Lo SNAMI: «Nessuna decisione concordata con il nostro sindacato». Così si indebolisce il servizio di emergenza.
Una esercitazione del 118 nel corso di attività formative con i medici della Sues118
PALERMO - Ci va duro anche lo SNAMI che con un esposto indirizzato ai nove prefetti dell'Isola e all'assessore alla salute, Massimo Russo, denuncia come la riduzione del numero degli autisti soccorritori a bordo delle ambulanze pur eseguito nella logica di un piano industriale, non è mai stato concordato con le organizzazioni sindacali dei medici di emergenza territoriale. Questo provvedimento - si legge in una nota - «avrà senz’altro effetti negativi sulla qualità degli interventi con gravi rischi sia per gli utenti che per i medici che vi operano».
«E’ grave - ha dichiarato Nino Grillo, responsabile regionale dello SNAMI per il 118, nonché addetto stampa nazionale dello stesso sindacato - , apprendere dalla stampa sulla rimodulazione del personale impiegato nelle ambulanze del 118 siciliano».
«Noi dello SNAMI - continua Grillo - pensiamo che sia un indebolimento del servizio già carente in molte realtà territoriale».
Sulla decisione “concordata” con le organizzazioni sindacali da un lato e la Seus dall’altro «si rammenta che le O.O.S.S. dei medici non sono mai state coinvolte, in queste scelte ed anzi non sono mai state consultate su nessuna delle scelte prese negli ultimi anni». Ciò in contrasto con quanto previsto dall’art. 4 comma 2 del decreto assessoriale relativo all’accordo decentrato con i medici del 118. «Entro tre mesi dall'entrata in vigore del presente accordo - è previsto - , viene istituito, con decreto assessoriale, un tavolo tecnico permanente, per la discussione delle problematiche del SUES-118, e lo studio di nuovi modelli organizzativi dell'emergenza. Componenti di diritto sono i direttori delle centrali operative, funzionari regionali dell'Assessorato della sanità e medici dell'ET indicati dalle OO.SS. di categoria firmatarie del presente accordo». Non è mai avvenuto.
In un incontro avvenuto in assessorato il mese scorso lo SNAMI aveva «chiesto di avere regole e norme precise e chiare sul ruolo e sui compiti delle figure professionali presenti nel territorio e nei mezzi di soccorso che operano nel servizio di Emergenza-Urgenza del 118 Siciliano».
«Riteniamo opportuno - prosegue Grillo - segnalare alla massima autorità pubblica, nelle figure del Prefetto delle singole province siciliane, che l’assenza di un soccorritore è di grave nocumento per gli utenti e per lo svolgimento funzionale del servizio, specie quando gli interventi sono particolarmente complessi, ove spesso vedono coinvolti figure presenti sul luogo dell’intervento, causando difficoltà e disagi, nella corretta fruizione del servizio, già cosi delicato e di vitale importanza».
«All’assessore alla salute - conclude il segretario regionale dello SNAMI - chiediamo chiarimenti del perché una cosi delicata decisione non sia stata notificata, tramite le O.O.S.S., ai medici che operano in ambulanza, del perché gli stessi non sono stati interpellati nella stesura del capitolato tecnico per le nuove ambulanze operato giorni fa dalla Seus e del perché i medici del 118 non vengono ancora coinvolti nel tavolo decisionale sulla nascente rete per l’infarto».
«E’ grave - ha dichiarato Nino Grillo, responsabile regionale dello SNAMI per il 118, nonché addetto stampa nazionale dello stesso sindacato - , apprendere dalla stampa sulla rimodulazione del personale impiegato nelle ambulanze del 118 siciliano».
«Noi dello SNAMI - continua Grillo - pensiamo che sia un indebolimento del servizio già carente in molte realtà territoriale».
Sulla decisione “concordata” con le organizzazioni sindacali da un lato e la Seus dall’altro «si rammenta che le O.O.S.S. dei medici non sono mai state coinvolte, in queste scelte ed anzi non sono mai state consultate su nessuna delle scelte prese negli ultimi anni». Ciò in contrasto con quanto previsto dall’art. 4 comma 2 del decreto assessoriale relativo all’accordo decentrato con i medici del 118. «Entro tre mesi dall'entrata in vigore del presente accordo - è previsto - , viene istituito, con decreto assessoriale, un tavolo tecnico permanente, per la discussione delle problematiche del SUES-118, e lo studio di nuovi modelli organizzativi dell'emergenza. Componenti di diritto sono i direttori delle centrali operative, funzionari regionali dell'Assessorato della sanità e medici dell'ET indicati dalle OO.SS. di categoria firmatarie del presente accordo». Non è mai avvenuto.
In un incontro avvenuto in assessorato il mese scorso lo SNAMI aveva «chiesto di avere regole e norme precise e chiare sul ruolo e sui compiti delle figure professionali presenti nel territorio e nei mezzi di soccorso che operano nel servizio di Emergenza-Urgenza del 118 Siciliano».
«Riteniamo opportuno - prosegue Grillo - segnalare alla massima autorità pubblica, nelle figure del Prefetto delle singole province siciliane, che l’assenza di un soccorritore è di grave nocumento per gli utenti e per lo svolgimento funzionale del servizio, specie quando gli interventi sono particolarmente complessi, ove spesso vedono coinvolti figure presenti sul luogo dell’intervento, causando difficoltà e disagi, nella corretta fruizione del servizio, già cosi delicato e di vitale importanza».
«All’assessore alla salute - conclude il segretario regionale dello SNAMI - chiediamo chiarimenti del perché una cosi delicata decisione non sia stata notificata, tramite le O.O.S.S., ai medici che operano in ambulanza, del perché gli stessi non sono stati interpellati nella stesura del capitolato tecnico per le nuove ambulanze operato giorni fa dalla Seus e del perché i medici del 118 non vengono ancora coinvolti nel tavolo decisionale sulla nascente rete per l’infarto».
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