Gazzetta del Sud
Ed. del 02.07.2011 - pag. 24
Primo Romeo
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Le critiche di Russo alla relazione del procuratore Coppola
Castiglione (Pdl) sposa l'analisi del giudice contabile. Gli interrogativi dell'Aiop che chiede chiarezza
PALERMO - «Il folkloristico intervento del procuratore della Corte dei conti, Coppola, sulla sanità siciliana, peraltro smentito dal giudizio di parifica, ha prodotto l’effetto di una disastrosa disinformazione dei cittadini». L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, commenta così le affermazioni del procuratore Coppola in occasione del giudizio di pari fica del rendiconto generale della Regione per il 2010.
«Seguendo il risibile e qualunquistico criterio del procuratore - prosegue - in Lombardia la sanità costa quasi 2 mln l’ora, nel Lazio oltre un mln, in Sicilia 965 mila euro e in Molise appena 63 mila euro: basta dividere l’ammontare del Fondo sanitario di ciascuna regione per il numero delle ore annue. Il procuratore avrebbe fatto meglio a dividere la quota del Fondo sanitario per il numero degli abitanti: avrebbe visto che la quota pro-capite della Sicilia è una delle più basse d’Italia con 1.678 euro a testa mentre il Piemonte, citato a sproposito dal procuratore, ha una quota pro-capite di 1.750 euro, spende 700 mln in meno, ma ha anche 600 mila abitanti in meno».
«Forse il procuratore non sa nemmeno che le Regioni devono spendere per intero la quota del Fondo sanitario per garantire i livelli essenziali di assistenza e devono avere l’accortezza amministrativa di non spendere né soldi in più né soldi in meno», sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
«I dati della Corte dei conti - prosegue - confermano che ormai la Sicilia è giunta all’equilibrio di bilancio, la nostra performance è stata una delle migliori d’Italia e grazie al riordino del sistema e della spesa sono migliorati tutti i parametri con cui è possibile misurare la qualità dell’offerta sanitaria. Sarebbe stato utile ricordare che, prima di questo governo, in Sicilia si è arrivato a spendere quasi un mld in più del Fondo sanitario facendo gravare la spesa sui contribuenti. In quanto alla qualità dell’assistenza sanitaria ritengo gravissimo che un magistrato, nell’ambito delle proprie funzioni, possa dire che per i siciliani è ancora l’aereo la migliore soluzione per le cure: certe frasi sprezzanti sono solamente offensive per i tanti professionisti che lavorano con impegno per migliorare la qualità dell’assistenza».
«Peraltro - conclude - la Corte ha evidenziato che il trend della mobilità passiva è in diminuzione. Mi schiero completamente dalla parte dei medici e degli operatori sanitari, so che c’è ancora tanta strada da fare per migliorare ma le riforme serie, quelle vere, non producono effetti immediati ma hanno bisogno dei giusti tempi».
Ma a Russo replica il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione: «Se c’è un qualcosa di folk1oristico in Sicilia, caro assessore Russo, è certamente il governo Lombardo che, con la propria incapacità di governare ogni giorno di più, trascina nel baratro la nostra Isola. Adesso vogliono intimidire pure la Corte dei conti che, con intenti chiaramente non politici, fotografa la drammatica realtà siciliana. Il disastro è sotto gli occhi di tutti e non faccia, quindi, assessore Russo, il calcolo del pollo di Trilussa. L’ultima sceneggiata folcloristica è quella del Centro cardiologico pediatrico di Taormina».
E sulla relazione della Corte dei conti interviene anche la presidente Aiop (Associazione che rappresenta le case di cura private) Barbara Cittadini per rilevare che «è incontrovertibile che il comparto dell’ospedalità privata ha contribuito con grossi sacrifici al risanamento del bilancio sanitario». Pur non volendo alimentare polemiche o contestazioni, Cittadini rivolge tuttavia alcuni interrogativi sui dati resi noti dal procuratore Coppola «che destano grande stupore». Cittadini osserva che nella requisitoria, la spesa per l’assistenza ospedaliera convenzionata nel 2010 è cresciuta attestandosi a circa 667milioni di euro con un aumento di 28 milioni di euro (+4,5%) rispetto all’anno precedente. «Sarebbe opportuno conoscere, pertanto - chiede - la destinazione, o quantomeno l’imputazione contabile dei circa 220 milioni di euro in più rispetto a quanto assegnato (450 mln di euro) al comparto dell’ospedalità privata accreditata nel 2010, con provvedimenti assessoriali repertoriati e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale».
Il presidente dell’Aiop ritiene che «questa esigenza di chiarezza è quantomai indispensabile nella considerazione che il comparto delle case di cura nel triennio 2007-2009 ha partecipato in modo sostanziale alla manovra di riequilibrio del disavanzo sanitario prevista dal Piano di rientro e, rispetto al 2006, ha subito un decremento rispettivamente di euro 38.797.000,00 per il 2007 (-7,77%), di euro 57.598.796,28 per il 2008 (11 ,54%) e di euro 56.422.395,04 per il 2009 (11 ,30%), per una media annua del 10,20%. «Senza tralasciare - aggiunge - che, fin dal 2008, contrariamente a quanto avveniva in passato, l’assessorato della Salute non ha più riconosciuto extrabudget alle case di cura. I tetti di spesa, pertanto sono invalicabili, e
rendono certa la spesa della regione Sicilia per il comparto» . Il presidente regionale dell’Aiop chiede pertanto «che venga chiarito, in modo chiaro e incontestabile, quali spese, attribuite erroneamente all’ospedalità privata convenzionata, hanno fatto lievitare, in un periodo di ferreo contenimento e taglio dei costi, i conti della Regione».
«Seguendo il risibile e qualunquistico criterio del procuratore - prosegue - in Lombardia la sanità costa quasi 2 mln l’ora, nel Lazio oltre un mln, in Sicilia 965 mila euro e in Molise appena 63 mila euro: basta dividere l’ammontare del Fondo sanitario di ciascuna regione per il numero delle ore annue. Il procuratore avrebbe fatto meglio a dividere la quota del Fondo sanitario per il numero degli abitanti: avrebbe visto che la quota pro-capite della Sicilia è una delle più basse d’Italia con 1.678 euro a testa mentre il Piemonte, citato a sproposito dal procuratore, ha una quota pro-capite di 1.750 euro, spende 700 mln in meno, ma ha anche 600 mila abitanti in meno».
«Forse il procuratore non sa nemmeno che le Regioni devono spendere per intero la quota del Fondo sanitario per garantire i livelli essenziali di assistenza e devono avere l’accortezza amministrativa di non spendere né soldi in più né soldi in meno», sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
«I dati della Corte dei conti - prosegue - confermano che ormai la Sicilia è giunta all’equilibrio di bilancio, la nostra performance è stata una delle migliori d’Italia e grazie al riordino del sistema e della spesa sono migliorati tutti i parametri con cui è possibile misurare la qualità dell’offerta sanitaria. Sarebbe stato utile ricordare che, prima di questo governo, in Sicilia si è arrivato a spendere quasi un mld in più del Fondo sanitario facendo gravare la spesa sui contribuenti. In quanto alla qualità dell’assistenza sanitaria ritengo gravissimo che un magistrato, nell’ambito delle proprie funzioni, possa dire che per i siciliani è ancora l’aereo la migliore soluzione per le cure: certe frasi sprezzanti sono solamente offensive per i tanti professionisti che lavorano con impegno per migliorare la qualità dell’assistenza».
«Peraltro - conclude - la Corte ha evidenziato che il trend della mobilità passiva è in diminuzione. Mi schiero completamente dalla parte dei medici e degli operatori sanitari, so che c’è ancora tanta strada da fare per migliorare ma le riforme serie, quelle vere, non producono effetti immediati ma hanno bisogno dei giusti tempi».
Ma a Russo replica il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione: «Se c’è un qualcosa di folk1oristico in Sicilia, caro assessore Russo, è certamente il governo Lombardo che, con la propria incapacità di governare ogni giorno di più, trascina nel baratro la nostra Isola. Adesso vogliono intimidire pure la Corte dei conti che, con intenti chiaramente non politici, fotografa la drammatica realtà siciliana. Il disastro è sotto gli occhi di tutti e non faccia, quindi, assessore Russo, il calcolo del pollo di Trilussa. L’ultima sceneggiata folcloristica è quella del Centro cardiologico pediatrico di Taormina».
E sulla relazione della Corte dei conti interviene anche la presidente Aiop (Associazione che rappresenta le case di cura private) Barbara Cittadini per rilevare che «è incontrovertibile che il comparto dell’ospedalità privata ha contribuito con grossi sacrifici al risanamento del bilancio sanitario». Pur non volendo alimentare polemiche o contestazioni, Cittadini rivolge tuttavia alcuni interrogativi sui dati resi noti dal procuratore Coppola «che destano grande stupore». Cittadini osserva che nella requisitoria, la spesa per l’assistenza ospedaliera convenzionata nel 2010 è cresciuta attestandosi a circa 667milioni di euro con un aumento di 28 milioni di euro (+4,5%) rispetto all’anno precedente. «Sarebbe opportuno conoscere, pertanto - chiede - la destinazione, o quantomeno l’imputazione contabile dei circa 220 milioni di euro in più rispetto a quanto assegnato (450 mln di euro) al comparto dell’ospedalità privata accreditata nel 2010, con provvedimenti assessoriali repertoriati e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale».
Il presidente dell’Aiop ritiene che «questa esigenza di chiarezza è quantomai indispensabile nella considerazione che il comparto delle case di cura nel triennio 2007-2009 ha partecipato in modo sostanziale alla manovra di riequilibrio del disavanzo sanitario prevista dal Piano di rientro e, rispetto al 2006, ha subito un decremento rispettivamente di euro 38.797.000,00 per il 2007 (-7,77%), di euro 57.598.796,28 per il 2008 (11 ,54%) e di euro 56.422.395,04 per il 2009 (11 ,30%), per una media annua del 10,20%. «Senza tralasciare - aggiunge - che, fin dal 2008, contrariamente a quanto avveniva in passato, l’assessorato della Salute non ha più riconosciuto extrabudget alle case di cura. I tetti di spesa, pertanto sono invalicabili, e
rendono certa la spesa della regione Sicilia per il comparto» . Il presidente regionale dell’Aiop chiede pertanto «che venga chiarito, in modo chiaro e incontestabile, quali spese, attribuite erroneamente all’ospedalità privata convenzionata, hanno fatto lievitare, in un periodo di ferreo contenimento e taglio dei costi, i conti della Regione».
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