il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 12 ottobre 2009


Giornale di Sicilia - 12.10.2009
Ed. del 12.10.2009 - pag. 7
Giacinto Pipitone

REGIONE. Il presidente dell'Assemblea sulla vicenda della morte del ragazzo: «Bisogna verificare se la riforma ha aperto falle che vanno corrette»
Sanità: indagine dell'Ars su Mazzarino. Lombardo attacca, nasce il caso Milone
L'assessore critica Russo sul «depotenziamento dell'ospedale». Il governatore: «Eccessi da galoppini»
Il governatore: «Disdicevoli le polemiche mentre si seppelliscono i morti a Messina». Due giorni fa un incontro a Palermo tra Schifani e gli uomini a lui più vicini, tra cui lo stesso assessore Milone.

PALERMO. Una commissione di indagine all'Ars sul caso Mazzarino. La morte del giovane Filippo li Gambi, che ha già messo l'uno contro l'altro il presidente del Senato Renato Schifani e l'assessore Massimo Russo, infiamma il Parlamento. E provoca una spaccatura in giunta, dove l'assessore Mario Milone prende le distanze da Russo riproponendo quel solco - fra assessori del Pdl vicini a Schifani e i membri della giunta più in linea con il presidente - che aveva caratterizzato il primo governo Lombardo.
E non a caso il govematore ha mostrato tutto il suo disappunto perle parole di Milone rilevando l'incompatibilità di questa posizione «con chi deve continuare a far parte della giunta».
Il caso
Li Gambi morì il 20 agosto in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale: a Mazzarino la sala operatoria era chiusa e nella notte dopo il trasporto a Caltanissetta perse le vita. Sotto accusa finirono entrambi gli ospedali. Russo ha sempre indicato in quello nisseno le principali responsabilità. Schifani, citando la relazione preliminare della relatrice di una prima commissione di inchiesta nazionale, ha messo in discussione questa conclusione. Sullo sfondo però è tornato lo scontro sui tagli nella sanità promossi da Russo.
La commissione all'Ars
Il primo a chiedere che l'Ars riaprisse il caso e disponesse una commissione di indagine era stato Salvino Caputo: «Russo ha indebolito il sistema. Almeno 15 ospedali sono ad altissimo rischio». E il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, ha accolto la richiesta: «Persiste su questo caso una nebulosa che non possiamo più tollerare. Bisogna verificare se la riforma approvata per migliorare la qualità della sanità funziona, o se non ci siano invece delle falle che dovremmo correggere». Scelta apprezzata dal sindaco di Mazzarino, Vincenzo D'Asaro e dal capogruppo Pdl, Innocenzo Leontini.
La cautela di Alfano
La commissione di indagine dell'Ars ha poteri meno incisividi quella già attivata dal Parlamento nazionale: si limita ad azioni conoscitive senza entrare nel merito dell'inchiesta giudiziaria. Ma il passaggio ha un forte impatto politico. Più cauto il ministro della Giustizia: Angelino Alfano ha ricordato all'Ansa che il caso non è chiuso per poi aggiungere che «vi è un'inchiesta della magistratura e a quella occorre affidarsi. Auspico che i magistrati arrivino a buon esito nel minor tempo possibile. In gioco c'è l'accertamento delle responsabilità sulla storia di un ragazzo che non avrebbe dovuto morire».
Lombardo sdegnato
Il governatore ritiene «disdicevoli» le polemiche sulla sanità soprattutto «mentre si stanno seppellendo i morti per il disastro di Messina». Per Raffaele Lombardo «la riforma della sanità è avversata più o meno pretestuosamente dai nostalgici di un sistema afflitto da sprechi e inefficienze, nonostante il valore degli operatori». Anche il governatore ha ricordato che «sui casi di malasanità si pronuncerà la magistratura» bocciando così la mossa di Cascio.
La tesi di Russo
L'assessore alla Sanità ha sempre puntato sui ritardi negli interventi messi in campo a Caltanissetta, dopo il trasferimento da Mazzarino. Russo sabato ha criticato «le strumentalizzazioni messe in atto da un'alta carica dello Stato». Poi ha sottolineato i risultati della sua gestione ricordando che «da quando ci sono io le tariffe di radioterapia non vengono decise in un retrobottega (riferimento agli incontri di Cuffaro con Aiello, ndr)». E rispolverando il caso del vaccino contro il papillomavirus, che la Regione aveva acquistato a prezzo altissimo per la proceduramessain atto dall'allora dirigente della Sanità Saverio Ciriminna, Russo ha rilevato che «questo dirigente, un medico, oggi è stato ripescato come capo di gabinetto dell'assessore al Territorio Mario Milone».
L'attacco di Milone
Milone non ha gradito: «Russo sia più prudente. Se un medico si occupa di territorio, devo ricordare che Russo, magistrato, si occupa di sanità». Anche Milone prende le distanze dalla riforma della sanità: «È accaduto che una scelta assessoriale di graduale depotenziamento del presidio di Mazzarino ha impedito allo stesso di poter assolvere alle funzioni di medicina di urgenza. Il problema non è risolto e mi auguro che Russo lo affronticonminoreimpulsività». '
Milone si dimette?
Una presa di posizione, quella di Milone, che Lombardo non ha gradito: «Spiace rilevare le parole di Milone, che fino ad oggi si è fatto apprezzare per cortesia e rispetto umano. È giusto difendere i propri collaboratori, ma è fuori luogo esprimere giudizi di idoneità sui titoli per fare gli assessori e inerpicarsi sulle funzioni dei vari ospedali». Infine, l'affondo più duro del governatore sull'assessore al Territorio: «Gli eccessi restino appannaggio della nutrita schiera dei galoppini e non coinvolgano la giunta e chi deve continuare a farne parte». Un messaggio di Lombardo, che sarebbe da mettere in relazione a un incontro che Schifani ha avuto con i suoi fedelissimi in occasione di un convegno: lì si sarebbe anche pianificata una nuova strategia offensiva contro il governatore che passerebbe pure dal ritiro degli assessori di riferimento se la situazione precipitasse, a cominciare proprio da Mario Milone. Che intanto però replica: «Non ho attaccato Lombardo. Sono sereno. Ho solo criticato alcune dichiarazioni di un mio collega assessore, che non ho condiviso».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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