La Sicilia - 13.10.2009
Ed. del 13.10.2009 - I Fatti - pag. 9
Lillo Leonardi
LA MORTE DI FILIPPO LI GAMBI
L’Asp nissena: sotto inchiesta 6 medici dell’ospedale S. Elia
Avviato un procedimento disciplinare sulla base della relazione degli ispettori inviati dall’assessore
CALTANISSETTA. Mentre infuria il dibattito politico sul caso di malasanità che ha portato alla morte, il 21 agosto scorso, del ventitreenne centauro di Mazzarino Filippo Li Gambi – deceduto a seguito di un incidente stradale – e sull’opportunità o meno di creare altre Commissioni parlamentari di inchiesta, il nuovo direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, Paolo Cantaro, ieri ha confermato l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di sei medici dell’ospedale «S. Elia» del capoluogo nisseno, «sulla base del contenuto della relazione finale degli ispettori nominati dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo».
La stessa Asp non esclude l’eventuale rescissione del contratto dei sei medici attualmente sul «banco degli imputati» (due chirurghi vascolari, due ortopedici e due anestesisti). A tal proposito, sarà l’apposita commissione per l’istruzione dei procedimenti disciplinari a decidere.
Era stato lo stesso assessore Russo, trasmettendo all’Asp la relazione ispettiva, a sollecitare al manager Paolo Cantaro l’adozione dei relativi provvedimenti sulla base «dei gravi e documentati rilievi contenuti nella relazione finale». Proprio sul caso Li Gambi, l’assessorato regionale alla Sanità ha trasmesso alla Procura di Gela gli atti con la relazione finale dei tre ispettori. Dossier che era stato esplicitamente richiesto dai magistrati lo scorso mese. «Abbiamo inviato i risultati del nostro lungo e complesso iter istruttorio – ha detto l’assessore Massimo Russo – nell’ottica della massima collaborazione istituzionale». La relazione ispettiva, firmata dai medici Renato Li Donni, Giuseppe Murolo e Francesco Carullo, era stata disposta da Russo dopo la morte di Li Gambi per verificare la correttezza delle terapie sia al «Santo Stefano» di Mazzarino, dove il giovane era stato subito trasportato, sia al «Sant’Elia», dove Li Gambi è morto. Provvedimenti sono stati adottati anche per un altro recente caso di malasanità, che ha portato al decesso del pensionato nisseno Angelo Giulietti, 68 anni, al quale (al «Longo» di Mussomeli) è stato trasfuso sangue del gruppo sbagliato dopo un intervento chirurgico per l’applicazione di una protesi all’anca. Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta ha infatti invitato la Commissione disciplina per il personale dipendente a valutare le opportune sanzioni da comminare nei confronti di altri sei operatori sanitari (personale tecnico e infermieristico) degli ospedali di San Cataldo e di Mussomeli, responsabili dei gravi errori di trasfusione di sangue. Contestualmente, la direzione dell’Azienda sanitaria provinciale ha deciso il trasferimento di tutta l’attività laboratoristica del Centro immuno-trasfusionale dell’ospedale «Raimondi » di San Cataldo al medesimo servizio dell’ospedale «Sant’Elia» di Caltanissetta. Il «Raimondi» continuerà a svolgere solo la raccolta del sangue. Per la morte di Giulietti (avvenuta dopo 15 giorni di coma) i carabinieri hanno notificato 5 avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti dei due ospedali. L’inchiesta non però ancora conclusa e la lista degli indagati potrebbe allungarsi. L’autopsia ha intanto confermato come l’errata trasfusione ha provocato danni irreparabili agli organi vitali del pensionato.
13.10.2009
Lillo Leonardi
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2659
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