Giornale di Sicilia
Ed. del 12.03.2012 - pag. 7
Bartolino Leone
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La Procura di Barcellona vuole accertare eventuali responsabilità
LIPARI - Due avvisi di garanzia dopo che una donna all’ottavo mese di gravidanza ha perso il bimbo all’ospedale di Lipari. La procura della Repubblica di Barcellona li ha notificati a Roberta Granese, referente della disciplina di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Lipari e al direttare sanitario Maria Rigoli. Al bimbo nato morto, dopo il parto cesareo al “Papardo” di Messina, è stata anche eseguita l’autopsia presso l’istituto di medicina legale di Messina. La signora G.V., 29 anni, nativa di Messina e residente a Lipari, era stata trasportata con l’elisoccorso nella città dello Stretto. La donna, alla trentaduesima settimana di gravidanza, si era presentata al promo soccorso dell’ospedale di Lipari alle 18,20 di venerdì, accusando forti dolori al fianco destro.
Visitata dal ginecologo di turno, veniva sottoposta a esame ecografico per il controllo del battito fetale che evidenziava una “marcata bradicardia fetale” e “piccola lacuna placentare”. Durante la valutazione, circa la possibilità di intervento chirurgico per taglio cesareo (intervento da eseguire in anestesia spinale, stante la momentanea indisponibilità degli strumenti anestesiologici della sala operatoria), veniva ricontrollato il battito fetale e si constatava la morte endouterina del feto, e quindi, si richiedeva l’intervento del 118 per il trasporto dal presidio ospedaliero di Lipari a quello di Patti. Intorno alle 20,30 giungeva l’elisoccorso che trasportava la donna al “Papardo”.
Subito dopo nell’isola esplodevano le polemiche. Il sindaco Mariano Bruno ha chiesto un’indagine al ministro alla salute Renato Balduzzi e all’assessore regionale Massimo Russo parlando di “tragedia annunciata” e contestando la chiusura del punto nascita Dell’ospedale, decisa nonostante la protesta degli eoliani.
Visitata dal ginecologo di turno, veniva sottoposta a esame ecografico per il controllo del battito fetale che evidenziava una “marcata bradicardia fetale” e “piccola lacuna placentare”. Durante la valutazione, circa la possibilità di intervento chirurgico per taglio cesareo (intervento da eseguire in anestesia spinale, stante la momentanea indisponibilità degli strumenti anestesiologici della sala operatoria), veniva ricontrollato il battito fetale e si constatava la morte endouterina del feto, e quindi, si richiedeva l’intervento del 118 per il trasporto dal presidio ospedaliero di Lipari a quello di Patti. Intorno alle 20,30 giungeva l’elisoccorso che trasportava la donna al “Papardo”.
Subito dopo nell’isola esplodevano le polemiche. Il sindaco Mariano Bruno ha chiesto un’indagine al ministro alla salute Renato Balduzzi e all’assessore regionale Massimo Russo parlando di “tragedia annunciata” e contestando la chiusura del punto nascita Dell’ospedale, decisa nonostante la protesta degli eoliani.
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