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NUOVA POLEMICA SUL CASO LI GAMBI
Schifani: «Se l’ospedale di Mazzarino è aperto deve essere in grado di affrontare emergenze»
PALERMO. Il presidente del Senato, Renato Schifani, non ha nascosto le sue perplessità in merito alla relazione degli ispettori dell’assessorato regionale alla Sanità sul «caso Mazzarino». Schifani, ieri a Palermo in occasione delle «Giornate internazionali della medicina d’emergenza», ha posto l’accento sull’efficienza delle prime cure prestate al giovane Filippo Li Gambi, deceduto in seguito ad un incidente stradale. «La commissione – ha detto Schifani – parte dal presupposto, che io condivido, secondo cui se gli ospedali stanno aperti devono essere in grado di affrontare le emergenze, altrimenti vanno chiusi. Mazzarino, a quanto pare, era aperto ma non era in grado di occuparsi di emergenze». Poi ha aggiunto: «Secondo la commissione parlamentare, se la sala operatoria dell’ospedale di Mazzarino fosse stata attiva, Filippo Li Gambi, morto poi a Caltanissetta, si sarebbe salvato. Al riguardo si deve considerare che al "Santo Stefano" (Mazzarino, ndr) era stata formulata la diagnosi corretta di ipovolemia, che è stata poi la causa della morte. Un intervento operatorio e un’assistenza rianimatoria eseguiti nell’ora successiva all’incidente avrebbero sicuramente favorito un esito diverso, forse opposto della vicenda».
Non si è fatta attendere la replica del direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Paolo Cantaro: «Mi giunge inattesa la dichiarazione del presidente Schifani. Il presidio di Mazzarino non avrebbe mai potuto trattare una patologia così severa come quella del povero Li Gambi. Bene hanno fatto i medici del "Santo Stefano" a prestare le prime immediate attività terapeutiche e a curarne il trasferimento all’ospedale di Caltanissetta, deputato alla trattazione delle emergenze. Peraltro, la relazione ispettiva disposta dall’assessorato, evidenzia precise responsabilità per le quali stiamo valutando i provvedimenti da assumere».
Non si è fatta attendere la replica del direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Paolo Cantaro: «Mi giunge inattesa la dichiarazione del presidente Schifani. Il presidio di Mazzarino non avrebbe mai potuto trattare una patologia così severa come quella del povero Li Gambi. Bene hanno fatto i medici del "Santo Stefano" a prestare le prime immediate attività terapeutiche e a curarne il trasferimento all’ospedale di Caltanissetta, deputato alla trattazione delle emergenze. Peraltro, la relazione ispettiva disposta dall’assessorato, evidenzia precise responsabilità per le quali stiamo valutando i provvedimenti da assumere».
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