il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 9 gennaio 2012

Lombardo e l'aneurisma fantasma spuntato quando rischiava la cella

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Il Giornale
Ed. del 08.01.2012 - pag. 10
Gian Marco Chiocci
Articolo letto 75 volte
Lo scontro politico

Indagato per falso il medico che certificò la patologia cardiaca del governatore sicilillno all'epoca in cui si profilava il suo arresto. E intanto la malattia è sparita.
Se i pm di Catania si fidassero ciecamente dei miracoli di Sant’Agata si risparmierebbero un’inchiesta sulla guarigione prodigiosa del governatore siciliano Raffaele Lombardo, colpito da un misterioso aneurisma all’aorta, e sul medico che gliel’ha diagnosticato, sott’inchiesta per falso. Il prodigio giudiziario-sanitario si manifesta proprio il 12 maggio 2010 quando il quotidiano La Repubblica rivela Che la procura etnea potrebbe chiedere a breve l’arresto del presidente della Regione a proposito dei presunti rapporti suoi (e del fratello) con esponenti di Cosa nostra. La notizia delle possibili manette viene smentita dalla Procura e sarà all’origine di uno scontro violentissimo all’interno degli uffici giudiziari catanesi anche perché un fascicolo per concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Raffaele Lombardo e di suo fratello Angelo, esiste davvero, anche se dopo qualche tempo i pm che l’hanno ereditato tra durissime polemiche chiederanno l’archiviazione disponendo, invece, il giudizio immediato per il solo reato di corruzione elettorale.
Fatto sta che cinque giorni dopo la devastante e dettagliata indiscrezione del quotidiano di Largo Fochetti, e cioè il 17 maggio, il governatore entra all’ospedale Cannizzaro dove si fa visitare dal dottor Giuseppe D’Arrigo. Ne esce con una cartella clinica che parla di «aneurisma all’aorta», una patologia che salverebbe Lombardo dalla galera.
La perizia è firmata dal solo D’Arrigo perché il primario del nosocomio, Alberto Lomeo, fiuta puzza di bruciato e si rifiuta di vistarla. Quello stesso giorno, malgrado lo stress e le preoccupazioni per il suo stato di salute, Lombardo riesce a volare a Roma e partecipare alla diretta de L’Infedele di Gad Lerner, dove discetta di Nord e Sud ed Italia unita. Passa qualche mese e nella storia mettono il naso un agguerrito free press locale, Sud, e il sito d’informazione online Live Sicilia. Scoprono che Lomeo, il 13 luglio 2010, ha scritto ai quattro pm titolari dell’indagine su Lombardo esprimendo più di un dubbio sulla bontà della diagnosi, a suo dire non compatibile con le«effettive condizioni del paziente» considerando che una precedente cartella clinica di Lombardo, risalente al 23 gennaio 2010, attestava l’ottimo stato di salute del governatore.
In quelle calde giornate siciliane, il primario del «Cannizzaro» non scrive solo ai magistrati, ma anche al manager dell’ospedale, Franceseo Poli (nominato proprio dal governo Lombardo) per informarlo della vicenda. Poli risponde avviando nei suoi confronti una procedura di licenziamento, tuttora in corso, essendo venuto meno (sic!) il rapporto di fiducia con la struttura ospedaliera. Intanto Lombardo reagisce rabbioso, querela il free press e invita la procura a vederci chiaro sulla fuga di notizie.
Detto, fatto. Scatta una perquisizione in redazione. Parallelamente vien fuori che nell’agosto 2010, Lombardo si è nuovamente sottoposto a visita medica e, miracolo, il presunto aneurisma all’aorta è svanito. Il presidente della Regione, nel frattempo, decide di investire del caso anche il Garante della privacy che, salomonicamente, se la cava con un verdetto che non scontenta nessuno. Si poteva pubblicare il referto medico sull’aneurisma all’aorta, perché il servizio poteva «ragionevolmente considerarsi di rilievo pubblico», ma non si poteva divulgare il referto dell’esame ecocardio. Il «miracolato» Lombardo decide comunque di fare causa al giornale e chiedere cinque milioni di euro di danni, ma il Tribunale gli dà torto. Arriviamo così a fine 2011, quando la Procura di Catania – che fino a poche settimane prima aveva tenuto aperto il fascicolo a carico di ignoti – decide di iscrivere nel registro degli indagati per falso ideologico del pubblico ufficiale il firmatario della presunta perizia falsa. Il medico si difende e assicura di aver agito nel rispetto dei protocolli e delle procedure, e di aver diagnosticato al paziente/politico non un aneurisma ma una semplice «ectasia aortica». Che permette al politico/paziente «di svolgere una normale attività fisica e di relazione». Il mistero dell’aneurisma perduto continua…
(ha collaborato Simone Di Meo)

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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