il 118 in sicilia

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In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 8 agosto 2011

Sangue infetto, stop a 24 lotti. Sospetti lanciati da Palermo

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Giornale di Sicilia
Ed. del 07.08.2011 - pag. 16
n.d.
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Infezioni in due donatori. L'agenzia del farmaco blocca le sacche destinate al Sud

Aurelio Maggio, direttore di Ematologia al «Cervello»di Palermo: segnale positivo di come il sistema cerchi di tutelare chi riceve il sangue e di come anche la sorveglianza sia funzionale.
PALERMO - L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha disposto il divieto d’uso di 24 lotti di emoderivati dell’azienda Kedrion destinati alla cura di malati perlopiù emofilici. La notizia è stata notificata dall’Agenzia del farmaco al presidente dell’Associazione italiana centri emofilia, Pier Mannuccio Mannucci.
La comunicazione, secondo l’Osservatorio per le malattie rare, ha riguardato prodotti che erano già stati distribuiti e destinati a 5 regioni: Sicilia, Campania, Lazio, Puglia e Calabria. La decisione è stata presa in via precauzionale, in quanto due donatori di sangue (uno italiano e l’altro tedesco) hanno sviluppato una delle forme di malattia di Creutzfeldt Jakob ma non la variante umana legata al cosiddetto morbo della mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina). In particolare un donatore sospetto segnalato dall’assessorato alla salute della Sicilia è ancora in vita; il donatore tedesco è deceduto ma non è ancora nota la diagnosi definitiva.
«Il ritiro di alcuni lotti di emoderivati del 27 luglio è un provvedimento preso in via t:autelativa che rientra nelle misure adottate a tutela dei cittadini», ha precisato il direttore dell’Aifa, Guido Rasi, spiegando che si tratta di una procedura che viene adottata per tutte quelle malattie (come in questo caso le malattie di Creutzfcldt Jakob) per le quali non esiste un test diagnostico sul sangue che permette di identificare forme di infezioni potenzialmente trasmissibili con trasfusioni o emoderivati.
In questi casi i donatori vengono seguiti nel corso della vita attraverso una rete europea; i centri trasfusionali segnalano eventuali malattie che dovessero insorgere e i lotti vengono ritirati cautelativamente, prima che possano insorgere problemi. Nel caso specifico, spiega Rasi, i due donatori sospetti, sono stati segnalati e i lotti ritirati, ancor prima di una conferma diagnostica.
«La segnalazione dell’Aifa riguardo ai lotti è arrivata, mi sembra una giusta precauzione, un segnale positivo di come il sistema cerchi di tutelare chi riceve il sangue e di come anche il sistema di sorveglianza sia funzionale, anche quello della nostra Isola che ha se$nalato il caso sospetto» ha detto a Osservatorio Malattie Rare, il professore Aurelio Maggio, direttore di Ematologia dell’Ospedale Cervello di Palermo e Coordinatore Rete Regionale Centri Talassemia per la Sicilia. Bene dunque la massima precauzione adottata dall’Aifa ma «per la Kreutzfeldt Jakob non possiamo fare gli stessi discorsi che si fanno per virus come l’epatite C o anche per l’HIV - dice Maggio - Queste sono infezioni che comunque possono essere riscontrare nel giro di pochi mesi dal possibile contagio e si può stabilire un legame con la trasfusione. Questa malattia, invece, può avere un’incubazione lunghissima, anche di 10 anni o più, per poter escludere che ci sia il rischio bisognerebbe aver studiato molti pazienti e per un lungo periodo di tempo». Appunto proprio quello che è stato fatto dal team del prof. Pocchiari e che mostra resistenza di un rischio possibile.
«È stato il nostro servizio trasfusionale a identificare il donatore a rischio di “Jacob Creutzfeldt” e a comunicare alle autorità competenti gli identificativi delle unità di plasma sospette, attivando immediatamente tutte le procedure di sicurezza». Lo ha detto Attilio Mele, dirigente del servizio trasfusionale dell’assessorato per la Salute della Regione siciliana.
Per il professor Maurizio Pocchiari esperto di malattia di Creutzfeld Jakob e del cosiddetto morbo della mucca pazza dell’Istituto superiore di sanità, la decisione dell’Aifa, «è molto cautelativa e non deve sorprendere. Queste misure vengono prese proprio per garantire al massimo i cittadini. In questo caso siamo ancora più cautelativi rispetto agli paesi europei». Secondo Alessandro Zanetti, direttore dell’Istituto di Virologia dell’Università di Milano, «i sistemi di controllo che ci sono oggi sul sangue, se pur non arrivano a garantire un “rischio zero”, sono comunque tali da renderlo solo puramente teorico».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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