il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 16 luglio 2011

Emilia e Toscana dicono no ai ticket. Anche Fazio frena

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
La Stampa
Ed. del 16.07.2011 - pag. 6
Raffele Masci
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Il ministro: le Regioni sono libere di decidere. Il Pd attacca, subito una legge per cancellarli
ROMA - Tagli, balzelli, agevolazioni fiscali eliminate. Ma la più impopolare delle misure contenute nella manovra appena congedata, è il ripristino dei ticket (10 euro sulla diagnostica e 25 sui ricorsi impropri ai pronto soccorso) che, dalla prossima settimana, apparirà di nuovo nella nostra vita. A meno che le singole Regioni non ci sottraggano da questo ingrato prelievo. Ed è proprio ciò che è avvenuto - per intanto - in Emilia Romana e in Trentino, dove i rispettivi assessori alla Sanità hanno annunciato che da loro non riapparirà alcun ticket. Anchela Toscana sta studiando un provvedimento analogo,mentre Sardegna e Friuli già hanno deciso che non potranno esentare i propri cittadini.
La ricca ed efficiente Lombardia non ha fatto alcun gesto clamoroso, ma il presidente Roberto Formigoni ha preso una netta distanza da questa misura che mai lui – spontaneamente - avrebbe adottato: «E’ stato deciso da Governo e Parlamento - ha detto - e quindi i cittadini sanno da dove proviene». Come a dire: noi non c’entriamo. Quanto al Piemonte sta facendo bene i conti: se ce la fa esenta (avrebbe bisogno di 30 milioni), sennò «rimodula» in maniera di far pesare il meno possibile il nuovo balzello sulle fasce deboli.
Se le Regioni vivono con fastidio l’irruzione della manovra sulle loro politiche sanitarie, dunque, il Pd nazionale è andato oltre il malcontento e ha annunciato - per iniziativa del capogruppo Dario Franceschini – di aver presentato una proposta di legge per abolire definitivamente ogni ticket.
In questo quadro il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha tenuto a ribadire, a scanso di equivoci, che le Regioni hanno piena facoltà di esentare dal ticket, sempre che abbiano di che coprire il buco di spesa che si viene a creare. Ma Fazio ha voluto anche ricordare che, se il «contributo» può pesare su molti, ampia è anche la platea degli esenti: bambini e anziani con redditi familiari inferiori a 36 mila euro, disoccupati, pensionati sociali e al minimo e loro familiari a carico, malati cronici, cittadini affetti da malattie rare, invalidi. E tutto questo per sottolineare l’attenzione del governo verso le fasce socialmente più fragili.
Ma, evidentemente, tutto questo non basta. O almeno non basta al mondo cattolico, che - dalle più alte porpore fino alle associazioni di volontariato – ha letto la manovra come una stangata inesorabile sulle famiglie, per i ticket, ma anche per la soppressione delle esenzioni fiscali e per i taglia l sociale. Il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco, ieri ha tuonato contro le politiche che non sostengono la famiglia, e il particolare contro la precarietà del lavoro: «E’ necessario difendere il lavoro - ha detto - perché se non c’è o è precario è impossibile formarsi una famiglia. E penso soprattutto ai giovani».
Molto meno sfumate le invettive dell’associazionismo cattolico. Il presidente delle Acli Andrea Olivero ha definito «scandaloso l’accanimento sulle famiglie e il disinteresse per i poveri che emerge da questa manovra economica», con l’aggravante che «non si è avuto il coraggio di col pire le transazioni finanziarie né di introdurre una patrimoniale per i più ricchi, mentre si è avuto invece il coraggio di colpire pesantemente le famiglie e di ignorare ancora una volta la condizione di povertà assoluta in cui versano tre milioni di persone nel nostro Paese».
Per Edoardo Patriarca, segretario delle Settimane Sociali della Cei, «la scelta di essere così pesanti con le famiglie è una scelta improvvida, da incoscienti, perché se si torna a parlare di sviluppo e di crescita, come si dovrà fare, uno dei soggetti che sono al centro di una ripresa sono le famiglie». A proposito invece del fatto che l’intervento sui costi della politica è al di sotto delle attese, l’esponente del laicato cattolico parla «di un’oligarchia che difende i propri privilegi e che non ha alcuna intenzione di recedere da questo». Quanto al Forum delle Associazioni familiari, contesta sia la logica dei tagli lineari a tutte le 483 agevolazioni fiscali («va sempre a colpire i redditi più bassi») sia il fatto che tra le aree sottratte al prelievo c’è ancora una volta la politica: «Come si fa a dare credito a chi non è pronto ad assumersi i sacrifici che chiede al resto del Paese?».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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