Colpito da infarto acuto del miocardio, viene salvato da morte sicura per l’intervento tempestivo e qualificato dell’èquipe del 118 di Trebisacce. Un caso, per fortuna non isolato, che va quindi segnalato come esempio di buona sanità. I fatti: ieri mattina (sabato), intorno alle 7.30, C.G., 80 anni, originario di Cerchiara di Calabria ma residente a Villapiana Scalo, accusa un malore sospetto e si rivolge come per prassi alla centrale operativa del 118 che dispone subito un soccorso sanitario d’urgenza. Di lì a pochi minuti, allertata per un “codice rosso” arriva infatti al domicilio dell’anziano l’èquipe del 118 di Trebisacce che in breve tempo e con grande perizia professionale da parte del medico di turno che valuta prontamente i sintomi del malore, diagnostica la fase iniziale di un infarto acuto del miocardio. La conferma arriva, anche questa in modo tempestivo, grazie al modernissimo sistema di collegamento telematico dell’ambulanza medicalizzata con l’Utic di Cosenza: il medico del 118 esegue subito un elettrocardiogramma che invia in tempo reale all’Utic di Cosenza da dove, sempre in tempo reale, arriva la conferma della diagnosi del 118.
Il rispetto della tempistica, in questi casi, è essenziale e spesso determinante. D’intesa con il personale medico dell’Utic di Cosenza si decide quindi di evitare i passaggi intermedi attraverso altri Ospedali e si decide il ricovero immediato del paziente infartuato presso la stessa Utic di Cosenza dove, nel frattempo, si predispone la sala operatoria per un intervento chirurgico d’urgenza. Inizia allora la corsa dell’ambulanza verso Cosenza nella quale diventa importante la perizia dell’autista del mezzo. Qui il paziente, sottoposto nel frattempo alle cure concordate con i medici dell’Utic, arriva dopo appena 50 minuti. Tutto è già pronto e alle 8.30, a circa un’ora dall’insorgere dei sintomi dell’infarto, il paziente entra in sala operatoria per l’intervento di “angioplastica coronarica”, una metodica molto diffusa, con la quale, come è noto, mediante un palloncino viene dilatato un vaso coronarico occluso. In soli 45/50 minuti il paziente è stato salvato da morte sicura ed ora è tuttora ricoverato e fuori pericolo presso l’Annunziata di Cosenza. Fin qui un fatto di cronaca di ordinaria quotidianità, finito bene per la coincidenza di diversi fattori favorevoli. E se lo stesso caso si fosse verificato a Nocara piuttosto che a Villapiana Scalo? Non un’ora, ma due ore di corsa verso l’Utic di Cosenza, forse sarebbero stati fatali. Ma questo è un altro discorso che ci porterebbe molto lontano.
Pino La Rocca
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