il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 28 giugno 2012

Calvana, polemiche sul ritardo dei soccorsi: la Regione annuncia unificazione dei 118



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Soccorsi Calvana (photo courtesy gds.it)
Soccorsi Calvana (photo courtesy gds.it)
PRATO — “I soccorsi sono arrivati con due ore di ritardo”. “Non è vero, l’elicottero non era stato richiesto e l’indicazione del luogo era sbagliata”. Queste le due posizioni attorno alle quali si sta sviluppando la polemica sul presunto ritardo dei soccorsi sul Monte della Calvana, dove ieri, durante un’escursione e forse a causa di un colpo di calore, è morto un bimbo di 11 anni.
La polemica è nata ieri pomeriggio, dopo il tragico esito della vicenda che ha visto il piccolo venire a mancare durante una gita con l’oratorio del suo paese. Alcuni genitori, infatti, sostengono di aver chiesto l’elicottero attorno alle 13, non appena il bimbo aveva dato segni di mancamento. Ma, secondo quanto riferito dalla stampa, i soccorsi via terra non sono arrivati che alle 14.30 e il velivolo non è sopraggiunto fino alle 15.20 circa.
Perchè? I soccorritori hanno esposto l’elenco delle chiamate ricevute e spiegato come, all’inizio, fosse stata data loro come localizzazione Casa Bastoni. “E’ una località che si raggiunge facilmente con i mezzi – hanno detto al TgCom -. Quando i mezzi sono arrivati a Casa Bastoni, i soccorritori si sono resi conto che il gruppo era invece quasi in cima alla Calvana, dove si puo’ arrivare solo a piedi. Così è stato fatto intervenire l’elicottero”.
Chi abbia ragione lo stabilirà la magistratura: le telefonate al 118 sono registrate e, insieme alle testimonianze, costituiranno prova per stabilire eventuali responsabilità. Al momento, però, sembra preponderante l’ipotesi che nel decesso del ragazzo siano intervenute cause congenite e che la sua morte fosse imprevedibile.
Le polemiche su questo caso, comunque, hanno già innescato delle azioni da parte della Regione per migliorare il servizio di pronto soccorso: l’eventuale ritardo dei soccorsi sulla Calvana, infatti, potrebbe essere dovuto ad una serie di “rimbalzi” tra il 118 di Firenze, che riceveva le chiamate, e quello di Prato, che poi è intervenuto.
“Ho deciso di arrivare in tempi brevissimi all’unificazione delle centrali del 118 per Area Vasta – ha detto l’assessore regionale al diritto alla Salute Luigi Marroni – Ci sarà una centrale per ciascuna delle tre Aree Vaste, in modo da eliminare i pur corretti passaggi intermedi tra le centrali. Sul caso Lori sta indagando la magistratura. Al momento mi sembra di poter dire che ognuno ha fatto quello che doveva fare. Ma si può e si deve fare di più e meglio. Ecco perchè l’unificazione”.

martedì 26 giugno 2012

«Gravina», attivato il nuovo pronto soccorso. Completata l'area dell'emergenza-urgenza


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Sicilia
Ed. del 25.06.2012 - Catania - pag. 44
Gianfranco Polizzi
Articolo letto 25 volte
Ieri primo giuorno di lavoro nella moderna struttura che si trova al piano terra dell'ospdedale e occupa una superficie di 800 metri quadri.

A giorni sarà installato il monitor per dare informazioni all'utenza sulle attese in relazione ai codici di intervento.
CATANIA - Da ieri è stato attivato il nuovo pronto soccorso al piano terra dell’ospedale «Gravina» di Caltagirone. Reparto che ha avuto il suo «battesimo» con l’emergenza delle circa 30 persone ustionate dalla pioggia acida lanciata venerdì notte da un folle sulla gente che affollava un concerto. Ieri, invece, è stata una giornata più o meno tranquilla, con tre codici rossi trattati e altre decine di accessi. Il reparto, in media, affronta da 100 a 130 richieste di intervento giornaliere.
Il nuovo pronto soccorso dispone di ampi spazi (800 metri quadri), sicuramente comodi e funzionali, ma, in parte, da organizzare al meglio con altre suppellettili e una migliore distribuzione logistica. Solo dettagli. A giorni, infatti, sarà installato il monitor per l’informativa all’utenza sulle attese, in relazione ai codici d’intervento. O meglio i pazienti accederanno al reparto con una sorta di numero del tipo libera code.
Dai sindacati emerge un auspicio. «Come sigla sindacale facciamo leva su alcune richieste - dice il segretario della Fiadel, Giuseppe Contrafatto - Fra queste: sicurezza e incremento del personale. I locali sono moderni, comodi e funzionali». Risponde il direttore sanitario dell’Asp Catania, Domenico Barbagallo: «Sarà evidente all’utenza - dice - il miglioramento dei servizi, come lo è già per il personale. Migliora la gestione dei ricoveri e sono stati elevati gli standard di accoglienza».
Analoga soddisfazione è stata espressa dai coordinatori sanitario (Salvatore Privitera) e amministrativo (Francesco Iudica), che hanno evidenziato «l’innalzamento degli standard qualitativi del reparto». L’ospedale Gravina orbita su un bacino d’utenza di circa 150mila abitanti, servendo anche centri d’oltre provincia come Niscemi o Piazza Armerina. Annesso al nuovo pronto soccorso opera anche il reparto di «Medicina chirurgia accettazione e urgenza» (Mcau), che dispone di 8 posti letto, ed è legato all’attività di pronto soccorso.
A spiegare questo dettaglio è il primario di Pronto soccorso, Francesco Carullo: «La sinergia di questi due reparti, pronto soccorso e “Mcau” – dice il primario - è il raggiungi mento di un ODlemvo, che pone fine alle criticità del passato. Allo stesso modo, risponde alle esigenze dell’utenza, in relazione alle aspettative di salute e cura».
Sul fronte politico regionale. il parlamentare Dino Fiorenza in un documento puntualizza: «La Regione - dice Fiorenza - ha migliorato sia la dotazione strutturale del Gravina, sia le strumentazioni, per rispondere alle esigenze dell’utenza sanitaria». Conclude il commissario straordinario dell’Asp, Gaetano Sirna: «II pronto soccorso è stato progettato come ponte di servizi per l’emergenza, essendo di fatto collegato con i reparti di Cardiologia,Anestesia, Rianimazione, Radiologia e Medicina per assolvere meglio le emergenze che giornalmente affronta con il suo personale in prima linea».

domenica 24 giugno 2012

Il medico è allergico al lattice. Posto negato, fa causa e vince


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Giornale di Sicilia
Ed. del 24.06.2012 - pag. 8
Giuseppe Pantano
Articolo letto 8 volte
Verrà reinserito nell'organico dell'ospedale. Sul mercato guanti con materiali alternativi

Aveva superato la selezione, ma l'Asp si era rifiutata di assumerlo. La Corte d'appello sancisce il suo diritto a quel posto. Riconosciuti gli stipendi saltati.
SCIACCA - Per una lieve forma di allergia al lattice gli era stata sbarrata la strada verso il Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, ma adesso la Corte di Appello di Palermo gli ha dato ragione e G. D., di 45 anni, medico, di Sambuca di Sicilia, dovrà essere assunto dall’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Aveva partecipato a un concorso, per titoli ed esami, ed era risultato in una posizione utile nella graduatoria per la copertura di due posti di dirigente medico di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza bandito dall’ex azienda ospedali era di Sciacca, poi soppressa, ma quella forma di allergia gli aveva negato l’immissione in servizio. Il sanitario aveva fatto presente all’azienda che vi era la possibilità di sostituire i guanti in lattice con guanti in materiale alternativo, ma l’amministrazione aveva rifiutato la stipula del contratto di lavoro. A questo punto il sanitario decideva di adire le vie legali, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, chiedendo il riconoscimento del diritto all’assunzione, la condanna dell’azienda al pagamento delle retribuzioni perdute e delle spese giudiziali. La sezione controversie di lavoro della Corte d’Appello di Palermo, condividendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, ha dichiarato adesso il diritto del medico all’assunzione presso l’Asp e anche al pagamento in favore del sanitario delle retribuzioni perdute fino all’effettiva assunzione, oltre agli interessi legali e alle spese giudiziali. Liquidati 6 mila 400euro.
Per effetto di questa pronunzia il medico sambucese verrà presto assunto presso l’unità operativa di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza del Giovanni Paolo II, che proprio negli ultimi mesi è risultata carente di personale sanitario, visto che sono in servizio appena sette medici. I vertici dell’Azienda sanitaria provinciale hanno annunciato, recentemente, che la situazione migliorerà con l’immissione in servizio, a breve, di due nuovi medici. E arriverà anche il sambuche in virtù della decisione della Corte di Appello di Palermo. Quando il numero dei medici al Pronto soccorso risulta insufficiente, salta un servizio di particolare importanza, quello del doppio medico durante le ore serali del fine settimana, nei momenti in cui risulta maggiore la richiesta di interventi, soprattutto durante i mesi estivi.

RANDAZZO E MALETTO: CARABINERI SEQUESTRANO 3 CANTIERI


"Mattone sicuro", l'operazione dei carabinieri a garanzia delle misure di sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili, allarga i propri confini e scopre che quasi tutti gli imprenditori dei cantieri controllati pensano poco alla sicurezza dei propri operai. Dopo le verifiche effettuate a Randazzo, dove tre cantieri su tre non erano in regola, a Maletto e Piedimonte etneo ne sono stati controllati quattro, di cui solo uno era in regola. Gli altri, tutti, per motivi diversi, irregolari. I carabinieri, infatti, in collaborazione con il Nucleo ispettorato del lavoro ed il Nucleo anti sofisticazioni di Catania hanno effettuato i controlli supportati dai reparti speciali dell'Arma e coadiuvati dal un elicottero del 12° Nucleo elicotteri carabinieri di Catania che ha permesso di individuare cantieri edili anche in aree rurali, difficilmente raggiungibili. A Maletto sono stati controllati tre cantieri. In due sono state riscontrate irregolarità per inidoneità dei ponteggi, in parte sequestrati, e la mancata installazione del parapetto e della tavola fermapiede sui lati scoperti. I titolari delle due imprese sono stati denunciati e dovranno difendersi dall'accusa di aver violato il decreto sulla sicurezza dei lavoratori e pagare contravvenzioni per un importo pari a 20 mila euro.
Più grave la situazione del cantiere controllato a Piedimonte etneo. I militari, infatti, hanno riscontrato violazioni sull'attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza sui ponteggi metallici e la presenza di un impianto elettrico non a norma e rischioso per l'incolumità degli operai. Di conseguenza, l'intero cantiere è stato sequestrato ed i titolari delle due imprese che vi operavano denunciati in stato di libertà. Contravvenzioni anche per loro; complessivamente dovranno pagare 21mila euro oltre ad una sanzione amministrativa di 180 euro. I controlli continueranno.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 23-06-2012

RANDAZZO: FERMATI NELLA NOTTE NELLE VICINANZE DELL’UFFICIO PPTT


L'interrogativo adesso è quello di capire cosa ci facessero in piena notte quei 3 pregiudicati in un paese troppe volte teatro di furti in appartamenti e campagne. Si trovavano vicino l'ufficio postale e con loro avevano una chiave "adulterina", in grado di forzare le serrature. Tutto è cominciato quando i carabinieri della Compagnia di Randazzo - durante un servizio di controllo del territorio - giunti nei pressi dell'ufficio postale di piazza Carlo Levi, hanno notato un'auto sospetta e hanno deciso di fermarla. A bordo vi erano tre giovani di Belpasso, che ai controlli sono risultati tutti e tre pluripregiudicati per reati contro la persona, il patrimonio, furto, rapina e ricettazione connessi alle armi e agli stupefacenti e, tanto per non farsi mancare nulla, pure per violazione delle disposizioni dell'autorità. Visto il curriculum dei 3 e l'ora inconsueta i carabinieri hanno perquisito i giovani e pure la loro auto, trovando un bastone lungo circa 80 centimetri, un coltello lungo 20, che è vietato portare in giro e - abilmente nascosta sotto il sedile passeggero - una chiave alterata per aprire le serrature.
Tanto è bastato per consentire ai carabinieri di denunciare il proprietario dell'auto di 26 anni. Ovviamente le indagini continuano per capire quale fosse la loro intenzione e perché si trovassero a Randazzo, nel cuore della notte, con i carabinieri che assicurano che i controlli notturni continueranno per garantire la sicurezza nelle strade, scongiurare reati e magari acciuffare ladri alla ricerca di appartamenti da svaligiare.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 23-06-2012

RANDAZZO: MATTONE SICURO, SEQUESTRATO UN CANTIERE


Un cantiere edile sotto sequestro, 5 imprenditori denunciati, 14 contravvenzioni elevate per un valore complessivo di 80 mila euro, 5 mila euro di sanzioni amministrative comminate e altrettanti recuperati per contributi non versanti dagli imprenditori ai lavoratori. Sono i numeri di un'imponente operazione di controllo dei cantieri edili effettuata dai carabinieri della Stazione di Randazzo, insieme con il personale del Nucleo carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro, di quello Antisofisticazioni di Catania e del personale dell'Azienda Sanitaria provinciale. L'obiettivo dei militari era quello di verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Inserita all'interno dell'operazione "Mattone Sicuro", l'operazione ha puntato a tutelare l'incolumità dei lavoratori spesso messa a rischio dal mancato rispetto dei requisiti di sicurezza previsti dalle norme in vigore. Così i carabinieri hanno controllato 3 cantieri dove erano in costruzione altrettanti edifici privati. E in tutti e 3 sono state riscontrate violazioni alla normativa vigente. Uno di questi, dove si stavano svolgendo lavori per 400 mila euro circa, è stato posto sotto sequestro per gravi violazioni connesse alla sicurezza dei lavoratori.
Alla fine complessivamente i carabinieri hanno riscontrato l'omessa informazione ai lavoratori con la violazione degli obblighi di formazione in materia di salute e sicurezza, la mancata attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza su ponteggi metallici al fine di evitare cadute dall'alto, la mancata segnalazione delle situazioni di rischio per la sicurezza del cantiere, l'omessa predisposizione di parapetti e tavole fermapiedi sui lati aperti del cantiere, la mancata adozione delle misure contro i rischi di natura elettrica e l'utilizzo improprio di strumenti da lavoro. Violazioni importanti insomma da oscurare la mancata predisposizione dei servizi igienici sul posto di lavoro individuata in un cantiere. Ma non solo controlli nei cantieri. Contemporaneamente, infatti, i carabinieri del Nas hanno comminato una sanzione di mille euro a un commerciante di generi alimentari di Randazzo. Nel corso del controllo, infatti, è stato accertato che questo utilizzava un locale come deposito, privo della registrazione sanitaria alimentare e dei previsti requisiti igienico-strutturali. I controlli continueranno. I carabinieri annunciano che sia "Mattone sicuro" sia i controlli a bar ed esercizi commerciali continueranno. Entrambi, infatti, mirano a salvaguardare la salute della gente che nei cantieri è messa a repentaglio dalla carenza di sistemi di sicurezza e nei negozi o nei bar dal mancato rispetto delle regole di conservazione degli alimenti.
P. C. Fonte “La Sicilia” del 22-06-2012

Sicilia: Al via piano formazione per oltre 3000 operatori 118



22 Giugno 2012 - 18:31

(ASCA) - Palermo, 22 giu - Al via il nuovo piano di formazione e aggiornamento professionale per oltre 3.000 autisti- soccorritori della Seus, la societa' gestore del 118 in Sicilia.

I corsi riguarderanno le principali attivita' ordinarie di emergenza- urgenza e prevedono la simulazione delle reali condizioni in cui il soccorritore dovra' operare e l'apprendimento di abilita' specifiche. Saranno istituite nove aule, una per ciascuna provincia , e i primi corsi partiranno il 26 giugno a Caltanissetta, dove 216 dipendenti saranno impegnati per 30 ore suddivise tra apprendimento di nozioni teoriche e prove pratiche. ''La Seus prosegue nel suo cammino virtuoso verso standard di eccellenza nel servizio di emergenza-urgenza in Sicilia - ha detto Massimo Russo, assessore regionale alla Salute - e lo fa investendo sia sul versante umano con i corsi di formazione per il personale che rinnovando il proprio parco ambulanze''. Il presidente della Seus, Mario Chisari, invece ha annunciato anche ''l'imminente aggiuudicazione della gara per il rinnovo del parco mezzi: 192 ambulanze in totale, di cui 65 di soccorso avanzato attrezzate quali unita' mobili di terapia intensiva''.

False richieste d'aiuto al 118 per divertimento: denunciata 25enne di Alife



False richieste d'aiuto al 118 per divertimento: denunciata 25enne di Alife
CASERTA – È stata individuata dai carabinieri della stazione di Alife, nel Casertano, una giovane di 25 anni, che si divertiva a chiedere l'intervento del 118 e a veder arrivare i soccorsi a vuoto dopo la segnalazione.
La giovane è scoperta in seguito alle numerose segnalazioni fasulle di cui il servizio sanitario aveva informato i carabinieri. Le false richieste d'aiuto sembravano fatte tutte con le stesse mdalità e dalla stessa voce. La ragazza utilizzava un numero cellulare per chiedera aiuto nel circonario, poi si recava sul posto e, senza farsi notare, assisteva divertita alla scena della ricerca dell'ammalato inesistente.
I carabinieri, coordinati dal comandante Salvatore Vitiello della compagnia di Piedimonte Matese, hanno avviato le indagini e sono risaliti al cellulare della ragazza. Una volta scoperta, la 25enne ha ammesso tutto e ha raccontato che lo faceva per combattere la noia.
Ora la giovane dovrà rispondere all'accusa di procurato allarme presso la Procura della Repubblica di Santa Maria capua Vetere.

venerdì 22 giugno 2012

RANDAZZO: "POTENZIARE I SERVIZI DEL PTE"


C'è condivisione di idee e di opinioni fra l'Asp 3 di Catania e il comune di Randazzo sulle criticità del servizio di emergenza urgenza al 118 di Randazzo. Questo l'esito del vertice che si è tenuto a Catania fra il sindaco, Ernesto Del Campo ed il commissario dell'Asp Gaetano Sirna. Il primo cittadino di Randazzo, insieme con il presidente del Consiglio comunale, Lucio Rubbino, dell'assessore Mario Caggegi e dei consiglieri Umberto Proietto e Nino Grillo, infatti, ha incontrato il commissario per chiedere più infermieri e autisti soccorritori, l'auto medica e soprattutto il finanziamento dell'elisuperficie notturna. «Il Commissario, - ha affermato Del Campo - che ringrazio per aver accolto la richiesta di incontro, ha condiviso insieme con noi la necessità di dover potenziare il Punto territoriale di emergenza, organizzando meglio turni e servizi degli infermieri ed assicurando il suo impegno affinché l'elisuperficie di Randazzo, considerata importantissima per questo territorio, possa rientrare in qualche piano di finanziamento».
«Per la comunità di Randazzo - ha aggiunto il presidente Lucio Rubbino - è fondamentale che l'Asp garantisca il proprio impegno. Noi vigileremo e chiederemo alla Sues (la società che gestisce il 118) di aumentare il numero degli autisti soccorritori in servizio». «Non so se l'incontro è stato proficuo o meno. - aggiunge il consigliere Proietto - Certo Sirna ha ammesso che questo territorio, rispetto ad altri, è più svantaggiato. Gli ho chiesto di venire a Randazzo e prendere impegni reali, perché non è possibile che il 118 presti soccorso a casi gravi con ambulanze senza medico a bordo».
Gaetano Guidotto fonte "La Sicilia" del 21-06-2012

RANDAZZO: RAPTUS DI FOLLIA, GIOVANE IN MANETTE


Ha litigato con i genitori, ha messo la casa a soqquadro, scappato dall'ospedale sfuggendo alla Polizia municipale che lo controllava e ha minacciato le forze dell'ordine. È tutto quello che un randazzese di 34 anni ha combinato in un pomeriggio, finendo in manette. Sembrerebbe che l'uomo domenica scorsa abbia litigato con i genitori. Poi, in preda a un raptus, ha rotto tutto quello che si trovava sotto mano, costringendo i genitori a chiedere l'aiuto dei carabinieri e della polizia municipale. Giunte le forze dell'ordine, l'uomo è stato portato in ospedale a Randazzo. Nell'attesa che arrivasse uno specialista, però, si è liberato a spintoni dei vigili urbani e, correndo, è tornato a casa, riversando di nuovo la sua rabbia verso i genitori, rei di avere chiamato le forze dell'ordine. 
Il padre ha chiamato di nuovo i carabinieri che, nel frattempo assieme ai vigili urbani, erano già arrivati sotto casa. Così l'uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di piazza Lanza. Adesso dovrà difendersi dall'accusa di violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.     Fonte "La Sicilia" del 20-06-2012

mercoledì 20 giugno 2012

In “decretone” nuove regole contro boom denunce a medici


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
ADNKronos Salute
Ed. del 20.06.2012
n.d.
Articolo letto 43 volte

ROMA – Nuove regole per contrastare il boom delle denunce a carico dei medici e il proliferare della medicina difensiva che costa al Servizio sanitario nazionale oltre 10 miliardi di euro l'anno, circa il 12% del Fondo sanitario. All'interno del “decretone” sanità che verrà presentato la prossima settimana dovrebbe infatti esserci un articolo che regola la responsabilità professionale dei camici bianchi.
A renderlo noto sono stati i sindacati medici in occasione della presentazione del Sanità day oggi a Roma, dopo aver incontrato il ministro della Salute, Renato Balduzzi che ha convocato le organizzazioni sindacali per sottoporre loro, tra le altre cose, i contenuti di quello che lui stesso, secondo quanto riferito dai sindacati, ha definito il “decretone” che muove in primis dalla necessità di prorogare il regime transitorio per l'attività libero-professionale dei medici, in sacadenza il 30 giugno.
Tra i capisaldi delle nuove regole in tema di responsabilità professionale l'introduzione di tabelle di riferimento per i risarcimenti, i ricorsi contro i medici solo per colpa grave o dolo, l'introduzione di un fondo di “solidarietà” a costo zero per lo Stato per i maxi-risarcimenti e «per alcune categorie più esposte», come ha spiegato Massimo Cozza segretario nazionale della Cgil Medici, e l'istituzione di un albo dei periti e possibilità di disdetta da parte delle assicurazioni solo dopo aver pagato il risarcimento.

sanità d’emergenza e 118, medici precari a oltranza



«Risposte chiare sulle prospettive lavorative di questi professionisti» Mugnai (Pdl) interroga la Regione

Sanità d’emergenza e 118, medici precari a oltranzaFirenze - Rappresentano l’emblema della precarietà occupazionale in sanità: sono i circa 90 medici dell’emergenza sanitaria territoriale che svolgono l’attività di sostituti dei loro colleghi a tempo determinato. Quali prospettive per loro, ma anche per i medici del 118 a tempo determinato e indeterminato? Qual è il totale degli operatori interessati dai corsi di formazione all’attività di medicina d’emergenza messi in campo dalle Asl in questo 2012? E quanti sono stati, finora, questi corsi? Tutte questioni che il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl) sottopone al neoassessore al diritto alla salute Luigi Marroni attraverso un’interrogazione urgente a risposta scritta.
Non è la prima volta che Mugnai solleva la questione dei medici che operano nella rete dell’emergenza-urgenza fin sui tavoli della giunta regionale. Lo aveva già fatto, in passato, con altre due interrogazioni. Ma la situazione non si risolve, soprattutto per quanto riguarda i medici sostituti. Sulle loro sorti si era pronunciata, proprio rispondendo a un’interrogazione di Mugnai, l’ex assessore Daniela Scaramuccia: «La risposta – si chiarisce nel documento – non ha soddisfatto i quesiti posti». Per di più: «E’ arrivata l’11 maggio scorso e soltanto dieci giorni dopo, il 23 maggio, l’allora assessore rimetteva il suo mandato dimettendosi». E allora, ecco che l’esponente del Pdl torna a chiedere risposte dalla Regione. Il settore, tra l’altro, è tra i più delicati: «L’emergenza sanitaria territoriale (EST) è un servizio garantito ai cittadini dal Sistema sanitario nazionale. Il medico del Servizio di Emergenza Sanitaria 118 – si legge nell’interrogazione – deve essere in grado di valutare scenari complessi e effettuare interventi di assistenza e di soccorso avanzato al fine di offrire una risposta sanitaria per stabilizzare e mantenere le funzioni vitali, nel rispetto dei principi etici, nel sistema integrato dell’Emergenza-Urgenza». Proprio per questo «il medico deve essere preparato attraverso un corso obbligatorio che fa conseguire l’idoneità all’esercizio di emergenza sanitaria territoriale e sviluppa competenze specifiche nelle funzioni riferite alle aree Emergenza/Urgenza - Relazione e Comunicazione - Organizzazione e Management».
In questo contesto si colloca l’arcipelago contrattuale dei medici del 118: «Il primo gruppo – ricorda Mugnai – è quello dei dirigenti medici dipendenti del SSR, cioè di quei medici, un tempo convenzionati, che sono passati alla dipendenza negli anni 2006-2008 e poi nel 2009-2010. Il secondo gruppo è quello di quei medici che, non avendo i requisiti per il passaggio alla dipendenza (5 anni di convenzione), sono rimasti convenzionati ed hanno ottenuto la convenzione a tempo indeterminato. Il terzo gruppo è quello di sostituti convenzionati a tempo determinato impegnati nei pronto soccorso , nei punti di emergenza territoriale, sulle ambulanze, sulle auto mediche. Questo ultimo gruppo comprende circa 90 medici in tutta la Toscana, con un monte orario mensile di oltre 164 ore, con un contratto che viene rinnovato a scadenza». Sono quelli peggio messi, anche se «molti medici, nonostante gli obblighi di formazione, il costante impegno sul territorio regionale e la dedizione al lavoro risultano ancora precari». Che fare? «Quali sono le prospettive dei medici dell’emergenza sanitaria territoriale convenzionati a tempo indeterminato e tempo determinato, ma in particolar modo dei medici sostituti  dei tempi determinati (terzo gruppo) che si trovano in una condizione ancor più precaria»? «Qual è il dettaglio dei corsi di formazione indetti delle azienda sanitarie della Toscana nel 2012 per il conseguimento dell’idoneità all’esercizio di attività di emergenza sanitaria territoriale e quale il totale di operatori interessati»?

martedì 19 giugno 2012

CARABINIERI RANDAZZO: GUIDAVANO UBRIACHI DENUNCIATI 2 BRONTESI


Controlli a tappeto da parte dei carabinieri a Randazzo. I militari dell’Arma hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio al fine di prevenire possibili reati. Numerosi sono stati i controlli ai veicoli e le perquisizioni effettuate. Tra le persone denunciate un 23enne di Randazzo, incensurato, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, poiché è stato trovato in possesso di un vasetto contenente 5 grammi di marijuana, e due persone, un 29enne e un 43 enne di Bronte, denunciate perché guidavano in stato di ebbrezza. A questi ultimi ovviamente è stata ritirata la patente.
A Castiglione di Sicilia, invece, è stato controllato un esercizio commerciale e sono state elevate numerose contravvenzioni per guida senza cintura, senza patente oppure perché l’auto viaggiava nonostante la revisione fosse scaduta.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 17-06-2012

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Giornale di Sicilia
Ed. del 17.06.2012 - pag. 13
C.N.
Articolo letto 22 volte
L'ondata durerà dieci giorni e avrà il suo picco giovedì: si toccheranno i 40 gradi
Sicilia, arriva il caldo africano. Piano regionale salva-anziani
PALERMO - La stagione estiva comincerà ufficialmente il 21 giugno, ma il caldo è già arrivato, con temperature da estate inoltrata, e punte fino a quasi 35 gradi già registrati oggi in alcune città. Un’ondata di caldo africano peraltro annunciata da giorni, e a cui è stato dato il nome di «Scipione l’africano», che ci ha invaso, durerà almeno una decina di giorni. e raggiungerà il «picco», almeno secondo le previsioni, proprio giovedì prossimo, solstizio d’estate.
«Scipione», spiega «Il Meteo.it», è una estesa struttura anticiclonica con radici sull’Africa sahariana che si estenderà fino all’Europa centro orientale con l’Italia interessata direttamente. Si tratta di un cuneo di alta pressione che nasce sull’area settentrionale del continente africano, capace di pompare aria molto calda verso il Mediterraneo almeno per 7-10 giorni.
Sarà garanzia di un tempo stabile e soleggiato, tipicamente estivo, per tutta l’Italia. Il caldo è in aumento significativo già in queste ore e le temperature supereranno i 30 gradi. L’apice si raggiungerà intorno alla metà della settimana prossima con picchi record intorno ai 40 gradi al Sud e tra le isole maggiori, e temperature inferiori nel resto d’Italia. Insomma, il caldo sta per assediarci con punte al di sopra dei valori normali (vere ondate di calore) e la Sicilia prova a resistere all’assalto. Con un decreto dell’assessorato alla Salute della Regione. si prepara all’ evento con un sistema di rilevazione delle previsioni e di allarme.
Sulla base dei dati già disponibili presso le Asp, si sta procedendo ad individuare i soggetti maggiormente a rischio, soprattutto anziani, per interventi di prevenzione e di assistenza. In collaborazione con i medici di famiglia. mentre è stata allertata l’assistenza ospedaliera e favorito il potenziamento dei servizi di assistenza alternativa al ricovero e l’utilizzo temporaneo, durante le ore più calde della giornata, di strutture e servizi (centri diurni, case protette, residenze sanitarie assistite).
Gli anziani “fragili” potranno, inoltre, fruire di funzioni sociali quali l’approvvigionamento di acqua, di beni alimentari, di accompagnamento per visite mediche, terapie, ritiro di analisi, di ricette e la consegna dei farmaci a domicilio. Inoltre, è stato deciso l’impiego di strutture sentinella per monito rare. tempestivamente, la domanda di assistenza sanitaria e fornire indicazioni utili a potenziare l’efficacia dei programmi di protezione civile.
Come funziona il Piano? Lo spiega il Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione. Le Asp redigono le liste dei soggetti a rischio e le inviano ai medici di famiglia competenti. Questi, nei momenti di forte caldo, si metteranno in contatto con gli anziani in elenco e, a seconda dei loro bisogni, allerteranno i servizi dedicati delle Aziende sanitarie provinciali.

venerdì 15 giugno 2012

118. Automedica in fase sperimentale, ma lo SNAMI rilancia con una proposta "a costo zero"


Le News di MEDPress.it... Le News di MEDPress.it

Chiesto un incontro urgente con il direttore generale per formalizzare una proposta "a costo zero".
MEDPress.it | Pubblicato il 13.06.2012 | Articolo letto 200 volte      
MESSINA - Sono partite in via sperimentale le auto mediche del 118 nel distretto di Taormina, ma - sembrerebbe - con gli anestesisti a bordo. «E’ stata persa un’occasione per ottimizzare le risorse umane già disponibili sul territorio, fornendo una nuova occasione per impedire di razionalizzarne anche la spesa». E’ questo in sintesi il secco commento dello SNAMI che in una comunicazione inviata oggi al direttore generale dell’ASP 5 di Messina chiede un incontro urgente per meglio spiegare le problematiche che colpiscono l’emergenza sanitaria territoriale. Ma lo SNAMI non perde l’opportunità per avanzare una proposta, provocatoria forse ma non tanto.
«Nel distretto di Taormina - ha dichiarato Nino Grillo, segretario regionale dello SNAMI siciliano -, al momento gravitano 4 ambulanze medicalizzate (Letojanni e Taormina più due PTE con relative ABZ, una a Santa Teresa Riva e l’altra a Francavilla). Per il completamento orario dei medici che vi operano, in queste postazioni vengono raddoppiati 10 turni per le ABZ e 5 turni per i medici del PTE per un totale di 30 turni mensili. Noi riteniamo che questi medici potrebbero medicalizzare l’auto medica per 30 giorni in orario diurno, dalle 8 alle 20 e senza costi aggiuntivi, ma sfruttando le ore già in uso». Del resto quanto risparmiamo non verrebbe distratto dalla eventualità di rinnovare accordi aziendali fermi orami da anni.
Di diverso avviso invece Vincenzo Picciolo, dello SMI: «L’arrivo dell’automedica é un importante riconoscimento al lavoro svolto nella nostra provincia, la cui organizzazione del Sues 118 viene presa ad esempio. Avere infatti organizzato il 118 con il personale dedicato, senza quindi ricorrere agli straordinari, permetterà l’attivazione dell’auto medica senza alcun aggravio di spesa per il personale medico da adibire al servizio. Rimane ancora il problema del costo degli infermieri, che chiaramente sarà aggiuntivo, ma che ci auguriamo siano impiegati in modo esclusivo, al pari del personale medico, e quindi non in straordinario. Un’eventuale possibilità sarebbe il distacco di alcune unità infermieristiche dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Taormina».

domenica 10 giugno 2012

Sicilia Forum Mediterraneo Sanità. Bernardo Alagna responsabile SEUS

L’annuncio è stato dato oggi, a Palermo, dal’Assessore della Salute della Regione Siciliana, Massimo Russo, durante la cerimonia di conferimento di una Targa di riconoscimento per il lavoro svolto da Bernardo Alagna, come responsabile del 118 Sicilia, e dall’Assessore Massimo Russo per la riorganizzazione e il potenziamento assistenziale ospedaliero, ottenuto anche attraverso la riorganizzazione del Sistema 118.
“Il 118 – ha detto Russo – è ora gestito dalla SEUS (Società consortile a capitale pubblico per il 51% regionale, per il 49% delle Aziende Sanitarie). Una trasformazione di gestione, che ha avuto il merito di ottimizzare i costi del servizio di urgenza, dai 112 milioni di euro nel 2007 ai 103 milioni nel 2010, potenziando nel contempo i mezzi di soccorso con l’acquisto di 192 autoambulanze attrezzate ad alta tecnologia, nonché 6 eliambulanze. La riorganizzazione del servizio di Emergenza/Urgenza è parte del piano di ridefinizione della rete di pronto intervento – ha continuato Russo – che ha dato vita, sul territorio regionale, a 35 PTE (Presidi Territoriali di Emergenza), pensati per dare la prima risposta ai codici di media complessità, e a 59 PPI (Punti di Primo Intervento), allocati nei poliambulatori e nei PTA (Presidi Territoriali di Assistenza), in stretto collegamento con i Pronto Soccorso ospedalieri”.
“Continueremo sulla strada della riorganizzazione – ha commentato Bernardo Alagna -. La nuova rete ha permesso di ridurre la congestione delle liste di attesa, mentre quella del 118 ha portato la Sicilia a rispettare ampiamente gli standard temporali stabiliti a livello europeo, che prevedono interventi entro 8 minuti in ambito urbano e di 20 minuti in ambito extraurbano, portandosi così a livello delle regioni più virtuose”.
La Targa premio è stata consegnata da Monica Mazzei, responsabile commerciale HEMS di Eurocopter in Italia, e dal Comandante Ciro Manzo, Ground Post Holder di INAER.
http://www.vivienna.it/2012/06/07/sicilia-forum-mediterraneo-sanita-bernardo-alagna-responsabile-seus-sicilia/

lunedì 4 giugno 2012

Tangenziale, donna precipita dal viadotto Soccorsa da elicottero del 118, traffico in tilt



Auto bloccate per circa 30 minuti. Non è chiaro se sia trattato di un incidente o di tentativo di suicidio

CATANIA - Traffico bloccato per circa 30 minuti sulla tangenziale di Catania, nei pressi dello svincolo di Gravina, per fare atterrare un'elicottero del 118 il cui personale ha soccorso e recuperato una donna precipitata dal viadotto. Accertamenti sono in corso per accertare se sia stato un incidente stradale o un tentativo di suicidio. La donna è ricoverata in gravissime condizioni nel trauma center dell'ospedale Cannizzaro. Sul posto per i rilievi è presenta la polizia stradale.

RANDAZZO: “OCCORRE SUBITO L’ELISUPERFICIE PER IL 118”


E’ pronto un pacchetto di proposte, su come potenziare il Pte (Punto Territoriale di Emergenza) di Randazzo, da presentare all’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo. A prepararlo è stato il sindaco del centro etneo, Ernesto Del Campo, dopo le polemiche sull’efficienza dei soccorsi prestati al bambino di nove anni rimasto soffocato in casa e che adesso si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi nuovo di Catania. “Sono tre le richieste che facciamo all’assessore – ci dice il sindaco – La prima è certamente quella di finanziare al più presto a Randazzo la realizzazione di una elisuperficie in grado di far atterrare e decollare l’elicottero del 118 nelle ore notturne”. “La seconda richiesta – continua il primo cittadino – mira a dotare il punto territoriale d’emergenza dell’auto medica che il dott. Benedetto Anfuso, che opera a Randazzo da tanto tempo, ritiene utile per migliorare la qualità del servizio di assistenza sanitaria”. “Inoltre – conclude il sindaco – Ernesto Del Campo – chiediamo alla Regione di fornire il punto territoriale di emergenza del personale necessario per assicurare una buona e pronta assistenza a chi si trova in situazioni critiche e soprattutto di pericolo”.
"Ho già chiesto all’assessore di essere ricevuto, - spiega Del Campo – Durante l’incontro gli prospetterò tutte le difficoltà che incontra l’attuale organizzazione dei servizi di emergenza urgenza in un territorio difficile come quello nostro”. In effetti è vero. Non si scopre certamente adesso che a Randazzo è collegato con gli ospedali più attrezzati dell’area metropolitana da una viabilità alquanto difficile e anacronistica che allunga molto i tempi dei collegamenti in condizioni normali. Figuriamoci durante l’inverno con la neve che imperversa e le strade ghiacciate: la situazione in questo periodo dell’anno diventa particolarmente difficile. Ma soprattutto i cittadini randazzesi e del circondario esigono celerità negli interventi e visto che l’ambulanza ha perso tempo perché impegnata in altro soccorso, si domanda pur sempre quale destino avrebbe avuto il piccolo se un medico fosse arrivato subito. “Quanto accaduto non ci aiuta nel nostro lavoro – ci dice il medico del “118” Benedetto Anfuso nella veste di consigliere provinciale – In questo momento operiamo in un clima di grande tensione. Io confermo la bravura e la professionalità del 118 di Randazzo, ma io stesso chiederò all’assessore regionale alla Sanità Russo di istituire subito a Randazzo l’auto medica con personale proprio in aggiunta a quello già in servizio per non trovarsi impreparati di fronte a determinate circostanze”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 03-06-2012

«Sanità, tagli mirati e non al personale»



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Corriere della Sera
Ed. del 04.06.2012 - pag. 5
Margherita De Bac
Articolo letto 32 volte
Il ministro della Salute: della spesa generale rivedlblle fissata da Bondi in 390-397 miliardi, un quarto riguarda il settore di mia competenza

Balduzzi: interventi sui 7 miliardi di spesa in beni e servizi. Strutture minori, niente automatismi
ROMA - «Sarà un lavoro di cesello. Niente tagli lineari e automatici. Il principio è quello di salvaguardare la qualità dei servizi». Conferma la sua strategia il ministro della Salute Renato Balduzzi: «La revisione della spesa verrà eseguita con ponderazione e ragionevolezza Spending review non significa tagliare ma riqualificare. Non ci interessa portare a casa il risultato in fretta Vogliamo intervenire con equilibrio. Il nostro sistema sanitario pubblico è un bene che ci viene invidiato e molti Paesi ci prendono a modello», chiarisce. I tecnici del ministero sono al lavoro. La sanità dovrà infatti dare un contributo sostanzioso al programma di risparmi previsti dal governo entro il 2012 per scongiurare l’aumento dell’Iva.
È vero che Il supercommissario Enrico Bondi, incaricato dal governo di trovare risorse pari a circa 4 miliardi, ha calcolato per la sanità un sacrificio di circa 1 miliardo e 200 mila euro almeno?
«Finora non c’è stata nessuna indicazione precisa. Le ipotesi nascono dalla circostanza che la spesa generale rivedibile è stata fissata a 390-397 miliardi e di questa quasi un quarto riguarda la sanità. Certo faremo la nostra parte ma senza creare danni ai cittadini e rischiare di compromettere il loro diritto alla salute».
Lei ha dichiarato che finora sono stati censiti 7 miliardi di spesa della sanità indagabili, cioè da rivedere. Da dove arriveranno i risparmi?
«Sette miliardi sono l’ammontare della spesa per l’acquisto di beni, servizi e dispositivi medici finora censiti. La stiamo riconsiderando da parecchi mesi sulla base della manovra dello scorso anno che già prevedeva un intervento in questo settore. Non è facile trovare il prezzo medio di riferimento, cioè quello che dovrà essere applicato uniformemente in ogni Regione italiana, nell’ambito di una tipologia di prodotti così diversificata Un esempio. Se in una Asl una siringa costa 5 volte di più rispetto a un’altra Asl non c’è scampo. Quello è uno spreco e va colpito».
Dunque niente sforbiciate alla cieca?
«Il lavoro è solo l’inizio e non è detto che i risparmi verranno tutti da qui anche se non c’è molto altro da tagliare. La spesa della sanità è assorbita per un terzo dal personale e in quel settore tutto ciò che potevamo fare è stato fatto, pensiamo soltanto al blocco del turnover. Certo non arriveremo a bloccare gli stipendi e licenziare, come in Grecia».
La farmaceutica è stata sempre utilizzata dai governi come bancomat, un settore da cui prelevare risorse. Sono previsti tagli anche qui?
«La farmaceutica è già oggetto di revisione dallo scorso luglio a prescindere dalla revisione straordinaria della spesa Il comparto dei farmaci è già sotto la lente. I margini di risparmio non sono infiniti ma ci sono».
Diversi tribunali amministrativi e il Consiglio di Stato hanno bloccato provvedimenti di chiusura di piccoli ospedali da parte di Regioni in deficit. Che ne pensa, è una contraddizione rispetto alla necessità di recuperare il disavanzo?
«Non è automatico che un piccolo ospedale debba essere chiuso. Questo può succedere se attorno viene disegnata una adeguata rete di servizi territoriali. Quando è così diventa difficile che un organismo giurisdizionale riesca a intervenire e a bloccare dichiarandole illegittime le iniziative della Regione. Ogni azione pubblica deve essere portata avanti secondo criteri di ragionevolezza e imparzialità. Quando il taglio di posti letto è basato su un piano di riorganizzazione meditato è meno esposto a ricorsi e sollecitazioni giurisdizionali che vanno in senso opposto».
Ma i piccoli ospedali con meno di 120 posti letto non sono stati giudicati insicuri e costosi e dunque da chiudere e trasformare?
«Si tratta di una regola con eccezioni che dipendono dal contesto in cui si trovano e dallo stato economico della Regione. Non conta il numero dei posti letto ma cosa c’è prima e dopo l’ospedale che, se è circondato da una rete assistenziale sul territorio, dovrebbe servire solo per il ricovero di pazienti in fase acuta».
Dunque se manca una strategia d’insieme è inevitabile che gli atti delle Regioni vengano contestati?
«L’obiettivo non dovrebbe essere di ripianare i debiti e di uscire dalla gabbia dei cosiddetti piani di rientro, cioè gli accordi presi dalle Regioni con lo Stato per raggiungere il pareggio di bilancio. L’obiettivo è rendere virtuoso ed efficiente il sistema riorganizzandolo».
Invece la tentazione di alcune Regioni è tagliare senza ragionevolezza?
«Chi ha questa tentazione potrà anche uscire dai piani di rientro col rischio che debba rientrarci subito dopo. Servono operazioni strutturali, ad esempio avere il coraggio di ridurre un numero esagerato di reparti che nel raggio di pochi chilometri appartengono alla stessa disciplina Oppure il coraggio di tagliare alcuni primariati. Eliminare i doppioni e la duplicazione di servizi inutili e costosi. Non è difficile scoprire quanti e dove sono».
Nel 2014 i ticket così come sono stati previsti dalla legge finanziaria dello scorso luglio diventeranno insostenibili per i cittadini. Lei ha lanciato l’ipotesi di una franchigia in base al reddito sulle prestazioni sanitarie. Va avanti lungo questa strada malgrado le critiche?
«Il sistema attuale è già insostenibile, opaco e non sempre equo. Le franchigie, accompagnate da altri strumenti di compartecipazione, introdurrebbero equità. Si pagherebbe in base alla disponibilità economica e al bisogno. Chi critica la proposta non mi sembra ne abbia lanciate di migliori. E una soluzione diversa da quelle classiche ma ancora da definire».

domenica 3 giugno 2012

Controlli Nas ad ambulanze private per trasporto malati, 44 denunce


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ADNKronos Salute
Ed. del 01.06.2012
n.d.
Articolo letto 41 volte

ROMA - Quarantaquattro persone sono state denunciate dai carabinieri del Nas nel corso dei controlli svolti tra marzo e aprile scorsi nel settore dei servizi di trasporto dei malati eseguito da ditte private con l'impiego di propri automezzi. In totale sono state sequestrate 30 ambulanze. Le attività sono state predisposte per verificare il rispetto del Codice della Strada e delle normative Regionali.
I controlli, realizzati nel periodo compreso tra marzo e aprile scorso con il supporto dei reparti dell'Arma territoriale, ha evidenziato la presenza di irregolarità diffuse, nonostante la delicata funzione di servizio sociale erogato. Le criticità rilevate sulla gestione delle ambulanze, utilizzate da aziende private e associazioni di volontariato, hanno riguardato anche violazioni di natura sanitaria e sulla sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, con ripercussione sia di carattere penale che amministrativo.
In particolare su 273 ispezioni, effettuate in tutto il territorio nazionale, sono state accertate: violazioni delle norme inerenti la locazione del veicolo con relativo conducente (12 episodi); l'assenza di autorizzazione sanitaria regionale (13 contestazioni); l'assenza delle revisioni obbligatorie dei mezzi; l'omessa revisione degli estintori (16 casi); la presenza di farmaci, a bordo degli automezzi, scaduti di validità o senza fustella e in alcuni casi ad uso esclusivo ospedaliero (8 casi); un caso di assenza della copertura assicurativa obbligatoria (Rca) e di carenza igienico-sanitarie del mezzo; un'attività avviata in locali non autorizzati; un episodio di riscossione indebita di somme agli infermi da parte di operatori; l'impiego di ambulanze vetuste, 2 rilevando non conformità lievi o gravi in 67 strutture/aziende rispetto al totale degli obiettivi oggetto di ispezione, pari al 25% complessivo.
Alcuni interventi hanno evidenziato irregolarità più gravi e reso necessario i seguenti provvedimenti: il sequestro amministrativo di 30 ambulanze; il sequestro penale di 6 estintori e 171 confezioni di farmaci; la denuncia di 44 persone; l'emissione di due ordinanze di sospensione totale delle attività di trasporto infermi e di un decreto di sospensione dell'utilizzo di un'autoambulanza; l'irrogazione di sanzioni amministrative per un valore di euro 26.170.
L'ammontare complessivo dei beni sequestrati è pari ad oltre 2,3 milioni di euro. Il monitoraggio ha richiesto un attento coordinamento centrale al fine di uniformare gli interventi dei vari Nas sul territorio, le cui procedure sono vincolate alle variegate cornici normative regionali e locali, con una frequente diversa interpretazione delle disposizioni e una differente applicazione dei conseguenti provvedimenti.
Il piano di controlli ha permesso di illustrare un quadro più rappresentativo del fenomeno, evidenziando aree di illegalità che, anche se frequentemente associate a una gestione superficiale delle risorse, può rappresentare un potenziale pericolo sia per gli operatori di bordo quanto per gli utenti del servizio, a causa dall'assenza di requisiti tecnici e sanitari degli automezzi, degli standard di attrezzature e materiale di consumo per il trasporto ordinario, nonché delle abilitazioni professionali del personale operante.

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Il fumo nella storia
Attivo o passivo, il fumo occupa un posto eminente nella storia della medicina. Da dove proviene il vizio del fumo? [...]
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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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