il 118 in sicilia

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In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 29 marzo 2010

Tagliati i posti letto, non le attese e le liste non sono state pubblicate


La Sicilia - 29.03.2010
Ed. del 29.03.2010 - Catania - pag. 41
Pinella Leocata

La riforma della Sanità.
Tagliati i posti letto, non le attese e le liste non sono state pubblicate
L'assessore regionale aveva chiesto ai manager di rendere noti i dati.
Massimo Russo: «E' un provvedimento necessario a garantire la trasparenza amministrativa. La pubblicazione dei dati, anche quelli negativi, serve a stimolare efficienza e competizione».

Una rapida risposta alla richiesta di analisi e di visite specialistiche, insieme all'efficacia e alla qualità del pronto soccorso, è il fronte su cui i cittadini misurano l'efficienza del sistema sanitario. Attendere settimane, mesi o addirittura anni per una prenotazione uccide la fiducia nell'assistenza pubblica, e dunque nello Stato, prima ancora che vite umane, come talvolta accade. E non a caso l'assessore regionale alla Salute Massimo Russo ha incluso il taglio delle liste d'attesa tra i primi obiettivi assegnati ai manager di Aziende sanitarie provinciali e di aziende ospedaliere. Un obiettivo inserito tra quelli da raggiungere entro il 31 dicembre.
Un tempo troppo stretto, stando ai fatti. L'Asp 3 e le aziende ospedaliere Garibaldi, Cannizzaro e Policlinico-Ove - come ovunque nella Regione, del resto - hanno prontamente tagliato i posti letto e stanno accorpando, che significa chiudere, intere strutture e reparti per contenere le spese, ma la riduzione dei tempi d'attesa è ancora di là da venire.
Ad essere impaziente, e ad incalzare i manager della sanità, è l'assessore Russo che, il 22 marzo scorso, con una propria nota resa pubblica, ha sollecitato le aziende del sistema sanitario a pubblicare sul proprio sito, e in tempi brevissimi, «tutti i dati relativi ai tempi d'attesa per l'erogazione delle prestazioni sanitarie quali gli esami diagnostici, le visite specialistiche e i ricoveri programmati in day hospital e in day surgery». Le parole dell'assessore sono nette e non lasciano spazio a libere interpretazioni.
«E'un provvedimento necessario se si vuole continuare a perseguire la politica della trasparenza amministrativa, con l'obiettivo di fornire al cittadino un servizio sanitario più moderno e funzionale». Ed aggiunge. «Sono convinto che la pubblicazione dei dati, anche quelli negativi, costiruisce un modo efficace per stimolare una maggiore efficienza da parte di ciascuno e persino una sana competizione tra le aziende».
Finora né l'Asp3 né le aziende ospedaliere di città hanno provveduto, E, seppure assicurano che lo faranno in tempi brevi, non è dato sapere come viene quantificato questo termine. Anche perché i manager dovranno decidere se pubblicare sul sito l'attuale stato dei fatti, come suggerisce l'assessore, anche con i dati negativi che questo comporta - basti pensare che nell'inchiesta fatta dal nostro giornale nell'ottobre scorso abbiamo registrato un'attesa di un anno e due mesi per un'ecografia al seno e di almeno sei mesi per una colonscopia - o attendere la riorganizzazione delle prenotazioni, come sembra si orientino a fare.
Questo significa realizzare il sempre annunciato e mai realizzato Cup, centro di prenotazione unica, in modo da evitare l'abitudine che oggi invale tra i cittadini di prenotarsi in vari ospedali alla ricerca dell'appuntamento più vantaggioso. Pratica che allunga le liste d'attesa, crea disfunzioni nel servizio e falsa i dati, anche perché spesso gli utenti non annullano le prenotazioni divenute inutili. E' un circolo vizioso. Chi ha bisogno, consapevole delle carenze e delle lungaggini del servizio sanitario, si affanna a trovare l'opportunità migliore e così appesantisce il meccanismo complessivo.
Mafare il Cuprichiederà tempi più lunghi di quelli dati dall'assessore Russo, anche perché questo passaggio presuppone una migliore e più funzionale articolazione di tutto il servizio, a partire dalla distinzione tra le visite di medicina di base e quelle specialistiche, per arrivare a quella tra visite di primo accesso e visite di controllo e all'indicazione, da parte del medico di base, del livello d'urgenza della prestazione sanitaria richiesta.
Iniziative opportune per razionalizzare il sistema e per dare precedenza ai casi più urgenti, ma che rischiano di diventare un alibi per ritardare la pubblicazione delle attuali liste d'attesa che, seppure sconfortante, potrebbe e dovrebbe funzionare da sprone e assumere il senso di una precisa assunzione di responsabilità.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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