il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 18 agosto 2011

I manager sponsorizzati


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Repubblica
Ed. del 17.08.2011 - Palermo - pag. X
Vincenzo Borruso
Articolo letto 76 volte

Sanità malata il fallimento dei manager sponsorizzati
In questi giorni ferragostani, in cui si parla più di crac finanziari che di ferie, una preoccupazione in più si è aggiunta fra le tante dei siciliani: quella di un Servizio sanitario che non riesce a stare dentro i limiti di spesa che sono stati individuati per il rientro dal deficit economico accumulato dalle Asp dell’Isola.
Le concitate trattative che sembra siano in corso nelle stanze dell’assessorato alla Salute e relative alla possibilità che almeno quattro su nove aziende sanitarie provinciali perdano il proprio direttore generale, che non è riuscito a rispettare il limite di spesa concordato con la Regione, potrebbero rappresentare il vistoso fallimento di una politica sanitaria basata sui tagli e sugli accorpamenti dei servizi, più che sulla ricerca di sprechi e anomale duplicazioni. E che ha puntato anche, in teoria, su una gestione severa affidata alla scelta di manager professionalmente qualificati ma che, in pratica, è risultata una scelta che ha privilegiato l’”appartenenza” più che “la professionalità”.
Le soluzioni alle quali oggi l’amministrazione sanitaria regionale è costretta, con la ricerca di direttori generali che sostituiscano quelli che hanno sforato il budget, rappresentando il fallimento di una politica. Una politica che ha scelto vie di vecchio stampo clientelare, riservando le velleità rigoristiche a tagli non in linea con l’osservazione epidemiologica e con l’obbligo di non abbassare i livelli minimi di assistenza. È da sperare che le nuove scelte non guardino più alla “appartenenza” poiché il futuro della nostra sanità deve essere affidato a “tecnici” che, non trascurando gli aspetti sociali e politici di un corretto welfare, sappiano sviluppare una managerialità in grado di tener conto del dato demografico e di quello epidemiologico nella messa a punto di piani aziendali da cui siano banditi gli sprechi ma non le soluzioni che difendano la salute e la vita dei cittadini con i migliori risultati al minor “prezzo”. Il futuro della sanità sarà duro, e potremmo trovarci di fronte a fallimenti, anche con manager qualificati, per due motivi. Uno è quello di una perdurante convinzione che in Italia la sanità debba funzionare con una quota di prodotto interno lordo inferiore alle percentuali che in atto vi dedicano Paesi come la Germania, la Francia, l’Inghilterra con i quali servizi sanitari fino a qualche anno fa il nostro Paese gareggiava in posizioni vincenti. I tagli che l’attuale crisi finanziaria mondiale impone renderà i servizi sanitari, e del welfare in genere, sempre meno accessibili ai cittadini. E non ci sono, finora, scelte del governo italiano capaci di adottare conversioni di spesa adatte a favorire la sanità con la ricerca, la prevenzione, l’aggiornamento professionale, l’educazione sanitaria della popolazione.
L’altro motivo risiede nel fatto che la questione meridionale si caratterizza anche per il suo territorio nel quale continuano vistosamente a mancare i servizi socio-sanitari di base. La Sicilia ne è eclatante esempio e le percentuali di assistenza sul territorio di anziani non autosufficienti, di inabili, di soggetti con disagio mentale, di medullolesi spinali, di autistici, di soggetti con malattie rare, a paragone di ciò che servirebbe e di ciò che si realizza nel Nord del Paese, sono spesso ridicole o non esistono affatto.
In tal modo, anche se nell’ultimo Piano della salute recentemente pubblicato si parla abbastanza di territorio, la percezione (e la constatazione) dei cittadini è che le poche garanzie per la salute ancora oggi sono rappresentate dalla prescrizione di farmaci ed esami chiesti al proprio medico curante e dall’ ospedale. Una ricerca, i cui dati sono stati recentemente pubblicati su Repubblica, rivela che medicine e test non appropriati costano al nostro Paese trai 10 e i 12 miliardi di euro l’anno: circa il 10 per cento della spesa nazionale per la salute.
Richieste costose, di difficile respingimento, che possono essere modificate però da una maggiore presenza di operatori sanitari sul territorio, di un più stretto contatto fra gli operatori stessi, dalla continuità assistenziale fra i vari servizi ospedalieri e del territorio, da piani di aggiornamento e educazione sanitaria certamente meno costosi e meno pericolosi di un eccesso di farmaci e di accertamenti, tipici in situazioni di insicurezza esistenziale quali vivono spesso i nostri “pazienti” cittadini.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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