Preoccupazione per la possibile chiusura di due PTE nella provincia di Catania in favore dei PPI. Sono due servizi con finalità differenti.
PALERMO - A causa della scarsa chiarezza dell'accordo regionale con i medici del 118, esiste il rischio che possa avvenire un lento e spesso misconosciuto smantellamento del servizio di emergenza urgenza territoriale in Sicilia. Questo il senso della denuncia sollevata dallo SNAMI che con un comunicato diffuso oggi ha posto l'attenzione su quanto sta accadendo in alcune province della Sicilia. «Continuano a preoccupare le decisioni adottate da alcune ASP - ha dichiarato Antonino Grillo, responsabile regionale del 118 siciliano - e si richiede l’intervento dell’Assessore alla Sanità, dott. Massimo Russo, sulla paventata chiusura di due PTE nella provincia di Catania».
«Una controtendenza - continua Grillo - rispetto alle affermate parole del ministro Fazio, incontrato recentemente a Montecatini, in occasione del nostro Congresso Nazionale, dove ha affermato che, “il territorio va potenziato per evitare gli accessi impropri nei Pronto Soccorsi”».
Il riferimento è sulla prossima e probabile chiusura dei PP.TT.EE. di Adrano e Vizzini. La notizia ha già fatto scoppiare la protesta, la rabbia e l’indignazione dello SNAMI per motivi correlati non solo alla perdita di posti di lavoro, ma anche alla conseguente diminuita assistenza sanitaria, con ripercussioni che finiscono con il penalizzare i cittadini.
«Vogliamo ricordare alle ASP - continua Grillo - le funzioni dei PTE, che sono presidi di Emergenza e nascono con decreto Assessoriale nel 2001, proprio per essere allocati in zone disagiate e/o lontano da ospedali, per garantire i codici di gravità (Gialli e Rossi). Vorremmo capire quale logica di taglio trova il razionale nella soppressione dei su citati PTE, in favore dei PPI (punti territoriale di assistenza) istituiti in Sicilia, con Medici di Continuità Assistenziale, impegnati a garantire solo i codici minoritari (Bianchi e Verdi) e la Continuità Assistenziale». «Lo SNAMI - prosegue - inizia una protesta permanente a difesa della salute e a tutela dei cittadini di Adrano e Virzìni. Diciamo basta a manovre non condivise con i sindacati, basta all’arroganza, basta a vedere giorno dopo giorno pezzi del sistema sanitario sparire o mutare, senza nessuna logica né programmazione; diciamo No allo smantellamento delle funzioni del sistema dell’emergenza urgenza siciliano»
«Certamente - conclude Grillo - lo SNAMI, primo Sindacato rappresentativo del settore Emergenza 118 in Sicilia, nel diritto di difesa di un servizio, che ormai da un decennio, garantisce la salvaguardia della salute del cittadino, nel rispetto di risparmio del servizio Sanitario, si offre a collaborare per migliorare la qualità del sistema, mettendosi a disposizione, offrendo una valida collaborazione al fine di migliorare il S.S.R. Urgenze 118». In questa logica infatti è stata chiesta una audizione urgenza in commissione sanità oltre che un incontro diretto con l’Assessore Russo.
«Una controtendenza - continua Grillo - rispetto alle affermate parole del ministro Fazio, incontrato recentemente a Montecatini, in occasione del nostro Congresso Nazionale, dove ha affermato che, “il territorio va potenziato per evitare gli accessi impropri nei Pronto Soccorsi”».
Il riferimento è sulla prossima e probabile chiusura dei PP.TT.EE. di Adrano e Vizzini. La notizia ha già fatto scoppiare la protesta, la rabbia e l’indignazione dello SNAMI per motivi correlati non solo alla perdita di posti di lavoro, ma anche alla conseguente diminuita assistenza sanitaria, con ripercussioni che finiscono con il penalizzare i cittadini.
«Vogliamo ricordare alle ASP - continua Grillo - le funzioni dei PTE, che sono presidi di Emergenza e nascono con decreto Assessoriale nel 2001, proprio per essere allocati in zone disagiate e/o lontano da ospedali, per garantire i codici di gravità (Gialli e Rossi). Vorremmo capire quale logica di taglio trova il razionale nella soppressione dei su citati PTE, in favore dei PPI (punti territoriale di assistenza) istituiti in Sicilia, con Medici di Continuità Assistenziale, impegnati a garantire solo i codici minoritari (Bianchi e Verdi) e la Continuità Assistenziale». «Lo SNAMI - prosegue - inizia una protesta permanente a difesa della salute e a tutela dei cittadini di Adrano e Virzìni. Diciamo basta a manovre non condivise con i sindacati, basta all’arroganza, basta a vedere giorno dopo giorno pezzi del sistema sanitario sparire o mutare, senza nessuna logica né programmazione; diciamo No allo smantellamento delle funzioni del sistema dell’emergenza urgenza siciliano»
«Certamente - conclude Grillo - lo SNAMI, primo Sindacato rappresentativo del settore Emergenza 118 in Sicilia, nel diritto di difesa di un servizio, che ormai da un decennio, garantisce la salvaguardia della salute del cittadino, nel rispetto di risparmio del servizio Sanitario, si offre a collaborare per migliorare la qualità del sistema, mettendosi a disposizione, offrendo una valida collaborazione al fine di migliorare il S.S.R. Urgenze 118». In questa logica infatti è stata chiesta una audizione urgenza in commissione sanità oltre che un incontro diretto con l’Assessore Russo.
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