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IL 118 ANCHE PER I SORDI. ANPAS LAZIO: "BASTEREBBE UN SMS"
Rendere accessibile con un messaggio dal telefonino il servizio per le emergenze sanitarie per i non udenti del Lazio. Anpas, Ens, Spes e Sanità moderna chiedono l'attivazione del servizio per i 2.500 sordi di Roma e i circa 5 mila della regione
ROMA - Chiamare il 118 per i sordi non è più un problema insormontabile. Basterebbe inviare un semplice messaggio di testo dal proprio telefonino, se non fosse che questo tipo di servizio non è ancora una prassi consolidata nel nostro Paese. E' questa la denuncia lanciata in occasione della giornata di lavoro "Chiamo il 118. Salvavita - educare a prevenire per non morire" svoltasi nei giorni scorsi a Roma. Durante l'incontro, organizzato da Anpas Lazio in collaborazione con l'Ente nazionale sordi (Ens), con il sostegno di Spes Centro di servizio per il volontariato del Lazio e con il contributo di Sa.mo. Sanità moderna, è emersa la necessità di attivare al più presto il servizio per le emergenze sanitarie 118 per i cittadini non udenti nel Lazio.
"Il problema per attivare il servizio Sms del 118 è economico - ha spiegato Angelo Ballacci, presidente Anpas Lazio -. Quindi se tutti gli enti preposti al servizio di emergenza lo ritengono necessario e contribuiscono finanziariamente, il direttore dell'Ares 118, deputata alle emergenze sanitarie nel Lazio, si è resa disponibilissima ad attivare il servizio al più presto". Diverse le segnalazioni legate alla non accessibilità del servizio raccolte dall'Ens. "Da noi sono venute tantissime persone perché sono successi anche fatti gravi legati a questa mancanza di comunicazione - ha spiegato Luigi Severi, presidente di Ens -. Roma è una delle più grandi comunità, sulle 2.500 persone. Nel Lazio sono circa 5 mila". Dal Gabinetto del sindaco di Roma per le emergenze, tuttavia giungono segnali positivi. Secondo Patrizia Cologgi, direttore del Gabinetto: "È un impegno a cui dobbiamo contribuire tutti, e anche come Comune di Roma mi sento di dire che faremo più iniziative per diffondere questa necessità".
La mancanza del servizio accessibile per le emergenze sanitarie 118, però, non è un problema solo del Lazio. Anche altre regioni, come la Toscana, ne sono sprovviste. In altre, invece, si stanno sperimentando servizi simili, ma la situazione sull'intero territorio nazionale appare disomogenea. "In Toscana - ha dichiarato Marilisa Baroni, dell'Anpas Toscana - non è attivo nessun dispositivo che renda possibile l'accesso diretto da parte della persona sorda al 118". Dall'Anpas Lazio, infine, una promessa."Il nostro sforzo - ha concluso Ballacci - sarà quello di porre all'attenzione degli enti preposti proprio questa difficoltà dei diversamente abili ad accedere ai servizi di emergenza. Noi sicuramente faremo la nostra parte, sperando che gli enti preposti facciano la loro".
(13 ottobre 2009)
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