Corriere Medico
Ed. del 15.03.2012 - pag. 1
n.d.
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Per le prestazioni non urgenti, i pazienti dovrebbero afferire solo in studi opportunamente attrezzati
Il ministro chiede uno sforzo ai medici di famiglia
ROMA – La richiesta è molto tosta anche perché per aprire gli studi sette giorni su sette 24 ore su 24 bisognerebbe anche sbloccare le convenzioni e ottenere fondi in più. Ma il coraggio di avanzarla al ministro della Salute Re- nato Balduzzi non è man- cato, e i sindacati dei me- dici di famiglia, dei pedia- tri e degli specialisti am- buatoriali entro il 21 mar- zo devono presentargli un documento il più possibile condiviso affinché i citta- dini trovino risposte sul territorio e i pronti soc- corso non si affollino di urgenze “finte”. I sindacati però sono divisi. I maggiori- tari – medici di famiglia Fimmg, pediatri Fimp, spe- cialisti Sumai – hanno tenu- to una segreteria comune; sono disponibili ma sarebbe prioritario riscrivere lo stato giuridico e il criterio con cui i convenzionati sono retri- buiti. Critici invece lo Sna- mi e lo Smi. Per tutti, è sba- gliata l’idea che i disservizi in corsia nascano dal disim- pegno dei generalisti.
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