il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 10 gennaio 2012

Russo: «Chiudono i punti nascita,a i parti ora saranno più sicuri»

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Sicilia
Ed. del 10.01.2012 - pag. 2
Mario Barresi
Articolo letto 21 volte

L'assessore: «Non è una questione di risparmio, perché potenziare la rete costerà tanto»
CATANIA - La Befana avrà pure lasciato doni (pochi) e carbone (molto). Ma in partenza dalla Sicilia ha riempito il proprio sacco di un bel po’ di “cicogne”. Ed è molto probabile che sarà un viaggio di sola andata: «Il piano regionale dei punti nascita non si tocca. andiamo avanti a testa alta». Parola dell’assessore alla Salute, Massimo Russo, che parla per la prima volta dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 5 gennaio del decreto “Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita”.
Soltanto il “minimo sindacale” di disponibilità ad ascoltare le deroghe eventualmente proposte dai manager delle Asp sui sette punti nascita (Lipari, Pantelleria. Bronte, Nicosia, Corleone, Mussomeli e Santo Stefano di Quisquinia) dapprima graziati e adesso tagliati comunque.
In base alla nuova riorganizzazione la rete regionale dei punti nascita siciliani scende drasticamente dalle attuali 70 strutture a 42 (15 di secondo livello e 27 di primo), salvo ulteriori modifiche. «I direttori generali delle aziende sanitarie e le strutture private accreditate - si legge nel decreto - avranno tempo fino al 30 giugno 2012 per presentare un apposito piano di riconversione, d’intesa con il Comitato percorso nascita regionale (CPNr) e il Comitato percorso nascita aziendale/locale (CPNa), delle strutture interessate per l’accorpamento o la disattivazione dei punti nascita e di procedere entro il30 settembre 2012 all’accorpamento o alla disattivazione degli stessi».
Ma la testa è già al dopo: «Questa – afferma con convinzione l’assessore Russo -è una riforma epocale che mette la Sicilia in pole position fra le regioni italiane in materia di sicurezza del parto e di qualità dei servizi per partorienti e neonati. E sia chiaro: non è una questione di risparmio, perché il potenziamento della rete forse ci costerà anche di più, ma a regime con la riduzione dei cesarei e dell’ospedalizzazione vedrete che i conti torneranno». La prossima settimana a Palermo si terrà un incontro fra l’assessore e tutti i direttori generali delle Asp, «per il potenziamento di tutto il percorso, dall’inizio della gravidanza fino al post-parto». Russo, che in parte ha scaricato la “bomba a orologeria” delle eventuali deroghe ai manager delle Asp, fa la guerra preventiva alle scontate proteste: «Non saranno tollerati particolarismi locali non motivati •. E si chiede anche «il perché dell’ atteggiamento schizofrenico di alcuni partiti che, dopo aver sostenuto il riordino a livello nazionale da cui scaturisce il piano regionale, adesso a Palermo fanno le barricate».
I numeri a cui si riferisce l’assessore Russo partono dagli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità, che boccia senza appello le strutture con un numero basso di parti l’anno. E in questa classifica la Sicilia (con il 52,9% di nascite in strutture con meno di 500 interventi l’anno) è in fondo a livello nazionale; il Veneto si attesta al 7,3%. I piccoli punti nascita sono quasi sempre sprovvisti dei requisiti di sicurezza previsti dagli standard internazionali di sicurezza, come la copertura di una “guardia attiva” per servizi ostetrici. di anestesia e pediatrici.
Ma la nostra regione - secondo i dati della Società italiana di ginecologia e ostetricia - presenta altre “storture”: il record, dopo la Campania, del ricorso al taglio cesareo (il 53,1 %, al fronte di una media nazionale del 35,4%), ma anche un numero bassissimo di gravidanze seguite dai consultori (meno del 15%) e un’elevatissima percentuale di assistenza ostetrica privata (86%).
Questi numeri si accoppiano a quelli sui cosiddetti “casi di malasanità”. Secondo il dossier della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario - tra i. 1° gennaio 2009 e il 31 agosto 2010 - in Sicilia si registrano 102 procedimenti penali in corso, dei quali ben 20 riguardano casi avvenuti durante la gravidanza o il parto. Naturalmente ci sono delle forti criticità strutturali che se il piano di riorganizzazione non dovesse riuscire a risolvere, allora saremmo di fronte a una “rivoluzione” fallita. In atto nell’89,7% delle strutture siciliane manca la terapia intensiva neonatale (53,8% il dato della Toscana), nel 52% dei casi non c’è un reparto di neonatologia dedicato (14,6% in Veneto l, nel 73,4% nemmeno l’ombra dello Sten (Servizio di trasporto per le emergenze neonatali) e nell’87,7% dello Stam (Servizio di trasporto assistito al fronte di percentuali molto più rassicuranti a livello nazionale.
Per questo motivo il decreto prevede un potenziamento delle strutture sul territorio: «Riorganizzazione delle Uo di Ostetricia e ginecologia, Pediatria, Neonatologia e Terapia intensiva neonatale », ma anche «potenziamento di Sten e Stam su base regionale, allo scopo di garantire ottimali livelli di efficacia, efficienza ed economicità gestionale».
In attesa dell’altro passaggio, previsto per il 2013 e rilanciato da Russo: «Riconvertire i punti nascita con meno di mille parti l’anno, una prospettiva verso la quale dobbiamo cominciare a muoverei». Ma sarà un’altra storia.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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