La Repubblica
Ed. del 17.07.2011 - Palermo - pag. IV
Antonio Fraschilla
Articolo letto 75 volte
La Cgil: “In Sicilia il balzello c'è già”
Da domani in vigore la manovra Tremonti che porterebbe la tassa nell'Isola a 45 euro
PALERMO - Caos sull’aumento dei ticket per la diagnostica e i codici bianchi nei pronto soccorso in Sicilia. Sulla carta, in base alla manovra Tremonti appena approvata in Parlamento, l’aumento di 10 euro dovrebbe scattare in tutta Italia già domani. Ma né la Regione né le singole Aziende sanitarie dell’Isola sanno cosa fare: «Stiamo cercando il testo definitivo votato a Roma, al momento non abbiamo preso alcuna decisione: di certo non possiamo far pagare soldi in più ai pazienti se non abbiamo certezze sull’applicazione della manovra in Sicilia», dice il direttore della Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta. E anche dall’assessorato al momento sono prudenti: «Lunedì (domani, ndr) decideremo se la norma deve essere applicata automaticamente, se può essere bloccata oppure se deve essere recepita con un decreto ad hoc», dicono da piazza Ottavio Ziino. I sindacati sono sul piede di guerra e chiedono all’assessore alla Sanità Massimo Russo di «evitare l’ennesimo aumento dei ticket, visto che i siciliani pagano già 35 euro e la Regione non ha mai abbassato questa soglia nonostante gli annunci fatti».
Ma alla domanda su quanto pagheranno domani i pazienti per avere una radiografia o un’analisi del sangue, se 35 euro come in passato o 45 come prevederebbe la manovra nazionale, nessuno nell’Isola sa rispondere. La manovra Tremonti prevede un incremento di 10 euro sui ticket per esami diagnostici e visite specialistiche, e il pagamento di 25 euro nei pronto soccorso.
Oggi in Sicilia si pagano già 35 euro di ticket per analisi ed esami. Quindi da lunedì i siciliani per una semplice risonanza, tac o mammografia, solo per fare degli esempi, dovrebbero pagare 45 euro. Stesso discorso per una semplice analisi per emocromo. Domani però verosimilmente gli aumenti non dovrebbero scattare: la Sicilia è una Regione a statuto speciale, e quindi non è chiaro se questa norma va applicata automaticamente oppure occorre un decreto dell’assessore o, ancora, se può essere evitata. «Una legge va applicata automaticamente, ma ancora non abbiamo il testo definitivo quindi non sappiamo cosa fare - dice il manager dell’Asp Cirignotta – Anche sui pronto soccorso dobbiamo vedere se equipararci alla norma nazionale o meno, visto che il nostro ticket è leggermente inferiore. Domani (oggi, ndr) cercheremo di saperne di più e aspettiamo indicazioni anche dall’assessorato». Ma lo stesso discorso fanno da piazza Ottavio Ziino: «Domani Russo e il direttore Maurizio Guizzardi decideranno insieme il da farsi», dicono dall’assessorato.
I sindacati chiedono però a Russo di bloccare gli effetti della manovra Tremonti in Sicilia, assorbendo l’aumento di 10 euro all’interno della soglia attuale del ticket regionale, che è di 35 euro: «I siciliani da anni pagano un balzello iniquo per coprire il buco della sanità regionale – dice il segretario della Cgil medici, Renato Costa - Quindi chiediamo a Russo di diminuire il ticket regionale, come tra l’altro più volte annunciato dal govemo Lombardo, e d’inserire gli aumenti imposti da Tremonti mantenendo comunque la spesa complessiva a carico dei cittadini a 35 euro». La Cgil denuncia anche che in Sicilia, dove sono attivi ben 1.600 laboratori d’analisi convenzionati i privati rischiano di diventare più economici dei centri pubblici: «A differenza delle aziende sanitarie pubbliche, infatti, i privati possono scegliere se far pagare la prestazione con la ricetta e il ticket oppure senza», dice Costa.
Ma alla domanda su quanto pagheranno domani i pazienti per avere una radiografia o un’analisi del sangue, se 35 euro come in passato o 45 come prevederebbe la manovra nazionale, nessuno nell’Isola sa rispondere. La manovra Tremonti prevede un incremento di 10 euro sui ticket per esami diagnostici e visite specialistiche, e il pagamento di 25 euro nei pronto soccorso.
Oggi in Sicilia si pagano già 35 euro di ticket per analisi ed esami. Quindi da lunedì i siciliani per una semplice risonanza, tac o mammografia, solo per fare degli esempi, dovrebbero pagare 45 euro. Stesso discorso per una semplice analisi per emocromo. Domani però verosimilmente gli aumenti non dovrebbero scattare: la Sicilia è una Regione a statuto speciale, e quindi non è chiaro se questa norma va applicata automaticamente oppure occorre un decreto dell’assessore o, ancora, se può essere evitata. «Una legge va applicata automaticamente, ma ancora non abbiamo il testo definitivo quindi non sappiamo cosa fare - dice il manager dell’Asp Cirignotta – Anche sui pronto soccorso dobbiamo vedere se equipararci alla norma nazionale o meno, visto che il nostro ticket è leggermente inferiore. Domani (oggi, ndr) cercheremo di saperne di più e aspettiamo indicazioni anche dall’assessorato». Ma lo stesso discorso fanno da piazza Ottavio Ziino: «Domani Russo e il direttore Maurizio Guizzardi decideranno insieme il da farsi», dicono dall’assessorato.
I sindacati chiedono però a Russo di bloccare gli effetti della manovra Tremonti in Sicilia, assorbendo l’aumento di 10 euro all’interno della soglia attuale del ticket regionale, che è di 35 euro: «I siciliani da anni pagano un balzello iniquo per coprire il buco della sanità regionale – dice il segretario della Cgil medici, Renato Costa - Quindi chiediamo a Russo di diminuire il ticket regionale, come tra l’altro più volte annunciato dal govemo Lombardo, e d’inserire gli aumenti imposti da Tremonti mantenendo comunque la spesa complessiva a carico dei cittadini a 35 euro». La Cgil denuncia anche che in Sicilia, dove sono attivi ben 1.600 laboratori d’analisi convenzionati i privati rischiano di diventare più economici dei centri pubblici: «A differenza delle aziende sanitarie pubbliche, infatti, i privati possono scegliere se far pagare la prestazione con la ricetta e il ticket oppure senza», dice Costa.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti