La Sicilia
Ed. del 17.07.2011 - pag. 5
Giovanni Ciancimino
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Congelato l'aggravio in attesa della decisione del governo regionale
Da domani l'assessore alla Sanità e Armao a consulto sulle risorse
PALERMO - In materia di igiene e sanità pubblica e di assistenza sanitaria, come è noto, la Regione siciliana ha potestà legislativa concorrente, cioè non può legiferare in contrasto con l’indirizzo nazionale dello Stato. Con ricadute e risvolti politici a volte, anzi spesso, causa di frequenti contenziosi col governo centrale. Ma i provvedimenti romani hanno immediata attuazione in Sicilia. Insomma, come dire che in materia la Regione siciliana gode di autonomia molto parziale, con lo svantaggio che rispetto alle regioni ordinarie è appesantita da un intervento di circa metà del Fondo Sanitario destinato alla Sicilia. Con pesanti aggravi sul bilancio regionale. E’ da dire pure che la gestione della sanità in Sicilia è stata sempre a centro di pesanti critiche nel merito e nel metodo. Un settore aperto alle clientele elettorali e come tale soggetto alla lottizzazione politica più selvaggia che ha provocato danni pesanti nella qualità delle prestazioni con pesanti incidenze finanziarie.
La manovra economica varata dal Parlamento nazionale, in Sicilia pone l’attenzione su due punti di estrema importanza economica e politica. Il ticket sul bollino bianco del pronto soccorso e la bocciatura dell’emendamento relativo allo storno a favore della Regione Siciliana dei fondi Fas che dovrebbero servire anche per pagare il mutuo contratto sui debiti della Sanità.
Assessore Massimo Russo, il ticket quando e come entrerà in vigore in Sicilia?
«La Regione Siciliana aveva già da tempo applicato il ticket sui codici bianchi al pronto soccorso. La novità invece è quella del ticket di 10 euro per le prestazioni ambulatoriali specialistiche. Lunedì della prossima settimana con i miei uffici verificheremo se c’è la possibilità di una manovra generale di bilancio, coinvolgendo il collega Armao, che ci consenta di reperire dei fondi propri piuttosto che introdurre questo ticket. Così potremmo rimodulare, come è avvenuto in Emilia e Toscana, il ticket oppure eliminarlo del tutto».
In che misura potrebbe avvenire questa rimodulazione?
«Dobbiamo verificare perché le entrate fiscali del deficit della sanità sono state ben superiore al nostro debito».
La Regione come riuscirà a recuperare i ticket che negli anni passati non sono stati pagati ai pronto soccorso?
«La situazione in Sicilia è a macchia di leopardo. Già nei mesi scorsi mi ero attivato inviando circolari ai direttori generali degli ospedali e delle Asp affinché vengano richiamati tutti al rispetto delle regole, facendo pagare ai cittadini il ticket. Nei prossimi giorni attraverso riunioni dovrò verificare se ci potranno essere altri mezzi per il recupero dell’ evasione (da notare che un anno fa l’assessore Russo aveva firmato un protocollo con la Guardia di Finanza per scovare gli evasori, ndr».
Nei giorni scorsi in sede di manovra finanziaria nazionale, è stato bocciato un emendamento con cui si inseriva lo storno dei Fas alla Regione Sicilia, anche per pagare i debiti della Sanità.
«Bisogna fare chiarezza anche in risposta alle dichiarazioni menzognere di un parlamentare siciliano (Salvo Fleres, ndr). Abbiamo ereditato un deficit enorme che non appartiene alla nostra gestione. Fino al 2005 il deficit ammontava a 2 miliardi e 600 milioni per il quale abbiamo acceso un mutuo che dobbiamo pagare in 30 anni con rate di oltre 100 milioni annui. Per pagare alcune rate pari a circa 685 milioni avevamo chiesto per tutta una manovra di bilancio di utilizzare i fondi Fas. Il governo nazionale ha concesso questa possibilità alle regioni Lazio, Campania e Calabria e non ha ancora autorizzato invece la Sicilia. Si tratta di un fatto gravissimo, di una scelta politica, anzi ritorsiva, adottata il governo nazionale. E grave che l’emendamento sia stato bocciato con il no anche di parlamentari siciliani».
La mozione di censura nei suoi confronti, la scorsa settimana è stata bloccata a Sala d’Ercole. Non si è neppure discussa. Le opposizioni hanno annunciato che la ripresenteranno. Insomma, il problema resta. Lei sarà ancora chiamato a risponderne all’Ars.
«É stato un atteggiamento politico particolarmente significativo. Solo strumentale senza entrare nel merito della gestione della sanità. In ogni caso sono disponibile a chiarire tutti i passaggi della mia attività di governo, ma non nei termini usati dal Pdl. Quella mozione mirava solo a delegittimare il governo Lombardo. Faccio un appello: il sistema sanitario è uno dei più complessi, funzionale ad assicurare un bene prezioso che è la tutela della salute dei cittadini. Non possiamo lasciarlo alle scorribande della politica, ma dobbiamo salvaguardarlo. Siamo consapevoli che ancora c’è molto da fare».
La manovra economica varata dal Parlamento nazionale, in Sicilia pone l’attenzione su due punti di estrema importanza economica e politica. Il ticket sul bollino bianco del pronto soccorso e la bocciatura dell’emendamento relativo allo storno a favore della Regione Siciliana dei fondi Fas che dovrebbero servire anche per pagare il mutuo contratto sui debiti della Sanità.
Assessore Massimo Russo, il ticket quando e come entrerà in vigore in Sicilia?
«La Regione Siciliana aveva già da tempo applicato il ticket sui codici bianchi al pronto soccorso. La novità invece è quella del ticket di 10 euro per le prestazioni ambulatoriali specialistiche. Lunedì della prossima settimana con i miei uffici verificheremo se c’è la possibilità di una manovra generale di bilancio, coinvolgendo il collega Armao, che ci consenta di reperire dei fondi propri piuttosto che introdurre questo ticket. Così potremmo rimodulare, come è avvenuto in Emilia e Toscana, il ticket oppure eliminarlo del tutto».
In che misura potrebbe avvenire questa rimodulazione?
«Dobbiamo verificare perché le entrate fiscali del deficit della sanità sono state ben superiore al nostro debito».
La Regione come riuscirà a recuperare i ticket che negli anni passati non sono stati pagati ai pronto soccorso?
«La situazione in Sicilia è a macchia di leopardo. Già nei mesi scorsi mi ero attivato inviando circolari ai direttori generali degli ospedali e delle Asp affinché vengano richiamati tutti al rispetto delle regole, facendo pagare ai cittadini il ticket. Nei prossimi giorni attraverso riunioni dovrò verificare se ci potranno essere altri mezzi per il recupero dell’ evasione (da notare che un anno fa l’assessore Russo aveva firmato un protocollo con la Guardia di Finanza per scovare gli evasori, ndr».
Nei giorni scorsi in sede di manovra finanziaria nazionale, è stato bocciato un emendamento con cui si inseriva lo storno dei Fas alla Regione Sicilia, anche per pagare i debiti della Sanità.
«Bisogna fare chiarezza anche in risposta alle dichiarazioni menzognere di un parlamentare siciliano (Salvo Fleres, ndr). Abbiamo ereditato un deficit enorme che non appartiene alla nostra gestione. Fino al 2005 il deficit ammontava a 2 miliardi e 600 milioni per il quale abbiamo acceso un mutuo che dobbiamo pagare in 30 anni con rate di oltre 100 milioni annui. Per pagare alcune rate pari a circa 685 milioni avevamo chiesto per tutta una manovra di bilancio di utilizzare i fondi Fas. Il governo nazionale ha concesso questa possibilità alle regioni Lazio, Campania e Calabria e non ha ancora autorizzato invece la Sicilia. Si tratta di un fatto gravissimo, di una scelta politica, anzi ritorsiva, adottata il governo nazionale. E grave che l’emendamento sia stato bocciato con il no anche di parlamentari siciliani».
La mozione di censura nei suoi confronti, la scorsa settimana è stata bloccata a Sala d’Ercole. Non si è neppure discussa. Le opposizioni hanno annunciato che la ripresenteranno. Insomma, il problema resta. Lei sarà ancora chiamato a risponderne all’Ars.
«É stato un atteggiamento politico particolarmente significativo. Solo strumentale senza entrare nel merito della gestione della sanità. In ogni caso sono disponibile a chiarire tutti i passaggi della mia attività di governo, ma non nei termini usati dal Pdl. Quella mozione mirava solo a delegittimare il governo Lombardo. Faccio un appello: il sistema sanitario è uno dei più complessi, funzionale ad assicurare un bene prezioso che è la tutela della salute dei cittadini. Non possiamo lasciarlo alle scorribande della politica, ma dobbiamo salvaguardarlo. Siamo consapevoli che ancora c’è molto da fare».
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