MF - Milano Finanza Sicilia
Ed. del 23.06.2011 - Sicilia - pag. S2
Carlo Lo re
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Nuova audizione su piano industriale e organico
La Commissione bilancio all’Ars, presieduta da Riccardo Savona si è riunita ieri per l’audizione di Gaetano Bonfiglio, presidente della Seus Scpa, la società di gestione del 118 siciliano erede della Sise. Punto focale, le condizioni economiche ed occupazionali dell’ente. «Nel corso dell’audizione», ha affermato Savona, «è stata illustrata la situazione finanziaria e contabile della società, ma la Commissione si riserva un’ulteriore seduta per acquisire nuovi elementi in merito al piano industriale della società, sull’attuale convenzione siglata con l’assessorato ed ancora sul bilancio approvato 2010 e sull’attuale pianta organica». Per Savona, inoltre, «la commissione vigilerà sull’attività svolta dalla società, proseguendo la sua attività complessiva di monitoraggio sulle partecipate». La Seus è da tempo sotto osservazione anche per le vicende inerenti il precedente gestore del servizio di emergenza-urgenza, la Sise, società da oltre 3.000 dipendenti. Numero che l’assessore alla Salute, Massimo Russo, ha ritenuto doveroso ricondurre nell’alveo della normalità con alcune operazioni societarie adesso al centro di diverse sentenze che parlano di trasferimento d’azienda fra Sise c Seus. Ed altrettante sentenze che negano tale eventualità.
Sullo sfondo della vicenda, poi, il macigno dei decreti ingiuntivi che la Croce Rossa Italiana ha inviato alla Regione per conti da saldare inerenti il servizio 118 negli anni passati. Uno è di oltre 40 milioni di euro e per quanto sia stato legittimamente impugnato dalla Regione pende sempre come una non piacevole spada di Damocle. Interpellato da MF Sicilia, Nino D’Asero (Pdl), che della Commissione è il vicepresidente, ha dichiarato che «l’obiettivo a questo punto è capire quale sia il rapporto fra il costo e il servizio, atteso che non concorre solo la Seus a determinare la spesa, ma vi sono altri costi. Perché questo mondo è assai articolato ed abbiamo a che fare anche con l’elisoccorso, le centrali operative ed i costi del personale medico e paramedico sostenuti dalle Asp». Per D’Asero, «c’è comunque da fare una verifica complessiva su tutta la situazione che si è venuta a determinare» . Una situazione che, se in superficie potrebbe sembrare certo molto migliore rispetto a qualche anno fa, potrebbe risultare ancora assai complessa.
Sullo sfondo della vicenda, poi, il macigno dei decreti ingiuntivi che la Croce Rossa Italiana ha inviato alla Regione per conti da saldare inerenti il servizio 118 negli anni passati. Uno è di oltre 40 milioni di euro e per quanto sia stato legittimamente impugnato dalla Regione pende sempre come una non piacevole spada di Damocle. Interpellato da MF Sicilia, Nino D’Asero (Pdl), che della Commissione è il vicepresidente, ha dichiarato che «l’obiettivo a questo punto è capire quale sia il rapporto fra il costo e il servizio, atteso che non concorre solo la Seus a determinare la spesa, ma vi sono altri costi. Perché questo mondo è assai articolato ed abbiamo a che fare anche con l’elisoccorso, le centrali operative ed i costi del personale medico e paramedico sostenuti dalle Asp». Per D’Asero, «c’è comunque da fare una verifica complessiva su tutta la situazione che si è venuta a determinare» . Una situazione che, se in superficie potrebbe sembrare certo molto migliore rispetto a qualche anno fa, potrebbe risultare ancora assai complessa.
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