alimentare oggi certi pregiudizi appare ai più sciocco e puerile.
Iin questi giorni si è venuto a creare nel territorio dei comuni di Marsala e Petrosino un clima di allarmismo sociale attraverso comunicati stampa e servizi giornalistici note televisioni locali sciorinando notizie e informazioni all’utente del tutto privi di fondamento.
E’ triste comunque notare come ancora c’è chi sostiene che il personale medico che verrà impiegato dal 1° novembre sulle ambulanze del 118 (MSA) non sia qualificato, dimenticando che in altre regioni d’Italia (quelle virtuose) incognite del genere sono state ampiamente superate grazie alla intelligenza degli attori chiamati in causa. Alcuni infatti continuano ancora a sostenere che i nuovi medici del 118 hanno ricevuto una formazione di “una sola settimana”, tralasciando di dire che il corso di formazione per l’emergenza ha una durata minima ed obbligatoria di sei mesi e che molti di questi medici, alcuni anche specialisti in varie branche, hanno alle spalle anni di esperienza professionale nelle guardie mediche e nei pronto soccorso. Ma verrebbe da chiedersi: come mai finora l’impiego dei medici anestesisti nelle ambulanze di Marsala è sempre stato discontinuo e parziale, limitato alle sole ore diurne? Ma di notte i casi urgenti e disperati non accadono?
Non possiamo tuttavia fare a meno di segnalare come il sindaco di Marsala, pur avendo il sacrosanto diritto di sostenere le battaglie politiche e civili che meglio crede, prima di rilasciare interviste intempestive e qualche volta anche lesive, avrebbe dovuto raccogliere informazioni, sentendo tutte le campane, evitando di infondere nell’utente finale l’inutile allarmismo di una malasanità imminente. Come mai il primo cittadino di Marsala non si è mai lagnato dell’assenza di personale medico nelle ore notturne sulle ambulanze di rianimazione? Insomma, queste tiratine di giacca hanno generato un “grido d’allarme” che è giunto in zona Cesarini, invocando i tempi supplementari quando l’arbitro ha già decretato la fine dei giochi.
Auguri ai nuovi colleghi.

Dott. Vito D'Angelo
Responsabile nazionale SNAMI Emergenza 118
25.10.2010, Comunicato Stampa SNAMI

sabato 23 ottobre 2010

A Marsala ambulanze senza rianimazione. La protesta del Sindaco

“Si tratta di un fatto assai increscioso e di una scelta irresponsabile che sono estremamente penalizzanti per il nostro territorio e per quello di Petrosino" . E' quanto scrive in una nota il Sindaco di Marsala, Renzo Carini, venuto a conoscenza del fatto che dal prossimo 1° novembre l’ambulanza del 118 in servizio nell’area di emergenza del nuovo Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala non avrà più la presenza del medico rianimatore specialista. Aggiunge Carini: "Non resteremo a guardare. Ho già inoltrato formale protesta all’Assessore Regionale alla Sanità e ai vertici dell’Asp di Trapani perché recedano da tale proposito”. In realtà, le ambulanze saranno comunque dotate di un medico. Si tratta di personale non specializzato che fino a poco tempo addietro prestava servizio nel presidio territoriale di emergenza e che è stato formato con un breve corso di 7-10 giorni. Ma la cosa più strana è che le ambulanze che assicuravano il servizio del 118 con medico rianimatore specialista (anestesista) a bordo, da Marsala e Castelvetrano verranno trasferite rispettivamente a Mazara del Vallo ed Alcamo. “La decisione dell’Asp di sostituire gli specialisti con altri medici – continua il Sindaco – non mi sembra percorribile. Tra l’altro mi risulta che proprio a Marsala, l’ambulanza con lo specialista rianimatore a bordo, abbia effettuato il più alto numero di interventi salva vita. Motivo per il quale mi sembra davvero inconcepibile come sia stata adottata una decisione del genere. Cosi facendo, pur non volendo togliere nulla ai medici del Pet, si mette a repentaglio l’esistenza di quanti traumatizzati, infartuati, cerebrolesi, ecc. necessitano di un’immediata assistenza specialistica salva-vita”. Nella nota di protesta indirizzata all’Assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, al responsabile Provinciale del Servizio Aree d’emergenza, Onofrio Amato; nonché, al Direttore Generale dell’Asp Fabrizio De Nicola, al Coordinatore Sanitario della stessa Azienda, Maria Concetta Martorana, e al Direttore Sanitario del Paolo Borsellino, Giovanni Pipitone, il Sindaco evidenzia che lo specialista rianimatore nelle ambulanze è previsto dalla legge per i Comuni con popolazione superiore a 80 mila abitanti. Nel nostro caso il potenziale bacino d’utenza va ben oltre questa cifra essendo la città confinante da un lato con Petrosino e dall’altro con Marausa.
http://a.marsala.it/cronaca/sanita/18910-a-marsala-ambulanze-senza-rianimazione-la-protesta-del-sindaco.html

UCRIA, SERVIZIO NOTTURNO 118: LA COMUNITÀ ASPETTA DA UN ANNO CHE LE PROMESSE VENGANO MANTENUTE

Messina 23/10/2010 - La nostra comunità, ad oltre un anno da quando è stato eliminato il servizio notturno del 118, attende che le diverse promesse fatte dall’Assessore Regionale alla Sanità dott. Massimo Russo, per mezzo del suo collaboratore dott. Dino Alagna, vengano mantenute.

Si conferma oggi, anche attraverso la lettera chiarificatrice e di scuse per “l’incredibile atteggiamento di sufficienza mostrato dal Governo Regionale” inviata dal consigliere Provinciale Roberto Cerreti, la volontà del responsabile della Direzione regionale del servizio di Emergenza-urgenza Dino Alagna, di continuare nella sua politica dei “rinvii”, nociva per la sicurezza degli abitanti del nostro comune, e lesiva della credibilità del Governo Regionale.

Pertanto, in considerazione della legittima paura che pervade gli animi degli abitanti della nostra comunità in previsione della stagione invernale, con la grande esposizione del nostro paese a rischi idrogeologici ed ambientali, ed il menefreghismo che ha accompagnato la storia amministrativa della postazione h24 del 118 di Ucria dal lontano luglio 2009 ad oggi, comunichiamo la volontà della nostra Amministrazione e di diverse associazioni operanti in loco, di iniziare da subito una raccolta di firme, da inviare al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore alla Sanità Massimo Russo e per conoscenza a tutte le Autorità del Territorio, al fine di chiedere le dimissioni del responsabile della Direzione regionale del servizio di Emergenza-urgenza della Regione Siciliana dott. Dino Alagna.

Il Vice Sindaco di Ucria
(Dario Ferro)
http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2010/10/ucria-servizio-notturno-118-la-comunita.html

Dopo Firenze, il tribunale di Catania

Avvenire - 23.10.2010
Ed. del 23.10.2010 - pag. 12
Emanuela Vinai

Legge 40, il nuovo attacco è targato Sicilia
Dopo Firenze, il tribunale di Catania. Rinvio alla Consulta dai «soliti noti» per eliminare il no alla fecondazione eterologa
Ennesimo assalto per via giudiziaria alla legge 40 e nuovo rinvio alla Con sulta. Nel costante e continuo tentativo di scardinare la leg ge che regola la fecondazione artificiale in Italia, ieri è stato il tribunale di Catania a solle vare questione di legittimità costituzionale relativamente alla parte della legge che vie ta la fecondazione eterologa, ovvero l’utilizzo di seme o o vuli da donatori esterni alla coppia.
Il rinvio segue di poco – due settimane appena – e ricalca quanto già disposto nell’or dinanza con cui il tribunale di Firenze aveva sferrato un’a naloga offensiva sempre sul lo stesso punto, rimettendo alla Corte Costituzionale l’ul timo comma dell’articolo 4 della legge 40.
Dietro il ricorso, ancora una volta, i 'soliti noti', a comin ciare dall’avvocato Marilisa D’Amico, mentre le prime congratulazioni sono arriva te proprio dai suoi colleghi Fi lomena Gallo e Gianni Baldi ni cui si era affidata la coppia di Torino che ha ottenuto il rinvio dai giudici di Firenze.
La tesi della difesa, tesa a scardinare uno dei pilastri su cui si fonda la legge (passato al vaglio del referendum fal lito nel 2005), è quella della «non discriminazione in ra gione del grado di sterilità, ri spetto al diritto alla salute, al principio di uguaglianza e conformità delle norme ita liane rispetto a quelle euro pee ». Il riferimento è – come nel caso di Firenze – alla sen tenza con cui la Corte euro­pea dei diritti dell’uomo ha recentemente condannato in primo grado la legge austria ca, simile a quella italiana, nella parte relativa proprio al la fecondazione eterologa. Vi sono però alcune importan ti differenze di fattispecie che vengono ignora te quando si cer ca di estendere per analogia la sentenza. Anzi tutto la legge au­striaca, in difformità rispetto alla legge 40, consente in ca si specifici la fecondazione e terologa 'in vivo', cioè con l’utilizzo dei soli gameti ma schili direttamente nel corpo della donna, e vieta invece quella 'in vitro', quindi in provetta.
Inoltre si omette che l’Austria ha presentato a sua volta ri corso contro questa decisio ne, rilevando come la legge vigente miri a «ottenere il ri spetto della dignità umana, tutelare il benessere dei bam bini e il diritto alla procrea zione». Dunque, la sentenza non è ancora passata in giu dicato.
E mentre la radicale Maria Antonietta Coscioni auspica ovviamente una «soluzione politica che miri alla revisio ne della legge», il sottosegre tario alla Salute Eugenia Roc cella parla apertamente di «attacco ideologico a una leg ge che ha già dimostrato di dare buoni risultati». L’ono revole Roccella si dice «fidu ciosa » rispetto alla prossima pronuncia della Corte, ricor dando come la stessa «già in precedenza abbia mantenu to l’impianto della legge».

venerdì 22 ottobre 2010

Cade al suolo mentre corre. Modica, in gravissime condizioni una diciassettene

scarso-carmelo-drscritto il 21 ott 2010 nella categoria: Cronaca

Prognosi riservata per una ragazza di 17 anni, O.A., i origini marocchine ma nata a Modica. La giovane nella serata di mercoledì mentre stava correndo per strada è improvvisamente inciampata cadendo violentemente al suolo. Esanime è stata soccorsa da alcune persone che hanno allertato il 118. Sul posto l’ambulanza ha provveduto a trasportarla al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore dove i medici del reparto diretto dal dottore Carmelo Scarso, hanno prestato le prime urgenti cure.Le sue condizioni sono apparse subito gravi tant’è che i sanitari si sono riservati la prognosi. La minore si era, infatti, procurata un’emorragia cerebrale abbastanza grave. E’ stato allertato a questo punto l’elisoccorso del 118 che, intorno alla mezzanotte dello stesso giorno, ha provveduto a trasferire la giovane all’Ospedale Garibaldi di Catania per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le forze dell’ordine, che sono state immediatamente avvertite dai medici del nosocomio di Via Aldo Moro, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica del sinistro per capire quali siano state le reali cause della caduta, se cioè determinate da un piede messo in fallo oppure da altre condizioni ambientali. Se la ragazza in quel momento era sola o accompagnata da altre persone.
http://www.radiortm.it/2010/10/21/cade-al-suolo-mentre-corre-modica-in-gravissime-condizioni-una-diciassettene/

Sicilia premiata dai costi standard

Sole 24Ore - 22.10.2010
Ed. del 22.10.2010 - pag. 8
Roberto Turno

Federalismo. L'impatto della spesa sanitaria in quattro regioni: in Liguria le maggiori rinunce.
Sicilia premiata dai costi standard
IN ATTESA DEL DECRETO. I tecnici misurano guadagni e perdite per le uscite di asl e ospedali: un siciliano disporrebbe di 36 euro in più, un ligure di 103 in meno.
Vincerebbe la Sicilia, perderebbe la Liguria. Con (teorici) 103 euro a testa in meno per i cittadini liguri e una perdita complessiva per la regione di 166 milioni. E viceversa con 36 euro pro capite in più (teorici) per ogni siciliano e un guadagno secco per l'isola di 185 milioni. Prove tecniche, molto tecniche, di costi standard e di benchmark per le spese di asi e ospedali verso il federalismo fiscale. In attesa che il decreto prenda forma definitiva, la Copaff (commissione per l'attuazione del federalismo fiscale) ha messo insieme le «prime basi informative» sui costi standard sanitari sulla base di dati dei ministeri dell'Economia e della Salute. Un esercizio tecnico, ancora parziale, che servirà da riferimento successivamente per tentare calcoli ben più raffmati. Soprattutto quando (e se) il dlgs diventerà defmitivo dopo tutti i prossimi passaggiistituzionali e parlamentari.
Con un'ulteriore appendice legata a vicende più vicine: il riparto dei fondi sanitari per il 2011, su cui la prossima settimana i governatori si confronteranno in nna partita che lega insieme anche federalismo fiscale ed effetti della manovra estiva per il 2011 che ha portato con sé tagli da 4 miliardi per le regioni.
Da notare che il finanziamento e la distribuzione di fondi per l'anno prossimo saranno decisivi in vista della prima attuazione dei costi standard nel 2013: dunque, è sulla base del finanziamento che sarà deciso per il 2011 che si calcoleranno poi i disavanzi e le regioni benchmark eventualmente con i conti in regola. Chi perde nel 2011, insomma, ne farà le spese ancora di più nel 2013 con i costi standard che saranno applicati quell'anno.
L'anno di riferimento delle elaborazioni per il fmanziamento è il 2009. Con una novità: l'applicazione più decisa per i trasferimenti alle regioni della cosiddetta "quota pesata" per cittadino come già in qualche misura indicato dalla bozza di decreto sui costi standard. Altro elemento . delle elaborazioni Copaff e ministeriali è il calcolo della quota capitaria media delle regioni che nel 2009 risultano con i conti in equilibrio: Lombardia, Toscana, Umbria e Marche.
Confrontando la media delle regioni benchmark "virtuose" (1.732,2 euro pro capite) col pro capite pesato per tutte le règioni, emergono i "dare e avere" per costruire i primi ipotetici costi standard. Di qui i risultati, del tutto parziali sia chiaro. A guadagnare teoricamente qualcosa sarebbero otto regioni: dal top della Sicilia (36,7 euro pro capite), regione peraltro a statuto speciale, ai 10,8 euro a testa del Lazio tra le regioni "ordinarie". Tutte le altre perderebbero: più di tutte la Liguria (103,1 euro per cittadino), meno la Puglia (2,6 euro a testa). Da notare che praticamente tutto il sud ci rimette, Sicilia esclusa (ma ancora con l'avvertenza che è a statuto speciale). E che a a perderei in questo esercizio sarebbero, eccetto la Lombardia, anche le altre
tre regioni benchmark (Toscana, Umbria e Marche).
Prove tecniche di costi standatd, naturalmente. Per tante ragioni. Perché tra gli indicatori futuri (ma non ancoraformalizzati) perdefmire i fabbisogni sanitari ci saranno anche «particolari situazioni territoriali» come l'indice di deprivazione o altri che emergeranno soprattutto in sede politica. Senza dire che anche nel governo si spinge per l'inserimento di una regione benchmark del sud (ma con i conti in regola, se li avrà). E con un'ultima avvertenza per l'uso: i conti (e il benchmark) si faranno nel 2013 in base ai risultati del 2011. Che devono ancora arrivare. Anche per questo sarà guerra tra i governatori per la distribuzione delle risorse sanitarie relative al prossimo anno.

La Fials-Confsal Segreteria Regionale

La Fials-Confsal Segreteria Regionale, con la presente intende segnalare all'Assessorato in indirizzo, che le somme relative al pagamento di tutte le competenze di fine rapporto, non sono state liquidate dalla Si.S.E., in quanto la Società in questione si è limitata a pagare soltanto l'importo una tantum di € 600,00 lorde omnicomprensive, a titolo di transazione generale e novativa “pro bono pacis” a tutti i dipendenti ex Si.S.E.
Infatti, come da verbale di conciliazione fatto sottoscrivere ad ogni singolo dipendente ex Si.S.E., veniva citato il seguente comma di cui al punto 3: “La società, fermo restando l'impegno a corrispondere le competenze economiche che verranno maturate successivamente alla sottoscrizione del presente accordo e tutte le competenze di fine rapporto (TFR, ferie maturate, ratei di mensilità aggiuntive, eventuali ratei di premio produzione dovuti), accetta le rinunce di cui al punto che precede e con la sottoscrizione del presente verbale – senza riconoscimento alcuno delle opposte pretese – offre al lavoratore, che accetta, a titolo di transazione generale e novativa, pro bono pacis, l'importo lordo omnicomprensivo di € 600,00 che verrà erogato unitamente alle competenze di fine rapporto entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente verbale”.
Appare evidente che malgrado sia espressamente previsto il saldo richiesto di cui al punto precedente, la società Si.S.E. a tutt'oggi non ha ottemperato ai punti di transazione (pagamento di TFR e ferie residue...) ed essendo trascorso il termine finale nella stessa prescritto, la transazione sottoscritta si intende decaduta in ogni sua parte e, pertanto, risorge in pieno il diritto dei lavoratori al pagamento di tutte le spettanze a loro credito (i cosiddetti straordinari).
Per quanto sopra la Fials-Confsal unitamente ai Lavoratori adirà alla competente Autorità Giudiziaria al fine di ottenere pronunciamento di decadenza ormai intervenuta e la conseguente condanna al pagamento di tutte le spettanze cui si faceva riferimento comprensivi degli interessi di mora.
La Fials-Confsal Segreteria Regionale, nel condividere pienamente le ragioni e le preoccupazioni dei dipendenti ex Si.S.E., con la presente, prima di procedere con le azioni giudiziarie chiede convocazione urgente del Tavolo Regionale con la S.V.
Saluti,
Il Team di Fials118. ----- Non rispondere a questa email -----
http://www.fials118.it/

Eolie. Chiuso l'accordo aziendale per la guardia emdica.


Raddoppio dei turni dei medici e periodo sperimentale fino al 15 gennaio 2011.

Isole Eolie - Chiuso l'accordo aziendale per la riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale e del progetto Eolienet nei presidi di guardia medica delle isole Eolie. Per un periodo che va dal 16 settembre 2010 fino al 15 gennaio 2011 è stato autorizzato "il rafforzamento dei turni di servizio per i presidi di Continuità Assistenziale delle Isole Eolie" attraverso il raddoppio dei medici in servizio per ogni turno. In pratica per ogni turno sranno presenti due medici contemporaneamente.
Dalla Fimmg vengono riassunti i punti cardini dell'accordo:
- conseguire tutti gli scopi e gli obiettivi, generali, specifici e parcellari, previsti dal ‘’Progetto Eolienet’’ nei suoi vari steps;
- - assicurare, nei periodi festivi e nella stagione estiva, una assistenza sanitaria di qualità elevata, considerato che, trattandosi di territorio a forte vocazione turistica, in tali epoche la popolazione aumenta in modo esponenziale;
ridurre il numero dei ricoveri e degli accessi impropri al Pronto soccorso per una più appropriata gestione delle risorse disponibili;
- garantire, in tutti i periodi dell’anno, il potenziamento ed il decentramento dei servizi territoriali distrettuali dovuti dall’Azienda (ADI, vaccinazioni, medicina fiscale, autorizzazione piani terapeutici, esenzioni per status o per patologia, presidi sanitari, controllo prestazioni, scelta e variazioni del MMG e PLS , etc.) che saranno erogati dai Medici di Continuità assistenziali operanti nei Presidi delle singole Isole, al fine di consentire una più ottimale fruizione da parte del Cittadino che non sarà costretto a spostamenti per vedere soddisfatta il proprio bisogno di salute.
Questo accordo, ha dichiarato Stefano Leonardi, segretaio provinciale Fimmg di Messina, «costituisce la struttura portante di un progetto che riorganizza e riqualifica il Servizio e pone il Medico di Continuità Assistenziale al centro del "Sistema delle Cure primarie" delle Isole Eolie».
«Fonte di grande soddisfazione per SNAMI - ha invece replicato Giancarmelo La Manna, segretario regionale SNAMI - è stata la sigla dell'accordo aziendale per i medici dell'Arcipelago Eoliano in cui dopo tanto lavoro e una trattativa laboriosa si sono affermati i principi del Progetto ME.DI.CO. di riqualifivazione professionale e organizzativa del servizio di CA , ormai cardine essenziale delle Cure Primarie».
21.09.2010, MEDPress.it 
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Sicilia. Operativi gli accordi regionali



15.10.2010 - Pubblicate sulla GURS n. 45 di oggi i testi integrali degli accordi regionali per la medicina generale e la continuità assistenziale...

Leggi...
L'accordo per le isole minori
L'AIR della guardia medica in GURS

L'AIR dell'assistenza primaria in GURS
ACN. Il testo completo del 2009

Sicilia. Operativi gli accordi regionali

Undici buoni motivi per essere soddisfatti. Sono le considerazioni di Stefano Leonardi della Fimmg messinese.
Sicilia. Operativi gli accordi regionali
PALERMO - Pubblicate sulla GURS n. 45 di oggi, 15 ottobre 2010, i decreti assessoriali dello scorso 6 settembre ai quali vengono allegati gli accordi regionali sia per l'assistenza primaria che per la continuità assistenziale. Questi accordi vedono la luce dopo oltre sei anni rispetto al precedente rinnovo (almeno per la guardia medica). Su questo accordo il dibattito è stato acceso fin dalla comparsa su internet del testo siglato lo scorso 11 agosto. Anzi, nella sezione relativa al forum è stato da poco istituito un sondaggio aperto a tutti, che pur non avendo la pretesa obiettiva di una statistica ha fatto emergere un quasi 50 a 50 sul gradimento dell'accordo. L'accordo per la guardia medica ha senz'altro introdotto novità importanti per la riqualificazione del settore. Come già in precedenza scritto è stato elaborato "un progetto di riqualificazione della continuità assistenziale che si basa su una nuova concezione della funzione del medico di CA", "protagonista essenziale ed importante della medicina del territorio, nonché pilastro portante delle Cure Primarie insieme al Medico di Assistenza Primaria, con cui da oggi sarà messo in condizione di interfacciarsi nella presa in carico della salute del cittadino".
Viene poi potenziato il settore (secondo alcuni in modo ancora troppo tiepido) incrementando le ore diurne e quelle in località a forte flusso turistico e/o disagiate: nasceranno i PPI (punti di primo intervento) in cui il medico garantisce l’assistenza sanitaria h24.
Puntuale il commento della FIMMG siciliana, che attraverso il suo segretario provinciale di settore Stefano Leonardi, recentemnte eletto nella Consulta Nazionale per il Fondo della Medicina Generale dei Medici di COntinuità Assistenziale ed Emergenza Sanitaria, ha diramato una nota in cui spiega e descrive perchè questo accordo (quello della guardia medica) sia un buon contratto. Elenca 11 motivi:
1, questo accordo contiene una gratificazione economica compatibile con una Regione sottoposta ai vincoli economici derivanti da un “Piano di rientro”;
2. è perfettamente integrato e coordinato con la Legge di riordino del Sistema Sanitario Regionale;
3. garantisce l'ingresso della continuità assistenziale nella gestione assistenziale della sanità territoriale assicurando alla Categoria "un ruolo professionale indispensabile nel Sistema delle Cure Primarie, in una attività integrata con gli specialisti poliambulatoriali e con gli infermieri";
4. il medico di guardia medica verrà inseritom in maniera paritaria nelle nuove formule di aggregazione della medicina generale (AFT e UCCP);
5. al medico di CA è affidata l’assistenza sanitaria dei cittadini non residenti nella Regione Siciliana ed dei turisti;
6. riconosce una indennità economica ai medici che operano in zone disagiate (isole minori) oltre al rimborso delle spese di viaggio e ad una formazione aggiuntiva, dedicata e retribuita;
7. questo accordo - tra i pochi in Italia se non il primo - definisce le misure minime di sicurezza da adottare per garantire i medici in servizio, dettando i tempi e vincolando i Direttori Generali all’applicazione attraverso il Comitato aziendale di Medicina Generale;
8. inserisce norme previdenziali di grande spessore quale la tutela del sanitario in caso di inabilità o infortunio sul lavoro;
9. prevede un numero minimo di ore annue (almeno 40) di formazione retribuita ed il 70% del credito formativo ECM, sebbene le aziende finora sono apparse alquanto latitanti;
10. il budget assegnato a ciascuna ASP è vincolato alle attività previste dall'accordo regionale per la guardia medica e non potrà essere stornato per altri scopi;
11. infine questo contratto verrà monitorato ogni anno dall'Assessorato della Salute per mezzo del Comitato Regionale Permanente e la consulenza dell'AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) attraverso l’utilizzo di indicatori di struttura, di processo e di risultato per verificare annualmente il raggiungimento degli obiettivi finanziati. «Il che sta a significare - dichiara Leonardi - che i medici di Continuità Assistenziale dovranno esprimere le loro professionalità come sanno fare per produrre significativi reports di qualità» e «che il Contratto sarà applicato in modo omogeneo in tutta la Regione e le singole ASP saranno obbligate all’applicazione sfuggendo ad interpretazioni autonome e non corrispondenti agli obiettivi per cui è stato sottoscritto tra le parti».
Venendo poi alla questione dei costi, l'utilizzo dei guardisti "puri" nei PPI (Punti di Primo Intervento), aggregate ai PTA, comporterebbe una spesa di circa 4 milioni di euro (a cui aggiungere altri oneri legati a invalidità, infortuni, formazione ecc.). Pertanto il monte ore salirebbe a 30 ore settimanali. Il medico con doppia convenzione è stato escluso da questa opportunità semplicemente perchè - continua Leonardi - «può usufruirne attraverso l’altra convenzione (Assistenza primaria) che gli offre la possibilità di effettuare due ore a settimana nel costituendo PTA, fuori dal monte orario garantito per l’attività del proprio studio, retribuite a 33,11 euro/ora (quota inclusiva di oneri previdenziali)».
L'attività del medico di guardia medica è oggi da considersi sempre meno un'area di parcheggio" in attesa dei "libretti": «il tragitto che ci separa dalle 38 ore settimanali sarà difficile ma non impossibile - ha concluso Leonardi - ; intanto abbiamo raggiunto le 30 dalle iniziali 24 settimanli ed in alcune situazioni sarà possibile raggiungere già oggi le 36 ore settimanali in chi riesce a svolgere attività assistenziale ai turisti».
15.10.2010, MEDPress.it 
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Newsletter Speciale di ven 29 mag 2009

Il fumo nella storia
Attivo o passivo, il fumo occupa un posto eminente nella storia della medicina. Da dove proviene il vizio del fumo? [...]
Fumo e fumo passivo
Uno studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, ha dimostrato che a rimetterci sono sempre i bambini, anche se non sono ancora venuti alla luce. Con il commento del Dott. Paolo Noschese [...]
Il fumo danneggia seriamente la salute e smettere garantisce numerosi benefici
Il fumo fa male alla salute ed e' causa di danni che vanno dal problema estetico al tumore: e' scritto anche su ogni pacchetto di sigarette. Con il commento del Prof. Vincenzo Lazzaro [...]
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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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