giro di vite da ottobre
Una chiamata al 118 che descrive una situazione apocalittica: l'arrivo della squadra di emergenza che, attonita, si rende conto che l'aspirante paziente non se la passa poi così male e soprattutto...
Una chiamata al 118 che descrive una situazione apocalittica: l'arrivo della squadra di emergenza che, attonita, si rende conto che l'aspirante paziente non se la passa poi così male e soprattutto che non presenta nessuno dei sintomi elencati al telefono. A stretto giro le “corse a vuoto” delle ambulanze del Suem saranno a carico degli utenti.
Padova si prepara a recepire una delibera regionale che detta nuove regole in materia di “Oneri di soccorso e trasporto malati”. La sanità su quattro ruote è pronta alla rivoluzione: in attesa che la normativa sul 118 entri in vigore, dall'1 ottobre cambia la musica per le migliaia di utenti del Servizio di trasporto malati.
L'Usl 16 ha appena emanato una circolare che detta le nuove regole: «I trasporti in autoambulanza sono a carico del servizio sanitario regionale e quindi gratuiti solo per gli utenti allettati e non trasportabili con altro mezzo». Il documento entra nel dettaglio, elencando le fattispecie in cui è previsto il rimborso: non pagano i pazienti che richiedono il trasporto in ambulanza nei 30 giorni successivi al ricovero, coloro che devono sottoporsi al ciclo di chemio o radio terapia. Fine anche dell'era della ricetta rossa firmata dal medico di famiglia per richiedere il “passaggio ospedaliero”: in tutti i distretti sarà a disposizione un dettagliato modulo da compilare.
Dovranno aprire il portafogli (servizio a parziale carico dell'utente) invece i pazienti «allettati per inabilità al controllo posturale», ma anche gli invalidi al 100 per cento con indennità di accompagnamento. La circolare passa poi a mettere nero su bianco le note più dolenti: i servizi a totale carico dell'utente.
Dovranno pagare l'intera corsa i pazienti che si fanno trasportare in strutture extra-ospedaliere (i centri di riabilitazione), coloro che devono sottoporsi a visita medico-legale, a riabilitazione in strutture accreditate e non, a visite specialistiche non prenotate tramite Cup ed erogate in regime di attività libero professionale.
Qualora un utente voglia sottoporsi a visita o esame in una struttura non targata Usl 16 dovrà arrangiarsi per il trasporto oppure pagare l'ambulanza, a prescindere dalle sue condizioni di salute. Ha già fatto storcere il naso agli stessi addetti ai lavori la norma che prevede che il trasporto richiesto in ragione di difficoltà logistiche o per la presenza di barriere architettoniche siano a carico dell'utente. (fa.p.)
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