il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 30 settembre 2009


Edizione del 30 settembre 2009Polemiche sui troppi interventi gratuiti del Soccorso alpino e dei mezzi della Regione
Elicotteri del 118, taxi degli alpinisti sprovveduti?
Casi estremi: escursionista saluzzese denunciato per procurato allarme dopo tre richieste di intervento


L'elisoccorso del 118 è usato, sempre più spesso, come taxi dagli alpinisti più sprovveduti? È una domanda che fa discutere gli addetti ai lavori (e non solo), dopo un'altra stagione - come quella che si sta chiudendo in montagna - con troppe missioni di soccorso servite a riportare a valle escursionisti vinti dalla stanchezza. Nelle statistiche di quest'anno entra già di forza la storia di un "avventuroso" saluzzese che, nel mese di agosto, per tre domeniche di fila ha chiamato l'elisoccorso, per farsi recuperare indenne in tre luoghi montani diversi. «Adesso dovrà rispondere a una denuncia per procurato allarme», ammette Dario Jannon, vice-presidente del Soccorso alpino regionale. Ma quanti altri usano i mezzi del soccorso come rimedio estremo alla loro incoscienza in montagna? «Tanti, soprattutto tra giugno e settembre, con i massimi picchi di presenze raggiunti ad agosto, perché la montagna è diventata una palestra per tutti», spiega Piergiorgio Baldracco, presidente nazionale del Soccorso alpino e Speleologico convenzionato con l'emergenza 118. Martedì 22, a Torino, al Museo nazionale della montagna si è tenuta una conferenza sul tema. Sono emersi dati importanti, come le prime cause di incidenti in montagna che si legano alle cadute (35 per cento), ai malori (12 per cento) e alla perdita di orientamento (11 per cento), mentre le principali attività coinvolte sono l'escursionismo (30 per cento) e lo sci (15 per cento in pista, 10 fuori pista). Galliano: «La nostra società considera tutto dovuto. Un tempo si sapeva che, per andare in montagna, dovevi avere anche una preparazione fisica e conoscere il territorio. Oggi, la prima preoccupazione di chi tenta un'escursione è, invece, sapere se il telefonino ha campo per chiamare il 118 alla minima difficoltà». 
I dati degli interventi, diffusi martedì scorso, sono ancora relativi al 2008, ma già fanno riflettere: 1.036 le missioni di soccorso portate a termine in Piemonte da un esercito di volontari del Soccorso alpino che hanno lavorato in perfetta sintonia con il 118. Di questo migliaio di interventi, ha spiegato Danilo Bono, responsabile regionale del 118, «sicuramente più di un centinaio potevano evitare l'uso dell'elicottero». E sicuramente potevano essere risparmiati costi notevoli alla Regione: 1.300 euro per ogni intervento primario. Bono: «Non sono frequenti, ma ci sono sempre le chiamate di chi vuole l'elicottero a tutti i costi per scendere dalla montagna (!)». Spiega però che, sul numero di queste chiamate, «anche se non c'è emergenza, l'elicottero deve alzarsi perché, anche i casi configurati come feriti lievi, possono spesso evitare il morto. E poi, la stanchezza è sempre la prima causa negli incidenti che potrebbero verificarsi». Anche una situazione di panico, infatti, potrebbe degenerare in tragedia, alle quote più alte.
Ma insistono i vertici del Soccorso alpino. Aldo Galliano: «Basta un giorno in centrale per capire il genere di chiamate che arrivano e perché avvengono determinati incidenti. La facilità con cui la gente si mette nei guai è impressionante. Il dato diventa esponenziale quando il meteo è negativo». Non sono casi isolati, infatti, le situazioni in cui i gestori dei rifugi consigliano i turisti a non muoversi per l'arrivo di una perturbazione, e questi escono con un'alzata di spalle. Così Galliano ricorda le sette persone portate in salvo sulla Sud del Viso, in primavera, bloccate da una nevicata. «Ma si sapeva da giorni che era in arrivo quella perturbazione! La gente però non legge i bollettini e non ascolta le guide. Parte e va incurante di tutto, ma allo stesso tempo non accetta il rischio». Incalcolabili i pericoli a cui vengono però sottoposti, ogni volta, tutti i volontari del Soccorso. Piergiorgio Baldracco: «Uomini e donne mettono a repentaglio la loro vita, in ogni missione, troppo spesso per recuperare alpinisti che avevano già messo in guardia dai pericoli poche ore prima».
Cambierebbe qualche cosa far pagare l'intervento del 118? In Valle d'Aosta, Veneto, Trentino sborsa chi chiama il servizio. Baldracco è però scettico: «Spesso, diventa molto difficile e oneroso recuperare i soldi della chiamata». Ma lancia un'idea: «Negli anni è cambiata l'utenza del Soccorso alpino. Allora perché non far pagare una quota a chi gestisce gli impianti sciistici in montagna?». E conclude: «Occorre riorganizzare il sistema ma partendo da una formazione specifica e attenta di chi frequenta la montagna, già dai tempi della scuola dell'obbligo». 
Sempre meglio prevenire che curare…




Manuela Mié
http://www.ecodelchisone.it/articoli/articolo.asp?ID=29064

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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