il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

mercoledì 10 agosto 2011

Conti fuori controllo, quattro manager in bilico


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Repubblica
Ed. del 10.08.2011 - Palermo - pag. IV
Giusi Spica
Articolo letto 39 volte

Asp a rischio commissariamento per i buchi milionari. I sindaci: “Russo tiri fuori le pagelle”
PALERMO - Conti in disordine, debiti fuori controllo e obiettivi falliti: per quattro manager della sanità siciliana si allunga l’ombra del commissariamento e altri due camminano sul filo del rasoio. L’assessorato regionale alla Salute non ha ancora ufficializzato i risultati delle valutazioni sugli obiettivi contabili, ma nelle stanze di piazza Ziino sono già in corso concitate trattative per stabilire chi occuperà le poltrone dei direttori che non hanno rispettato il disavanzo di bilancio concordato con la Regione. Verso il commissariamento l’Asp di Messina, che ha sforato di 18 milioni, e l’Asp di Catania, fuori di 16 milioni. Tremano anche i vertici delle Asp di Agrigento (4 milioni) e Siracusa (900 mila euro). Più lieve la posizione del numero uno dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, che con uno scostamento di 100 mila euro se la dovrebbe cavare con una diffida. Guai in vista anche per il manager dell’Asp di Palermo, Salvalore Cirignotta: dopo un braccio di ferro col collegio sindacale sul bilancio 2009, bocciato tre volte e poi «salvato» dall’assessorato con la formula dell’approvazione «condizionata», i revisori hanno dato il niet anche al documento 2010.
È l’articolo 20 della riforma sanitaria di Russo a condannare i manager che hanno fallito: «Nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati - si legge – il presidente della Regione, su proposta dell’assessore regionale per la sanità», «dispone la decadenza del direttore generale». Lo stesso articolo stabilisce che nell’attesa di nominare un nuovo manager, l’assessore può scegliere un commissario.
Il primo giro di vite era previsto a 18 mesi dalle nomine, i1 28 febbraio scorso. L’assessorato ha per legge 90 giorni per ufficializzare le verifiche. Ma piazza Ziino ha preso tempo, limitandosi a comunicare le pagelle dell’Agenas sul conseguimento degli obiettivi sanitari, ma non i risultati contabili. Già, perché, se per l’agenzia ministeriale hanno tutti passato l’esame, non è così per gli obiettivi di bilancio. Nella classifica dei manager inadempienti il primo posto spetta a Salvatore Giuffrida dell’Asp di Messina: i revisori hanno bocciato il bilancio documentando una falla da 26 milioni di euro, 18 milioni in più rispetto al disavanzo concordato.
Non va meglio a Giuseppe Calaciura, numero uno dell’azienda catanese: il bilancio 2010, bocciato all’unanimità dai sindaci, è stato chiuso con una perdita di 21,3 milioni euro, 16 in più rispetto ai 5 negoziati. Nella palude dei conti è impantanato anche il direttore dell’Asp di Agrigento, Salvatore Oliveri: i revisori non hanno ancora esaminato il bilancio perché l’azienda non ha fornito la documentazione, ma è ormai accertato un buco di nove milioni, quattro milioni in più rispetto agli accordi. Uno sforamento di 900 mila euro fa tremare anche Franco Maniscalco dell’Asp di Siracusa: il tetto di 3 milionie 8OO mila euro non è stato rispettato. Il sisma contabile non risparmia nemmeno il manager dell’Asp di Palermo, Salvalore Cirignotta.
Il collegio dei revisori ha bocciato il bilancio 2010: come nel 2009, non sarebbero state contabilizzate correttamente spese che documenterebbero un buco di almeno 5 milioni. Circostanza che i vertici aziendali smentiscono seccamente, parlando al contrario di un utile di un milione e 381 mila euro.
La prossima mossa spetta all’assessorato, che da mesi dribbla il pressing della conferenza dei sindaci delle province di Palermo, Trapani e Siracusa, deputati a esprimere parere obbligatorio sulle valutazioni: «L’assessore - attacca il presidente Pio Siragusa, vicesindaco di Corleone - predica bene e razzola male: si pone come paladino della legalità ma non rispetta la normativa. Non solo non ci ha passato la relazione dettagliata dell’Agenas, ma non ha nemmeno provveduto a rispettare i termini di legge. Tiri fuori le pagelle. Sul piede di guerra anche i sindacali: «La verità - incalzano Michele Palazzotto, segretario regionale della Cgil funzione Pubblica, e Renato Costa, Cgil medici – è che non si vogliono turbare gli equilibri politici che hanno portato alle nomine dei manager, non certo basate sul merito professionale. Russo dimostra ancora una volta di non essere più un assessore tecnico, ma di essersi asservito alla politica dettata dal governatore».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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