La Sicilia
Ed. del 25.08.2011 - pag. 10
Gianluca Santisi
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SANTA TERESA RIVA - Una vacanza che volge improvvisamente in tragedia. Gli schiamazzi festosi dei bambini che si spengono di colpo in un rispettoso silenzio. Orazio Pennisi, 31enne di Palagonia,in provincia di Catania, è morto ieri mattina sulla spiaggia di S. Teresa di Riva per un arresto cardiocircolatorio. Qualche anno fa sembrava aver vinto la sua battaglia più grande: era stato sottoposto ad un trapianto di cuore. Quello stesso cuore che ieri ha cessato di battere. Erano da poco trascorse le 10. Pennisi era sceso in spiaggia assieme ai genitori, in vacanza nella cittadina jonica dove avevano preso in affitto una casa sulla via Regina Margherita, a poche decine di metri dalla spiaggia.
Il mare era calmo, la temperatura dell'acqua gradevole. Pennisi ha così deciso di fare un bagno ma poco dopo essersi immerso si è sentito male. Lo hanno trascinato fuori adagiandolo sul bagnasciuga.
Con un cellulare sono stati chiamati i soccorsi ma l'ambulanza del 118 locale era già fuori per un altro intervento. Da Taormina ne è stata fatta partire un'altra.
Nel frattempo, la richiesta di aiuto è stata girata al medico di turno del vicino Pte. Il dott. Scuto stava curando un paziente in crisi tachicardica, lo ha lasciato agli infermieri del presidio e si è precipitato in spiaggia.
Orazio Pennisi si trovava disteso sulla battigia, alcuni bagnanti con degli ombrelloni gli facevano scudo dal sole. Il dott. Scuto si è reso subito conto della gravità della situazione, le ha provate tutte per tenerlo in vita ma non c'è stato nulla da fare. Il medico del Pte e i sanitari del 118 nel frattempo giunti da Taormina hanno attuato manovre di rianimazione per una ventina di minuti, davanti agli occhi dei genitori e dei bagnanti che hanno assistito attoniti alla scena. Sul posto anche il fratello dello sfortunato giovane, i vigili urbani e i carabinieri.
Passavano i minuti e le speranze di tenere in vita il 31enne si affievolivano. Infine la resa. I medici, tra le lacrime dei genitori, degli amici e dei parenti, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il corpo, trattandosi di morte naturale, è stato riconsegnato ai familiari. Dovrà rimanere fino alla tarda mattinata di oggi nella casa di via Regina Margherita. Poi Orazio Pennisi, in quello che sarà il suo ultimo viaggio, potrà tornare nella sua Palagonia.
Il mare era calmo, la temperatura dell'acqua gradevole. Pennisi ha così deciso di fare un bagno ma poco dopo essersi immerso si è sentito male. Lo hanno trascinato fuori adagiandolo sul bagnasciuga.
Con un cellulare sono stati chiamati i soccorsi ma l'ambulanza del 118 locale era già fuori per un altro intervento. Da Taormina ne è stata fatta partire un'altra.
Nel frattempo, la richiesta di aiuto è stata girata al medico di turno del vicino Pte. Il dott. Scuto stava curando un paziente in crisi tachicardica, lo ha lasciato agli infermieri del presidio e si è precipitato in spiaggia.
Orazio Pennisi si trovava disteso sulla battigia, alcuni bagnanti con degli ombrelloni gli facevano scudo dal sole. Il dott. Scuto si è reso subito conto della gravità della situazione, le ha provate tutte per tenerlo in vita ma non c'è stato nulla da fare. Il medico del Pte e i sanitari del 118 nel frattempo giunti da Taormina hanno attuato manovre di rianimazione per una ventina di minuti, davanti agli occhi dei genitori e dei bagnanti che hanno assistito attoniti alla scena. Sul posto anche il fratello dello sfortunato giovane, i vigili urbani e i carabinieri.
Passavano i minuti e le speranze di tenere in vita il 31enne si affievolivano. Infine la resa. I medici, tra le lacrime dei genitori, degli amici e dei parenti, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il corpo, trattandosi di morte naturale, è stato riconsegnato ai familiari. Dovrà rimanere fino alla tarda mattinata di oggi nella casa di via Regina Margherita. Poi Orazio Pennisi, in quello che sarà il suo ultimo viaggio, potrà tornare nella sua Palagonia.
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