Diventa sempre più "infuocata" l'estate a Randazzo a causa dei piromani. Un altro incendio, sempre di natura dolosa, ieri mattina ha distrutto circa 5 ettari di macchia mediterranea, ai piedi dell'Etna, in contrada Sciarone, lambendo l'abitato. A sentire le Guardie forestali, che stanno coordinando le indagini, il fuoco è stato appiccato intorno alle 11 in via Soldato Emanuele, nella periferia sud della cittadina, a due passi dalle case, con le fiamme che, spinte dal vento, non solo si sono avvicinate paurosamente alle abitazioni, ma hanno lambito i capannoni di una rinomata azienda casearia, ed il campo di calcio. Solo grazie all'intervento della Forestale, coordinata dal commissario del Nop, Luca Ferlito, e dall'ispettore Natalina Gullotti (che al momento guida gli altri 3 colleghi del distaccamento forestale di Randazzo), delle squadre antincendio, di un elicottero della Forestale e dei Vigili del Fuoco di Randazzo e Linguaglossa, l'incendio è stato domato. Ci sono volute, però, ben 3 ore di lavoro e più di 30 lanci d'acqua. Solo alle 14 i residenti, che hanno visto le fiamme altissime non più lontano di 50 metri dalle proprie abitazioni, hanno tirato un sospiro di sollievo.
Intanto, il sindaco, Ernesto Del Campo, visto l'aumento esponenziale degli incendi, ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per disastro ambientale. «Ci accorgiamo di una recrudescenza del fenomeno - afferma -. Gli incendi sembrano appiccati contemporaneamente in zone lontane fra loro per dividere le forze antincendio. Erano anni che a Randazzo non si verificavano roghi così distruttivi. Inoltre - prosegue - voci sempre più insistenti mi fanno intendere che durante l'incendio di Baiardo, durato quasi 24 ore, sia mancato un ottimale coordinamento fra le diverse forze in campo. Per questo - conclude - convocherò questa settimana una conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati». «Le dichiarazioni del sindaco mi lasciano perplesso - replica il commissario del Nop, Ferlito - . Non so quali siano gli elementi in suo possesso. Se verranno dimostrati errori, siamo pronti a perseguire eventuali responsabili». Ciò che il paese si chiede è se 50 uomini, più le forze aeree, non avrebbero potuto impedire mercoledì scorso che il fuoco arrivasse al bosco di Baiardo: «Il terreno era impervio - ci aveva dichiarato qualche giorno fa il capo dell'Ispettorato forestale di Catania, Antonino Lo Dico - e il vento soffiava forte». Infine, il dott. Lo Dico ha smentito le voci circa l'impossibilità dei 2 canadair di "lanciare" per mancanza di coordinamento da terra.Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia ” del 28-08-2011
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