Per conto del dott. Sebastiano Russo abbiamo ricevuto e pubblichiamo: «Con sentenza n° 3175/11 dello scorso settembre, resa nota recentemente, il Tribunale Ordinario di Catania, sezione Lavoro, ha annullato un ordine di servizio (n.2 dell'11.01.2008), del vecchio direttore generale Antonio Scavone dell'Asp n° 3 di Catania, che prevedeva il trasferimento del dott. Sebastiano Russo, dirigente medico di Radiologia, dal presidio ospedaliero di Randazzo a Giarre. Il provvedimento aziendale, come testualmente recita la sentenza pronunciata dal magistrato dott. Marco Sabella, è stato annullato per «violazione delle norme di legge» e l'Asp è stata obbligata a riassegnare il dirigente all'ospedale originario e condannata contestualmente anche alle spese processuali. Il presidio di Randazzo, grazie a questa sentenza, vede restituita in pianta organica la propria figura dirigenziale, cancellata dalla precedente decisione aziendale. La sentenza del Tribunale giunge quanto mai puntuale e opportuna, considerata la lunga chiusura dell'unità operativa per carenza di personale prima e lavori di ristrutturazione e ammodernamento dopo. Il rinnovo delle apparecchiature radiologiche e l'ampliamento dell'offerta di prestazioni di diagnostica per immagini è stata voluta quattro anni fa proprio dal dott. Russo. Adesso, è stata adeguatamente completata dal dott. Biagio Mineo, primario del presidio di Bronte, distrettualmente competente su Randazzo. Si prevede che già a partire dal nuovo anno, il servizio possa essere riaperto all'utenza del vasto territorio dell'alta Valle dell' Alcantara.
L'ordine di servizio di trasferimento, bocciato adesso dal Tribunale di Catania, ispirato pretestuosamente dall'ex direttore sanitario dell'ospedale di Bronte, Scala, ma firmato da Scavone, faceva riferimento a una presunta carenza di dirigenti medici in altro ospedale (Giarre), che l'Azienda non è stata mai in grado di dimostrare in fase processuale. Il provvedimento di trasferimento del dirigente a Giarre, pervicacemente sostenuto dall'Azienda, si è rivelato persino inutile, non solo perché il dott. Russo a Giarre non ha mai svolto alcun giorno di servizio, quanto perché è stato assunto dall'Azienda quando il dott. Russo aveva appena iniziato a godere di aspettativa perché chiamato ad altro incarico sanitario interministeriale a Roma. L'avvocato Antonio Puliatti, difensore del dirigente, certo dell'illeggittimità del provvedimento dell'Asp, adesso annullato dal giudice, per evitare il ricorso alla superiore magistratura lavoristica (e il conseguente danno erariale derivante dall'inevitabile sentenza di condanna per l'Ente), aveva proposto in precedenza conciliazione presso l'apposita commissione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di Catania. La richiesta di bonario componimento della vicenda, è stato però incomprensibilmente respinta dal vecchio capo settore del personale dell'Azienda, dott. Cosimo Rosselli. L'illeggittimità del trasferimento del dott. Russo, riconosciuto dal Tribunale, ricorda analoga vicenda di qualche tempo prima che ha riguardato i direttori sanitari dei sei presidi ospedalieri territoriali dell'Asp di Catania. In particolare, i trasferimenti del dott. Salvo Calì (da Paternò a Giarre) e del dott. Bentivegna (da Acireale, a un minore servizio territoriale). Anche in quell'occasione la magistratura del lavoro, alla quale hanno fatto ricorso i due direttori di presidio, rilevata l'illeggittimità dei trasferimenti disposta sempre dall'ex direttore generale Scavone e l'insussistenza e prestesuosità delle motivazioni, ha restituito i sanitari alle rispettive sedi dirigenziali e condannato l'allora Asl, a rilevanti spese di giudizio».
Fonte “La Sicilia” del 14-12-2011
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