il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 17 febbraio 2008

BASILICATA. I centri dovranno misurarne l’efficacia


L’emergenza cambia volto: via libera all’Obi nei presìdi


Nel complesso 22 posti letto per l’osservazione breve intensiva

Doctor

Si parte da un dato illuminante: il 5% dei pazienti che accedono al pronto soccorso ha bisogno di osservazione, di questi il 70% in media viene dimesso, mentre il restante 30% ricoverato al termine dell’osservazione. Puntando a un obiettivo su tutti: ridurre le degenze inappropriate evitando però dimissioni inopportune dal Ps.Così la Regione Basilicata prova a riorganizzare l’assistenza in emergenza sul territorio attraverso l’attivazione dell’Osservazione breve intensiva (Obi) negli ospedali sedi di Dea e Psa (Dgr n. 1893 del 28 dicembre scorso). Lo strumento: l’approvazione di specifiche linee di indirizzo regionali, su proposta dell’assessore alla Salute, Antonio Potenza. «Con l’Obi si intende migliorare l’assistenza ai pazienti - chiarisce Potenza - evitando il rischio di dimissioni e/o ricoveri inappropriati, in quanto si offre una modalità assistenziale alternativa al ricovero tradizionale, garantendo all’utenza prestazioni qualitativamente ottimali».I criteri per l’avvio. Nel complesso 22 posti letto distribuiti sull’intero territorio (un posto di Obi ogni 6mila accessi al Ps): 8 pl all’Ao San Carlo di Potenza, 6 pl all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera e 2 pl per ciascuno dei presìdi di Melfi, Villa d’Agri, Lagonegro e Policoro.Le linee di indirizzo, messe a punto da un gruppo di lavoro ad hoc costituito dai responsabili di Dea o Ps e dai referenti Sdo delle 5 aziende sanitarie regionali, indicano innanzitutto i casi per i quali si prevede l’accesso ed escludono l’ammissione, si legge nel documento, «per pazienti con parametri vitali instabili, con malattie gravi o da contenzionare, con volontà autolesive, con istinti suicidi o sanguinamenti in atto». L’ingresso in Obi, che non deve superare le 30 ore, dovrà servire a effettuare diagnosi attraverso esami seriali, a verificare l’effetto o la reazione alla somministrazione di determinate terapie o a disporre dei referti di esami che consentano di chiarire il reale stato di salute del paziente.L’identikit dell’Obi. Dagli spazi (se possibile attigui al Ps o alla Medicina d’urgenza) al personale proporzionale al numero di posti operanti). Dalla dotazione hi-tech (gli stessi già previsti per Dea e Psa) all’organizzazione dell’attività medica e infermieristica (che deve essere registrata e consultabile con il relativo diario clinico del paziente). Il documento definisce così gli standard strutturali e organizzativi dell’Obi, ma fissa anche le tariffe: 280 euro per ogni accesso se garantito ai residenti, mentre per tutti gli altri si applicano le tariffe del nomenclatore tariffario unico regionale.Spetterà poi alle singole strutture predisporre dei report. Che indichino la quota di pazienti inseriti in Obi rispetto agli accessi al Ps, la percentuale di dimessi al termine dell’osservazione sul totale dei pazienti osservati e il numero di reingressi per la stessa patologia, entro 3 giorni, dei soggetti già dimessi da Obi. L’obiettivo è chiaro: verificare il grado di adesione alle linee di indirizzo regionali.Per introdurre dei correttivi là dove il documento sia stato disatteso.

16.02.2008http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=640

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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