il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

venerdì 12 marzo 2010

Un'ambulanza per ogni campanile sprechi e clientele all'ombra del 118

La Repubblica - 11.03.2010
Ed. dell'11.03.2010 - Palermo - pag. IV
Emanuele Lauria

Un'ambulanza per ogni campanile sprechi e clientele all'ombra del 118
A San Mauro Castelverde neanche una chiamata in trenta giorni.
SAN MAURO CASTELVERDE - Alle tre del pomeriggio i due soccorritori del 118 confinati su un cocuzzolo delle Madonie sono davanti alla tv. Ammazzano il tempo guardando "Uomini e donne", aspettano, dopo aver mangiato un panino, la fine di un turno che anche oggi non li ha costretti a salire a bordo dell'ambulanza. La centrale operativa, da queste parti chiama in media una volta a settimana. A gennaio il telefono non ha squillato mai. Fra febbraio e l'inizio di marzo, giusto tre volte: in un caso gli "angeli della strada" hanno accompagnato un pensionato a fare alcuni accertamenti all'ospedale di Cefalù, in un altro hanno soccorso un giovane che si era ubriacato durante la festa di Carnevale. Il disastrato (e affollato: di addetti) servizio 118 siciliano vive anche di queste contraddizioni. Ospita postazione sperdute come quella di San Mauro Castelverde, paesino di duemila anime sulle Madonie, che in tutto il 2009 hanno fatto appena 45 interventi: record negativo. Ma ci sono altri presidi, sui Nebrodi, che "vantano" medie analoghe: Antillo, Floresta, Malvagna. Eppure ciascuna di essa impegna ogni giorno nei vari turni dodici autisti soccorritori. Effetto della distribuzione - in una rete fittissima di 256 postazioni - dell'esercito di oltre tremila autisti soccorritori che entrò a sirene spiegate nella Sise, la società per l'emergenza urgenza, nell'estate del 2005. Un'infornata voluta dalla giunta Cuffaro, che si preparava a una dura campagna elettorale.

IN LIQUIDAZIONE
Cinque anni dopo, la Sise viene liquidata (proprio ieri sono stati nominati i commissari) ma continua a pesare, e non poco, sui bilanci anemici della sanità. Perché i suoi pur numerosi dipendenti hanno accumulato straordinari per quasi 40 milioni. E il disavanzo è quasi doppio. Ora deve pagare la Regione: lo ha precisato l'av vocatura dello Stato, mettendo in ambasce l'assessore alla Sanità, Massimo Russo. Un paradosso che ora, in tempi di dieta per il settore, pone il tema dell'utilità di questo sistema capillare e costoso. Un sistema che viaggia a due velocità: nel 2008 la postazione del 118 del Politeama, a Palermo, ha fatto 3.932 interventi. A San Mauro gli operatori lavorano, calcolatrice alla mano, quasi cento volte di meno. Siamo andati a incontrare i soccorritori del piccolo centro delle Madonie, dove la sanità è un cartello sbiadito dietro una porta scrostata. Due di loro raccontano la loro storia. Anonimamente, perché la società non permette loro di parlare senza autorizzazione. «Gli straordinari? Li abbiamo fatti tutti», dice Angelo, nome di comodo. «I malati non sono mai mancati e ogni volta scattano puntualmente le sostituzioni. A prescindere dal numero delle chiamate. Ma questa non è una vita agiata, come qualcuno può pensare. Dieci di noi vengono da Palermo, ogni mattina sveglia alle quattro per fare 130 chilometri, arrampicandoci fin quassù con le nostre auto. E la benzina non ce la paga mica la società». Aggiunge il collega: «Vuole sapere se dodici per postazione siamo troppi? Forse sì in considerazione dell'attività svolta. Sono qui da tre anni e, onestamente, la maggior parte degli interventi fatti potevano tranquillamente essere effettuati da privati, amici o parenti dell'assistito. Ma un paio di volte abbiamo salvato la vita di abitanti del paese colpiti da infarto: basta questo, credo, per giustificare la presenza».

«IL 118? GUAI A TOGLIERLO»
E ilpaese si è stretto intorno al presidio del 118: nella scorsa primavera, quando si paventò lo smaltellamento della postazione, furono raccolte seicento firme di protesta. «Se ci togliessero quell'ambulanza, sarebbe una sciagura - sottolinea il sindaco Mauro Cascio - L'ospedale più vicino, quello di Cefalù è a poco meno di un'ora di tragitto. L'assistenza, in paese, è garantita dal 118 e da una guardia medica aperta nelle ore notturne». E Laura Scialabba, assessore alla Sanità di San Mauro Castelverde, ricorda come il Comune «abbia speso diecimila euro per fornire il servizio di emergenza di locali idonei». E allora il quesito che viene rilanciato, da questo avamposto nel cuore delle Madonie, è il seguente: si possono assicurare le cure e i soccorsi evitando gli sprechi? L'alto numero di postazioni sarebbe giustificato dalla complessità del territorio siciliano, dicono in assessorato.
Ma, al di là dei paesi più remoti come San Mauro, è proprio necessario - ad esempio - avere due postazioni a Lascari e Finale di Pollina, a pochi chilometri dall'ospedale di Cefalù? E come si può mettere alle spalle la gestione allegra del passato? Quella che ha portato al sovraffollamento degli organici ma anche, per intenderei, a tante altre spese sospette della precedente amministrazione: l'affidamento all'esterno della gestione delle buste paga, con un incarico da 570mila euro l'anno. O, ancora, i premi di risultato da 64 mila euro per i dirigenti di un'azienda chiamata in causa dal ministro Sacconi per i recenti casi di malasanità nell'Isola.

UNA SCATOLA VUOTA
I ritardi nella riorganizzazione del 118, da parte della Regione, sono stati stigmatizzati più volte dal ministero. Il decollo della nuova società, la Sues, che ha preso il posto della Sise, è legato proprio alla soluzione del problema degli straordinari. I dipendenti non vi vogliono rinunciare e non si accontentano dell'impegno dell'assessorato ad aumentare ore di lavoro (da 120 a 150 al mese) e, di conseguenza, anche le indennità. Chiedono anche un contratto di sanità pubblica, che tutelerebbe il personale più di quello di natura privata. Il tempo scorre, intanto. Il 31 marzo scade la proroga accordata alla vecchia Sise e la nuova società rimane un contenitore vuoto, privo di personale. Dentro, vi stanno solo gli amministratori, nominati alla vigilia del 2010. Il presidente del consiglio di gestione è Gaetano Bonfiglio, già sindaco di Gravina di Catania e già direttore del (mai realizzato) polo d'eccellenza ortopedico della città etnea. Un tecnico particolarmente gradito a Lombardo, che nel 2007 lo volle suo esperto alla Provincia di Catania. Con lui, nel cda, anche Salvatore Geraci e Michele Battaglia, mentre a guidare il comitato di sorveglianza della nuova società che dovrebbe gestire il 118 è Dario Allegra, manager del Civico di Palermo e fedelissimo del leader del Pdl Sicilia Gianfranco Micciché. Uomini non distanti dalla politica, già ingaggiati per una rivoluzione che tarda a partire. Lunedì sono in programma due riunioni decisive, in assessorato: si cerca di un faticoso accordo coi sindacati. Ma adesso prende quota l'ipotesi che la Sise, seppur in liquidazione, riceva l'ennesima proroga.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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