il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 23 febbraio 2010

L'Oms «archivia» la pandemia. Meno morti della stagionale.


Corriere della Sera - 22.02.2010
Ed. del 22.02.2010 - Pag. 21
A. Baz.

Il bilancio. Domani riunione degli esperti mondiali. Il prossimo vaccino avrà il nuovo ceppo.
L'Oms «archivia» la pandemia. Meno morti della stagionale.
SAN DIEGO (Stati Uniti) - Il peggio è passato: la nuova influenza A sembra entrata nella fase post-pandemica e gliesperti dell'Oms si riuniranno il prossimo 23 febbraio per decidere il «cessato allarme» e per valutare l'opportunità di inserire, nel vaccino per la prossima stagione, anche il virus A.
La pandemia ha lasciato alle sue spalle quasi 16 mila morti, meno che una classica influenza di stagione (che di vittime ne fa dalle 250 mila alle 500 mila), quest'anno praticamente assente, soppiantata dalla nuova.
Ma ha anche lasciato un mare di polemiche sui rischi troppo enfatizzati, sui vaccini non utilizzati, sui soldi dei cittadini sprecati, sui guadagni stratosferici delle aziende, sulla poca trasparenza dei governi e di alcune organizzazioni internazionali che si dovrebbero occupare della salute del pianeta.
Figlia della globalizzazione, l'influenza pandemica è arrivata nell'aprile scorso, questa volta da Ovest, dal Messico, non da Est, cioè dalla Cina o dal Sudest asiatico,dove di solito nascono i virus influenzali: le situazioni, da cui hanno origine le nuove varianti, non sono più dettate, come in passato, dalla povertà contadina che costringe uomini e animali a vivere in promiscuità, ma dalle ragioni dell'economia che concentra giganteschi allevamenti di maiali in Paesi, come il Messico, dove non c'è l'obbligo di rispettare certe regole.
E arrivata come previsto, perché gli scienziati hanno sempre detto che i cicli dei virus influenzali, prima che ne nascano di completamente nuovi e sconosciuti al sistema immunitario dell'uomo, durano almeno 30-40 anni.
E, infatti, la spagnola è del 1918 (ma già negli Anni Ottanta dell'Ottocento si era segnalata un'epidemia di tipo influenzale), l'asiatica del 1958, la Hong Kong del 1969: attorno al 2000 doveva pur arrivare un'altra pandemia.
L'aviaria aveva fatto temere una ricombinazione letale fra virus umani e aviari, ma l'H5N1 non è stato capace di provocare contagio da uomo a uomo. Un nuovo pericolo si è, invece, concretizzato con un quadruplo riassorbimento: quello del virus A H1N1 che assembla, nel suo Rna, frammenti di materiale genetico di virus umani, suini e aviari insieme.
Se l'aviaria ha rappresentato un momento di prove generali per la sanità dei Paesi del mondo di fronte a un'ipotetica pandemia, la nuova influenza A ha costituito l'emergenza vera. Almeno all'inizio, quando aveva messo in ginocchio il Messico. Organizzazione Mondialedella Sanità enti di sorveglianza epidemiologica sopranazionali e nazionali, governi e autorità sanitarie, industria dei farmacie dei vaccini, sono subito scesi in campo.
Molti governi, come il nostro, secondo il ministro Fazio, hanno agito in base al principio di precauzione: nato come principio di protezione ambientale (per esempio nel caso degli Ogm, organismi geneticamente modifiati), è diventato adesso una regola di gestìone delle crisi sanitarie. Si immagina il peggio (o quasi) e si agisce di conseguenza. E in effetti se i governi non avessero preso provvedimenti (per esempio acquistare vaccini), come avrebbero risposto ai cittadini nel caso di reale emergenza? Solo la Polonia, unico esempio in Europa, non ha creduto nel rischio, non ha fatto nulla e adesso esulta per non avere speso soldi pubblici per vaccini che non considerava sicuri.
Ma non è questo che è passato attraverso i classici mezzi di informazione che si sono dibattuti fra superesperti che enfatizzavano il rischio, ministri che litigavano sull'ipotesi di chiusura delle scuole, medici che invitavano alla vaccinazione la popolazione, ma poi confessavano di non ricorrere al vaccino. E non è passato il messaggio che la vaccinazione (di cui però va sempre accertato il beneficio rispetto ai rischi) è l'unico strumento di prevenzione di un'infezione.
Così in Italia, e non solo, si è fatta strada un'informazione attraverso siti Internet, blog e social network, che ha fatto emergere parecchi dubbi sulla gestione di questa crisi sanitaria.
Non ci sarà stata troppa enfasi sui rischi da virus A? Il vaccino è stato ben sperimentato? Perché alcuni contratti (come quello italiano con la Novartis) sull'acquisto del vaccinonon sono stati trasparenti? Che fine fanno gli antivirali acquistati dai governi? Perché l'Oms si avvale della consulenza di esperti con confilitti di interesse (anche se dichiarati) con molte aziende farmaceutiche? Domande che per ora hanno trovato risposte parziali, ma che probabilmente da qui in avanti saranno poste con sempre maggiore forza dal pubblico in occasione di crisi, ma anche di generali scelte di politica sanitaria.
Verrebbe da dire: a buon intenditor...

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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