Quotidiano di Sicilia
Ed. del 15.07.2011 - pag. 11
n.d.
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L'assessore regionale ha presentato le linee guida organizzative e cliniche per la gestione delle emergenze
Importante che il paziente raggiunga il posto di soccorso entro 2 ore dai sintomi
PALERMO - Le linee guida organizzative e cliniche per la gestione dell’infarto miocardico acuto, che porteranno a una sensibile riduzione della mortalità, sono state presentate nei giorni scorsi dall’ assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ai dirigenti delle aziende sanitarie e ai medici cardiologi. L’obiettivo è quello di garantire «la tempestività e la qualità dell’intervento di soccorso ai soggetti colpiti da infarto e di promuovere campagne di educazione per insegnare ai cittadini a riconoscere i sintomi dell’infarto e a seguire le corrette procedure».
Una delle raccomandazioni più importanti per i soggetti colpiti da infarto è quella di chiamare tempestivamente il 118 ed evitare di recarsi in strutture sanitarie non adeguate con mezzi propri e con pericolose perdite di tempo: poiché l’infarto è una patologia “tempo-dipendente” è importante che il paziente raggiunga, entro due ore dai primi sintomi, il posto di soccorso più idoneo (non necessariamente il più vicino) per il trattamento di “riperfusione” (ripresa del flusso sanguigno).
La “rete per l’infarto miocardico acuto”, operativa da gennaio 2012, in linea con quanto previsto dal Piano sanitario regionale, disegna un percorso assistenziale innovativo che supererà le attuali frammentazioni del sistema puntando su una rete inter ospedaliera e territoriale integrata secondo il modello “hub & spoke”: i centri hub sono quelli con elevati standard di qualità dotati di Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) con attigua emodinamica h 24 e terminale per la telemedicina mentre i centri spoke sono quelli periferici che assicurano un’assistenza a minor grado di complessità.
Le linee guida, contenute in un decreto, prevedono l’interoperatività tra la rete del 118, i Pronto soccorso, le unità operative di cardiologie, le Utic ed i laboratori di emodinamica. Il servizio di’ emergenza – urgenza 118 rappresenta un elemento essenziale del nuovo sistema integrato: è previsto il rinnovamento del parco ambulanze, una più moderna dotazione strumentale a bordo e la formazione del personale dedicato. Anche le strutture di Pronto soccorso dovranno essere riorganizzate secondo appositi protocolli per una corretta e tempestiva diagnosi ai pazienti che si presentano con dolore toracico.
Per la rete dell’infarto, il decreto individua in Sicilia quattro macro aree, sovrapponibili a quelle del 118, con il compito di proporre il percorso diagnostico - terapeutico più opportuno nelle aree territoriali di competenza, tenuto conto delle specifiche esigenze logistiche, delle dotazioni strumentali e delle distanze dai centri “hub”. La Sicilia è una delle quattro regioni italiane inserita nel progetto “Stent for Life”, elaborato dal Gruppo italiano studi emodinamici.
Una delle raccomandazioni più importanti per i soggetti colpiti da infarto è quella di chiamare tempestivamente il 118 ed evitare di recarsi in strutture sanitarie non adeguate con mezzi propri e con pericolose perdite di tempo: poiché l’infarto è una patologia “tempo-dipendente” è importante che il paziente raggiunga, entro due ore dai primi sintomi, il posto di soccorso più idoneo (non necessariamente il più vicino) per il trattamento di “riperfusione” (ripresa del flusso sanguigno).
La “rete per l’infarto miocardico acuto”, operativa da gennaio 2012, in linea con quanto previsto dal Piano sanitario regionale, disegna un percorso assistenziale innovativo che supererà le attuali frammentazioni del sistema puntando su una rete inter ospedaliera e territoriale integrata secondo il modello “hub & spoke”: i centri hub sono quelli con elevati standard di qualità dotati di Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) con attigua emodinamica h 24 e terminale per la telemedicina mentre i centri spoke sono quelli periferici che assicurano un’assistenza a minor grado di complessità.
Le linee guida, contenute in un decreto, prevedono l’interoperatività tra la rete del 118, i Pronto soccorso, le unità operative di cardiologie, le Utic ed i laboratori di emodinamica. Il servizio di’ emergenza – urgenza 118 rappresenta un elemento essenziale del nuovo sistema integrato: è previsto il rinnovamento del parco ambulanze, una più moderna dotazione strumentale a bordo e la formazione del personale dedicato. Anche le strutture di Pronto soccorso dovranno essere riorganizzate secondo appositi protocolli per una corretta e tempestiva diagnosi ai pazienti che si presentano con dolore toracico.
Per la rete dell’infarto, il decreto individua in Sicilia quattro macro aree, sovrapponibili a quelle del 118, con il compito di proporre il percorso diagnostico - terapeutico più opportuno nelle aree territoriali di competenza, tenuto conto delle specifiche esigenze logistiche, delle dotazioni strumentali e delle distanze dai centri “hub”. La Sicilia è una delle quattro regioni italiane inserita nel progetto “Stent for Life”, elaborato dal Gruppo italiano studi emodinamici.
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