Giornale di Sicilia
Ed. del 05.07.2012 - pag. 6
R.G.C.
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Il Ministero della Sanità pronto a ridurre il trasferimento delle somme destinate alle regioni
Nella Sanità si dovrebbero ottenere risparmi tra 3 e 5 miliardi, cui contribuirebbe anche il taglio di circa 15-18 mila posti letto negli ospedali. Per le aziende obbligo di sconti sui farmaci.
ROMA - «Nessuna chiusura automatica di ospedali verrà imposta da Roma». Lo ha assicurato ieri il ministro della Salute, Renato Balduzzi. che in serata ha incontrato le Regioni, e che provato a tranquillizzare circa le anticipazioni sul piano di Spending review per la parte che riguarda la Sanità, dalla quale si dovrebbero ottenere risparmi tra 3 e 5 miliardi. cui contribuirebbe anche il taglio di circa 15-18 mila posti letto negli ospedali.
D’altronde lo stesso Balduzzi ha ammesso che «una riorganizzazione della rete ospedaliera che porti a una riduzione di costi di gestione e ad una maggiore appropriatezza delle prestazioni, è necessaria».
Risparmi della sanità. Balduzzi avrebbe precisato ieri alle Regioni che i tagli alla Sanità entro il 2013 saranno di 3 miliardi, uno nel 2012 e due nel 2013. Potrebbe però arrivare un ulteriore taglio di 2 miliardi per il 2014. Per il 2012. in buona parte, potrebbe trattarsi di tagli lineari. Ad essere ridotti di tale cifra saranno i trasferimenti al Fondo sanitario, quello che finanzia la sanità delle Regioni per circa 110 miliardi l’anno. Diciottomila posti letto in meno negli ospedali. L’ipotesi è si passare ad una media di 3.7 posti letto per 1.000 abitanti contro gli attuali 4.2. Ciò comporterebbe a un taglio tra i 15 e i 18mila posti letto, intervenendo soprattutto sugli ospedali giudicati troppo piccoli. In prima fila potrebbe esserci la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, già stata concordata in Conferenza Stato-Regioni ma ancora non attuata.
A rischio i mini-ospedali. L’obiettivo è quello di chiudere gli ospedali ritenuti troppo piccoli o inutili duplicati. Ci si starebbe concentrando su quelli che hanno meno di 120 posti letto o, in una versione più soft, meno di 80. Secondo i calcoli, su 638 strutture di ricovero pubbliche esistenti, quelle piccole, sotto i 120 posti letto, sono il 33% del totale. La tendenza comunque, confermata da Balduzzi, è di muoversi caso per caso, senza imposizioni automatiche. Balduzzi è contrario alla chiusura dei piccoli ospedali, ma nel governo vi sono opinioni diverse.
Spesa farmaceutica. La quota a carico delle aziende dell’eventuale sforamento del tetto della spesa farmaceutica nazionale, salirà dal 35% al 50%, a partire da gennaio 2013. L’altro 50% sarà invece a carico delle sole Regioni che hanno superato il tetto di spesa, in proporzione al rispettivo disavanzo. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, sarà però alzato dal 2,4% al 3.2%, del totale della spesa sanitaria ma viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dall’attuale 13,3% 11,5% .
Sconti sui farmaci. Le industrie farmaceutiche dovranno praticare uno sconto obbligatorio sui farmaci al Ssn, del 6,4%, mentre le farmacie dovranno scontarli del 3,65. Per le prestazioni in convenzione, le spese delle Regioni per le prestazioni svolte dai privati dovranno essere ridotte dell’l % nel 2012 e del 2% dal 2013 rispetto al 2011.
Contratti per beni e servizi. La spesa per acquisti di beni e servizi non sanitari da parte delle Asl sarà ridotta del 5%, permettendo cosi di recuperare un miliardo di euro. Le Asl potranno anche rinegoziare i contratti già firmati, se hanno prezzi che superano del 20% il valore di riferimento, e saranno d’ora in poi obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati.
D’altronde lo stesso Balduzzi ha ammesso che «una riorganizzazione della rete ospedaliera che porti a una riduzione di costi di gestione e ad una maggiore appropriatezza delle prestazioni, è necessaria».
Risparmi della sanità. Balduzzi avrebbe precisato ieri alle Regioni che i tagli alla Sanità entro il 2013 saranno di 3 miliardi, uno nel 2012 e due nel 2013. Potrebbe però arrivare un ulteriore taglio di 2 miliardi per il 2014. Per il 2012. in buona parte, potrebbe trattarsi di tagli lineari. Ad essere ridotti di tale cifra saranno i trasferimenti al Fondo sanitario, quello che finanzia la sanità delle Regioni per circa 110 miliardi l’anno. Diciottomila posti letto in meno negli ospedali. L’ipotesi è si passare ad una media di 3.7 posti letto per 1.000 abitanti contro gli attuali 4.2. Ciò comporterebbe a un taglio tra i 15 e i 18mila posti letto, intervenendo soprattutto sugli ospedali giudicati troppo piccoli. In prima fila potrebbe esserci la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, già stata concordata in Conferenza Stato-Regioni ma ancora non attuata.
A rischio i mini-ospedali. L’obiettivo è quello di chiudere gli ospedali ritenuti troppo piccoli o inutili duplicati. Ci si starebbe concentrando su quelli che hanno meno di 120 posti letto o, in una versione più soft, meno di 80. Secondo i calcoli, su 638 strutture di ricovero pubbliche esistenti, quelle piccole, sotto i 120 posti letto, sono il 33% del totale. La tendenza comunque, confermata da Balduzzi, è di muoversi caso per caso, senza imposizioni automatiche. Balduzzi è contrario alla chiusura dei piccoli ospedali, ma nel governo vi sono opinioni diverse.
Spesa farmaceutica. La quota a carico delle aziende dell’eventuale sforamento del tetto della spesa farmaceutica nazionale, salirà dal 35% al 50%, a partire da gennaio 2013. L’altro 50% sarà invece a carico delle sole Regioni che hanno superato il tetto di spesa, in proporzione al rispettivo disavanzo. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, sarà però alzato dal 2,4% al 3.2%, del totale della spesa sanitaria ma viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dall’attuale 13,3% 11,5% .
Sconti sui farmaci. Le industrie farmaceutiche dovranno praticare uno sconto obbligatorio sui farmaci al Ssn, del 6,4%, mentre le farmacie dovranno scontarli del 3,65. Per le prestazioni in convenzione, le spese delle Regioni per le prestazioni svolte dai privati dovranno essere ridotte dell’l % nel 2012 e del 2% dal 2013 rispetto al 2011.
Contratti per beni e servizi. La spesa per acquisti di beni e servizi non sanitari da parte delle Asl sarà ridotta del 5%, permettendo cosi di recuperare un miliardo di euro. Le Asl potranno anche rinegoziare i contratti già firmati, se hanno prezzi che superano del 20% il valore di riferimento, e saranno d’ora in poi obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati.
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