ADNKronos Salute
Ed. del 01.07.2011
n.d.
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Roma, 1 lug. (Adnkronos Salute) - «Siamo molto contrariati dalla Manovra economica approvata ieri dal Consiglio dei ministri e a breve ci sarà un incontro per valutare lo sciopero contro questo provvedimento che ci penalizza due volte». A promettere battaglia è Angelo Testa, presidente dello Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani).
«Non solo il nostro stipendio - spiega - non potrà essere adeguato fino al 2014, per via del blocco sui contratti, ma diminuirà progressivamente per assorbire il continuo aumento del costo dei fattori di produzione, visto che non si è provveduto alla tanto auspicata separazione dall'onorario di spese quali luce, gas, affitti, benzina, personale. Siamo disposti, come tutti, ai sacrifici, ma chiediamo che venga al più presto avviata una trattativa - sottolinea Testa - per discutere la riforma della struttura del compenso che i medici di famiglia attendono da anni. Non provvedere a questa richiesta sarebbe come pretendere che i medici di Asl e ospedali si facessero carico dell'aumento delle spese sostenute dalle strutture in cui lavorano».
Lo Snami, ricorda Testa, è già in stato di agitazione per la questione dei certificati di malattia e arrivare allo sciopero «non sarebbe un passaggio difficile». Il sindacato esprime perplessità anche su altri punti della Manovra, tra i quali la previsione di aumento per il Fondo sanitario nazionale dello 0,5% nel 2013 e dell'1,4% nel 2014: «Ancora una volta si riducono gli investimenti - denuncia - invece di agire sugli sprechi, che sono enormi, e non solo in sanità. Ci chiediamo, a questo punto, come si riuscirà a garantire gli standard di qualità con cui finora sono state erogate le prestazioni. E' una Manovra senza coraggio: dove sono finiti i provvedimenti sui costi della politica?», chiede provocatorio.
«Non solo il nostro stipendio - spiega - non potrà essere adeguato fino al 2014, per via del blocco sui contratti, ma diminuirà progressivamente per assorbire il continuo aumento del costo dei fattori di produzione, visto che non si è provveduto alla tanto auspicata separazione dall'onorario di spese quali luce, gas, affitti, benzina, personale. Siamo disposti, come tutti, ai sacrifici, ma chiediamo che venga al più presto avviata una trattativa - sottolinea Testa - per discutere la riforma della struttura del compenso che i medici di famiglia attendono da anni. Non provvedere a questa richiesta sarebbe come pretendere che i medici di Asl e ospedali si facessero carico dell'aumento delle spese sostenute dalle strutture in cui lavorano».
Lo Snami, ricorda Testa, è già in stato di agitazione per la questione dei certificati di malattia e arrivare allo sciopero «non sarebbe un passaggio difficile». Il sindacato esprime perplessità anche su altri punti della Manovra, tra i quali la previsione di aumento per il Fondo sanitario nazionale dello 0,5% nel 2013 e dell'1,4% nel 2014: «Ancora una volta si riducono gli investimenti - denuncia - invece di agire sugli sprechi, che sono enormi, e non solo in sanità. Ci chiediamo, a questo punto, come si riuscirà a garantire gli standard di qualità con cui finora sono state erogate le prestazioni. E' una Manovra senza coraggio: dove sono finiti i provvedimenti sui costi della politica?», chiede provocatorio.
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