il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 28 maggio 2011

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Repubblica
Ed. del 26.05.2011 - Palermo - pag. VII
Giusi Spica
Articolo letto 42 volte
Contestato anche il bando dell`ospedale Papardo-Piemonte di Messina. “Criteri non trasparenti”
Forniture per gli ospedali sotto accusa l'Authority fa bloccare un'altra gara
Le prime maxi gare d’appalto centralizzate per le forniture ospedaliere finiscono nel mirino dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Sotto la lente d’ingrandimento dei sette membri dell’organo, nominati dai presidenti di Camera e Senato, non c’è solo il bando da 56 milioni di euro perle forniture chirurgiche emesso dall’ospedale Garibaldi di Catania.
Sotto accusa c’è anche la gara per le forniture di emodinamica e cardiochirurgia bandita dall’ ospedale Papardo-Piemonte di Messina. Un appalto da 86 milioni e 800 mila euro per rifornire tutta la Sicilia orientale. II manager, Armando Caruso, si difende: «Abbiamo già risposto punto per punto ai dubbi mossi dall’Authority». Ma al momento la procedura resta ferma alla fase di aggiudicazione provvisoria. Percorrere ai ripari contro la pioggia di ricorsi, l’assessorato regionale alla Salute ha autorizzato l’apertura di un tavolo tecnico con Assobiomedica, Associazione dei fornitori ospedalieri (Afors), e Fifo (fornitori di Confcommercio), che a breve pubblicheranno le linee guida.
La gara di Messina è stata bandita a luglio scorso. Prevede una Fornirura di 431 lotti, per un totale di quasi 87 milioni di euro. I vincitori approvvigioneranno per quattro anni le sette aziende ospedaliere che fanno parte del bacino della Sicilia orientale. Alla gara si presentano 42 ditte. Ma qualcuno propone un ricorso al Tar di Catania segnalando irregolarità nel capitolato tecnico. Come per la gara del Garibaldi, l’organo amministrativo nega la sospensiva. La procedura sembra filare liscia. Finché, il 9 febbraio arriva il primo alt da parte dell’Autorità.
L’esito dell’istruttoria, avviata in settembre inseguito a un esposto, è negativo. L’Authority ritiene che il bando sia «in contrasto con i principi di correttezza e trasparenza fissati dal codice dei contratti»: manca l’indicazione dei prezzi unitari a base d’asta, non è prevista la verifica dei prezzi offerti successiva all’affidamento, non c’è una puntuale definizione dei fabbisogni e dei quantitativi previsti in ciascun lotto di gara per l’intera durata dell’appalto e la cauzione provvisoria per singolo lotto non è congrua. Il 22 febbraio l’azienda pubblica la lista provvisoria dei vincitori. Ad aggiudicarsi la maggior parte dei lotti, 86 su 431, è Axa Medical, con sede a Milano e Palermo. Seguono la multinazionale Abbott, la siciliana Presifarm, G&V Hospital e la Cook. La Johnson & Johnson, che ha stravinto nella gara del Garibaldi, si aggiudica appena due lotti. Ma a marzo arriva la notifica dell’Authority.
Da quel momento il direttore generale ha trenta giorni di tempo per rispondere e comunicare gli eventuali provvedimenti. Lo fa ad aprile, con un dossier concordato coi direttori generali delle altre aziende di bacino e con l’assessorato. I contenuti, al momento, non sono noti. Mal’istruttoria è ancora pendente. Caruso ci tiene a precisare che «le criticità segnalate non sono le stesse del bando del Garibaldi». Quali sono le differenze? Anche al bando sulle forniture di emodinamica viene attribuita la mancanza di prezzi a base d’asta, ma non c’è il criterio della percentuale di sconto minimo sul proprio listino. «Il Papardo non ha definito i prezzi per lotto e prodotto - spiega l’avvocato Claudio Salibba, che ha seguito la vicenda – ma ha dato come riferimento aggregati di prezzo molto vaghi, basati sullo storico dell’anno precedente». Altra differenza: la gara del Papardo ha adottato il criterio del prezzo più basso. Senza, dunque, l’introduzione del criterio qualitativo, che nella gara del Garibaldi, attribuisce un peso di 60 centesimi, contro i 40 di quello economico. Il prezzo più basso - continua il legale - è stato stabilito senza base d’asta, ma la ditta doveva garantire
il prezzo più basso praticato anche nelle altre con trattazioni con altre aziende nazionali».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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