La Sicilia
Ed. del 23.06.2011 - Catania - pag. 44
Gaetano Guidotto
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Lettera dell'organizzazione di categoria sulla riduzione dei soccorritori del 118
RANDAZZO - La riduzione del numero dei soccorritori nelle ambulanze con il medico a bordo, in 12 postazioni del 118 della provincia di Catania, fa insorgere le organizzazioni sindacali. Sia il Sindacato dei medici italiani, sia la Cgil contestano la possibilità che medici ed infermieri assumano contemporaneamente il proprio ruolo e quello del secondo barelliere soppresso.
Per questa ragione il dott. Vincenzo Picciolo, segretario regionale del Sindacato dei Medici italiani per l’area «Emergenza sanitaria territoriale Sues-118», attraverso una lettera, ha chiesto di essere ascoltato dalla VI commissione dell’Assemblea regionale siciliana «Servizi sociali e sanitari», presieduta dall’onorevole Giuseppe Laccoto. Nella missiva inviata, Picciolo sottolinea come «il soccorso necessiti di assistenza urgente, continuativa ed indilazionabile, da attuarsi nel più breve tempo possibile, in rapporto ai rischi. L’area di intervento sanitario relativa all’emergenza-urgenza - scrive - è vasta e complessa in quanto lo scenario delle patologie ad essa connesse comprende sia problematiche acute o complicanze di situazioni croniche, sia vari eventi di carattere traumatologico ed infortunistico. Ci chiediamo - sottolinea Picciolo - come il medico e l’infermiere possano, in casi particolari, seguire il paziente e contemporaneamente provvedere al suo trasporto. Si continua a confondere - conclude la nota inviata - il trattamento, quindi l’assistenza medica al paziente, con il trasferimento del medesimo che sono momenti ben distinti nella emergenza-urgenza».
Anche la Cgil Funzione pubblica è sul piede di guerra. Il segretario generale, Gaetano Agliozzo, e il responsabile del Dipartimento Sanità, Salvatore Cubito, chiedono la revoca della disposizione, sottolineando come si «pongano problemi non indifferenti riguardo la sicurezza dei dipendenti e quella degli utenti dovuti alla impossibilità, per queste figure, di poter assolvere contemporaneamente il ruolo di infermiere e di soccorritore. A questo va aggiunta l’assunzione di responsabilità per eventuali incidenti che dovessero verificarsi nell’espletamento di mansioni che sono dei soccorritori».
E’ vero anche, però, che la Seus, ovvero la società che gestisce il 118, il 15 giugno scorso ha inviato alle organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Ugl, FialsConfsal, Cobas ed anche alla Cgil una nota dove annunciava la riduzione degli equipaggi nelle ambulanze, oltre al fatto che, da notizie assunte, i sindacati sarebbero venuti a conoscenza del piano industriale della società da parecchio tempo:«Oggi - ha specificato Gaetano Agliozzo - abbiamo toccato con mano il disagio dei lavoratori e, quindi, siamo intervenuti a difesa dei loro diritti».
Per questa ragione il dott. Vincenzo Picciolo, segretario regionale del Sindacato dei Medici italiani per l’area «Emergenza sanitaria territoriale Sues-118», attraverso una lettera, ha chiesto di essere ascoltato dalla VI commissione dell’Assemblea regionale siciliana «Servizi sociali e sanitari», presieduta dall’onorevole Giuseppe Laccoto. Nella missiva inviata, Picciolo sottolinea come «il soccorso necessiti di assistenza urgente, continuativa ed indilazionabile, da attuarsi nel più breve tempo possibile, in rapporto ai rischi. L’area di intervento sanitario relativa all’emergenza-urgenza - scrive - è vasta e complessa in quanto lo scenario delle patologie ad essa connesse comprende sia problematiche acute o complicanze di situazioni croniche, sia vari eventi di carattere traumatologico ed infortunistico. Ci chiediamo - sottolinea Picciolo - come il medico e l’infermiere possano, in casi particolari, seguire il paziente e contemporaneamente provvedere al suo trasporto. Si continua a confondere - conclude la nota inviata - il trattamento, quindi l’assistenza medica al paziente, con il trasferimento del medesimo che sono momenti ben distinti nella emergenza-urgenza».
Anche la Cgil Funzione pubblica è sul piede di guerra. Il segretario generale, Gaetano Agliozzo, e il responsabile del Dipartimento Sanità, Salvatore Cubito, chiedono la revoca della disposizione, sottolineando come si «pongano problemi non indifferenti riguardo la sicurezza dei dipendenti e quella degli utenti dovuti alla impossibilità, per queste figure, di poter assolvere contemporaneamente il ruolo di infermiere e di soccorritore. A questo va aggiunta l’assunzione di responsabilità per eventuali incidenti che dovessero verificarsi nell’espletamento di mansioni che sono dei soccorritori».
E’ vero anche, però, che la Seus, ovvero la società che gestisce il 118, il 15 giugno scorso ha inviato alle organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Ugl, FialsConfsal, Cobas ed anche alla Cgil una nota dove annunciava la riduzione degli equipaggi nelle ambulanze, oltre al fatto che, da notizie assunte, i sindacati sarebbero venuti a conoscenza del piano industriale della società da parecchio tempo:«Oggi - ha specificato Gaetano Agliozzo - abbiamo toccato con mano il disagio dei lavoratori e, quindi, siamo intervenuti a difesa dei loro diritti».
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