il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 22 dicembre 2007

BRONTE-ADRANO INCIDENTE AL KM 18.

Stamane alle 5,30 circa incidente con conseguenze che potevano essere molto gravi, al Km 18,400 della SS. 284 che da Bronte porta ad Adrano. Il Sig. A.P. di Bronte di 30 anni che andava al lavoro, a bordo della sua Bmw, si è improvvisamente trovato davanti un cane randagio, l'istinto lo ha portato a dare un colpo di sterzo verso destra per evitarlo, ed a quel punto l'impatto con il guard-rail è stato inevitabile. Ma non solo, prendendo lo stesso di spigolo lo ha divelto, andando a concludere la sua corsa nel terreno sottostante dopo aver fatto un volo di oltre 4 metri, ed abbattuto un albero che gli ha attuito la caduta. Per fortuna il guidatore sembra che abbia riportato solo un lieve trauma cranico e varie contusioni, ma dal volo fatto certamente si può ritenere molto fortunato per i danni avuti.
Lo stesso guidatore ha lanciato l'allarme, e sul posto sono giunti il 118 di Bronte che ha soccorso il malcapitato e lo ha portato all'ospedale di Bronte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Randazzo, per gli accertamenti del caso, ed i Vigili del Fuoco di Maletto, che hanno provveduto a mettere in sicurezza la vettura alimentata a gas. Poco dopo è giunto sul posto anche l'ANAS, per provvedere a sistemare le misure di sicurezza sul luogo, in quanto per l'urto è stato divelto oltre 20 metri di guard-rail. C'é da dire che anche l'asfalto era molto umido a causa delle basse temperature che ci sono in questi periodi nelle nostre zone.

STAFF www.bronte118.it

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lunedì 10 dicembre 2007

UNA GITA DOMENICALE RISCHIA DI TRASFORMARSI IN TRAGEDIA

SALVATI DAI VVF DI MALETTO


Erano andati a farsi il solito giro domenicale, con la propria Jeep, ma la gita si è trasformata in un’oretta di paura. E’ accaduto a Maniace lungo la vecchia strada che da Passo Serra porta a Maniace, e attraversa il torrente Martello, due Catanesi che da anni vanno in quei luoghi, hanno deciso, nonostante il torrente fosse molto ingrossato, di attraversare in mezzo all’acqua, giunti in centro la loro Jeep, una Land Rover, a causa dell’acqua alta, si è spente, ed i due sono rimasti in mezzo all’acqua impetuosa, non potendo uscire, ed a rischio di venire travolti dalle forti onde.
I due con il telefonino hanno lanciato l’allarme, e sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco di Maletto. Vista la pericolosità della situazione, e con l’ausilio di tecniche SAF, i Vigili hanno prima assicurato la Jeep, e poi con un verricello hanno tirato all’asciutto la vettura dopo aver messo in salvo i due occupanti. Consci del pericolo scampato, e degli attimi di paura vissuti, i due Catanesi hanno ringraziato i VVF. Non è la prima volta che accadono episodi del genere, in quanto molte volte, sia sui Nebrodi, sia nei vari torrenti della zona, la voglia di fare spavalderie, porta a delle reali situazioni di pericolo. In questa stagione è consigliabile evitare i tragitti pericolosi ed a rischio di inondazioni o di nevicate.

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fonte STAFF www.bronte118.it


RANDAZZO INCIDENTE SULLA SS.120

Mentre i nostri politici ancora discutono se rimodernare la SS.120 o se fare un nuovo tracciato, gli incidenti continuano ancora a verificarsi. Stamane verso le 08,00 al Km 191 circa, tra Montelaguardia e Passopisciaro, si è verificato l’ennesimo incidente, che ha coinvolto ben tre autovetture. Sembra che il signor A.M.F. di 35 anni, alla guida di una Nissan Micra che andava verso Passopisciaro, in una curva, forse a causa della velocità, o forse per il fondo stradale bagnato, è andato diritto, carambolando,e tamponando un’altra Nissa Micra che invece saliva verso Randazzo, con due persone a bordo, e finendo la sua corsa contro una Toyota Land Cruiser.
Sul posto sono arrivati immediatamente i Carabinieri di Randazzo e Passopisciaro, i Vigili del Fuoco di Maletto, e gli equipaggi del 118 di Randazzo e Maletto. Per uscire i feriti dalla vettura, è stato necessario che i Pompieri aprissero la macchina, che aveva le portiere bloccate, dopodichè i due feriti, entrambi di Randazzo, sono stati imbarellati e trasportati dalle ambulanze al Pronto Soccorso dell’ospedale di Bronte, per ulteriori accertamenti. Il guidatore G.M. di 34 anni, ha subito la frattura del polso un trauma costale e varie contusioni; il passeggero R.M. di 48 anni ha subito varie contusioni; entrambi hanno avuto prognosi di svariati giorni. Sul posto sono rimasti poi i Pompieri fino alla messa in sicurezza della scena, e i Carabinieri per i rilievi dell’incidente, e per la rimozione delle vetture con il carro attrezzi.
fonte STAFF www.bronte118.it

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giovedì 6 dicembre 2007

Cinque i feriti

Un'ambulanza del 118, a bordo della quale viaggiavano quattro paramedici, la notte scorsa si è scontrata, in via Albanese, a Palermo, contro una Ford Focus guidata da un carabiniere. Per lo scontro, il mezzo del 118 si è ribaltato. Cinque i feriti. Sono i paramedici e il militare. Medicati nei pronto soccorso degli ospedali di Villa Sofia e Buccheri La Ferla. Non sarebbero in gravi condizioni. Sulla dinamica dell'incidente, ancora tutta da chiarire, indaga la polizia municipale.
fonte www.bronte118.

mercoledì 5 dicembre 2007

scontro con ambulanza

Due sottufficiali di Mari Commi, uno dei dipartimenti della base spezzina della Marina Militare Italiana, sono morti stamani in un incidente stradale in via Veneto, una delle arterie centrali della viabilità della Spezia. Secondo una prima ricostruzione i giovani, di poco più di trent'anni, in sella ad uno scooter si stavano recando al lavoro quando sono entrati in collisione con un'ambulanza della Croce Rossa in codice rosso (con sirene e lampeggianti accesi), che si stava dirigendo in ospedale con a bordo una persona colpita da infarto. L'ambulanza proveniva dalla Galleria Spallanzani. Lo scooter dei due giovani dalla centrale via Vittorio Veneto. Il luogo dell'incidente I giovani - Emiliano Colenna, 31 anni, sposato, originario di Lecce, e Antioco Salidu, 30 anni, di Cagliari- stavano raggiungendo il posto di lavoro e sono morti sul posto. A quanto si è appreso poco prima dell'impatto, accanto al motociclo transitava un autobus. L'autista del mezzo avrebbe visto l'ambulanza e si sarebbe fermato, mentre il conducente dello scooter, avendo visibilità ridotta, non si sarebbe accorto del veicolo in arrivo.

A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte dei medici. Il medico legale ha constatato gli avvenuti decessi ed il magistrato ha reso il nulla osta per il trasferimento dei corpi. Il paziente trasportato sull'ambulanza coinvolta nel sinistro è stato trasferito in ospedale con un altro mezzo. I due corpi, coperti da un telo, sono rimasti in strada dalle 6.30 alle 9.30, il tempo necessario alle operazioni di trasferimento all'obitorio. Sul posto sono arrivati i vertici della Marina della Spezia, ed il cappellano militare. I rilievi sono stati effettuati dagli agenti della polstrada coadiuvati dai vigili urbani e dai carabinieri. Il Comando in capo del dipartimento Alto Tirreno della Marina Militare ha annullato la messa solenne prevista alla Spezia per stamani in occasione della celebrazione di Santa Barbara, patrona delle forza armata. La decisione è stata assunta in segno di rispetto nei confronti delle famiglie dei due militari deceduti. I due sottufficiali erano in servizio in città soltanto da un anno, ma entrambi erano militari di carriera, in ferma permanente, con esperienza alle spalle. Vivevano tutti e due poco distante, uno ad Albiano Magra e l'altro in città. In memoria dei due militari, la Marina Militare ha celebrato una funzione nella piccola cappella interna al dipartimento.
inviata da www.bronte118.it

Tagli alla sanità, i dubbi del ministro. La Regione: stiamo rispettando i patti

LIVIA TURCO A PALERMO. È intervenuta a una iniziativa del Partito democratico. «È una volgarità istituzionale attribuire le responsabilità dei tagli a Roma. Vorrei parlare al parlamento siciliano»
Palermo. «Dire che il piano di rientro è imposto da Roma è una volgarità istituzionale». Non usa mezzi termini il ministro della Salute Livia Turco, a Palermo per un convegno sulla «sanità siciliana malata», organizzato a Palazzo dei Nonnanni dal gruppo del Pd. La Turco intende subito sgombrare il campo da ogni equivoco: il piano di rientro, cioè il programma di contenimento della spesa sanitaria per azzerare il disavanzo, «nasce da una generosissima assunzione di responsabilità del governo nazionale che ha deciso di mettere a disposizione delle risorse alle Regioni come la Sicilia che hanno deciso di azzerare i debiti e migliorare la qualità dei servizi». Nessuno è stato obbligato ad aderire, ha spiegato il ministro, e chi lo ha fatto potrà godere degli stanziamenti statali.
Il piano di rientro siciliano, ha ricordato il ministro, è stato siglato il 31 luglio e sottoposto a due verifiche. «Dal tavolo tecnico emerge che la verifica non ha avuto esito positivo, quindi il lavoro deve proseguire», dice il ministro, che poi precisa: «Le verifiche non si sono ancora concluse, mi auguro che vadano presto a buon fine perché finché non si concludono, lo Stato non può erogare le risorse». Tuttavia l'assessore Roberto Lagalla replica che «le verifiche di cui parla il ministro sono da riferire alla valutazione dell'andamento della spesa nel primo semestre dell'anno e quindi ben prima della definizione e dell'avvio del Piano di rientro». Secondo l'assessore quindi «gli indicatori in nostro possesso confermano il raggiungimento degli obiettivi attesi».
La Turco ribadisce la disponibilità a collaborare con la Regione e con l'assessore Roberto Lagalla, ieri assente,("avrei preferito che ci fosse stato", dice il ministro), e aggiunge: «Per farla finita col balletto Roma-Palermo, sarei contenta di partecipare a una seduta dell'Assemblea regionale per affrontare l'argomento alla luce del sole».
La Turco rivendica ripetutamente la sua «lealtà istituzionale», ricorda che il piano concordato con Roma indica solo gli obiettivi, «tocca poi alle Regioni stabilire come e dove intervenire».
«Per governare la Sanità occorre lealtà istituzionale, ma anche la capacità di coinvolgere tutti gli attori - afferma il ministro - Governare la Sanità vuoi dire chiudere gli ospedali quando non servono, vuoi dire che se il privato risponde a requisiti di qualità va bene, se serve solo a gestire consenso, allora non va bene».
Il segretario regionale del Pd Francantonio Genovese definisce il piano di rientro una «straordinaria opportunità» e accusa il governo regionale di una «gestione scellerata» della Sanità, «figlia di una politica che cerca di radicarsi attraverso logiche di scambio trovando nel campo sanitario un facile terreno di coltura». Gli fa eco il capogruppo del Pd all'Ars Antonello Cracolici che invita a «liberare la Sanità dal condizionamento politico». Tagli sì, quindi, ma agli sprechi e non alla qualità dei servizi, afferma Genovese, che ricorda come la spesa sanitaria, che definisce un «buco nero», assorba la metà delle spese della Regione e il deficit sia in continua ascesa. Il parlamentare regionale Roberto De Benedictis, che parla di «insostenibilità sociale» dei tagli così come prospettati fin quì dalla Regione, ribadisce: «Non vogliamo il commissariamento». In sostanza, l'opposizione invita il governo regionale a un'assunzione di responsabilità. Lagalla replica: «Non abbiamo mai preteso di deresponsabilizzare il governo regionale. Non sono andato al convegno per precedenti impegni di lavoro. E comprendo appieno il valore politico dell'iniziativa della sinistra che attacca strumentalmente il governo regionale». Intanto An chiede di avviare le ispezioni nelle Asl e negli ospedali. I direttori generali si difendono spiegando che lo sforamento dei budget si è reso necessario per non diminuire i livelli di assistenza.
01.12.2007 Salvo Toscano
fonte medpress.it

Sanità malata in Sicilia. «Lite» tra Turco e Lagalla

La Sicilia - 01.12.2007
Ed. Catania (pag. 13)
Marco Bisanti




Palermo. Non basta la «medicina» per ottenere la completa guarigione del Sistema sanitario regionale. Sulle corrette modalità di somministrazione, ovvero sulla giusta attuazione del cosiddetto «Piano di rientro», il Partito democratico siciliano ha le idee chiare e le espone all'Ars davanti al ministro della Salute, Livia Turco. Tutto questo ieri a Palermo in occasione del convegno «La sanità siciliana è malata: curiamola». L'incontro ha dato la possibilità al ministro di smarcare il governo centrale dalle bollenti polemiche che in Sicilia, in tempi recenti, hanno generato il solito balletto delle responsabilità. «Quella dei piani di rientro del deficit sanitario è una politica nazionale non impostata da Roma. Dire ciò è invece una volgarità istituzionale perché tradisce la sostanza del "Patto per la salute"».
Immediata la reazione dell'assessore regionale alla Sanità, Roberto Lagalla, assente al convegno per altri impegni assunti un anno fa: «Non abbiamo mai preteso di deresponsabilizzare il governo regionale rispetto alle scelte compiute, ma abbiamo ricordato come gravino sul piano di rientro norme e vincoli nazionali che finiscono con il condizionarne le azioni».
In sintonia con lo «sfogo» del ministro, invece, la ricetta che il Pd ha presentato a Palazzo dei Normanni, per voce dei suoi maggiori esponenti. La creazione di un'Agenzia regionale sanitaria, una riduzione delle Aziende, una rimodulazione del numero delle centrali operative del 118. Sono solo alcune delle proposte che il partito avanza alla Regione e che dovrebbero essere utili per il recupero, entro il 2010, di 1.321,8 milioni di euro. A questo si riferisce il segretario regionale di partito, Francantonio Genovese, quando parla del «vero buco nero dei conti della Regione», citando quel 54% che la spesa sanitaria assorbe sul totale delle uscite regionali.
Il piano di rientro è stato concordato lo scorso 31 luglio tra governo e Regione, ma come previsto dal testo - la Sicilia è già stata oggetto di due verifiche. il 20 settembre e il 15 ottobre scorso, che - come riporta il ministro Turco - «non hanno avuto un esito positivo».
01.12.2007 Marco Bisanti
fonte www.medpress.it

martedì 4 dicembre 2007

Secondo la procedura

Secondo la procedura, hai dieci minuti per partire, raggiungere il luogo dell'intervento, scaricare l'attrezzatura, soccorrere il ferito prima che l'arresto cardiaco sia letale. Dovrai anche scansare le aggressioni di chi aspetta lì, che alzerà le mani se il tuo arrivo non è stato istantaneo e le tue scuse non convincenti. Sei volte in media per notte, in un turno di lavoro di otto ore senza soste, per uno stipendio netto sui 900 euro, dato che non hai indennità. Sei un operatore del 118.

Nei prossimi giorni attueranno forme di protesta più incisive Carlo Cataldi, coordinatore palermitano degli autisti soccorritori, e i suoi colleghi. Non migliorano le condizioni degli operatori, chiedono l'adeguamento al contratto collettivo nazionale, una serie di indennità non garantite, e rassicurazioni sul futuro del servizio Emergenza/Urgenza in Sicilia. Non esiste, per loro, indennità di rischio, di reperibilità, la voce straordinari, di trasferta al posto di lavoro, a volte distante decine di chilometri, né buoni pasto.

La stampa siciliana gli da addosso, puntando il dito su episodi di incuria, ritardi e assenteismi: "Dei fannulloni di certo non farebbero questo lavoro - risponde Cataldi - possono capitare dei ritardi delle ambulanze, dato che si lavora coordinati dalla centrale operativa del 118,che smista le chiamate per la loro priorità. Discriminare e denigrare tutti gli operatori 118 credo sia da vigliacchi".

Si svolge lavoro d'equipe con medici e infermieri, ma le condizioni di lavoro non sono paragonabili. I dipendenti non hanno neppure la certezza di essere riconfermati ad un part-time da 120 ore, che nella pratica diventano oltre 150 al mese. Eppure le rogne sono ben accette: la maggior parte degli operatori siciliani del 118 hanno cominciato da volontari della Croce Rossa Italiana, per poi fare di questo servizio civile un mestiere. Da 22 anni, nel caso di Carlo, ma senza prospettive incoraggianti. Fanno capo alla Si.s.e. spa, società privata emanazione della CRI, che sarà sciolta il prossimo 31 dicembre per far posto a un ente riformato a composizione mista.

Come recuperare il personale che svolgerà lo stesso servizio? Si licenziano in blocco 3200 dipendenti e se ne programma il reinserimento nella nuova AZIENDA , che vedrà la luce nel 2008. L'organico del bacino palermitano conta circa 900 dipendenti a tempo indeterminato, oltre a quelli destinati a mansioni amministrative, assunti in momenti diversi, con diverse formazioni e tipi d'impiego. L'ultima tranche di assunti conta 74 dipendenti che, privi di qualifica OVAS e patente di guida per l'ambulanza, hanno ultimato la formazione per subentrare al personale che verrà tagliato. Prevedibilmente, proprio una settantina di lavoratori.

Un altro volontario della CRI è il presidente della Si.s.e. spa. Guglielmo Stagno D'Alcontres, che percepisce però un ricco indennizzo mensile. Cifre considerevoli, per un'azienda che non riesce a incentivare i dipendenti con le più elementari indennità. Sono gli stessi coordinatori, accolti in seno ai Cobas a dare suggerimenti per far quadrare il bilancio. Rimane inutilizzato il deposito per il parco macchine di via Nenni a Palermo, una struttura di 500x850 metri che potrebbe ospitare tutte le ambulanze siciliane ed è anche dotata di macchinari per l'autolavaggio: la SISE paga un'altra area in via Belgio per custodia e un altro per il lavaggio dei mezzi.

Venerdì scorso si sono incontrati con il governatore Salvatore Cuffaro i delegati regionali del 118 con l'intenzione di dichiarare lo sciopero, poi revocato. "Cuffaro, più che rassicurare, ha fatto la voce grossa - racconta ancora Cataldi - rammentandoci che non siamo nella posizione di pretendere. Ci viene rammentato che non ci sono fondi per il pagamento delle relative ore in esubero che, da due anni abbiamo effettuato, e mai verranno pagate e riconosciute in futuro". Gli operatori 118 in questo momento dovrebbero svolgere un contratto part-time mentre raggiungono le 150 e più di ore, lavorando come se fossero inquadrati con contratto full time. È facile aumentare le ore di lavoro a carico, visto che negli stessi turni ad inizio mese, vengono calati, i turni in più per sostituire i colleghi della stessa postazione che sono in ferie o sotto infortunio.

domenica 2 dicembre 2007

incidente stradale sulla strada statale 284 Catania-Adrano

E' di un morto e almeno tre feriti, uno dei quali grave, il bilancio di un incidente stradale avvenuto a Biancavilla, sulla strada statale 284 Catania-Adrano. La vittima è una giovane, Giuseppina Castelli, di 25 anni, di Motta Sant'Anastasia. Era in sella a un motoveicolo insieme con il fidanzato Salvatore Vasta, 25 anni, di Trecastagni, rimasto gravemente ferito. Il giovane, trasportato dall'Elisoccorso nell'ospedale Cannizzaro, è in condizioni critiche. Ha perso una gamba ed è tuttora sottoposto a un intervento chirurgico.
L'incidente stradale, nel quale sono rimaste ferite, in modo non grave, altre due persone, ha coinvolto in totale sette veicoli: due motocicli, tre automobili, un autocarro e un furgone. Secondo un prima ricostruzione fatta dalla polizia stradale sarebbe stato provocato dal guidatore di una Ford C Max, tra i feriti non gravi, che, in fase di sorpasso avrebbe invaso la corsia opposta. Indagini sono comunque in corso per stabilire la dinamica esatta dell'incidente.
fonte www.bronte.118.it

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Newsletter Speciale di ven 29 mag 2009

Il fumo nella storia
Attivo o passivo, il fumo occupa un posto eminente nella storia della medicina. Da dove proviene il vizio del fumo? [...]
Fumo e fumo passivo
Uno studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, ha dimostrato che a rimetterci sono sempre i bambini, anche se non sono ancora venuti alla luce. Con il commento del Dott. Paolo Noschese [...]
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Il fumo fa male alla salute ed e' causa di danni che vanno dal problema estetico al tumore: e' scritto anche su ogni pacchetto di sigarette. Con il commento del Prof. Vincenzo Lazzaro [...]
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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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