Truffano le vecchiette al cimitero
Fermati dai carabinieri. Non appartengono ad alcuna associazione lecchese
Merate, 13 novembre 2011 - Due falsi volontari del 118 ieri mattina hanno spillato soldi a decine e decine di persone illudendole di essere operatori del servizio di emergenza sanitaria. In realtà la coppia di sedicenti soccorritori non solo con la sanità non ha nulla a che fare, ma probabilmente nemmeno con le diverse associazioni paramediche. I due si sono piazzati subito fuori dal cimitero di Merate, senza disdegnare però anche di aggirarsi all’interno del camposanto. Per rendere più credibile la farsa hanno sfoggiato divise gialle e blu, oltre ad un’auto contrassegnata con una vistosa banda arancione e dalla classica «stella della vita», la croce azzurra con sei braccia con all’interno un bastone con un serpente attorcigliato, simbolo di tutti i mezzi civili adibiti a soccorso medico. Poi, giusto per completare l’opera, hanno esibito improbabili tesserini di riconoscimento, timbri dell’«Usl Lombardia», che non esiste e autorizzazioni tarocche. In molti, impietositi dalla richiesta di un «piccolo ma prezioso contributo per salvare vite umane», ci sono cascati. C’è chi ha affidato solo pochi spiccioli, chi qualche banconota. Nel giro di poche ore insomma a occhio i solerti «furbetti» hanno facilmente incassato qualche centinaia di euro. Qualcuno però insospettito ha allertato gli infermieri della centrale operativa, questi sì veri, del 118 di Lecco a cui non risultava nessuna raccolta fondi ufficiale.
È scattata così anche la segnalazione ai carabinieri. Una pattuglia dell’aliquota Radiomobile nel giro di pochi minuti ha bloccato i due, un napoletano pregiudicato di 41 anni, G.P., e F.B., milanese di trent’anni, i quali hanno esibito agli uomini in divisa diversa documentazione che riguarda una presunta onlus, «Sos soccorso». Ulteriori accertamenti sono in corso e per avere qualche certezza in più occorrerà attendere sino a domani, lunedì, quando riapriranno tutti gli uffici per i diversi controlli. Quello che nel frattempo è stato appurato è che i due con il 118 non c’entrano nulla né con gli altri sodalizi di volontari del soccorso della zona, come invece hanno fatto intendere e detto chiaramente, che la macchina che hanno utilizzato è una vecchia automedica dismessa e destinata alla rottamazione che non si sa ancora dove abbiano recuperato e che l’associazione a cui dicono di appartenere non ha alcuna finalità benefica.
FAREBBERO parte insomma di un’organizzazione allestita al solo scopo di imbrogliare i cittadini facendo leva sul buon cuore della gente, giocando sul filo della legge, alludendo che si tratti di un’attività pubblica ma senza mai in realtà dirlo in modo da mascherarsi dietro l’ingenuità delle vittime di turno se qualcuno solleva dubbi. A scanso di equivoci è dunque sempre meglio diffidare, non donare nulla e in caso di perplessità chiamare subito le forze dell’ordine.
di Daniele De Salvo
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