il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 24 novembre 2009

La Repubblica - 24.11.2009


Ed. del 24.11.2009 - Palermo - pag. IV

Fabio Russello









Muore di influenza A dopo il vaccino

La talassemia, il diabete, una febbre altissima: giallo ad Agrigento

AGRIGENTO. Gisella, la donna di 45 anni morta domenica pomeriggio all'ospedale di Agrigento per le complicazionicausate dall'influenza A, aveva paura del virus. Temeva che l'H1N1 potesse aggravare le malattie che la affliggevano fin dalla nascita. Una paura che aveva esternato ad alcune delle amiche che periodicamente incontrava nel reparto di Ematologia dell'ospedale di Agrigento, dove andava per sottoporsi a un rito che tutti i talassemiei conoscono: la trasfusione di sangue. Durante quelle ore con l'ago conficcato nelle vene per permettere la "ricarica" di globuli rossi puliti, raccontava - non più di dieci giorni fa - della sua paura e soprattutto della sua intenzione di sottoporsi alla vaccinazione contro il virus. «Con tutti i malanni che ho - spiegava alle sue compagne del centro trasfusioni di Agrigento, quasi per esorcizzare il pericolo - mi manca solo l'influenza A».

Del resto la donna era un soggetto a rischio e ne era perfettamente consapevole: aveva la talassemia, il diabete, problemi alle ossa causati nell'infanzia proprio dall'anemia mediterranea che le rendevano difficile camminare. Anche le sue condizioni psicologiche non erano ottimali dopo le vicissitudini sentimentali che nel 2006 l'avevano portata alla separazione dal marito, un giovane rumeno conosciuto qualche anno prima. Con i problemi di salute, Gisella era abituata a convivere sin da bambina. Ecco perché la decisione, la scorsa settimana di vaccinarsi contro il virus A.

Si teneva costantemente informata sui rischi dell'influenza per i soggetti già alle prese con patologie croniche come le sue. Solo che probabilmente aveva avuto un'esitazione prima di rivolgersi al pronto soccorso, visto che quella maledetta febbre oltre i 40 gradi non accennava a scendere e che i problemi respiratori cominciavano ad aggravarsi.

Gisella era arrivata al pronto soccorso del San Giovanni di Dio - spiega il direttore sanitario, Antonello Seminerio - solo nella tarda mattinata di domenica, quando era già in condizioni di arresto cardiaco. Ad avvertire il "118" erano stati i vicini, che non vedendola da qualche giorno si erano preoccupati. Abitava in un appartamento in una frazione di Agrigento.

Ad aprire la porta sono stati i vigilidel fuoco: Gisella era immobilizzata sul suo letto. All'ospedale era giunta dopo almeno due giorni di febbre altissima, oltre i quaranta gradi. Le manovre rianimatorie messe in atto dai medici non hanno sortito alcun effetto, e Gisella è spirata nel primo pomeriggio di domenica.

Dal San Giovanni di Dio i medici frenano sulla relazione tra la morte e il virus: «Non vi sono dati oggettivi - dice Seminerio - che ci inducano a pensare che la causa del decesso sia l'influenza A. Va detto che la donna aveva gravissime patologie croniche. Quando è giunta qui, era molto grave: non abbiamo avuto neanche il tempo di sottoporla al tampone rinofaringeo». In assenza di esposti da parte dei familiari, la magistratura, che ha già ricevuto il rapporto stilato dagli agenti in servizio al posto di polizia, non ha ordinato esami necroscopici specifici. Ma per fugare ogni dubbio la direzione dell'ospedale ha insistito per l'autopsia. Il ministero della Salute, infatti, spinge perché la casistica sia la più precisa possibile.

Il caso ha fatto il giro della città, e la paura del contagio dilaga. Si tratta del sesto caso conclamato di influenza A in provincia di Agrigento, ma è il primo con esito mortale. Sgomento nel quartiere dove Gisella abitava e dove in tanti conoscevano molti aspetti della sua vita recente. segnata dalla malattia e dalle disavventure sentimentali che avevano minato la sua tenuta psicologica. Ma aveva tanta voglia di vivere, e per questo aveva deciso di vaccinarsi. Cercava di sfuggire a una minaccia che temeva e che alla fine l'ha condannata.
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2783

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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