Cinque anni per abituarsi che per le emergenze, l’unico numero da comporre è il 112. È questo il lasso di tempo individuato da Areu e Regione Lombardia, perché i cittadini si dimentichino del 113, 115 e 118, e tengano a mente solo il 112. Dal primo di ottobre, basta lista numeri di emergenza, ma un solo call center attivo h24, capace di localizzare in 1,5 secondi il chiamante e di registrare anagrafica, dati ed inviarli ai carabinieri, attivo con servizio sms per non udenti e dotato di interpreti sempre presenti.
Come nel resto d’Europa, ormai all’avanguardia con un 112 attivo per tutte le emergenze, la Provincia di Monza e Brianza, insieme a Lecco e Como, seguono a ruota la sperimentazione ottimale raggiunta a Varese e iniziata nel 2010. “Tutte le telefonate in entrata ai numeri di pronto intervento, carabinieri, polizia di stato, ambulanza e vigili del fuoco, verranno convogliate ad un unico centralino, dove personale addestrato saprà indirizzare la chiamata al giusto servizio e intervenire – spiega il Prefetto Giovanna Vilasi - ove necessario, a contattare forze dell’ordine o altri servizi di supporto”.
A presentare il servizio innovativo, presso la sede della Prefettura MB, a rappresentare le forze dell’ordine sono intervenuti anche il Vicequestore Francesco Scalise, il Colonnello Enzio Giusppe Spina, Comandante Carabinieri Gruppo Monza e il Comandante della Guardia di Finanza Gruppo Monza, Colonnello Mario Salerno. Il nuovo servizio, promosso da Regione Lombardia e Areu (Agenzia regionale emergenze), renderà la vita più semplice sia ai cittadini che agli addetti ai lavori, con una scrematura di tutte quelle chiamate poi non realmente urgenti, che precludono l’accesso al centralino a chi ha realmente un’emergenza.
“Il numero degli addetti sarà consistente, anche se attualmente ci sono dei problemi di fondi – dichiara Alberto Zoli, direttore generale Areu – ma Regione Lombardia che fornisce infrastrutture e strutture ha già un piano alternativo”. E in tempo di crisi, arriveranno i lavoratori socialmente utili “A pieno regime i volontari saranno 63, più tre dirigenti ed un tecnico – spiega Alessandro Colucci, Assessore Regionale Sistemi Verdi e Giardini – ora ve ne saranno almeno 30. Essendoci poche risorse, abbiamo deciso di prendere come lavoratori socialmente utili persone in mobilità o in cassa integrazione”.
Per ogni emergenza, quindi, 112.