scritto il 25 ott 2012 nella categoria: Sindacale
Pubblicata alle ore 11:21:52 - Fonte: - 11 letture - nessun commento.
La riforma del Servizio Sanitario Regionale, avviata nel 2009, ha ridisegnato la geografia delle Aziende Sanitarie e dei servizi da essa erogati e ad essa collegate, compreso il Servizio Emergenza Urgenza 118.
Di recente ha preso forma, anche se solo in parte, la riorganizzazione di questo prioritario servizio sanitario. E così appena tre anni dopo, in seguito ad una gestione clientelare e fallimentare della precedente forma societaria del 118, la nuova società, di concerto con l’Assessorato alla Salute, ha avviato la riorganizzazione del sistema Emergenza Urgenza 118 della Regione Sicilia. Secondo quanto prevedeva la già citata riforma, il Sistema 118 avrebbe dovuto, tra le altre cose, trasformarele ambulanze medicalizzate, CMR (Centro Mobile di Rianimazione), con personale medico rianimatore ed infermieristico a bordo, oltre i soccorritori ed autisti, nelle previste MSA, ovvero nel Mezzo di Soccorso Avanzato, con equipaggio formato da medico rianimatore, infermiere di area critica ed un solo soccorritore/autista.
Questa rivoluzione copernicana, prevedeva anche la sostituzione del mezzo di soccorso, da ambulanza ad automedica. In tal senso, la presenza di soli tre operatori, sarebbe stata ampiamente giustificata ed in linea con la riorganizzazione avviata con la riforma. Ed invece cosa accade? La Sues sguarnisce le CMR di un soccorritore/autista, non sostituendo l’ambulanza con l’automedica. “n queste condizioni, sembra chiaro – dice il Il Segretario Provinciale della Cisl Fp, Tony Rizza – che, oltre ad aver derogato in maniera del tutto arbitraria alla riforma del SSR ed in particolare del Servizio Emergenza Urgenza, senza nessuna preventiva concertazione con le organizzazioni sindacati profondamente alterato e lo spirito innovatore della riforma e la efficienza ed efficacia del servizio.
Attualmente, nella provincia di Ragusa, operano due sole “ambulanze” con rianimatore ed infermiere. L’una a Ragusa, e l’altra a Modica in servizio H12 diurno con rianimatore ed il resto delle12h ore con infermiere. Di certo la cittadinanza modicana ha il diritto di avere un servizio qualificato, ma solo per mezza giornata.
A Ragusa la presunta MSA, con un soccorritore in meno in equipaggio, garantisce il servizio nelle 24 ore. Ma siamo certi dell’efficacia di un tale servizio erogato a quella comunità? Ed inoltre, ci chiediamo perchè avviare una riorganizzazione solo in parte, decurtando il personale, senza adeguare come previsto il mezzo di soccorso? Dove sono parcheggiate le automediche già acquistate ed in attesa di essere messe in servizio?
Un intero capitolo meriterebbe poi l’annosa questione del mezzo di soccorso con rianimatore a bordo nel versante ipparino, che ad oggi rimane privo di un servizio essenziale per l’intera popolazione del bacino. Si continua a tergiversare su una problematica che resta priva di una risposta, perché è palesemente chiaro che i cittadini del versante ipparino sono considerati ragusani di serie b.
È anche chiaro l’intento di questa gestione aziendale, che mira solo al risparmio economico sulla pelle dei cittadini, perché non si accorgono, che lo sperpero di denaro c’è stato, ma non è cessato.
I cittadini meritano una risposta, ma siamo certi che nessuno risponderà, perché rispondere è sinonimo di impegno e l’attuale direzione non intende assumere nessun impegno con la cittadinanza”.
Questi sono solo alcune criticità che la Cisl Fp, desidera portare a conoscenza dell’opinione pubblica e soprattutto dei politici locali, perchè si facciano promotori, presso le opportune sedi, di serie e valide iniziative, atte a dare risposte ai cittadini ragusani.
Di recente ha preso forma, anche se solo in parte, la riorganizzazione di questo prioritario servizio sanitario. E così appena tre anni dopo, in seguito ad una gestione clientelare e fallimentare della precedente forma societaria del 118, la nuova società, di concerto con l’Assessorato alla Salute, ha avviato la riorganizzazione del sistema Emergenza Urgenza 118 della Regione Sicilia. Secondo quanto prevedeva la già citata riforma, il Sistema 118 avrebbe dovuto, tra le altre cose, trasformarele ambulanze medicalizzate, CMR (Centro Mobile di Rianimazione), con personale medico rianimatore ed infermieristico a bordo, oltre i soccorritori ed autisti, nelle previste MSA, ovvero nel Mezzo di Soccorso Avanzato, con equipaggio formato da medico rianimatore, infermiere di area critica ed un solo soccorritore/autista.
Questa rivoluzione copernicana, prevedeva anche la sostituzione del mezzo di soccorso, da ambulanza ad automedica. In tal senso, la presenza di soli tre operatori, sarebbe stata ampiamente giustificata ed in linea con la riorganizzazione avviata con la riforma. Ed invece cosa accade? La Sues sguarnisce le CMR di un soccorritore/autista, non sostituendo l’ambulanza con l’automedica. “n queste condizioni, sembra chiaro – dice il Il Segretario Provinciale della Cisl Fp, Tony Rizza – che, oltre ad aver derogato in maniera del tutto arbitraria alla riforma del SSR ed in particolare del Servizio Emergenza Urgenza, senza nessuna preventiva concertazione con le organizzazioni sindacati profondamente alterato e lo spirito innovatore della riforma e la efficienza ed efficacia del servizio.
Attualmente, nella provincia di Ragusa, operano due sole “ambulanze” con rianimatore ed infermiere. L’una a Ragusa, e l’altra a Modica in servizio H12 diurno con rianimatore ed il resto delle12h ore con infermiere. Di certo la cittadinanza modicana ha il diritto di avere un servizio qualificato, ma solo per mezza giornata.
A Ragusa la presunta MSA, con un soccorritore in meno in equipaggio, garantisce il servizio nelle 24 ore. Ma siamo certi dell’efficacia di un tale servizio erogato a quella comunità? Ed inoltre, ci chiediamo perchè avviare una riorganizzazione solo in parte, decurtando il personale, senza adeguare come previsto il mezzo di soccorso? Dove sono parcheggiate le automediche già acquistate ed in attesa di essere messe in servizio?
Un intero capitolo meriterebbe poi l’annosa questione del mezzo di soccorso con rianimatore a bordo nel versante ipparino, che ad oggi rimane privo di un servizio essenziale per l’intera popolazione del bacino. Si continua a tergiversare su una problematica che resta priva di una risposta, perché è palesemente chiaro che i cittadini del versante ipparino sono considerati ragusani di serie b.
È anche chiaro l’intento di questa gestione aziendale, che mira solo al risparmio economico sulla pelle dei cittadini, perché non si accorgono, che lo sperpero di denaro c’è stato, ma non è cessato.
I cittadini meritano una risposta, ma siamo certi che nessuno risponderà, perché rispondere è sinonimo di impegno e l’attuale direzione non intende assumere nessun impegno con la cittadinanza”.
Questi sono solo alcune criticità che la Cisl Fp, desidera portare a conoscenza dell’opinione pubblica e soprattutto dei politici locali, perchè si facciano promotori, presso le opportune sedi, di serie e valide iniziative, atte a dare risposte ai cittadini ragusani.
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