Giornale di Sicilia
Ed. del 01.03.2012 - pag. 11
Giacinto Pipitone
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Ripartiti i fondi nazionali, ma rimane la vertenza sulla compartecipazione
Alla fine l'assessore Massimo Russo si dice soddisfatto per aver ottenuto dallo Stato circa 117 milioni in più per la sanità rispetto all'anno scorso.
PALERMO - Sul piatto c’erano 108 miliardi, la Regione ne ha ottenuti 8,673. E alla fine l’assessore Massimo Russo si dice soddisfatto per aver ottenuto dallo Stato circa 117 milioni in più per la sanità rispetto all’anno scorso. Certo, i nodi legati alla quota di finanziamento del settore a carico della Regione restano tutti aperti e impediscono di approvare il bilancio. Ma almeno Lombardo non dovrà fare i conti con altri tagli da parte dello Stato.
Si è conclusa cosi la lunga trattativa fra lo Stato e le Regioni per l’assegnazione delle risorse ordinarie. Nel 2011 la Regione aveva avuto 8 miliardi e 557 milioni mentre quest’anno potrà contare su 8 miliardi e 673 milioni. Per Russo «le risorse rimangono scarse e diminuiranno sempre di più. Sono però soddisfatto perla celerità con la quale le Regioni hanno raggiunto l’accordo». Nel 2011 la Regione aveva invece subito un taglio rispetto al 2010. È stato presto risolto infatti l’ennesimo braccio di ferro fra Regioni del Nord e del Sud per la ripartizione dei fondi nazionali. E alla fine gli aumenti sono generalizzati: al Lazio circa 200 milioni in più, alla Calabria 44, alla Campania 145, all’Abruzzo 48. Solo il Molise dovrà fare i conti con un aumento di appena 6 milioni. Mentre alla Lombardia andranno 350 milioni in più rispetto all’anno scorso e alla Liguria 35.
In questo caso si tratta però di trasferimenti ordinari. Resta del tutto aperto il problema della compartecipazione della Regione, con propri fondi, alla spesa per finanziare la Sanità. Lo Stato ha previsto anche quest’anno di innalzare la quota direttamente a carico della Sicilia: il tutto costerà alla Regione circa 600 milioni in più del previsto.
E proprio per questo buco è stato impossibile fino a ora approvare il bilancio. Da settimane è in corso una trattativa fra l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e il governo centrale per ottenere che questa voce venga inserita nel quadro dei trasferimenti a cui la Regione ha diritto per effetto del federalismo fiscale. Ma proprio la mancanza del decreto attuativo sul federalismo ha bloccato fino a ora l’accordo con lo Stato.
La Regione dovrà comunque varare il bilancio entro fine aprile. L’anno scorso, in una condizione simile, fu necessario ricorrere a un mutuo. Sempre sul fronte finanziario, Lombardo ha convocato per venerdì un vel1ice con i dirigenti generali per accelerare la spesa dei fondi europei: «È vero che siamo in ritardo sulla spesa, anche se buona parte dei fondi è gestito da altri enti – ha detto Lombardo - Abbiamo insediato il tavolo costituito assieme ai tecnici del ministero della Coesione. Faremo riunioni periodiche con i dirigenti regionali per capire come vengono spesi questi fondi».
Si è conclusa cosi la lunga trattativa fra lo Stato e le Regioni per l’assegnazione delle risorse ordinarie. Nel 2011 la Regione aveva avuto 8 miliardi e 557 milioni mentre quest’anno potrà contare su 8 miliardi e 673 milioni. Per Russo «le risorse rimangono scarse e diminuiranno sempre di più. Sono però soddisfatto perla celerità con la quale le Regioni hanno raggiunto l’accordo». Nel 2011 la Regione aveva invece subito un taglio rispetto al 2010. È stato presto risolto infatti l’ennesimo braccio di ferro fra Regioni del Nord e del Sud per la ripartizione dei fondi nazionali. E alla fine gli aumenti sono generalizzati: al Lazio circa 200 milioni in più, alla Calabria 44, alla Campania 145, all’Abruzzo 48. Solo il Molise dovrà fare i conti con un aumento di appena 6 milioni. Mentre alla Lombardia andranno 350 milioni in più rispetto all’anno scorso e alla Liguria 35.
In questo caso si tratta però di trasferimenti ordinari. Resta del tutto aperto il problema della compartecipazione della Regione, con propri fondi, alla spesa per finanziare la Sanità. Lo Stato ha previsto anche quest’anno di innalzare la quota direttamente a carico della Sicilia: il tutto costerà alla Regione circa 600 milioni in più del previsto.
E proprio per questo buco è stato impossibile fino a ora approvare il bilancio. Da settimane è in corso una trattativa fra l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e il governo centrale per ottenere che questa voce venga inserita nel quadro dei trasferimenti a cui la Regione ha diritto per effetto del federalismo fiscale. Ma proprio la mancanza del decreto attuativo sul federalismo ha bloccato fino a ora l’accordo con lo Stato.
La Regione dovrà comunque varare il bilancio entro fine aprile. L’anno scorso, in una condizione simile, fu necessario ricorrere a un mutuo. Sempre sul fronte finanziario, Lombardo ha convocato per venerdì un vel1ice con i dirigenti generali per accelerare la spesa dei fondi europei: «È vero che siamo in ritardo sulla spesa, anche se buona parte dei fondi è gestito da altri enti – ha detto Lombardo - Abbiamo insediato il tavolo costituito assieme ai tecnici del ministero della Coesione. Faremo riunioni periodiche con i dirigenti regionali per capire come vengono spesi questi fondi».
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