il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 29 agosto 2011

RANDAZZO: DENUNCIA PER DISATRO AMBIENTALE


Diventa sempre più "infuocata" l'estate a Randazzo a causa dei piromani. Un altro incendio, sempre di natura dolosa, ieri mattina ha distrutto circa 5 ettari di macchia mediterranea, ai piedi dell'Etna, in contrada Sciarone, lambendo l'abitato. A sentire le Guardie forestali, che stanno coordinando le indagini, il fuoco è stato appiccato intorno alle 11 in via Soldato Emanuele, nella periferia sud della cittadina, a due passi dalle case, con le fiamme che, spinte dal vento, non solo si sono avvicinate paurosamente alle abitazioni, ma hanno lambito i capannoni di una rinomata azienda casearia, ed il campo di calcio. Solo grazie all'intervento della Forestale, coordinata dal commissario del Nop, Luca Ferlito, e dall'ispettore Natalina Gullotti (che al momento guida gli altri 3 colleghi del distaccamento forestale di Randazzo), delle squadre antincendio, di un elicottero della Forestale e dei Vigili del Fuoco di Randazzo e Linguaglossa, l'incendio è stato domato. Ci sono volute, però, ben 3 ore di lavoro e più di 30 lanci d'acqua. Solo alle 14 i residenti, che hanno visto le fiamme altissime non più lontano di 50 metri dalle proprie abitazioni, hanno tirato un sospiro di sollievo.
Intanto, il sindaco, Ernesto Del Campo, visto l'aumento esponenziale degli incendi, ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per disastro ambientale. «Ci accorgiamo di una recrudescenza del fenomeno - afferma -. Gli incendi sembrano appiccati contemporaneamente in zone lontane fra loro per dividere le forze antincendio. Erano anni che a Randazzo non si verificavano roghi così distruttivi. Inoltre - prosegue - voci sempre più insistenti mi fanno intendere che durante l'incendio di Baiardo, durato quasi 24 ore, sia mancato un ottimale coordinamento fra le diverse forze in campo. Per questo - conclude - convocherò questa settimana una conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati». «Le dichiarazioni del sindaco mi lasciano perplesso - replica il commissario del Nop, Ferlito - . Non so quali siano gli elementi in suo possesso. Se verranno dimostrati errori, siamo pronti a perseguire eventuali responsabili». Ciò che il paese si chiede è se 50 uomini, più le forze aeree, non avrebbero potuto impedire mercoledì scorso che il fuoco arrivasse al bosco di Baiardo: «Il terreno era impervio - ci aveva dichiarato qualche giorno fa il capo dell'Ispettorato forestale di Catania, Antonino Lo Dico - e il vento soffiava forte». Infine, il dott. Lo Dico ha smentito le voci circa l'impossibilità dei 2 canadair di "lanciare" per mancanza di coordinamento da terra.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 28-08-2011

Servizio brokeraggio_lettera di invito



Servizio brokeraggio - lettera di invito

Allegato B dichiarazione ex art 38



Allegato B dichiarazione ex art  38

Allegato A - Capitolato speciale d'appalto



  CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO PER L’AFFIDAMENTO MEDIANTE PROCEDURA NEGOZIATA

«Quei 4 manager sono validi ma i conti devono quadrare»


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La Sicilia
Ed. del 27.08.2011 - pag. 11
Antonio Fiasconaro
Articolo letto 86 volte
Hanno i giorni contati i dirigenti delle Asp con i conti in «rosso»: hanno sforato il budget del Piano di rientro e perderanno la poltrona

Lombardo: «Decideremo entro la prossima settimana»
PALERMO - Hanno i giorni contati. Ormai non ci possono essere altri dubbi, malgrado corra voce che sarebbero pronti ad impugnare i decreti di «decadimento». Per i quattro direttori generali in «rosso» non c’è più la cosiddetta «prova d’appello». I conti non tornano e l"assessorato alla Salute ha deciso di «decapitarli».
Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’ Asp di Messina, Giuseppe Calaciura, manager dell’Asp di Catania, ed i colleghi Salvatore Oliveri dell’Asp di Agrigento e Franco Maniscalco, a capo dell’Asp di Siracusa, dovranno al più presto preparare i «bagagli» e lasciare le poltrone che finora hanno occupato. A tutti e quattro viene contestato di avere sforato il budget fissato dalla Regione Siciliana con il cosiddetto «Piano di rientro» al momento del loro insediamento. Il loro destino è segnato. Una volta firmati i decreti di «decadenza» che l’assessore invierà al presidente della Regione, si procederà all’insediamento di quattro commissari e successivamente alla nomina di altrettanti nuovi direttori generali.
«Decideremo nel giro di una settimana, dopo avere fatto le nostre valutazioni rispetto alle relazioni sulle controdeduzioni consegnate dai manager», ha spiegato ieri il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che giovedì ha incontrato i dirigenti delle Asp assieme all’assessore alla Salute, Massimo Russo. «La Sanità oggi funziona meglio e ora se qualche manager non pareggia i conti sarà sanzionato come previsto dalla legge - ha sottolineato Il governatore -. Abbiamo incontrato i manager, abbiamo esaminato le carte. E gente valida, che e partita affrontando deficit di centinaia di milioni, ma se anche li porta a meno cinque, dovrà comunque risponderne». Lombardo allarga le braccia: «Nessuno mette in discussione la loro abnegazione, ma i conti vanno fatti quadrare».
Dunque è probabile il licenziamento per chi non ha centrato l’obiettivo?
«II problema è proprio questo - sottolinea Lombardo -. Valuteremo la questione insieme all’assessore Russo e ai suoi dirigenti perché durante il vertice di giovedì è stato tutto verbalizzato, dopo di che si arriverà a una conclusione la settimana prossima».
Lombardo ha inoltre spiegato che il governo valuterà se le giustificazioni dei manager per il mancato rispetto dei budget «siano sufficienti o si applicherà la legge come una scure».
«Abbiamo acquisito un bel po’ di carte - ha proseguito il governatore -. Si tratta comunque di quattro dirigenti di altissimo livello che hanno dovuto affrontare diversi problemi legati ai debiti delle aziende e ai tanti decreti ingiuntivi, come quello del Comune di Catania».
Tra le cause che hanno appesantito i bilanci delle quattro Asp, i dirigenti hanno segnalato l’eccessivo ricorso alla mobilità dei pazienti. «Ci sono pazienti che si rivolgono ad ospedali che non sono controllati dall’Asp - ha spiegato Lombardo -: questo determina dei costi per le aziende, ed è un problema che bisognerà affrontare».
I conti peggiori sono quelli dell’Asp di Messina, dove il deficit sarebbe di circa 18 milioni rispetto al budget stabilito, e dell’azienda di Catania, con 16 milioni di buco «3 dei quali - ha spiegato ancora il presidente della Regione, Lombardo - sono dovuti a un decreto ingiuntivo presentato dal Comune di Catania». Ad Agrigento lo sforamento sarebbe di 4 milioni e di 900mila euro a Siracusa. E gli altri 13 direttori generali? Dagli uffici dell’assessorato riferiscono che i conti non sono così «drammatici» come quelli dei «quattro». Anzi, tutti gli altri manager hanno superato l’esame delle verifiche. Tuttavia, c’è da guardare ai conti. Vengono valutati positivamente. I primi tre anni di mandato dell’assessore Russo si sono chiusi a -97 milioni di euro, anche per effetto dello sforamento delle quattro aziende in «rosso». Le entrate ammontano a quasi 300 milioni di euro ma c’è sempre un «tesoretto» di 200 milioni che è andato a sanare il buco di bilancio regionale.

Nuovi concorsi in Sicilia. Nella sanità 130 posti


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Giornale di Sicilia
Ed. del 28.08.2011 - pag. 8
Giuseppina Varsalona
Articolo letto 127 volte
Richiesti medici e dirigenti. Occasioni per chi vuole cambiare sede

A far la parte da leone è l'Asp di Palenno che indice bandi per la copertura di 106 posti in mobilità, Enna cerca un comandante dei vigili urbani.
PALERMO - Sono circa 130 i posti da ricoprire negli ospedali e nelle Aziende sanitarie siciliane: 15 riguardano personale ex novo, centododici sono riservati a chi è già in servizio e vuole cambiare sede. A far la parte da leone è l’Asp di Palermo che indice bandi per la copertura di 106 posti in mobilità. Ma ecco la mappa dell’offerta pubblicata nella Gazzetta ufficiale. Il Garibaldi di Catania bandisce un concorso per titoli ed esami per un posto di dirigente medico di dermatologia. Il Papardo di Messina seleziona, per titoli, fisioterapisti e radiologi a tempo determinato. Il Policlinico di Palermo mette a concorso due posti di dirigente medico, come oftalmologo e neurochirurgo. L’Asp di Catania indice due selezioni: una per incarichi e sostituzioni in medicina interna e l’altra in cardiologia. Inoltre, seleziona un posto per direttore veterinario. L’Asp di Palermo cerca due ingegneri per incarichi a tempo determinato. Mette poi a bando 5 posti: due per direttore medico di chirurgia generale al Civico di Partinico e all’Ingrassia di Palermo, uno per direttore di igiene ed epidemiologia e due per veterinari. L’Asp di Ragusa mette a bando 3 posti per anestesisti.
Agli ammessi la data e la sede di svolgimento dell’esame verrà comunicato 15 giorni prima delle prove. L’azienda cerca poi un direttore di struttura complessa per l’ospedale di Modica. In tutti i casi, le domande vanno spedite entro un mese dalla data del bando.
Ecco l’offerta per chi vuole cambiare sede. L’Asp di Palermo mette a bando 106 posti: 66 incarichi da affidare a collaboratori sanitari, tecnici della prevenzione, logopedisti, ortottisti e dietisti; e una quarantina rivolti a dirigenti medici di varie discipline. L’Asp di Ragusa indice una selezione per due anestesisti. Il Civico di Palermo cerca un ingegnere civile a tempo indeterminato e un centralinista. Il Policlinico di Palermo infine pubblica un avviso per mobilità per oftalmologo e per sanitario chimico.
Concorsi anche in vari Comuni. Enna indice un bando per comandante dei vigili urbani, Gela per 2 posti di dirigente amministrativo. Nicolosi bandisce una selezione per titoli per l’assunzione stagionale di agenti di polizia municipale. Castelvetrano seleziona un comandante della polizia municipale. Il Centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina cerca personale vario, mentre il “Teatro di Messina” un dirigente amministrativo.

sabato 27 agosto 2011

BRONTE: SCONTRO SULLA SS 284, DUE FERITI LIEVI


Il tratto Bronte – Randazzo della SS 284, è stato nuovamente teatro di un incidente. Poco prima dell’ingresso nord di Bronte, una Lancia “Y”, guidata da un trentenne di Naso, è andata a scontrarsi contro la Ford Fiesta di un giovane brontese di 24 anni che viaggiava verso Maletto. Le due auto hanno finito la corsa entrambe qualche metro più avanti.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Polizia municipale di Bronte. Fortunatamente solo lievi contusioni per i 2 autisti, trasportati presso il pronto soccorso dell’ospedale “Castiglione Prestianni di Bronte dall’ambulanza del 118.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 26-08-2011

RANDAZZO: UN ALTRO INFERNO SI SCATENA A COLLA


La maggior parte del bosco di Baiardo è salvo, ma diversi alberi sono andati in fumo insieme ad una vasta porzione di territorio sui Nebrodi andata in fiamme a causa di un altro rogo divampato intorno alle 11 del mattino, dopo che uomini della Forestale, elicotteri e canadair, di buon mattino, avevano spento i focolai arsi durante la notte. Dopo che mercoledì sera i mezzi aerei si erano arresi all’oscurità, lasciando solo alle forze di terra (guardie e squadre antincendio della Forestale e Vigili del fuoco) il compito di fronteggiare i diversi fronti dell’incendio che avanzavano sempre con maggiore vigore, ieri alle 6 del mattino, agli ordini del commissario superiore Luca Ferlito, comandante del Nop ( Nucleo operativo Provinciale) della Guardia forestale, l’incendio è stato domato. Due elicotteri e un canadair, infatti, insieme con gli operai e le guardie forestali del distaccamento di Randazzo e del Nop di Nicolosi, hanno impedito che il fuoco continuasse a divorare contrada Baiardo, salvando buona parte del bosco all’interno del demanio in pieno Parco dei Nebrodi.
Gli operatori forestali, però, non hanno fatto in tempo a tirare un sospiro di sollievo che del fumo è riapparso nella zona sommitale di monte Colla, in alcune zone non raggiunte dal primo incendio. Così è ricominciata la lotta contro fiamme, calore e vento che ha spinto il rogo oltre il crinale del monte, facendo affacciare il rogo dall’altra parte, in direzione ovest. Le fiamme sono state così alte che la cenere ha raggiunto le abitazioni della frazione Flascio di Randazzo e, addirittura, la lontana Maletto. Solo intorno alle 17,30 gli uomini della Forestale hanno avuto ragione del fuoco che, fortunatamente, ha divorato solo un vasto territorio incolto, dedito principalmente a pascolo. Anche ieri pomeriggio massiccio è stato l’intervento aereo, con la Forestale che ha impiegato i suoi due elicotteri, coadiuvati da un canadair e da un elicottero della marina. Alla fine circa 500 ettari di terreno sono andati in fumo in 2 incendi che la Forestale non ha dubbi a definire di origine dolosa.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 26-08-2011

BRONTE: EDIFICI ABUSIVI CON IL PLACET DEL COMUNE; LE DICHIARAZIONI DI FIRRARELLO


Il consigliere comunale di Bronte del Pdl, Thomas Cozzumbo di 29 anni, nel mirino della Procura della Repubblica di Catania a causa della realizzazione di tre edifici abusivi. Gli edifici, infatti, sono stati sottoposti a sequestro dalla Guardia forestale in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Catania, Oscar Biondi, che ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Enzo Serpotta e Laura Garufi. Secondo gli inquirenti, gli immobili, di propietà del giovane consigliere comunale, nonchè componente della commissione consiliare urbanistica del Comune, sono stati costruiti in violazione delle vigenti norme urbanistiche e senza il prescritto nulla osta della Soprintendenza ai Beni ambientali. Si trovano in contrada Sciaranova, all'ingresso del paese, adiacenti la Strada Statale 284, nel tratto Bronte - Adrano, ad appena qualche chilometro dall'uscita sud di Bronte. Dalla strada, infatti, sono chiaramente visibili una bella casa dove pare lo stesso consigliere abiti, e un grosso capannone utilizzato dal padre di Cozzumbo per gestire una concessionaria di auto.       
Le indagini erano state avviate a seguito di un esposto anomino nel quale si denunziava come il consigliere comunale "grazie alla sua posizione in Comune" stava costruendo indisturbato, in una zona bene in vista, in quanto prossimo all'ingresso del paese, e in barba alle vigenti norme edilizie, tre edifici di grosse dimensioni. Così sono scattate le indagini affidate al Nucleo del Corpo Forestale della Sezione di Polizia giudiziaria, che opera alle dirette dipendenze della Procura Distrettuale, coordinato dal commissario superiore Maurizio Mazzocca. Gli investigatori sono venuti a Bronte, hanno perlustrato attentamente l'area, hanno effettuato approfonditi accertamenti presso l'Ufficio tecnico del Comune, presso la Polizia municipale di Bronte e presso la Soprintendenza, in quanto il terreno in cui ricadono gli immobili abusivi è sottoposto a vincolo panoramico paesaggistico. Alla fine, dopo aver avuto certezza che gli immobili erano stati costruiti abusivamente, hanno deciso di dare esecuzione al provvedimento di sequestro,cui ha preso parte anche personale del locale Distaccamento della Guardia forestale e Nucleo operativo provinciale dello stesso Corpo. La Procura della Repubblica però non intende soltanto punire chi ha costruito abusivamente, ma anche chi eventualmente lo ha consentito.L'indagine, infatti, è destinata ad allargarsi in quanto gli inquirenti intendono verificare le responsabilità degli organi comunali addetti al controllo edilizio: allo stato sono indagati per omissione di denunzia e per concorso nei reati edilizi conseguente all'omessa attività di vigilanza il comandante della Polizia municipale dell'epoca, Salvatore Tirendi, e il responsabile dell'Ufficio Tecnico, Salvatore Caudullo. Bronte attende con trepidazione gli ulteriori sviluppi. R.P. Fonte "La Sicilia" del 27-08-2011


FIRRARELLO: “SONO RAMMARICATO PER QUANTO CONTESTATO AI DIRIGENTI DEL COMUNE”.
A seguito dell’indagine della Procura della Repubblica di Catania che coinvolge il consigliere comunale di Bronte, Thomas Cuzzumbo, ed i vertici del’Ufficio tecnico e della Polizia municipale, il sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello, dichiara:   

“Prendo atto di quanto accaduto. Sono rammaricato per quanto contestato ai dirigenti del Comune, cui confermo la mia fiducia. Del resto l’ingegnere Salvatore Caudullo (dirigente dell’Ufficio tecnico) si è sempre distinto per onestà e trasparenza, al punto da essere per me una sicura garanzia nella corretta applicazione della legge e nello svolgimento delle delicate mansioni di sua competenza. Identica valutazione va fatta per il maggiore Salvatore Tirendi che in 35 anni di servizio alla guida del Corpo di Polizia municipale è stato scrupoloso garante della legge. Confermo l’assoluta fiducia nel lavoro della Magistratura, affinché venga chiarita la posizione dei soggetti coinvolti”.  
E sia Caudullo che Tirendi assicurano di essere sereni ed essere pronti a dimostrare in Tribunale la loro innocenza. "In 23 anni di professione - afferma Salvatore Caudullo - non ho mai commesso reati,tanto meno ne ho commesso qualcuno adesso.Mi difenderò nelle sedi competenti, dove sono certo di riuscire a dimostrare la mia assoluta innocenza". Il maggiore Salvatore Tirendi, non è più comandante della Polizia municipale di Bronte. Da otto mesi, infatti, è in pensione dopo 35 anni di onorato servizio: "Sono assolutamente sereno - ci dice - telefonicamente - perchè so di non aver commesso alcuna omissione nel comunicare eventuali reati. So anche - continua - di non aver aiutato alcuno a commetere reati. Appena la Magistratura deciderà di sentirmi fornirò ogni elemento utile affinchè si faccia chiarezza sui fatti. Come sempre - conclude - non ho nulla da nascondere, ne tanto meno da temere". Nessuna comunicazione ufficiale invece da parte del consigliere Thomas Cozzumbo.
  



Sforano: licenziati almeno 3 manager


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La Sicilia
Ed. del 26.08.2011 - pag. 3
Lillo Miceli
Articolo letto 59 volte
L'assessore Russo starebbe per sfrattare i dirigenti delle Asp con spese fuori controllo: summit con Lombardo.

Sorte ormai segnata per Calaciura, Giuffrida, Oliveri; in bilico Maniscalco.
PALERMO - Sembra ormai segnata la sorte dei manager siciliana della Sanità che non hanno mantenuto sotto controllo la spesa sanitaria nelle Asp ad essi affidate. I dirigenti che sono stati sottoposti ad una stringente verifica sono: Salvatore Giuffrida, manager dell’Asp di Messina; Giuseppe Calaciura, Asp di Catania; Salvatore Oliveri, Asp di Agrigento e Franco Maniscalco, Asp di Siracusa. Per i primi tre, peraltro, tutti esponenti dell’Mpa o, comunque, vicinissimi al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, il «licenziamento» potrebbe arrivare nel giro di pochi giorni. In bilico la posizione di Maniscalco.
Vertice a Palermo
La delicata situazione, peraltro, è stata affrontata ieri, a Palazzo d’Orleans, nel corso di un “riservatissimo” incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, l’assessore alla Salute, Massimo Russo, e i quattro manager che non hanno rispettato i budget loro assegnati. Anzi, in alcuni casi lo “sforamento” sarebbe stato ultramilionario. Comunque, non sarà una decisione presa a cuor leggero quella che dovrebbe essere resa nota in tempi brevissimi. Infatti, l’assessorato alla Salute non si è limitato a contestare ai manager il mancato rispetto degli obiettivi che avevano avuto assegnati; ad essi è stata data la possibilità di fornire delle spiegazioni che, a loro volta, sono state sottoposte a controdeduzioni.
Sprechi e in efficienze
Il confronto, durato qualche settimana, non è stato favorevole ai manager, almeno per tre su quattro. Non solo una spesa maggiore rispetto a quella preventivata è stata effettuata - solo in minima parte per episodi congiunturali - ma, per esempio, scarsi risultati sarebbero stati ottenuti nel contenimento della migrazione sanitaria. Cioè, il fenomeno che vede i siciliani che, pur non soffrendo di particolari patologie, preferiscono farsi curare negli ospedali del Centro-Nord.
Certamente, i motivi del “licenziamento” saranno resi noti al momento della notifica del provvedimento. Una procedura inusuale in una terra in cui si tenta di mantenere tutto avvolto nell’ombra. Non c’è nulla di male nel fare conoscere alla cittadinanza - in questo caso ne è interessata la parte più sofferente - dove i manager hanno fallito ed i motivi che impedito ad essi di raggiungere quegli obiettivi per i quali sono stati profumatamente pagati. Per l’Asp di Messina di parla di un deficit di 26 milioni, 18 in più rispetto agli accordi. Mentre per quella di Catania si parla di un “buco” di 16 milioni in più rispetto a quello concordato. Medaglia di bronzo ad Agrigento: le indiscrezioni sui dossier dei tecnici parlano di 9 milioni di passivo, con uno sforamento di 4 rispetto al budget negoziato. Nell’occhio del ciclone anche Siracusa con “solo” 900mila euro in più rispetto ai 3,8 milioni previsti di deficit E’ facile immaginare che in questi giorni che precedono la rescissione di almeno tre manager, l’assessore Massimo Russo abbia messo in moto i suoi uffici per selezionare dall’apposito albo i sostituti che dovranno dimostrare di essere più efficienti dei loro predecessori, dovendo recuperare il gap di cui già la Sanità siciliana soffriva e che in questi ultimi due anni di nuova gestione non è sicuramente migliorata.
Il «caso» andrà in Giunta
Dunque, non rimane che attendere che il “caso” arrivi in Giunta regionale dove sarà sciolto l’ultimo dubbio rimasto: saranno quattro o tre i manager licenziati?

Bufera dopo i «fatti» dell'Ingrassia


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La Sicilia
Ed. del 26.08.2011 - Palermo - pag. 33
A.F.
Articolo letto 69 volte
Orlando chiede una relazione al ,manager dell'Asp. La Cgil invece la rimozione della Mattaliano

PALERMO - Una valanga di polemiche si è abbattuta sull’Asp dopo che è emerso il disagio dei due soli medici di turno alla Chirurgia dell’ospedale «Ingrassia». Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori medici e le cause dei disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha chiesto al direttore generale Salvatore Cirignotta, una relazione sulle condizioni di operatività della Chirurgia e, in particolare’ sulla dotazione organica e i relativi turni di lavoro del personale con riferimento agli ultimi sei mesi.
Dopo la chiusura del Reparto di Chirurgia, presso la struttura sanitaria del capoluogo siciliano risulterebbero tuttora operativi quattro posti letto per le urgenze. AI servizio, pur così ridimensionato, sarebbero, tuttavia. Assegnati i medici in numero del tutto insufficiente, con turni di lavoro che potrebbero pregiudicare l’efficienza delle loro delicate prestazioni, anche in considerazione dell’assenza del primario, collocato in quiescenza. «Saranno gli organi competenti, amministrativi ed eventualmente giudiziari, a definire - dichiara Orlando - l’eventuale rilievo disciplinare a carico del medico denunciante. Quello che occorre rilevare, però, è che troppo spesso in diverse realtà del nostro paese, e sovente in Sicilia, la Commissione ha riscontrato situazioni in cui operatori sanitari vengono ostacolati e/o sanzionati per aver mosso rilievi nei confronti di disposizioni organizzative e funzionali nelle quali, e talora anche con conseguenze negative sulla qualità del servizio reso agli utenti, sono costretti ad operare».
A tal proposito è intervenuta la Cgil. «II caso del dottor Piero Pampiano sottoposto a provvedimento disciplinare per avere contestato i turni all’ospedale Ingrassia dopo 60 giorni di servizio consecutivo, mette in luce gli effetti dei tagli sulla sanità e la cattiva gestione delle strutture ospedaliere e sanitarie dell’isola - sottolinea il segretario generale di Fp Cgil Sicilia, Michele Palazzotto ». Palazzotto chiede all’assessore regionale Massimo Russo «la rimozione immediata del direttore sanitario dell’Asp, Mattaliano che ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti del medico e maggiore vigilanza sui dirigenti ospedalieri e sanitari e sulla gestione dei carichi di lavoro».

venerdì 26 agosto 2011

Entra in acqua, si sente male e muore: soccorsi in ritardo


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La Sicilia
Ed. del 25.08.2011 - pag. 10
Gianluca Santisi
Articolo letto 115 volte

SANTA TERESA RIVA - Una vacanza che volge improvvisamente in tragedia. Gli schiamazzi festosi dei bambini che si spengono di colpo in un rispettoso silenzio. Orazio Pennisi, 31enne di Palagonia,in provincia di Catania, è morto ieri mattina sulla spiaggia di S. Teresa di Riva per un arresto cardiocircolatorio. Qualche anno fa sembrava aver vinto la sua battaglia più grande: era stato sottoposto ad un trapianto di cuore. Quello stesso cuore che ieri ha cessato di battere. Erano da poco trascorse le 10. Pennisi era sceso in spiaggia assieme ai genitori, in vacanza nella cittadina jonica dove avevano preso in affitto una casa sulla via Regina Margherita, a poche decine di metri dalla spiaggia.
Il mare era calmo, la temperatura dell'acqua gradevole. Pennisi ha così deciso di fare un bagno ma poco dopo essersi immerso si è sentito male. Lo hanno trascinato fuori adagiandolo sul bagnasciuga.
Con un cellulare sono stati chiamati i soccorsi ma l'ambulanza del 118 locale era già fuori per un altro intervento. Da Taormina ne è stata fatta partire un'altra.
Nel frattempo, la richiesta di aiuto è stata girata al medico di turno del vicino Pte. Il dott. Scuto stava curando un paziente in crisi tachicardica, lo ha lasciato agli infermieri del presidio e si è precipitato in spiaggia.
Orazio Pennisi si trovava disteso sulla battigia, alcuni bagnanti con degli ombrelloni gli facevano scudo dal sole. Il dott. Scuto si è reso subito conto della gravità della situazione, le ha provate tutte per tenerlo in vita ma non c'è stato nulla da fare. Il medico del Pte e i sanitari del 118 nel frattempo giunti da Taormina hanno attuato manovre di rianimazione per una ventina di minuti, davanti agli occhi dei genitori e dei bagnanti che hanno assistito attoniti alla scena. Sul posto anche il fratello dello sfortunato giovane, i vigili urbani e i carabinieri.
Passavano i minuti e le speranze di tenere in vita il 31enne si affievolivano. Infine la resa. I medici, tra le lacrime dei genitori, degli amici e dei parenti, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il corpo, trattandosi di morte naturale, è stato riconsegnato ai familiari. Dovrà rimanere fino alla tarda mattinata di oggi nella casa di via Regina Margherita. Poi Orazio Pennisi, in quello che sarà il suo ultimo viaggio, potrà tornare nella sua Palagonia.

Formazione continua. Neo accreditamento


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Quotidiano di Sicilia
Ed. del 25.08.2011 - pag. 4
n.d.
Articolo letto 34 volte
Decreto dell'assessorato regionale alla Salute
On line le procedure di provider per corsi Ecm
PALERMO - L’assessorato regionale della Salute ha avviato con decreto il nuovo sistema di accreditamento regionale dei provider che dovranno erogare la formazione continua in medicina attraverso i corsi ECM (Educazione Continua in Medicina).
Al sistema di accreditamento regionale di provider per la formazione di tipo residenziale, sul campo (FSC) e a distanza (FAD), potranno accedere enti pubblici e privati sulla base dei requisiti minimi previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 2009, che era già stato recepito dalla Regione siciliana e che adesso diventa pienamente operativo.
Le procedure di accreditamento sono attive on line sul sito della Regione siciliana (www.pti.regione.sicilia.it – assessorato della Salute - Dipartimento attività sanitarie - area tematica formazione ECM), collegato direttamente con la piattaforma dell’Agenas attraverso la quale è possibile la registrazione, nonché l’inserimento dei documenti necessari.

seus:Aggiudicazione definitiva

  Procedura negoziata per l’affidamento del servizio di vigilanza armata.    

giovedì 25 agosto 2011

RANDAZZO: IMPIANTI SPORTIVI, FINANZIAMENTI A TEMPO


Un milione e 300 mila euro dalla Regione siciliana per migliorare le strutture sportive di Randazzo. A dare la notizia è il sindaco, Ernesto Del Campo, che già intravede la possibilità di realizzare una nuova palestra e completare il campo di baseball. «La Regione siciliana - afferma il primo cittadino - ha redatto un elenco di progetti finanziati con delle somme riservate alle strutture sportive. Noi da tempo abbiamo chiesto finanziamenti per migliorare i nostri impianti e finalmente abbiamo avuto notizia del finanziamento di ottocentomila euro da spendere nella palestra del campo di calcio "Attilio Grimaldi" e cinquecentomila euro per completare il "diamante" di baseball di contrada Murazzo Rotto». «Per noi - continua - un traguardo duplice, sia perché da tempo inseguiamo finanziamenti per sistemare gli impianti sportivi che necessitano di lavori di manutenzione, sia perché sono sempre di più le associazioni che permettono ai giovani randazzesi di praticare dello sport, con il risultato che le strutture sono diventate addirittura insufficienti».
Per questo Del Campo con gli ottocentomila euro, oltre ad effettuare i lavori necessari in quella esistente in cemento, intende anche realizzare una seconda palestra in tensostruttura. «Sarebbe una buona soluzione - ci spiega - per tentare di accontentare tutti. Pensate che proprio in questo momento si sta svolgendo una riunione fra l'assessore Carmelo Giarrizzo ed il dirigente Salvatore Salmeri con tutte le associazioni sportive per adeguare gli orari di utilizzo della strutture e cercare di accontentare tutti». Il finanziamento della Regione però non è automatico. Bisogna che il Comune presenti un progetto esecutivo, altrimenti tutto andrà perduto. «Ho già dato incarico all'ufficio tecnico - conclude il sindaco - di redigere il progetto da presentare alla Regione. Anche i tempi sono stretti: il termine di presentazione scade alla fine di settembre. Nostro dovere però - conclude il sindaco - è farcela, per non far perdere alla citta questa opportunità».Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 24-08-2011

RANDAZZO: FERMO IL SERVIZIO DI RADIOLOGIA SINDACO E ASSESSORE PROTESTANO


Che fine ha fatto il servizio di radiologia dell’ex ospedale di Randazzo? A domandarselo sono il sindaco, Ernesto Del Campo, e l’assessore ai Servizi Sanitari, Mario Caggegi, che hanno scritto una “sentita” lettera al direttore generale dell’Asp Giuseppe Calaciura. “Da più di tre mesi – scrivono – il servizio non effettua più alcuna prestazione, quando era stato assicurato che lo stop sarebbe stato solo momentaneo e legato alla sostituzione di apparecchiature obsolete con altre adeguate alle nuove tecnologie digitali. Nonostante gran parte della sostituzione sia avvenuta  da svariate settimane, il servizio resta inesorabilmente chiuso, né se ne intravede una prossima e giusta riapertura. Si nutre la preoccupazione – continua la nota – che la temporanea chiusura sia stata e sia solo un espediente per chiudere il servizio come è avvenuto nell’ex ospedale di Linguaglossa”.
“Confermo – replica il direttore Calaciura – che c’è la volontà, da parte di questa direzione, di ripristinare il servizio, ma sempre nell’ottica dell’ottimizzazione e della razionalizzazione delle risorse aziendali. In questo momento mancano le risorse per l’acquisto di un telecomando multifunzionale per eseguire tutte le indagini di radiologia tradizionale. La settimana prossima, anche per rassicurare gli utenti del territorio, il capo dipartimento di Scienze radiologiche, Vincenzo Ricceri, e il coordinatore sanitario del Distretto Catania 2, Maria Di Franco, si recheranno sul posto per effettuare un sopralluogo e per verificare sia lo stato strutturale che quello strumentale”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 25-08-2011     

RANDAZZO: COSTRETTI ALLA RESA DINANZI ALLE FIAMME ALTE



“Lasciate la vostra postazione, tornate indietro, il fuoco vi sta accerchiando, ormai è incontrollabile”. E’ l’amaro comando che abbiamo sentito impartire via radio ad un vigile del fuoco. Era rivolto ai suoi colleghi che, per una giornata intera, sfidando calore e fumo, hanno gettato acqua sulle fiamme. Un comando che, dopo tanta fatica e lavoro, sapeva tanto di resa. Ieri un incendio di chiara origine dolosa ha distrutto l’intero versante est del “Monte Colla” e poi, dopo aver superato il fiume Alcantara, in serata ha raggiunto le falde di Monte San Marco, cominciando a divorare uno dei boschi più belli dei Nebrodi, ovvero quello di Baiardo. Dalla centrale operativa della Guardia forestale di Catania abbiamo saputo che l’allarme è stato lanciato alle 8 e 30, quando è stato avvistato fumo in contrada “Rocca Bellia”. Da quel momento si è come scatenato l’inferno, con le fiamme che hanno raggiunto contrada Faucera, distruggendo un territorio di oltre 300 ettari, ricco di roverella, conifere e latifoglie e dove insistono diverse aziende agricole e zootecniche. Eppure le forze impegnate sono state cospicue.
Sono intervenuti i vigili del fuoco di Maletto e Linguaglossa ( il distaccamento di Randazzo non era operativo), più di 50 operai forestali per ogni turno e le stesse Guardie forestali che hanno intervenire 7 velivoli fra elicotteri e canadair che hanno effettuato oltre 150 lanci, ma è stato tutto inutile. “Non so – ci dice Concetta Sciavarello – se la casa dell’azienda di mia madre è andata distrutta o meno. Non so se gli animali sono ancora vivi. E’ stato terribile: mia madre non voleva lasciare la campagna nonostante il fuoco avanzasse. Alla fine i vigili del fuoco l’hanno portata via”. Altri allevatori non hanno voluto lasciare i poderi e così i carabinieri della Stazione e della Compagnia di Randazzo in serata sono andati a cercarli fra il fumo. Fortunatamente, però, erano al sicuro. Alle 19 i mezzi aerei hanno smesso di effettuare lanci e le operazioni di spegnimento sono rimaste nelle braccia degli operai e delle guardie forestali che hanno continuato a lottare e dei vigili del fuoco in grado solo con i fuoristrada e serbatoi di 150 litri di raggiungere il fronte del fuoco. Senza autobotti e aerei per tutti alle 21 la lotta è sembrata impari, ed il rischio che durante la notte andasse in fiamme il bosco di Baiardo, in pieno demanio e Parco dei Nebrodi, è diventato altissimo.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 25-08-2011  

mercoledì 24 agosto 2011

Ruba il navigatore dall'ambulanza mentre prestano soccorso a un'anziana



E' successo in via Pescatori, catturato il ladro


I sanitari del 118 sono impegnati nel soccorso ad un'anziana, lui, un russo di 42 anni, approfitta della distrazione dei soccorritori per rubare il navigatore satellitare nell'ambulanza. E' accaduto ad Avellino, in via Pescatori. Il personale medico era stato chiamato perché un'anziana donna aveva accusato un malore. Immediatamente è scattato l'allarme, sul posto - nei pressi dell'Ipercoop- è intervenuta l'ambulanza del 118. Gli operatori sanitari hanno prestato le prime cure del caso all'anziana donna.
Approfittando della distrazione del personale medico, il 42enne russo, con un'azione fulminea s'è introdotto nell'ambulanza ed ha rubato il navigatore. Il gesto, però, è stato notato da un equipaggio della volante che, proprio in quel momento, stava passando nella zona. Dopo un breve inseguimento gli agenti della Polizia sono riusciti a bloccare il 42enne nei pressi dell'istituto scolastico Imbriani.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, sottoposto alla misura dell'obbligo di firma, ora è stato arrestato con l'accusa di furto.

http://www.lunaset.it/news.aspx?news=6767

RANDAZZO: A BAIA MONTE 58 LANCI AEREI PER RIUSCIRE A DOMARE IL ROGO


Ettari di terreno in fiamme, a limitare i danni anche un mezzo aereo della Forestale. In fiamme, per diverse ore, Baia Monte, territorio di Randazzo. Un’area di macchia mediterranea, nella zona periferica del paese, ricadente in terreni privati, è andata bruciata per un incendio propagatisi per 14 ettari di superficie. Un incendio di tipo “radente”, che ha tenuto impegnati gli uomini della Forestale, coordinati dal commissario Ruffino per ben 6 ore di intenso lavoro. Il loro intervento ha consentito di arginare le fiamme, evitando che si estendessero nelle zone più alte. Per spegnere il vasto incendio, che si è propagato nelle zone più impervie, sono intervenute:5 squadre da terra e un mezzo aereo (Sierra). Ben 58, i lanci d’acqua dall’alto, necessari per domare le fiamme.
A terra, hanno avuto il loro ben da fare 18 uomini. L’incendio è iniziato verso le ore 10,30 circa. A notare i punti fuoco, sono state le stesse vedette del 1515 che, hanno lanciato immediatamente l’allarme. Hanno bruciato: ginestre, roverelle, arbusti e terreno pascolivo disseminati di sterpaglie. L’opera di bonifica da parte del Corpo Forestale, che ha limitato i danni si èconclusa alle ore 16:45. In zona Stagliata, territorio di Nicolosi, divampato un incendio verso le ore 12,15. Ad avvistare le fiamme sono state le vedette del Corpo forestale del distaccamento di Nicolosi, che si sono recati sul posto in tempi brevi con due squadre, denominate 21 e 30.Per spegnere il rogo sono stati necessari 2 ore di lavoro. Hanno bruciato alla fine 2 ettari di macchia mediterranea,costituita da uliveti, roverelle, fichi d’india e ginestre, disseminati di sterpaglie. Nei due casi non si esclude l’opera dei soliti piromani.
Nunzio Leone fonte “La Sicilia” del 23-08-2011  

lunedì 22 agosto 2011

RANDAZZO: TRA FALCONE E DEL CAMPO CONTINUA LA LITE A DISTANZA AL VETRIOLO

Continua il botta è risposta fra l'on. Marco Falcone e il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, dopo la revoca degli assessori Pippo Gullotto e Giuseppe Luca. «Forse il sindaco - afferma Falcone - sta tentando di sviare l'attenzione sui suoi vuoti. Ha infranto l'accordo sottoscritto il 5 maggio 2008 che prevedeva rappresentanze in Giunta in ragione dei candidati più votati delle liste. La verità è che l'azione amministrativa di Del Campo è poco brillante, con l'aggravante che sta ripercorrendo gli stessi errori di 10 anni fa. Del Campo è un sindaco del Pdl? Bene, come fa a lasciare fuori Pippo Gullotto che nel 2008 conseguì con il Pdl poco meno di 1.900 voti, raddoppiando il suo precedente bagaglio elettorale? Ricordo che Del Campo nella sua lista al Consiglio ne prese appena 40. Allora: chi è titolare del Pdl a Randazzo che a norma di statuto non ha un coordinatore? Infine Del Campo è ingeneroso e vanaglorioso quando parla di "interlocuzione".
Con me non solo suggellò, telefonicamente, l'accordo politico con Gullotto, ma fui presente ai comizi per lui in campagna elettorale». «Beh - replica Del Campo - in quanto ai voti ricordo che come sindaco al primo turno ne ho presi 3.539. Se avessi osservato gli accordi Gullotto non sarebbe stato neanche assessore in quanto non candidato al Consiglio e se oggi ho dovuto rimuoverlo la colpa è solo sua poiché si è disinteressato della collettività non partecipando per mesi alle attività amministrative. Inoltre, il gruppo politico difeso da Falcone da diversi mesi è diventato opposizione interna e vota regolarmente con l'opposizione ufficiale. Non sono stato quindi io a tradire gli accordi. Falcone avrebbe dovuto sentire anche le mie ragioni. Il coordinamento del Pdl non riguarda l'attività amministrativa: tutti ai tempi furono d'accordo su Filippo Bertolo coordinatore. Se l'on. Falcone ha un gruppo consiliare che vuole stare in maggioranza con lealtà per il bene di Randazzo, lo presenti. Altrimenti io ho una città da governare».Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 21-08-2011

domenica 21 agosto 2011

RANDAZZO: IL “PYTOS” NUOVO GIOIELLO DEL MUSEO


La medievale cittadina di Randazzo si prepara ad un autunno all'insegna del turismo culturale. Il sindaco Ernesto Del Campo annuncia che presto il museo archeologico Vagliasindi di Randazzo si arricchirà del famoso «Pytos» (dal greco «grande vaso di creta») risalente al 1500 a.C. e che la collezione dei pupi siciliani verrà trasferita nei nuovi locali dell'ex mattatoio. «Stiamo presentando un progetto alla Provincia di Catania - afferma Del Campo - per ottenere il finanziamento degli arredi dei locali. Ho già il consenso di massima del presidente Giuseppe Castiglione che ringrazio. Ma l'altra bella notizia è che la Soprintendenza ha completato i lavori di restauro del Pytos. Entro l'autunno contiamo di mostrarlo al pubblico e di inaugurare il nuovo spazio espositivo della collezione dei Pupi con una grade Notte dei musei randazzesi».
«Era da 20 anni - aggiunge l'assessore alla Cultura, Paolo Raciti - che si tentava di far restaurare il Pytos. Questa Amministrazione ci è riuscita. Verrà esposto nella grade sala a piano terra del Castello di San Martino che ospita la collezione archeologica Vagliasindi». Il Pytos fù trovato quasi per caso tra il 1968 ed il 1969 durante la costruzione della strada denominata "Quota 1000" che collega Randazzo a Linguaglossa. Si tratta di un grosso vaso ai tempi consegnato all'indimenticato e stimato salesiano, don Calogero Virzi, ispettore onorario della Soprintendenza ai Beni architettonici, artistici e storici. Don Virzi lo conservò fino alla sua morte avvenuta il 21 novembre del 1986. Alto circa un metro e 30 il vaso, quando verrà esposto, impreziosirà ancor di più la collezione di monete, vasi attici ed italioti in terracotta dipinta risalenti al IV e V secolo A.c. che Paolo Vagliasindi riportò alla luce in contrada S. Anastasia, a 6 km circa da Randazzo.Gaetano  

Allarme sangue, pazienti in rivolta. “Troppa burocrnzia per le trasfusioni”


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Repubblica
Ed. del 20.08.2011 - Palermo - pag. VIII
Lorenzo Tondo
Articolo letto 26 volte

PALERMO - Interventi chirurgici che saltano, associazioni mobilitate per sensibilizzare i donatori, l’emergenza trasfusioni nelle province e le odissee quotidiane dei malati per una sacca di piastrine. L’ultima vittima della guerra del sangue in Sicilia è un paziente anemico di 80 anni, morto lo scorso 10 agosto a Ragusa perché, secondo le accuse, i medici avrebbero effettuato in ritardo una trasfusione.
E mentre i Nas indagano sulla vicenda. i pazienti siciliani puntano l’indice sulla nuova normativa emanata a maggio dall’assessorato per la Salute che renderebbe ancora più complicate le pratiche per la distribuzione delle sacche salvavita. Ne parla a Repubblica Clelia Megna, madre di Giulio, 22enne affetto da una grave forma di leucemia, alle prese con la burocrazia del sangue a Palermo. «Lo scorso luglio portai mio figlio al reparto trasfusionale di Villa Sofia – racconta - Aveva la febbre alta e perdeva sangue dal naso. Lì i medici mi dissero che non potevano aiutarmi. E che dovevo portare mio tiglio al pronto soccorso del Cervello. Poi mi chiesero se avevo le ricette, che senza quelle non avrebbero potuto effettuare la trasfusione. Mi venne un colpo! Qualt ricette? Prima c’era bisogno solo di una richiesta del medico di famiglia».
Dal 7 maggio, con la riforma dell’assessorato di Massimo Russo, per ottenere il sangue i pazienti devono munirsi di un documento in cui il medico trascrive il tipo di sacca e il numero di unità richiesto. Poi bisognerà far timbrare una seconda richiesta all’ufficio ticket in cui si fa riferimento al gruppo Ab0, Rh, fenotipo, Kell, prove di compatibilità e controllo gruppo della sacca. Il medico curante dovrà infine specificare il numero di esenzione per patologia. Le richieste incomplete saranno punite con l’addebito degli esami al personale (200 euro), in questo caso ai medici.
«Contattai alcuni farmacisti chiedendo loro di aiutarmi a reperire tutti i dorumenti – continua – Ma non fu facile. Era sabato e tantissimi erano già in ferie. Intanto portai mio figlio d’urgenza al Cervello. La febbre aumentava e con essa la perdita di sangue dal naso. Aveva bisogno di una trasfusione».
Giulio, dopo un’attesa di 2 ore al pronto soccorso, verrà ricoverato in ospedale per 8 giorni. A causa dei ritardi per la trasfusione e il conseguente calo di globuli bianchi, si ammalerà gravemente di polmonite. Giulio, oggi, sostenuto dalia madre, continua a lottare. E come lui le migliaia di pazienti siciliani bisognosi di sangue.
E se Mimmo Scaglione, membro del tavolo tecnico del Centro regionale sangue, abbassa i toni e parla di «situazione stabile», la Thalassa denuncia «un’emergenza cronica» e una regione che «non riesce a soddisfare per tutto l’anno le richieste di sangue dei suoi malati». Nel 2010 la Sicilia ha acquistato circa 7000 sacche dalle altre regioni, in particolare dal Veneto e dall’Emilia Romagna per un valore complessivo di un milione di euro da conteggiare nel nuovo accordo sulla mobilità delle prestazioni sanitarie. «Uno spreco», dicono le associazioni dei donatori, secondo le quali la Sicilia «avrebbe gli strumenti per rendersi autosufficiente ed evitare quindi di comprare sangue in altre regioni».

BRONTE: “TUTTI I REPARTI POTENZIATI ENTRO L’ANNO”


«Entro l'anno reparti potenziati all'ospedale Castiglione Prestianni di Bronte». Ad annunciarlo è il direttore generale dell'Asp, Giuseppe Calaciura alle prese con le piante organiche degli ospedali della provincia di Catania e quindi anche dell'ospedale di Bronte. Al momento i riflettori sono puntati verso il Pronto soccorso dove al momento operano solo 5 medici, quando, secondo i dati forniti dall'Asp, dovrebbero essere in 7. Ma l'attenzione è rivolta anche verso i problemi degli altri reparti.  «L'Asp etnea - spiega Calaciura - nonostante il periodo estivo è al lavoro per far funzionare al meglio la macchina organizzativa e per innalzare il livello qualitativo del presidio ospedaliero di Bronte. Entro l'anno completeremo la dotazione organica dei vari reparti, che verranno così potenziati per garantire agli utenti un sistema sanitario di qualità. È infatti prevista entro il mese di settembre la conclusione dell'iter procedurale del concorso di "Medicina, Chirurgia e Accettazione d'urgenza" per incarichi a tempo indeterminato, che sarà propedeutico al completamento della pianta organica all'interno del Pronto soccorso del presidio, dove sono previste ben 7 unità per la gestione delle emergenze».
Ma ci sono in vista anche altre novità. «Il 23 agosto - continua Calaciura - prenderà servizio un cardiologo con contratto di sostituzione, mentre entro il mese di ottobre ultimeremo le procedure per il concorso di chirurgia che prevedrà l'immissione in ruolo di altre nuove unità. Inoltre, non essendo prevista la chiusura del punto nascita, anche i reparti di ostetricia vedranno l'integrazione delle risorse umane. Insomma - conclude il direttore generale dell'Asp - in pochissimo tempo riusciremo a risolvere tutte le criticità con assunzioni a vario titolo, grazie al documento di programmazione approvato dalla Regione che ha consentito lo sblocco delle assunzioni. Integrazione e ottimizzazione dell'organizzazione dell'offerta assistenziale rappresentano per noi obiettivi prioritari, per preservare anche e soprattutto i piccoli centri del nostro territorio». Le buone notizie fornite da Calciura giungono in un momento in cui l'attenzione delle forze politiche brontesi e dei Comuni vicini verso l'ospedale non si è mai allentata. L'ospedale è stato oggetto di dibattito in diversi Consigli comunali del comprensorio che rivendica servizi ospedalieri all'avanguardia.
Fonte “La Sicilia” del 20-08-2011

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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