Giornale di Sicilia
Ed. del 08.08.2011 - Ragusa - pag. 17
GN
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Il parlamentare chiede che vengano aumentati i finanziamenti per la provincia
RAGUSA - «I tagli alla spesa sanitaria sono necessari, però bisogna operare un’attenta distinzione tra province assai virtuose come la nostra e province che, a causa di sprechi e cattiva organizzazione, drenano risorse consistenti al bilancio regionale». È quanto dichiara il deputato dell’Udc, Orazio Ragusa, stanco di assistere a continui tagli alla sanità pubblica in provincia che determinano un complessivo impoverimento dei servizi sanitari iblei. «Si è arrivati addirittura, a causa della carenza di personale, a chiedere ai direttori di Unità Operative del Busacca di Scicli di far pervenire una richiesta dalle 8,30 alle 9,30 per garantire l’assistenza cardiologica relativamente agli interventi interni programmabili. Tutto questo è assurdo - continua - soprattutto se a fronte di questi tagli, operati in provincia di Ragusa la spesa della Sanità in Sicilia rimane elevata. Nel 2010 è continuata a costare ai contribuenti circa 1 milione di euro all’ ora. Rimane altissima quella per le strutture convenzionate che costano circa l miliardo e 96 milioni. Solo per fare un raffronto in Piemonte se ne contano solo 144.
Molto negativo è il dato sulla mobilita sanitaria extraregionale, cioè la differenza tra quanto spende la Regione per i siciliani che vanno a curarsi fuori della Regione (mobilità passiva) e quanto incassa per ricoveri di non siciliani che si curano in Sicilia (mobilità attiva): per quella attiva si sono incassati circa 51 milioni di euro; mentre per quella passiva si sono spesi quasi 238 milioni di euro, con un saldo negativo di 187 milioni di euro».
Orazio Ragusa aggiunge: «Mentre in provincia si tagliano i posti letto, soprattutto nei piccoli ospedali, si taglia pesantemente l’organico, si allungano le liste di attesa, la spesa farmaceutica continua a crescere, dopo alcuni anni di calo. Si parla di l miliardo e 52 milioni, cioè + 1.19 per cento rispetto al precedente anno». Quindi Ragusa si giustifica sul comportamento avuto all’Ars per la mancata censura all’assessore Russo, limitata a un pregiudizio: «Ciò non significa approvare complessivamente il suo operato, ma è un atto di responsabilità legato al particolare momento di crisi. Adesso è necessario tagliare la spesa sanitaria nelle province della Sicilia occidentale e destinare; parte dei risparmi, alla sanità iblea per operare un giusto riequilibrio e consentire un necessario aumento della pianta organica. prevedendo più infermieri, medici e personale sanitario».
Molto negativo è il dato sulla mobilita sanitaria extraregionale, cioè la differenza tra quanto spende la Regione per i siciliani che vanno a curarsi fuori della Regione (mobilità passiva) e quanto incassa per ricoveri di non siciliani che si curano in Sicilia (mobilità attiva): per quella attiva si sono incassati circa 51 milioni di euro; mentre per quella passiva si sono spesi quasi 238 milioni di euro, con un saldo negativo di 187 milioni di euro».
Orazio Ragusa aggiunge: «Mentre in provincia si tagliano i posti letto, soprattutto nei piccoli ospedali, si taglia pesantemente l’organico, si allungano le liste di attesa, la spesa farmaceutica continua a crescere, dopo alcuni anni di calo. Si parla di l miliardo e 52 milioni, cioè + 1.19 per cento rispetto al precedente anno». Quindi Ragusa si giustifica sul comportamento avuto all’Ars per la mancata censura all’assessore Russo, limitata a un pregiudizio: «Ciò non significa approvare complessivamente il suo operato, ma è un atto di responsabilità legato al particolare momento di crisi. Adesso è necessario tagliare la spesa sanitaria nelle province della Sicilia occidentale e destinare; parte dei risparmi, alla sanità iblea per operare un giusto riequilibrio e consentire un necessario aumento della pianta organica. prevedendo più infermieri, medici e personale sanitario».
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