Centonove
Ed. del 02.03.2012 - pag. 22
Michele Schinella
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Sono ancora 550 gli operatori della Seus Spa in esubero
Sarebbero pagati per guidare le ambulanze e caricare i pazienti soccorsi in strada, ma da due anni se ne stanno con le braccia conserte. Una vicenda che inizia colla rinuncia a 44 milioni di straordinari
MESSINA - Sono pagati per guidare le ambulanze e caricare i pazienti soccorsi per strada a bordo dei mezzi, ma da due anni se ne stanno con le braccia conserte. Sono 550 autisti soccorritori del 118. Erano, come gli altri 2mila e 700 colleghi (3mila e 100 in tutto più 200 amministrativi) alle dipendenze della Croce Rossa. Dal primo luglio del 2010 sono passati senza concorso alla Seus Spa, la società pubblica costituita per ereditare dall’ente guidato dal messinese Guglielmo Stagno D’Alcontres la gestione del 118 siciliano con una mission fondamentale: eliminare gli sprechi che hanno fatto del servizio di urgenza dell’isola un modello negativo per l’Italia. Gli sprechi però non sono stati eliminati e il costo del servizio per le casse pubbliche è pure aumentato.
La Corte dei conti nella relazione sul118 pubblicata a gennaio del 2011, oltre un anno fa, aveva rilevato «la sovrabbondanza di 400 unità di personale», ma tratta in inganno dal piano industriale della Seus spa l’organo di controllo contabile aveva ritenuto che «l’esubero sia determinato dal fatto che su 50 ambulanze si è deciso di passare da 2 autisti soccorritori ad un solo, aumentando invece il personale sanitario». E, invece, l’esubero c’è ancora adesso, che su quasi tutte le ambulanze continuano ad operare 2 autisti soccorritori. Dino Alagna, il responsabile del servizio di emergenza della regione Sicilia e membro del Consiglio di Sorveglianza della Seus Spa, ammette: «II problema dell’esubero c’è ma è in via di risoluzione. Si stanno facendo i corsi di riqualificazione e il personale via via sarà destinato ad altri servizi».
PATTO SCELLERATO. Alla base dell’esubero di personale la necessità dell’assessore Massimo Russo di far risparmiare alle casse pubbliche 44 milioni di euro di straordinario che gli autisti soccorritori (tutti con contratto part time) vantavano nei confronti della Croce rossa ma che secondo un parere dell’avvocatura dello Stato di Palermo avrebbe dovuto pagare la regione Sicilia. «Se rinunciate allo straordinario vi assumiamo nella nuova società e pure con un contratto a tempo pieno». «E’ un’estorsione in piena regola ai danni dei lavoratori», tuonò Michele Palazzotto, segretario regionale della Funzione Pubblica della Cgil, che decise di presentare un esposto alla Procura di Palermo. Gli autisti soccorritori “all’estorsione”, per citare le parole di Palazzotto, hanno ceduto e sono così transitati tutti senza un concorso pubblico alla Seus Spa (affidata da qualche settimana all’ex vice sindaco di Catania Mario Chisari), aumentando pure il loro orario di lavoro e, conseguentemente, il loro stipendio. Il risultato inevitabile è stato l’esubero di personale che - calcolatrice alla mano - ci sarebbe stato anche se oltre che mantenere in vita tutte le ambulanze dell’era Croce Rossa si fosse deciso di lasciare sugli stessi mezzi 2 autisti.
PRONUNCE. A gennaio del 2012 la Corte dei conti ha assolto assessori della Giunta di Totò Cuffaro e deputati regionali della Commissione Sanità
colpevoli secondo la Procura di aver raddoppiato, tra il 2005 e il 2007, alla vigilia di tornate elettorali, il numero delle ambulanze (e degli autisti soccorritori) dislocate sul territorio regionale, in violazione di normative nazionali e senza che ciò fosse necessario per soddisfare esigenze sanitarie. Una mano involontaria - a leggere la sentenza di assoluzione - agli amministratori a cui venivano chiesti milioni di euro di danni all’erario l’ha data l’assessore Massimo Russo che nel piano di riorganizzazione del118 approvato nel 2010 ha previsto un numero di ambulanze pari a quelle attive in precedenza in quanto necessarie a garantire il soccorso secondo certi standard di sicurezza e di rapidità. La decisione è stata approvata dal ministero della Salute.
La Corte dei conti nella relazione sul118 pubblicata a gennaio del 2011, oltre un anno fa, aveva rilevato «la sovrabbondanza di 400 unità di personale», ma tratta in inganno dal piano industriale della Seus spa l’organo di controllo contabile aveva ritenuto che «l’esubero sia determinato dal fatto che su 50 ambulanze si è deciso di passare da 2 autisti soccorritori ad un solo, aumentando invece il personale sanitario». E, invece, l’esubero c’è ancora adesso, che su quasi tutte le ambulanze continuano ad operare 2 autisti soccorritori. Dino Alagna, il responsabile del servizio di emergenza della regione Sicilia e membro del Consiglio di Sorveglianza della Seus Spa, ammette: «II problema dell’esubero c’è ma è in via di risoluzione. Si stanno facendo i corsi di riqualificazione e il personale via via sarà destinato ad altri servizi».
PATTO SCELLERATO. Alla base dell’esubero di personale la necessità dell’assessore Massimo Russo di far risparmiare alle casse pubbliche 44 milioni di euro di straordinario che gli autisti soccorritori (tutti con contratto part time) vantavano nei confronti della Croce rossa ma che secondo un parere dell’avvocatura dello Stato di Palermo avrebbe dovuto pagare la regione Sicilia. «Se rinunciate allo straordinario vi assumiamo nella nuova società e pure con un contratto a tempo pieno». «E’ un’estorsione in piena regola ai danni dei lavoratori», tuonò Michele Palazzotto, segretario regionale della Funzione Pubblica della Cgil, che decise di presentare un esposto alla Procura di Palermo. Gli autisti soccorritori “all’estorsione”, per citare le parole di Palazzotto, hanno ceduto e sono così transitati tutti senza un concorso pubblico alla Seus Spa (affidata da qualche settimana all’ex vice sindaco di Catania Mario Chisari), aumentando pure il loro orario di lavoro e, conseguentemente, il loro stipendio. Il risultato inevitabile è stato l’esubero di personale che - calcolatrice alla mano - ci sarebbe stato anche se oltre che mantenere in vita tutte le ambulanze dell’era Croce Rossa si fosse deciso di lasciare sugli stessi mezzi 2 autisti.
PRONUNCE. A gennaio del 2012 la Corte dei conti ha assolto assessori della Giunta di Totò Cuffaro e deputati regionali della Commissione Sanità
colpevoli secondo la Procura di aver raddoppiato, tra il 2005 e il 2007, alla vigilia di tornate elettorali, il numero delle ambulanze (e degli autisti soccorritori) dislocate sul territorio regionale, in violazione di normative nazionali e senza che ciò fosse necessario per soddisfare esigenze sanitarie. Una mano involontaria - a leggere la sentenza di assoluzione - agli amministratori a cui venivano chiesti milioni di euro di danni all’erario l’ha data l’assessore Massimo Russo che nel piano di riorganizzazione del118 approvato nel 2010 ha previsto un numero di ambulanze pari a quelle attive in precedenza in quanto necessarie a garantire il soccorso secondo certi standard di sicurezza e di rapidità. La decisione è stata approvata dal ministero della Salute.
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