Sole 24Ore
Ed. del 10.01.2012 - pag. 16
Carmine Fotina
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Catricalà: sulla Rai riforma della governance e canone ridotto - «Con gli evasori nessuna pietà»
ROMA - Liberalizzazioni a tutto campo per decreto, «nessuna pietà verso gli evasori», riforma della governance Rai e intervento sul canone. È il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà a spiegare, intervenendo a Porta a Porla, alcune delle direttrici di marcia che il governo è intenzionato a rispettare senza tentennamenti.
Sulle liberalizzazioni, dice, «ce la dobbiamo fare: c’è un documento che il presidente Monti e io stiamo assemblando, riguarda lutti i settori: energia, trasporti, banche, assicurazioni. Non solo taxi e farmacie. Limitare l’intervento solo a questi sarebbe assurdo». Nessuno spacchettamento dunque ma un intervento organico. Sarà una «rivoluzione», spiega il sottosegretario, ma saranno comunque ascoltati i partiti di maggioranza. Anche per questo, al di là di un possibile giro di tavolo al Consiglio dei ministri di questa settimana, il provvedimento richiede ancora qualche giorno di messa a punto e arriverà al varo entro il 20 gennaio (la data utile potrebbe anche essere il 19, visto che il giorno dopo si svolgerà il trilaterale MontiMarkel-Sarkozy). Si interverrà con un decreto, perché «per una legge serve troppo tempo», e si copriranno diversi settori. Tra i servizi pubblici tra cui, anche l’acqua: «Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage» dice Catricalà. Poi benzina («il benzinaio avrà la possibilità di usare la benzina insieme ad altri beni di consumo da poter vendere») e ferrovie per modificare «tutta una serie di strutture che avvantaggiano il monopolista e facilitare l’accesso alla rete». In vista poi l’aumento del numero di farmacie e notai mediante la revisione delle rispettive piante organiche. La separazione Eni rete Snam, invece «non è una delle priorità, vedremo se sarà necessaria, ma sul gas esistono tanti altri rimedi che consentono agli energivori di pagare di meno». Quanto allo strumento del decreto, aggiunge Catricalà, «lo facciamo non perché pensiamo di mettere il Parlamento di fronte al prendere o lasciare, ma perché pensiamo esistano i presupposti di necessità e urgenza».
Le liberalizzazioni saranno comunque solo uno dei pilastri a sostegno dell’economia reale. Altro tema caldo è quella dei debiti della Pa nei confronti delle imprese. «Vogliamo trovre un metodo non invasivo e non discriminatorio - sottolinea Catricalà - per arrivare a pagare nei tempi giusti chi non ha diritto, un meccanismo però che non screditi lo Stato e le sue finanze». A Porta a Porta, Catricalà parla anche del possibile intervento sulla Rai facendo riferimento a quanto preannunciato domenica dal premier Monti. Il governo - spiega - può intervenire con «alcune misure di efficientamento» ad esempio studiando una «governante diversa» o con interventi sul pagamento del canone. Materie come la privatizzazione, invece, sono «di stretta competenza parlamentare». Per la governance, l’obiettivo è che i dirigenti siano manager evitando così di avere «troppi cappi politici». Sul canone, invece, «credo si voglia pensare a un modo diverso di riscossione in modo che si paghi meno ma si paghi tutti».
Non è mancato un passaggio sulla lotta all’evasione e le polemiche sul dopo-Cortina. «Dobbiamo stringerei attorno ai controllori perché combattono contro l’evasione e chi evade, soprattutto in questo periodo, tradisce la patria». Ad ogni modo – spiega Catricalà - «non avremo nessuna pietà per gli evasori» . Cautela infine sul possibile accordo con la Svizzera sulla tassazione dei capitali. «Non dobbiamo dare l’idea che il Governo fa condoni, perché quest’operazione potrebbe apparire come un condono. Non è detto che non lo faremo, ma dobbiamo cambiare alcune cose».
Sulle liberalizzazioni, dice, «ce la dobbiamo fare: c’è un documento che il presidente Monti e io stiamo assemblando, riguarda lutti i settori: energia, trasporti, banche, assicurazioni. Non solo taxi e farmacie. Limitare l’intervento solo a questi sarebbe assurdo». Nessuno spacchettamento dunque ma un intervento organico. Sarà una «rivoluzione», spiega il sottosegretario, ma saranno comunque ascoltati i partiti di maggioranza. Anche per questo, al di là di un possibile giro di tavolo al Consiglio dei ministri di questa settimana, il provvedimento richiede ancora qualche giorno di messa a punto e arriverà al varo entro il 20 gennaio (la data utile potrebbe anche essere il 19, visto che il giorno dopo si svolgerà il trilaterale MontiMarkel-Sarkozy). Si interverrà con un decreto, perché «per una legge serve troppo tempo», e si copriranno diversi settori. Tra i servizi pubblici tra cui, anche l’acqua: «Pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage» dice Catricalà. Poi benzina («il benzinaio avrà la possibilità di usare la benzina insieme ad altri beni di consumo da poter vendere») e ferrovie per modificare «tutta una serie di strutture che avvantaggiano il monopolista e facilitare l’accesso alla rete». In vista poi l’aumento del numero di farmacie e notai mediante la revisione delle rispettive piante organiche. La separazione Eni rete Snam, invece «non è una delle priorità, vedremo se sarà necessaria, ma sul gas esistono tanti altri rimedi che consentono agli energivori di pagare di meno». Quanto allo strumento del decreto, aggiunge Catricalà, «lo facciamo non perché pensiamo di mettere il Parlamento di fronte al prendere o lasciare, ma perché pensiamo esistano i presupposti di necessità e urgenza».
Le liberalizzazioni saranno comunque solo uno dei pilastri a sostegno dell’economia reale. Altro tema caldo è quella dei debiti della Pa nei confronti delle imprese. «Vogliamo trovre un metodo non invasivo e non discriminatorio - sottolinea Catricalà - per arrivare a pagare nei tempi giusti chi non ha diritto, un meccanismo però che non screditi lo Stato e le sue finanze». A Porta a Porta, Catricalà parla anche del possibile intervento sulla Rai facendo riferimento a quanto preannunciato domenica dal premier Monti. Il governo - spiega - può intervenire con «alcune misure di efficientamento» ad esempio studiando una «governante diversa» o con interventi sul pagamento del canone. Materie come la privatizzazione, invece, sono «di stretta competenza parlamentare». Per la governance, l’obiettivo è che i dirigenti siano manager evitando così di avere «troppi cappi politici». Sul canone, invece, «credo si voglia pensare a un modo diverso di riscossione in modo che si paghi meno ma si paghi tutti».
Non è mancato un passaggio sulla lotta all’evasione e le polemiche sul dopo-Cortina. «Dobbiamo stringerei attorno ai controllori perché combattono contro l’evasione e chi evade, soprattutto in questo periodo, tradisce la patria». Ad ogni modo – spiega Catricalà - «non avremo nessuna pietà per gli evasori» . Cautela infine sul possibile accordo con la Svizzera sulla tassazione dei capitali. «Non dobbiamo dare l’idea che il Governo fa condoni, perché quest’operazione potrebbe apparire come un condono. Non è detto che non lo faremo, ma dobbiamo cambiare alcune cose».
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